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Il gas russo non arriva piu'!

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    00 07/01/2009 08:39
    Restiamo tutti al freddo?
    2009-01-07 08:09
    GAS, RUSSIA INTERROMPE TRANSITO VIA UCRAINA
    KIEV - La Russia ha interrotto oggi tutti i rifornimenti di gas destinato all'Europa attraverso il territorio ucraino. Lo ha annunciato all'Afp il portavoce della società ucraina degli idrocarburi Naftogaz.


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    di Marina Perna

    ROMA - Anche l'Italia, come molti paesi europei, e' rimasta a secco di gas russo per la nuova guerra tra Mosca e l'Ucraina: la scorsa notte si e' registrato un blocco totale delle forniture da Gazprom. Non sono stati cioe' recapitati i 45 milioni di metri cubi di gas attesi per oggi, vale a dire circa un quinto del fabbisogno del paese. Ma al momento la situazione e' sotto controllo e ''non ci sono preoccupazioni per le prossime settimane'', rassicura il ministro per lo sviluppo economico, Claudio Scajola, che annuncia di aver gia' preso contromisure. A cominciare dalla ''massimizzazione'' delle forniture da parte di paesi diversi dalla Russia, grazie ad un decreto ad hoc gia' messo a punto.

    ''Possiamo guardare alle prossime settimane con serenita''', gli fa eco Paolo Scaroni, l'ad dell'Eni che oggi ha riunito a Milano il comitato di crisi del gruppo. Al momento dunque non sembrano paventarsi particolari allarmi e sembrerebbe per ora scongiurato il rischio di dover ricorrere a misure piu' incisive come quelle prese nel 2006, quando la prima crisi del gas Russia-Ucraina obbligo' l'Italia anche a tagliare di due gradi la temperatura dei termosifoni.

    Gli stoccaggi, ovvero le riserve, sono state rafforzate in questi anni - anche alla luce della crisi di tre anni fa - e oggi i livelli ''sono elevatissimi'', spiega il ministero dello sviluppo economico sottolineando che anche sul fronte dei consumi si registra una domanda ''molto bassa''. Soprattutto per la crisi economica - fanno notare tecnici di settore - che ha visto molte imprese sospendere la produzione, come dimostrano i crescenti ricorsi alla cassa integrazione. Mentre al ministero per lo sviluppo economico si e' comunque deciso di convocare - probabilmente domani la prima riunione 'tecnica' - il comitato ''per l'emergenza ed il monitoraggio gas'', Scajola sta anche ''accentuando tutte le iniziative in corso in sede europea per risolvere il problema e assicurare la normalita' degli approvvigionamenti''.

    L'Italia non presenta quindi ''particolari preoccupazioni per le prossime settimane'', ribadisce il ministero di Scajola che avrebbe anche provveduto a vietare precauzionalmente agli operatori - come fu fatto tre anni fa - di vendere il proprio gas oltre frontiera. Sul fronte delle riserve - secondo dati di settore - l'Italia conterebbe in questo momento su circa 13 miliardi di metri cubi di gas e di questi 3-4 miliardi potrebbero essere resi disponibili senza problemi.

    Un 'tesoretto' di metano quindi in grado di sostenere i tagli russi per un periodo abbastanza lungo, considerato che da Mosca le importazioni previste in questo periodo si aggirano mediamente sui 60 milioni di metri cubi al giorno (oggi ne erano previsti 45 milioni in base ai consumi ridotti per la festivita'' della Befana). Mentre la notte scorsa, intorno alle 4, si e' registrato un blocco totale della fornitura dalla Russia, intorno alle 10 di questa mattina - ha precisato un portavoce dell'Eni - le forniture di gas russo che arrivano in Italia dal gasdotto Tag erano al ''10% di quello che normalmente ci arriva''.
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    00 08/01/2009 21:57
    Russia non firma: gasdotti bloccati!
    2009-01-08 21:05
    GAS: FALLITO IL NEGOZIATO A BRUXELLES, LA RUSSIA NON FIRMA
    BRUXELLES - Il negoziato tra Russia e Ucraina svoltosi a Bruxelles con la partecipazione delle istituzioni europee è di fatto naufragato in serata, per il rifiuto da parte della Russia e di Gazprom di firmare l'intesa che prevede l'invio di osservatori Ue in Ucraina già da domani. Lo ha detto il commissario Ue all'energia, Andris Piebalgs. La condizione posta dai rappresentanti di Mosca - ha spiegato il commissario - è stata quella di prevedere anche osservatori russi in Ucraina. Cosa che Kiev ha respinto.

    Dunque, la possibile ripresa delle forniture di gas russo verso l'Ucraina e, dunque, verso l'Europa, sembra ora slittare, mentre nel pomeriggio la sensazione era stata quella di uno sblocco della situazione nelle prossime 24 ore. La missione di osservatori Ue, composta da 12 esperti, partirà comunque domani alla volta dell'Ucraina. "L'accordo con Kiev resta valido", ha detto Piebgals, spiegando come l'Ue "non può costringere" l'Ucraina ad accettare osservatori russi sul proprio territorio. "E' una questione - ha detto - che devono risolvere da soli. Ma la situazione appare veramente difficile e complicata".

    BERLUSCONI, MI HA CHIAMATO PUTIN, VERSO SOLUZIONE- Il premier Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli racconta ai giornalisti di una telefonata appena avuta con il premier russo Putin e dell'imminente ripresa di forniture di gas dalla Russia. "Non ci sono motivi per essere inquieti come Scajola aveva garantito ieri e oggi - ha detto Berlusconi - abbiamo scorte sufficienti per alcune giornate e non siamo mai stati in pensiero. Siamo contenti che la situazione si avvii a essere superata".

    Berlusconi annuncia che "l'Ucraina ha dato il suo sì all'arrivo degli osservatori europei, ciò che consentirà la ripresa delle forniture di gas in Europa". I tempi? "Penso immediati.- risponde ai giornalisti Berlusconi- Domani stesso credo che gli osservatori saranno in loco".

    FRATTINI, UE NON PUO' ESSERE OSTAGGIO DI RUSSIA-UCRAINA
    L'Europa non può essere ostaggio delle "dispute commerciali" fra l'Ucraina e la Russia sulla fornitura di gas e per questo l'Italia preme perché si arrivi ad una soluzione "ad horas", non in settimane. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini aggiungendo che l'Italia sta premendo sull'Ucraina perché accetti gli osservatori internazionali. Alla luce delle "testimonianze drammatiche" di alcuni colleghi europei sulle conseguenze nei loro Paesi del taglio delle forniture di gas da parte di Gazprom, Frattini ha parlato di "alcune possibili contromisure all'interno di meccanismi di solidarietà ". "Noi come Italia - ha spiegato - potremmo aiutare la Slovenia in caso di drammatica necessità. Altri Paesi si sono detti disponibili a fare la stessa cosa"

    CRESCE ANCORA RICORSO A STOCCAGGI (+17%), SUPERA IMPORT
    Cresce ancora il ricorso agli stoccaggi di gas, per far fronte al blocco delle forniture dalla Russia. Oggi il gas immesso sulla rete di trasporto di Snam Rete Gas e prelevato dagli stoccaggi è salito a 186,6 milioni di metri cubi, con un rialzo del 17% rispetto ai 159,5 milioni di ieri. Il dato, secondo quanto emerge dal bilancio del gas trasportato pubblicato da Snam, supera quello delle importazioni, comunque aumentate dai 164 milioni di metri cubi di ieri a 168,9 milioni. La produzione nazionale è fissa a 23,9 milioni di metri cubi. Il gas complessivamente immesso sulla rete cresce da 347 a 379 milioni di metri cubi.(

    SCAJOLA: SITUAZIONE DELICATA, MA NESSUN ALLARME
    "E' una crisi difficile ma passeremo l'inverno, riusciremo a garantire gas ed energia a famiglie ed imprese". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola a 'Panorama del giorno', sulla crisi del gas. "Oggi stiamo meglio" rispetto all'analoga situazione dell' inverno 2005-2006, ha aggiunto Scajola, "abbiamo riserve molto significative che durano ancora per due mesi e questo nell'ipotesi in cui non ci fosse alcuno spiraglio positivo", ma il problema "si risolverà nelle prossime giornate", in quanto l' Italia è titolare di un contratto con la Russia "riusciremo - ha detto il ministro - a far valere le nostre ragioni e il gas ritornerà".

    I responsabili del gigante russo Gazprom e della compagnia ucraina Naftogaz si sono riuniti nella notte per tentare di trovare una soluzione alla crisi del gas tra i due paesi. Lo riportano questa mattina le agenzie di stampa russe. "Incontri si sono tenuti ieri sera a Mosca tra il numero uno di Gazprom, Alexei Miller, e la sua omologa di Naftogaz, Oleg Dubina, che hanno discusso di possibili misure per mettere fine alla crisi", ha affermato un portavoce di Gazprom, Serguei Kouprianov, citato dalle agenzie russe.

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    00 11/01/2009 10:54
    Contrordine: il gas russo arriva ancora!
    2009-01-11 08:30
    GAS: PACE TRA MOSCA E KIEV, RIPRENDONO FORNITURE A UE
    (di Claudio Salvalaggio)
    MOSCA - La 'guerra del gas' tra Mosca e Kiev é praticamente finita, almeno per quel che riguarda la Ue: dopo il protocollo firmato ieri a Mosca per il monitoraggio internazionale del proprio metano, in nottata anche l'Ucraina ha sottoscritto l'intesa e già da oggi il flusso potrebbe riprendere. Martin Riman, ministro ceco dell'industria e del commercio, ha detto all'agenzia Afp che "le forniture potrebbero riprendere già nella giornata di domenica" dopo l'annuncio dell'accordo dato ai giornalist dal premier ucraino Iulia Timoshenko. A tessera la tela della difficile mediazione è stato il presidente di turno della Ue, il premier ceco Mirek Topolanev, che dopo un incontro di cinque ore a Mosca con il premier Vladimir Putin, ieri sera è tornato nella capitale ucraina per incontrare nuovamente la collega Timoshenko. Quando erano ormai quasi le 03:00 del mattino, la signora Timoshenko si è presentata ai giornalisti in attesa e ha detto: "Abbiamo firmato".

    L'accordo di Kiev dovrebbe ricalcare nella sostanza quello firmato ieri a Mosca, che definisce le modalità del monitoraggio e la composizione della commissione incaricata, di cui faranno parte non solo esperti ucraini, russi e della Ue ma anche di compagnie europee importatrici, come annunciato ieri da Putin. Il premier russo aveva assicurato che i rubinetti, chiusi mercoledì scorso con l'accusa - respinta da Kiev - di furti di gas, riapriranno 'non appena il meccanismo di controllo comincera' a lavoraré. L'Europa importa il 25% del gas dalla Russia, l'80% del quale passa attraverso l'Ucraina. Gli 'osservatori' sono già partiti per i siti prestabiliti ma, secondo quanto si diceva ieri a Mosca, appare difficile il ripristino della normalità prima di lunedì-martedì.I Paesi europei più colpiti dall'emergenza nel pieno di un'ondata di gelo, come la Serbia, la Bosnia-Erzegovina e la Slovacchia, forse dovranno stringere ancora i denti. Putin aveva inoltre minacciato la riduzione delle forniture in caso di nuove furti da parte ucraina e non ha rinunciato ad attaccare l'ex repubblica sovietica, accusandola di un vero e proprio 'blocco del gas' di cui i Paesi rimasti vittima dovrebbero chiedere conto ad un tribunale speciale, come previsto dalla carta energetica. Il capo del governo russo non ha esitato a puntare il dito contro 'un'aspra lotta politica interna ' che sta degenerando 'in una lotta tra clan' e di cui 'siamo diventati ostaggio': evidente l'allusione allo scontro fratricida tra il presidente Viktor Iushenko e la premier Iulia Timoshenko, entrambi in corsa per le presidenziali di fine anno. Un duello nel quale la Timoshenko sembra voler giocare la carta del dialogo con Mosca, isolando sempre di più il suo ex mentore, accusato in mattinata da Gazprom di boicottare l'intesa sul monitoraggio del transito del gas russo. Ma Putin si era spinto oltre, sostenendo paternalisticamente che Mosca vuole 'aiutare l'Ucraina a sbarazzarsi di truffatori e corrottì che speculano nel rivendere internamente il gas russo a prezzi quasi raddoppiati. Un colpo assestato pensando anche alla trattativa, ancora in alto mare, sul prezzo del gas all'Ucraina per il 2009, che il Cremlino vuole portare a livelli di mercato europeo.
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    00 11/01/2009 22:05
    Contrordine: il gas russo non arriva piu' e finisce che restiamo al freddo...
    2009-01-11 21:28
    GAS: MOSCA BLOCCA ACCORDO MODIFICATO DA KIEV

    di Claudio Salvalaggio

    MOSCA - Torna ad allontanarsi la riapertura dei rubinetti del gas russo destinato all'Europa via Ucraina, facendo salire la tensione con la Ue alla vigilia dell'incontro dei ministri europei dell'energia: il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha ordinato di non attuare il protocollo sul monitoraggio del transito del metano russo denunciando come ''una beffa al buon senso'' una modifica dell'accordo da parte di Kiev.

    Si tratta di una postilla a mano che fa riferimento ad una dichiarazione ucraina circolata oggi nella quale si afferma che Kiev non ha prelevato illegalmente gas, che non ha rilevanti debiti con Gazprom e che Mosca deve pompare una quantita' extra di gas per mantenere la pressione nei gasdotti ucraini. Una dichiarazione che ''nulla aggiunge o toglie all'intesa firmata da tutte le parti'', ha replicato in serata la Commissione Europea, dopo aver ammonito che ''non c'e' piu' alcun motivo per ritardare ulteriormente il ripristino delle forniture di gas''.

    Ma la postilla, che appare quantomeno una ingenuita' diplomatica nella mediazione condotta dal premier ceco Mirek Topolanek, presidente di turno della Ue, ha mandato su tutte le furie Medvedev e il premier Vladimir Putin. Il primo ha parlato di azioni con una ''natura espressamente provocatoria e distruttiva'', il secondo ha telefonato al presidente della commissione europea Jose' Manuel Barroso definendo ''inaccettabile'' ogni emendamento unilaterale e proponendo di inviare rappresentanti russi, compresi quelli di Gazprom, alla riunione straordinaria di domani tra i ministri dell'energia della Ue.

    Mosca aveva cominciato fin dal mattino a fare melina lamentando di non aver ancora ricevuto ''tramite canali ufficiali'' copia del protocollo firmato nella notte da Kiev, nel timore che potesse essere diverso da quello sottoscritto ieri dalla parte russa e dalla Ue. ''Questo ritarda il nostro lavoro'', aveva spiegato Serghei Kuprianov, portavoce di Gazprom, evocando un copione gia' noto, ossia quello del sospetto di una duplice versione dell'accordo di pace mediato dalla Ue sull'Ossezia del sud.

    Ma la Commissione europea aveva incalzato assicurando che ''tutte le condizioni poste sono state rispettate'' e che ''la missione Ue di osservatori ha gia' raggiunto la maggior parte dei punti assegnati alle varie squadre, il cui lavoro di monitoraggio sta gia' partendo''. Dalla riapertura dei rubinetti, chiusi mercoledi scorso con l'accusa di furti - respinta da Kiev - occorreranno comunque almeno un paio di giorni perche' il gas arrivi in Europa.

    Medvedev ha pero' ribadito oggi che Mosca e' pronta a ridurre o a chiudere le forniture in caso di nuovi prelievi illegali da parte ucraina, confermando il clima di totale sfiducia verso Kiev. Ma la crisi del gas, la peggiore degli ultimi anni, rischia di ripercuotersi con un effetto boomerang sul ruolo di Mosca come partner affidabile della Ue, ricompattando il vecchio continente proprio sulla politica energetica, come sottolinea anche la stampa indipendente russa.

    Mosca ha gia' appannato la sua immagine in Occidente con la guerra alla Georgia filo Nato, nonostante avesse buone ragioni. Ora mostra nuovamente i denti con un'altra ex repubblica sovietica uscita dalla sua influenza, ma questa volta la vittima indiretta e' l'Europa, rimasta a secco nel bel mezzo di un rigido inverno. Un'Europa impotente, divisa e miope, che non ha saputo prevenire un conflitto annunciato, ma che ora potrebbe accelerare la ricerca di nuove fonti di energia o di nuove rotte energetiche che non siano legate ne' alla Russia ne' all' Ucraina.

    ''L'Ucraina si ritrova senza gas, la Russia senza transito e tutti e due i Paesi perdono rapidamente la faccia di fronte ad un'Europa gelata'', sottolinea il quotidiano 'Vedemosti'. Insomma, la presa in ostaggio dell'Europa non restera' senza conseguenze, secondo i media russi, anche se Mosca e' riuscita a mettere sotto tutela europea Kiev e in cuor suo spera di accelerare la costruzione dei gasdotti alternativi 'Nord Stream' e 'South Stream'.