00 04/12/2005 20:37


Il nodo maggiore sono le scorie radioattive ma per otto cittadini su dieci i rifiuti nucleari rappresentano comunque un rischio

Nucleare? No grazie! Lo slogan che negli anni 80 veniva gridato contro l'energia dall'atomo, oggi rappresenta l'opinione del 55% dei cittadini europei secondo un sondaggio di Eurobarometro condotto da Tns Abacus Opinion Social per la Commissione europea. Fra gli oppositori dell'atomo, la metà si dice «fortemente contrario» a questa fonte mentre i favorevoli non superano la soglia del 37 % e il restante 8% non risponde. Sul rilancio dell'opzione nucleare come soluzione ai problemi di approvvigionamento energetico, al caro-petrolio e a Kyoto le polemiche si sono riaccese soprattutto in Gran Bretagna e in Italia dopo che Tony Blair ha dichiarato di voler tornare all'atomo e il ministro Scajola ha annunciato che il l nucleare sarà nel programma elettorale della Casa delle Libertà.
La ricerca, che ha interessato circa 25mila persone negli Stati Membri dell'Unione, indica che, a livello nazionale, i pareri favorevoli e contrari sono molto diversi da un Paese all'altro. Quasi due terzi degli svedesi, un paese che ha ancora centrali atomiche, sono favorevoli all'energia nucleare, mentre in Grecia e Austria, che non hanno nucleare ben nove cittadini su dieci sono contrari.
Ma una nettissima presa di distanza arriva anche da Paesi che lo usano. Inoltre il no si estende anche al problema delle scorie radioattive. Il 57% di coloro che si oppongono al nucleare non cambierebbero la loro opinione nemmeno se si trovasse una soluzione allo smaltimento dei rifiuti contaminati. La percezione del problema scorie sta migliorando, il 25% degli interpellati si sente informato contro il 21% del 2001, ma per otto cittadini su dieci i rifiuti nucleari rappresentano comunque un rischio. Dal sondaggio emerge però un ampio consenso (92%) sulla necessità di trovare una soluzione per non lasciare in eredità alle prossime generazioni questo problema.
Alla richiesta di indicare in quali enti pubblici o industrie i cittadini europei avrebbero fiducia per informazioni sulle scorie radioattive, gli intervistati hanno risposto che si rivolgerebbero a fonti di informazione indipendenti o non istituzionali. Le associazioni che godono della maggiore fiducia dei cittadini sono le organizzazioni non governative attive nella protezione ambientale (39%) o gli scienziati indipendenti (38%). Facendo un confronto, gli enti locali responsabili delle scorie radioattive (26%), i governi nazionali (19%) e l'Unione Europea (14%) godono della fiducia di una quota di persone di gran lunga inferiore.