2009-01-19 19:09
ALITALIA: PRIMO SCIOPERO DELL'ERA COLANINNO, GUERRA DI CIFRE
FIUMICINO - L'assemblea straordinaria e ordinaria di Alitalia ha deliberato di aumentare il capitale sociale di circa 167 milioni di euro nominali, mediante l'emissione di una categoria speciale di azioni, con un sovrapprezzo di 0,93 euro per azione, e per un totale quindi di circa 322 milioni di euro. Lo annuncia una nota. Le nuove azioni, si precisa, verranno offerte in sottoscrizione al partner industriale Air France-Klm, in conformità con gli accordi stipulati.
Il presidente di Air France Jean-Cyril Spinetta entra nel consiglio di amministrazione di Alitalia. Con lui fanno ingresso nel cda della compagnia aerea anche il presidente e amministratore delegato (ceo) di Klm, Peter Hartman e il vice presidente esecutivo di Air France, Bruno Matheu. Lo ha deciso l'assemblea Alitalia, secondo quanto comunica una nota, riunita oggi per modificare lo statuto sociale, aumentando il capitale sociale per far entrare come previsto nell'azionariato la compagnia francese. Il consiglio Alitalia è stato ampliato a 19 componenti. Il partner industriale ha diritto a nominare tre membri.
L'ingresso dei tre rappresentanti di Air France-Klm nel consiglio Alitalia sarà efficace al momento dell'esecuzione degli accordi, con la sottoscrizione delle azioni B da parte della compagnia franco-olandese. Air France secondo il nuovo statuto di Alitalia approvato oggi dall'assemblea avrà diritto a nominare anche due membri nel comitato esecutivo. Con la conferma, deliberata dall'assemblea, di alcune nomine, il consiglio Alitalia risulta ora composto dal presidente Roberto Colaninno; il vice presidente, Salvatore Mancuso; e l'amministratore delegato Rocco Sabelli. In consiglio per conto dei soci italiani figurano poi: Francesco Caltagirone Bellavista, Cosimo Carbonelli D'Angelo, Achille D'Avanzo, Corrado Fratini, Fausto Marchionni, Francesco Paolo Mattioli, Gaetano Micciché, Ernesto Monti, Antonio Orsero, Massimo Angelo Riva, Carlo Toto, Maurizio Traglio e Marco Tronchetti Provera.
PRIMO SCIOPERO ERA COLANINNO, DISAGI MINIMI
di Paola Barbetti
ROMA - Se l'é cavata con disagi contenuti la nuova Alitalia alle prese con il banco di prova del primo sciopero dell' era Colaninno. Quattro ore di astensione (dalle 10 alle 14) hanno prodotto, secondo l'azienda, solo 4 cancellazioni di voli. Trenta invece i collegamenti annullati secondo Sdl, il sindacato autonomo che ha proclamato la protesta e già ne annuncia una prossima, questa volta di 24 ore, "a brevissimo". Le cancellazioni, secondo Alitalia, hanno riguardato il collegamento Roma-Parigi e il Parigi-Roma, poi il Venezia-Roma e il Roma-Venezia.
Pochissimi i disagi per i passeggeri, nessuna scena di panico. Ben diversa la valutazione degli autonomi che parlano di "percentuali alte e presidi di lavoratori". Anche secondo la valutazione degli altri sindacati però, lo sciopero è stato un flop, per di più annunciato: pochissime adesioni tra gli assistenti di volo, qualcuna in più tra il personale di terra. "Ma era prevedibile - dicono - i lavoratori sono guardinghi in questa fase, forse più avanti andrà meglio con le proteste". "Un successo" invece, per Sdl. "I voli pre-cancellati sono stati 14, a cui se ne sono aggiunti altri, fino ad arrivare a 30 annullati, tutti a Fiumicino, oltre ad altri ritardi - afferma Francesco Staccioli, coordinatore nazionale Sdl - Abbiamo dato vita anche a un presidio cui hanno partecipato circa 150 lavoratori". Secondo altri osservatori, solo alcune decine di lavoratori hanno partecipato all'iniziativa presso il varco equipaggi dell'aeroporto di Fiumicino.
Lo sciopero - proclamato per protestare contro i criteri di assunzione da parte della nuova Alitalia, sui quali "manca trasparenza e si assiste a meccanismi clientelari pesanti", secondo Sdl - segna un passaggio importante tra l' Alitalia pubblica, dominata dal consociativismo e dalle interferenze politiche, e la nuova Alitalia privata, gestione Colaninno. Ad essere mutato è soprattutto lo scenario dei pesi sindacali, ridisegnato da una nuova griglia di relazioni industriali 'normalizzate' ma soprattutto, dal numero dei lavoratori andati in cassa integrazione e quindi usciti dalle liste di iscrizione dei sindacati. Un quadro inedito per Alitalia, dal quale escono ridimensionati soprattutto confederali e Anpac, sindacato dei piloti potente nell' Alitalia pubblica. Così, il processo di riorganizzazione sindacale è già partito: Anpac e Up hanno avviato un' integrazione per arrivare a una governance unica.
Di sindacato unico parla lo stesso Sdl che al suo interno è già alle prese con una riflessione sui nuovi assetti. "I veri sconfitti sono Anpac e confederali - dice un dirigente sindacale che preferisce l'anonimato - vale a dire chi gestiva un potere dentro la vecchia Alitalia e poteva influire perfino sulle decisioni del management. E se l' Anpac piazzava i suoi nei posti da manager, nella manutenzione non si muoveva foglia senza la Cgil, lo stesso nell'handling con la Cisl: oggi tutto questo è finito". E i numeri dei nuovi iscritti penalizzerebbero soprattutto i confederali. Filt, Fit, Uilt e Ugl intanto stanno proseguendo i tavoli di confronto con l'azienda: oggi si è discusso dei criteri di assunzioni per i piloti, mercoledì sarà la volta degli assistenti di volo, venerdì personale di terra e call center, lunedì la manutenzione. (paola.barbetti@ansa.it).