Ci correvano le strade sotto i piedi
addosso correvano minuti interminabili
nei pomeriggi dai volti distesi
Rinchiudersi era un gioco
allora non sembrava male
non c’era affanno nell’attraversare fiumi
rinchiudersi era il gioco
del non è importante vincere
anche se perderci non era più cosa per noi
Ci parlavamo
parole calme e rosse
nervose a volte urlavano le nostre gole
nei pomeriggi dai volti distesi
Effimeri erano il senso d’odio e di scorretto
di inutile non avevamo forse idea
effimero era il sogno che portava avanti l’armonia
di note giovani
ancora spugne ad assorbire
E staccavamo i passi dalle vie della realtà
inutile spiegare quei motivi così futili
di dipendenza vizio
e adesso dico
nel bisogno di essere diversi
e compromettersi ad ogni costo