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CORRIERE DELLA SERA
22 giugno 2006

Si accende lo scontro politico a tre giorni dal referendum costituzionale. Silvio Berlusconi ha dichiarato davanti a una platea di sostenitori: «Non credo possa sentirsi degno di essere italiano chi non voterà sì». Indignate le reazioni della maggioranza, ma anche l’alleato Rocco Buttiglione dice al Corriere: «Eccessivo giungere a queste affermazioni».


L’EX MINISTRO UDC
Buttiglione: Silvio ha esagerato Ora serve maggiore sobrietà
«Meglio scegliere un altro registro Forse vuole scuotere gli elettori, ma noi preferiamo altri toni»
ROMA - Rocco Buttiglione, che cosa pensa di Silvio Berlusconi che arriva a definire «indegno» chi non vota «sì» al referendum sulla devolution? «Beh, in effetti è eccessivo giungere a queste affermazioni. Facciamo l’esempio di Marco Follini. Lui vota "no": penso che sbagli, ma non per questo arrivo a pensare che sia indegno di essere italiano».
Pensa che il centrodestra abbia esagerato usando toni troppo accesi durante la campagna elettorale?
«Mi pare soprattutto che ci sia una grande stanchezza, una certa indifferenza tra la gente per i temi referendari. Forse questo spiega i toni accesi, forse l’obiettivo è quello di scuotere gli elettori. Certo noi dell’Udc abbiamo scelto un’altra via».
Quale?
«La nostra retorica si basa sull’argomentazione, preferiamo discutere sui contenuti. Nella Grecia antica c’erano due grandi scuole: quella asiana che era molto carica e passionale, tipo lacrime e sangue, e quella attica, il cui massimo esponente era Lisia, che era fondata sull'argomentazione. Io amavo molto Lisia...».
E anche oggi opta per quella scuola, non per la campagna «urlata» di Berlusconi?
«Noi crediamo, in generale, che l’Italia abbia bisogno di maggiore sobrietà e rigore. Capisco che qualche volta ci sia bisogno anche dei tifosi che fanno a gara a chi la spara più grossa. Ma sarebbe meglio scegliere un altro registro».
Vuol dire che l’Udc ha scelto di fare una campagna «soft»?
«È la nostra campagna. Ma ad ogni modo in questi giorni non è stato solo Berlusconi a usare paroloni. Qualcuno che nell’Unione ha parlato di "sacralità" della Costituzione. Sinceramente anche questo mi sembra eccessivo».

R. Zuc.




INES TABUSSO