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SI TRATTA DI EPISODI PRIVATI CHE, PURTROPPO, GETTANO UNA LUCE SINISTRA SUL
SENATORE DI FORZA ITALIA. E VITTORIO FELTRI OGGI CONFESSA CHE PROPRIO PER
COLPA DI QUEI FATTI NON SI E' "FATTO UN'IDEA ALTA DI LUI".
SE SIETE DEI BIETOLONI, COME ME, SO GIA' A CHE COSA STATE PENSANDO.
E INVECE NO, LEGGETE:


"A Dell'Utri non affiderei neanche il cane per i suoi bisognini. L'ultima
volta che mi dette un appuntamento (in un teatro di Mantova dove mi recai
per fargli una cortesia) giunse con due ore di ritardo. La penultima volta
che mi dette un appuntamento era agosto 1997. Mi disse: ci rivediamo al mio
ritorno dalle ferie. Lo sto ancora aspettando. Da questi due episodi non
mi sono fatto un'idea alta di lui, pero' ne riconosco la tenacia e l'abilita'".
(Vittorio Feltri, "Libero", 28 agosto 2005)


da:
"LIBERO QUOTIDIANO"
28/08/2005
SILVIO GIOCA IL JOLLY
di: VITTORIO FELTRI

CHE SI TRATTI DI DENARO O DI VOTI, PARI È. IN AFFARI COME IN POLITICA L'UOMO
VENUTO DA PALERMO HA DIMOSTRATO DI SAPER MOLTIPLICARE IL BOTTINO DEL CAVALIERE
BONDI E CICCHITTO SONO DUE BRAVE PERSONE, MA GLI AZZURRI HANNO PERSO IL 30%
DEI CONSENSI. REGISTA OCCULTO O IN PRIMA LINEA, DELL'UTRI È DI ALTRA PASTA

È stato nel 1994 fondatore di Forza Italia, nel 1996 è deputato al Parlamento
nazionale, dal 1999 è parlamentare europeo e nelle elezioni politiche del
2001 viene eletto ( nel collegio 1 di Milano) Senatore della Rep

Per rimettere in piedi Forza Italia Berlusconi si riaffida a Dell'Utri. Il
quale sarà pure inquisito e poco simpatico, ma certamente...

A volte tornano e magari è un bene. Marcello Dell'Utri, palermitano strapazzato
dalle Procure e dai Tribunali per questioni che puzzano di mafia, non è politicamente
morto come si legge nei referti sbrigativi dei commentatori da botta e via.
Quando tutti pensavano che lui fosse rincantucciato in una delle sue ville
a leccarsi le ferite giudiziarie, è stato richiamato in servizio permanente
effettivo dal generale Berlusconi in persona. Il quale, nel restituirgli
i gradi di gran maresciallo di Forza Italia, gli ha detto con una solennità
appena stemperata dall'ironia: qui o si rifà il partito o si va in malora,
a te il compito di ricostruire ciò che altri hanno distrutto. Dell'Utri si
è irrigidito sugli attenti e ha risposto non da picciotto ma da soldato vero,
sia pure un po' arrugginito dal prolungato congedo: "Signorsì signor Cavaliere".
Questa è la storia di uno di loro, nato per caso laggiù in Sicilia fra aranci
e lupare; poi trasferitosi a Milano per laurearsi in giurisprudenza. E così
fu. Mentre studiava, il giovin Marcello conobbe l'altrettanto giovin Silvio.
Fra i due compagni di università si cementò un sodalizio. Calci al pallone,
esami di diritto privato e procedura penale, serate canore qua e là, ragazze
da sbaciucchiare, almeno mi auguro. Vi sono amicizie che si dissolvono con
la discussione della tesi e ve ne sono altre, rare, che si trasformano in
società. Ho detto società, non onorata società. Chiaro? Sintetizzo per risparmiare
spazio a Libero e tedio ai lettori. Chiusa la parentesi cementizia, che gli
aveva dato denaro e fama, Berlusconi apre bottega nel ramo inesplorato della
tivù. Si butta nell'etere con spavalderia e fa le cose in grande, da megalomane
qual era ed è. continua...

vedi:
www.difesa.it/files/rassegnastampa/050828/8BOG3.pdf





28/08/2005 - "LIBERO QUOTIDIANO", Pag. 2
IL CAVALIERE GIOCA LA CARTA A SORPRESA TORNA DELL'UTRI
di: ELISA CALESSI
www.difesa.it/files/rassegnastampa/050828/8BOIL.pdf



INES TABUSSO