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CORRIERE DELLA SERA
10 luglio 2006
Un centro segreto Cia-Sismi
Nelle indagini sul sequestro dell'ex imam a Milano
La svolta dei pm di Milano. Indizi su una super-agenzia per missioni «illegali». Strutture «parallele» dei due Servizi

MILANO - L'inchiesta sul sequestro dell'imam di Milano fotografa una struttura clandestina di spionaggio che unisce segretamente militari italiani e 007 americani. L'ordinanza d'arresto che ha portato in carcere Marco Mancini, il capo-divisione del Sismi accusato di complicità nel rapimento organizzato dalla Cia, descrive un metodo d'azione «non ortodossa» con una terminologia tecnica che coincide alla lettera con analoghe centrali create in tutto il mondo, dopo l'11 settembre, per «operazioni congiunte» con i servizi alleati. La proposta di Mancini di farsi reclutare dalla Cia come «agente doppio», che forse è la rivelazione più sconcertante dell'inchiesta milanese, è solo il più vistoso di molti indizi che anche in Italia, quantomeno «dal 2002», possa aver operato una sorta di «agenzia occulta Cia-Sismi».
I SUPER-CENTRI CIA — Si chiamano «Counter-terrorist Intelligence Centers», in sigla «Ctic». Sono creature della Cia e sono più segrete di qualsiasi altra struttura operativa, nel senso che è clandestina la loro stessa esistenza. I comandi americani li definiscono «centri per operazioni congiunte»: funzionano come un «servizio parallelo» agli apparati ufficiali e sono formati da personale «misto». Il comando spetta alla Cia, ma gli agenti dei Paesi alleati vengono reclutati per lavorare «a fianco a fianco», stabilmente, con gli 007 statunitensi. La loro missione è decidere, organizzare ed eseguire le «attività non ortodosse», cioè illegali, d'interesse comune. Come la «cattura» di sospetti terroristi e il loro trasferimento segreto nei Paesi d'origine. Il Washington Post apriva l'articolo che il 18 novembre 2005 ha rivelato l'esistenza dei Ctic, firmato dal premio Pulitzer Dana Priest, con queste parole: «La Cia ha costituito "Centri per operazioni congiunte" in più di due dozzine di Stati, dove ufficiali statunitensi e dei Paesi alleati lavorano a fianco a fianco per seguire le tracce e catturare sospetti terroristi e per infiltrare i loro network... Gli americani e i loro alleati nei Ctic decidono insieme, giornalmente, quando e come catturare i sospetti e se trasferirli all'estero per gli interrogatori e la detenzione». Il Ctic più importante è l'«Alliance Base» di Parigi: una struttura «multinazionale» creata dalla Cia con i servizi di Gran Bretagna, Francia, Germania, Canada e Australia. L'assenza dell'Italia ha alimentato molte speculazioni. Secondo fonti autorevoli di Washington, il nostro Paese sarebbe stato escluso per rivalità e gelosie tra Sismi e Sisde. Entrambi i servizi volevano farne parte. E la Cia ha perso la pazienza. Ma davvero l'Italia è rimasta senza Ctic?
«L'ALLEANZA CIA-SISMI» — Itestimoni e gli indagati che hanno collaborato con i pm Spataro e Pomarici descrivono il sequestro di Abu Omar con la stessa espressione: «un'operazione congiunta Cia-Sismi», organizzata da «agenti italiani e americani» con l'obiettivo della «cattura» e del «trasferimento segreto» dell'imam in Egitto. Il primo obiettivo, fallito per il no dell'ostaggio, era rimandarlo in Italia come «infiltrato». L'ordinanza d'arresto di Mancini e del suo superiore, il generale Gustavo Pignero, indica il rapimento dell'imam come una delle «attività non ortodosse» (l'unica finora conosciuta) realizzate da Cia e Sismi «a partire dal 2002». Quando Mancini si offre alla Cia come «agente doppio», i comandi americani rifiutano, stando alla testimonianza del colonnello Stefano D'Ambrosio, perché lo ritengono «inaffidabile» e «troppo venale», ma la sua domanda «lascia traccia nei computer» dell'intelligence Usa, come se esistesse una procedura di arruolamento con relativo archivio. Tutti i testimoni del Sismi concordano che l'ex maresciallo Mancini deve la sua folgorante carriera nel Sismi ai «rapporti privilegiati con la Cia». Nel 2003, dopo il sequestro del 17 febbraio 2003, l'allora numero uno della Cia, George Tenet, indirizza una lettera di encomio al generale Pollari che non fa il nome di Mancini, ma secondo i funzionari del Sismi è la vera ragione della sua promozione (agosto 2003). Altro indizio: le strutture coinvolte nel sequestro non rispettano le gerarchie. Nella Cia il capo-antenna Bob Lady, contrario al sequestro, si vede scavalcare da Sabrina De Souza, inviata a Milano dal capo di Roma, Jeff Castelli. Anche nel Sismi i capicentro di Milano, Padova e Trieste vengono prima esclusi da ogni informazione e poi rimossi e sostituiti con «gli uomini di Mancini». «I centri segreti di controterrorismo — scriveva il Washington Post — finanziano gli alleati e offrono le migliori tecnologie anche per attività d'intercettazione altamente segrete». L'agente Sismi Pio Pompa, fedelissimo di Pollari, è indagato anche per «intercettazioni abusive» a danno del vicedirettore di Repubblica, Giuseppe D'Avanzo. Ora polizia e magistrati di Milano stanno cercando proprio la «centrale d'ascolto» che potrebbe aver consentito di spiare non solo i sospetti terroristi indicati dalla Cia, ma chiunque osasse dare fastidio al Sismi.
Paolo Biondani, Guido Olimpio


INES TABUSSO