La Mappa del Malandrino Un forum dedicato ad Harry Potter

LASCIATI AMARE (VM 13)

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    StellaCorvonero
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    Babbano
    00 14/04/2007 15:20
    LASCIATI AMARE
    Coppie: Draco-Ginny, Draco-Hermione, Blaise-Ginny, Harry-Ginny.
    Avvertimenti: si parla di sesso...
    Altre note: buona lettura

    **********
    Draco Malfoy sedeva in sala comune, giocando con la sua bacchetta.
    Non era per nulla infastidito dal fatto che tutte le ragazze presenti lo stavano guardando e anzi, si divertiva a farle sospirare passandosi la mano tra i capelli biondi.
    Blaise Zabini, suo migliore amico, era seduto in parte a lui e ridacchiava di questi comportamenti narcisisti dell’amico e ridacchiava anche della scenata che di lì a poco Pansy avrebbe messo in atto.
    Pansy Pakinson, ragazza di Draco, sedeva di fronte ai due ragazzi e stava parlando a Draco da ormai mezz’ora, senza essersi ancora accorta che il biondo non la stava ascoltando.
    Blaise sapeva che quando se ne sarebbe accorta, sarebbero stati guai.
    Quando Pansy smise di parlare, alzò gli occhi su Draco, che sorrideva di un sorriso ebete alla sua bacchetta.
    “Draco? Mi hai ascoltata?” gridò Pansy.
    Sentendo chiamare il suo nome, il giovane Malfoy, si voltò verso la ragazza e per tutta risposta emise un suona scrivibile come.
    “Uh?”
    Pansy si indiavolò come una furia e scattò in piedi all’istante, facendo quasi morire dal ridere Blaise.
    “Signorino, non hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto?!”
    Disse, cercando comunque di tenere la voce abbastanza bassa da non farsi sentire. Lei era l’invidiata che poteva avere Draco Malfoy, e nessuno doveva sapere quanto poco lui la considerasse.
    Draco si alzò improvvisamente, facendo smettere di ridere Blaise all’istante.
    “Ci vediamo!” sentenziò irato e attraversò la sala comune attirando sguardi adoranti.
    Uscì sbattendo la porta.
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    StellaCorvonero
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    Babbano
    00 14/04/2007 15:20
    Draco Malfoy attraversò irato tutto il castello, fino ad arrivare nel gremito salone d’ingresso, dove decine di persone creavano una nuvola di rumore più insopportabile del profumo di Pansy.
    Draco si era decisamente stancato di fare la bella coppietta felice con lei;
    certo, di Pansy non poteva lamentarsi fino in fondo: era una ragazza carina, Purosangue, ricca e che andava bene ai suoi genitori, oltre al fatto che si concedeva senza nessuna resistenza anche se non lo emozionava affatto e nei momenti d’intimità sembrava più una bambola di gomma e gli lasciava fare quello che voleva senza commenti o movimenti.
    Ma ora lui si era stufato. Aveva voglia di qualcosa di diverso. Tanto per iniziare, aveva voglia di fare un giretto nei giardini.
    Evitò un gruppo di persone e nel farlo, ne centrò in pieno un’altra.
    “Stai attenta!” gridò in faccia a una ragazza dai capelli rossi.
    Qualche secondo dopo la mise a fuoco, e si pentì di aver parlato.
    La ragazza che aveva colpito era Ginevra Virginia Weasley, più bella che mai.
    Draco ne guardò i lunghi capelli rossi, che le cadevano mossi fino alla vita, il viso dai lineamenti delicati e i grandi occhi bistrati di nero e si scoprì a pensare che Blaise aveva proprio ragione a dire che era terribilmente bella e sensuale.
    “Io me ne andrei anche, Malfoy, se tu ti spostassi!” gli disse la ragazza, riscuotendolo dai suoi pensieri.
    Aveva le mani sui fianchi e la gonna dell’uniforme metteva in evidenza le sue gambe lunghe e lisce. Era cresciuta dall’ultima volta che l’aveva vista. O forse, non l’aveva mai davvero guardata.
    “Perché non vieni a fare un giro di fuori, Weasley?” le disse, stupendosi delle proprie parole.
    “Perché non vedo perché dovrei” gli rispose lei, senza muoversi, senza dar a vedere la minima paura nei suoi confronti.
    “Perché mi piacerebbe vedere di che colore diventano i tuoi occhi alla luce della luca” disse Draco, sorridendo meschino, conscio di aver ripetuto una delle frasi sentite da Blaise, il romantico.
    Ginny Weasley sgranò gli occhi e lo guardò stupita. Poi però sorrise e piegando il viso di lato disse.
    “Ti accontenterò, Malfoy” e si avviò verso il portone, evitando numerose persone.
    Draco la seguì e chiuse il pesante portone alle spalle, poi guardo la rossa grifondoro, che fissava il cielo.
    “Stasera non c’è luna, mi dispiace, Malfoy” disse lei. Ma la luce delle stelle le illuminò lo stesso il viso e mise in risalto i solchi che delle lacrime avevano lasciato sulle sue guance.
    Malfoy la guardò e poi le chiese
    “Che c’è che non va, Weasley?”
    Lei voltò piano il viso verso di lui.
    “Non voglio andare a letto con Harry” disse tutto d’un fiato e poi tornò a guardare il cielo, per non dover vedere il sorriso che infatti Draco non riuscì a trattenere.
    “Fa così schifo, Potty Potter?” chiese, pregustando le risate che si sarebbero fatti lui Nott e Blaise quando lo avrebbe raccontato in dormitorio.
    “No. “ rispose tranquillamente Ginny “Ma non mi sento abbastanza attratta da lui da saltargli addosso per la mia prima volta!”
    “Ah, come ti capisco!” la canzonò Malfoy, con tono drammatico.
    “Non fare il coglione, Malfoy” disse lei, con lo stesso tono neutro, voltandosi a guardarlo.
    Lui rimase ancora stupito dalla bellezza della ragazza ed ebbe schifo di se stesso quando capì di star invidiando Potter.
    La guardò ancora qualche secondo in quegli occhi scuri e piccoli e poi parlò
    “ Se io ora ti bacio…mi lanci una Frattura Orcovolante?”
    “A volte nella vita bisogna rischiare!” rispose Ginny Weasley, gli occhi illuminati dalle stelle e un’espressione invitante.
    Draco decise che per quelle labbra e per dispetto a Potter e Wealey poteva anche rischiare una Frattura e si avvicinò, eliminando le distanze tra le loro bocche.
    La catturò in un bacio violento, al cuale lei rispose senza lasciarsi intimorire.
    Draco la spinse contro al muro e fu piacevolmente sorpreso quando lei iniziò a solleticargli l’interno della coscia con il ginocchio.
    La baciò con passione per qualche altro secondo, poi a malincuore si staccò da lei.
    Lei gli lanciò un’occhiata complice e fece per avvicinarsi di nuovo, ma lui la blocco.
    Uscì dalla tasca un biglietto e glielo passò davanti agli occhi, finchè lei non lo afferrò.
    Draco allora le mandò un bacio con la mano e veloce rientrò nel castello, sperando che nessuno gli avesse visti e cercando di calmarsi.
    Attraversò il salone deserto e corse velocissimo fino al dormitorio, dove si profumò e disse a Blaise di non aspettarlo, prima di uscire nuovamente.
    Prese le prime scale che incontrò e salì fino all’ultimo piano, fino a trovare la vecchia aula di Trasfigurazione.
    “Vecchia Aula di Trasfigurazione- decimo piano, ala destra, a sinistra della statua del gargoyl”
    E lei era lì, esattamente come aveva scritto sul biglietto.
    Aprì piano la porta, mentre un sorriso gli increspava le labbra rosse.
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    StellaCorvonero
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    Babbano
    00 14/04/2007 15:20
    Draco Malfoy entrò nella vecchia aula di Trasfigurazione e i suoi occhi chiari ci metterono un po’ ad abituarsi al buio.
    Un vecchio letto dalle coperte colorate stava vicino alla porta e sulla lavagna vi erano strani disegni.
    Contro ogni sua migliore aspettativa, Ginny Weasley era seduta su un banco della prima fila, a gambe incrociate e lo guardò con sguardo ammiccante appena la porta fu nuovamente chiusa.
    Draco pensò di darsi un certo contegno ma gli venne in mente il viso inespressivo di Pansy e un secondo dopo stava baciando violentemente Ginny Weasley, che non sembrava intimorita dalla sua passione.
    “Sei speciale per farmi fare questo, Weasley!” gli disse lui, respirando affannosamente.
    “Dillo ancora” disse lei, mentre gli affondava le mani tra i capelli.
    “Sei speciale” disse Draco, mentre con la mano le apriva la camicetta ed esplorava quei seni che non aveva mai pensato potessero essere così belli.
    Ginny lasciò che lui esplorasse con la mano tutto il suo corpo, chiedendo in cambio solo che quel bacio passionale non finisse mai e quando lui la spinse, si adagiò sulla superficie dei banchi, aprendo le gambe.
    Draco cercò di ragionare ma non vi riuscì e così lasciò che fosse il suo istinto, il suo animo a guidarlo e baciò i seni della ragazza, per poi scendere sempre più in basso.
    Mentre lei gli toglieva la felpa e la lanciava in un angolo, lui tornò a baciarle la bocca e le guidò le mani alla sua cintura, che lei slacciò senza farselo ripetere due volte.
    “Dillo ancora” disse Ginny Weasley, mentre Draco con una mano le levava la biancheria e con l’altra le accarezzava il fianco e continuava a baciarla.
    “Sei speciale!” disse lui, entrando in lei e lasciando che la loro passione si sfogasse.
    Rotolarono su quegli scomodi banchi per un’ora, baciandosi con violenza, graffiando e mordendo per sfogare la passione che li aveva chiusi in quell’aula.
    Ginny Weasley gli stringeva i capelli biondi, mentre lui la portava sempre più in alto, rendendole difficile non gridare e facendola sentire viva.
    Lasciò che fosse lui a guidarla, e non disse una parola fino a quando non ce la fece più e iniziò a gridare.
    Gettò il viso all’indietro e i capelli bagnati ne seguirono il movimento, appiccicandosi alla sua schiena.
    Qualche secondo dopo aver raggiunto il massimo, Draco cadde al suo fianco e la abbracciò stretta, mentre i loro respiri agitati infestavano l’aria.
    Ginny cercò di riprendere un ritmo normale di respiro, mentre i pochi vestiti che ancora indossava sembravano bagnati,
    Accanto a lei Draco si sentiva finalmente soddisfatto e le accarezzava i capelli, immaginandosi quelli scuri di Pansy.
    Qualche minuto dopo, i loro respiri erano tornati normali, e Ginny iniziava ad avere freddo.
    “Stai tremando” le disse Draco
    “Ho freddo” rispose lei, scrollando le spalle. Improvvisamente si sentì in imbarazzo.
    Rimasero in silenzio ancora un po’, poi Draco scese dai banchi senza dire una parola e recuperò la felpa e le scarpe in giro per l’aula.
    Le fece un sorriso ammiccante giusto prima di uscire dall’aula e chiudersi la porta alle spalle.
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    StellaCorvonero
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    Babbano
    00 14/04/2007 15:21
    “Sei strana…” disse Ron a suo sorella.
    “Sono solo stanca” rispose lei secca, accelerando il passo.
    “Si può sapere dove stai andando così di corsa?” le chiese Ron, adattando il passo a quello della ragazza.
    “ Certo.” Disse lei “Sto andando a trovare un bel posto nei giardini dove sedermi a fare trasfigurazione potendo prendere un po’ di sole!” e gli fece uno smagliante sorriso, che il fratello ricambiò.
    Guardandola così da vicino, si accorse però che aveva qualcosa di strano. La pelle sembrava più liscia del solito, le ciglia erano più grandi e la bocca più rossa: che si fosse truccata?
    I capelli erano stati lisciati e ora sembravano tanti pezzi di seta, mentre si muovevano delicati a ogni suo movimento.
    “Perché vuoi abbronzarti?” chiese stupidamente
    “ Per avere un po’ di colorito!” disse lei, proprio mentre apriva il protone d’ingresso.
    “Vieni o stai?” gli chiese ricacciando dentro il viso.
    “Sto, sto! Non sono così pazzo da uscire con questo freddo!” rispose Ron Weasley, troppo scemo per collegare il fatto che facesse freddo con quello che sua sorella aveva detto che voleva prendere il sole “Ci vediamo a cena” le disse.
    Ginny gli fece un cenno di saluto e si mise a correre per i giardini, fino a raggiungere una collina con un gruppo solitario di alberi.
    Si addentrò nella loro ombra e una voce alle sue spalle parlò.
    “Sei in ritardo”
    “colpa di Ron” disse Ginny, voltandosi e vedendo Draco Malfoy seduto a cavalcioni su un ramo.
    “Che voleva?” le chiese scendendo e avvicinandosi piano a lei.
    “Dice che ero strana. A dire il vero l’ha detto anche Harry…non mi stupisco…dopo ieri sera!” aggiunse con un sorriso ammiccante, che scomparve quando lui la baciò, ripostandola nella spirale distruttiva della sera prima.
    Fecero ancora l’amore violentemente e stavolta Ginny si strappò tutti i vestiti. Quando finirono, si alzò e camminò lentamente fino ai suoi vestiti, facendosi ammirare da Draco, che con un incantesimo la riattirò a sé, per un secondo round.

    “Si può sapere dove sei stato? Dobbiamo fare pozioni!” brontolò Blaise
    “con una ragazza!” rispose Draco
    “alle tre di pomeriggio?!”
    “ti crea qualche problema?”
    “A me no. E a Pansy?” disse Blaise, mellifluo.
    “la voglio mollare” si confidò il biondo, lasciandosi cadere sul letto.
    “Che cosa?? Vuoi mollare la tua fidanzata storica per una con cui hai scopato una volta?”
    “Non la voglio mollare per una con cui ho scopato una volta. La voglio mollare e basta” rispose Draco, irritato. “Ho bisogno di aria!”
    “Se la molli è probabile che tenti il suicidio..” disse Blaise apprensivo.
    “Potresti sempre consolarla tu!” disse Draco malizioso “le guardi sempre il culo…”
    “Che c’entra? Io guardo il culo a tutte. Senza offesa, dracuccio, ma non mi sbatterei Pansy nemmeno se fosse l’unica alternativa a Piton”
    “Contento tu” disse Draco, scrollando le spalle.
    Rimasero in silenzio un po’.
    “E questa ragazza che mi dicevi…?” parlò Blaise.
    “Non dicevo proprio niente!” tagliò corto Draco.
    “Ma è solo sesso?”
    “Ovvio”
    Ancora silenzio.
    “Ed è bella?”
    “Molto”
    “Più o meno della Weasley?”
    “Più o meno uguale” disse Draco, senz impedire a un sorriso di impossessarsi delle sue labbra.
    “Non ci credo” disse Blaise
    “Fidati. È proprio bella come la Weasley…”
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    StellaCorvonero
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    Babbano
    00 14/04/2007 15:22
    “Ciao” disse Draco, entrando nell’aula e chiudendosi la porta alle spalle.
    Ginny era lì, vestita in modo sensuale, con il reggiseno viola in bella vista sotto a maglietta.
    “Ciao” disse avvicinandosi e lanciandogli sul viso un bigliettino “Devi smetterla di mandarmi questi ridicoli biglietti” disse guardandolo in modo sensuale.
    Draco scrollò le spalle.
    “Ti assicurò che smetterò”
    “Bene” disse lei seducente, avvicinando la bocca a quella del ragazzo.
    “Ginny?”
    “Si??”
    “Io sto con Pansy”
    Ginny si bloccò e indietreggiò, guardando il ragazzo a occhi sgranati.
    “E io sto con Harry. E allora?”
    “Io VOGLIO stare con Pansy. Pansy è la mia ragazza. Con te….è solo sesso”
    “Che cosa?”
    “Te lo sto dicendo perché Pansy mi ha tirato delle storie. È convinta che abbia un’altra. Fino all’altro ieri avrei voluto solo che mi lasciasse…ma ormai mi sono sfogato con te, e ora mi va bene restare con lei.”
    Ginny indietreggiò ancora, colpendo un banco.
    “Avevi detto che ero speciale!”
    “Lo è. Ma mi eccitavi solo perché sei la donna di Potty, la sorella di Lenticchia e l’amichetta della Mezzosangue. Sei ok, Weasley. Ma ora basta…non posso permettere che Pansy mi lasci!”
    Ginny afferrò una statuetta e gliela tirò addosso.
    “Sei uno stronzo!”
    “Guarda che mi fa solo piacere, vedere come ti ho in mio potere!” disse Draco, avviandosi alla porta.
    Dopo qualche secondi di silenzio, Ginny parlò.
    “Lascia aperto, quando esci. Non si sa mai che qualche bel ragazzo passi di qui. Non sarà come te, ma mi accontenterò” gli disse.
    Draco la guardò. Non credeva ai suoi occhi.
    “Anche per me era solo sesso, che ti credi così importante, Malfoy?”
    Dopodiché scoppiò a ridere, proprio sul rumore della porta che sbatteva.

    Blaise guardò Draco entrare in dormitorio particolarmente sconvolto.
    “Sesso o litigio?” chiese sarcastico.
    “La seconda” rispose il biondino, lanciandosi sul suo letto.
    “Con la tua misteriosa ragazza?”
    “Si”
    “Hai fatto bene a non mollare Pansy” constato Blaise.
    “Secondo me tu e lei sareste un’ottima coppia!”
    “io e Pansy?”
    “No, tu e la mia misteriosa ragazza”
    “Presentamela” disse Blaise con un sorriso a trentaduedenti.
    “Non ci penso nemmeno!” disse Draco, sorridendo a sua volta e lanciando un cuscino addosso all’amico di sempre.
    Blaise scostò il cuscino e se lo portò dietro la schiena.
    “Io ho lasciato Daphne”
    “Hai fatto bene” rispose Draco, senza entusiasmo.
    “Parlare con te Draco è come parlare con il mio comodino!”
    “Ma io sono più figo!” rispose il biondo, facendo ridere l’altro.
    “E lasciandola ho scoperto cosa ci serve!” dichiarò Blaise
    “Vorrai dire cosa TI serve”
    “No, cosa CI serve. Una ragazza vera!”
    “Ah! Vuoi dire che Pansy è un tran? Cavolo, non lo sapevo!”
    Blaise rise ancora e quando s riprese si alzò dalla poltrona e ando a sdraiarsi a fianco di Draco.
    “Basta con queste storielle di sesso. Con questo la mollo-non la mollo. Abbiamo bisogno di trovare una ragazza che non sentiamo il bisogno di tradire!”
    “Auguri!” disse Draco, girandosi su un lato voltandogli la schiena, proprio mentre Theodore entrava nella stanza.
    “Ho interrotto qualcosa?” chiese, andando verso l’armadio.
    “Sì, le cazzate che Blaise stava dicendo!” rispose Draco.
    “Ah!, Pansy ti cerca…” disse Theodore, guardando i due compagni.
    “e tu che le hai detto? Che sono morto?”
    “No” disse il moro, con un gigantesco sorriso “Che scendevi subito”
    Blaise scoppiò a ridere così forte che cadde dal letto.
    “fantastico!” mugugnò Draco, alzandosi di mala voglia e imbucando la porta.

    Scese in sala comune e vide Pansy che lo guardava.
    “Ciao” le disse passandosi una mano sugli occhi, stanco.
    “Le mie amiche vociferano che ci siamo lasciati. Su, baciami e fai vedere a tutti che…”
    “ma ti importano solo le apparenze?” disse lui, troppo stanco per gridare, che era quello che vorrebbe fare.
    “Draco io ti amo!” disse lei dolcemente, avvicinandosi.
    “Io no” disse lui, accorgendosi in quel momento di quella scomoda verità.
    Aggirò la ragazza e uscì dalla sala.
    Era confuso; aveva capito di non volere Pansy, di non sopportarla proprio.
    E –ancora peggio- aveva scoperto che quello di cui aveva bisogno –aveva ragione Blaise- era esattamente ciò che aveva sempre pensato di non volere: una storia seria, una ragazza seria.
    Ma lui era Draco Malfoy, e Draco Malfoy non si innamora mai.
    Sarebbe andato nei giardini a prendere un po’ d’aria, sperando di non incontrare Ginny, che era stato davvero un errore.
    Mentre attraversava il corridoio del settimo piano, si trovò a pensare a cosa sarebbe successo se Ginny avrebbe detto della loro storia a Harry, Ron o Hermione.
    Probabilmente l’avrebbero trovato morto nel letto;
    bè..almeno avrebbero dato la colpa a Blaise che in prigione avrebbe avuto meno tempo per sparare cazzate; cazzate così vere che lo confondevano ancora di più.
    Uscì nei giardini e si mise a passeggiare, silenzioso.
    Fece il giro del lago e quando tornò davanti all’ingresso, vide una persona ben nota seduta sugli scalini.
    Rimase stupito e pensò di defilarsi, prima che l’altro lo vedesse, ma poi pensò che non era affatto corretto.
    “Che succede?” chiese, prendendo Blaise alla sprovvista e sedendosi in parte a lui.
    “Lascia stare” rispose l’amico, senza guardarlo.
    “Va bene” disse Draco con una scrollata di spalle “Io torno in dormitorio..qui fa freddo!” disse alzandosi, felice che Blaise non aveva voglia di parlare.
    Ma Blaise ora lo guardava a occhi sgranati.
    “Ho un brufolo gigantesco color viola sulla fronte o c’è un altro motivo per cui mi stai guardando così?”
    “Ma-ma…” balbettò Blaise “AVRESTI DOVUTO INSISTERE!!” gridò infine.
    Draco abbandonò l’idea di tornare in dormitorio e tentò un diversivo…
    “Stavo scherzando!”
    Funzionò.
    Blaise sospirò e lo guardo
    “Se ti dico cosa c’è, mi prenderai in giro finchè campo”
    “Più o meno quello che tu fai con Nott solo perché per sbaglio ha toccato il culo a Piton?” chiese Draco, alzando il sopracciglio biondo.
    Blaise no rispose e disse.
    “Mi piace la Weasley”
    Ci volle un po’ prima che Draco capisse veramente queste parole.
    “CHE COSA?” gridò senza ritegno.
    “Abbassa la voce, bell’amico!” gli disse il morettino, dandogli una pacca sulla schiena.
    “Scusa!” disse veloce Draco “Ma….con tutte le ragazze che ci sono, proprio Ginny?”
    “La Weasley?”
    “Si, volevo dire lei. Insomma…non ti basta Daphne?”
    “Ma se ci siamo mollati…”
    “Giusto!” disse Draco, passandosi una mano tra i capelli sudati.
    “Bè..almeno tu sai cosa vuoi, Blaise” disse dopo un po’.
    Si guardarono negli occhi qualche secondo, poi Blaise parlò
    “Siamo tutti e due messi moooolto male..”
    “Già!” confermò il biondo, mentre un sorriso gli velava le labbra.

    Hermione Granger era davvero indiavolata.
    Ron aveva superato il limite. Senza contare che Harry era troppo occupato a pensare a Ginny per aiutarla e Ginny era cambiata.
    Da quasi una settimana era strana. L’aveva vista più truccata del solito, vestita meglio e con grosse occhiaie. Poi il suo aspetto era tornato quello di sempre, ma non il suo carattere.
    Era più scorbutica, più samaliziata e a volte Hermione non la riconosceva.
    E Ron era davvero insopportabile.
    Si era messo in testa di controllarla, neanche fosse stato suo marito.
    Era uscita con Dean, che aveva bisogno di un consiglio femminile per la sua fidanzata, e Ron aveva messo in piedi una scenata senza senso. Hermione gli aveva risposto per le rime e se n’era uscita dalla Sala comune, indiavolata.
    Ora camminava per il corridoio degli incantesimi, cercando di scaricare la rabbia; o al suo ritorno avrebbe spaccato la faccia a Ron.
    E anche ad Harry che forse l’avrebbe smessa di piangersi addosso e farsi stupidissime domande.
    E a Ginny, che forse non avrebbe più toccato il culo a Seamus mentre camminavano per i corridoi.
    Svoltò furiosa a destra, pensando a una bella frase con cui mettere a tacere Ron.
    Svoltò furiosa a destra e dopo una forte botta si ritrovò per terra.
    “NON TI HANNO INSEGNATO A GUARDARE DOVE VAI?!?!?” urlò al malcapitato che l’aveva urtata, mentre si spostava i capelli castani da davanti agli occhi.
    “IO dovrei guardare dove vado? Sei TU che ti dovevi spostare dalla mia strada” attimo di silenzio “,Mezzosangue”.
    Hermione alzò furente il viso e in piedi difronte a lei vide proprio lui, il re degli stronzi.
    Più bello del solito con i capelli un po’ sporchi e la camicia fuori posto, le guance arrossate e grosse occhiaie sotto agli occhi intensi.
    Balzò in piedi in un attimo.
    “Non è la giornata giusta per rompere le palle, Malfoy!” rispose, raccogliendo i libri e guardandolo diritto negli occhi.
    “Io faccio quello che mi pare e piace” disse lui.
    Aveva voglia di offendere la Granger, almeno si sarebbe sfogato un po’.
    Aveva voglia di sfogarsi.
    Eppure le battute non gli uscivano naturali.
    Forse era la stanchezza, o forse erano gli occhi da gatta di Hermione che sembravano più scuri del solito.
    La guardò per la prima volta e notò che non era come l’aveva sempre creduta. Aveva un viso davvero dolce, con gli occhi leggermente truccati e le sopracciglia sottili. I capelli erano tenuti indietro da una fascia e, sorpresa delle sorprese, era magra e alta e aveva due gambe da paura.
    Involontariamente un sorriso gli deformò le labbra mentre le guardava ed Hermione se ne accorse e incrociò le braccia al petto.
    “Cosa stai guardando di così interessante, signor Malferrett?”
    Lui non riuscì ad essere stato così idiota da perdersi nelle gambe della Granger e tornò a guardarla.
    “Le tue gambe, Granger” rispose beffardo “Non mi ero mai accorto che fossi dotata di gambe!”
    “No infatti non le avevo. Fino ad ieri camminavo con le braccia!” disse lei, senza mutare l’espressione.
    “Ah ah ah, molto simpatica. Granger, stasera non è serata nemmeno per me, quindi..”
    “Guarda che sei tu che hai iniziato, viscida serpe!”
    “Va bene allora spostati e finiamola qui, sporca Mezzosangue!”
    “Accetto volentieri, Malfoy. Anche perché involontariamente stai facendo un favore a Ron..”
    “Giammai!” disse subito lui, strappando a lei un sorrisino.
    “Più mi sfogo con te, meno male faccio a lui!” gli disse, scuotendo la lunga chioma.
    “Si bè…un po’ vale lo stesso per me. Ma io mi riferisco a una persona a cui non voglio fare male!”
    Hermione rise
    “Perché secondo te io a Ron voglio fare male?”
    “Io lo vorrei” le disse lui con un ghigno.
    “Infatti non ho chiesto il tuo parere, Malfoy! Sei davvero impossibile! Oltre ad essere uno sporco serpeverde, pieno di pregiudizi come solo i puronsague come te possono essere e …”
    Draco si tenne la testa “Granger, per favore smettila…” disse, mentre le parole di lei gli rimbombavano.
    Non aveva voglia di sentire così tanto rumore. Non ora.
    “Come te possono essere e inoltre sei anche così terribilmente viziato e assolutamente sicuro di essere il migliore che pensi di poter…”
    “Granger!”
    “..fare tutto quello che vuoi. Oltre a questo sei anche più odioso di qualsiasi normale Serpeverde e…”
    “Granger!” disse, mettendo mano alla bacchetta
    “ e se pensi di farmi paura con quella ti sbagli di grosso che se voglio ti stendo senza nemmeno usare la bacchetta ma tu non puoi accettarlo perché secondo te..”
    “Ti avverto!” disse lui
    “secondo te tutto il mondo..uhm!”
    L’aveva fatta stare zitta. L’aveva davvero fatta stare zitta.
    Con un bacio.
    Lo spinse via da se e si mise una mano davanti alla bocca, stupita e spaventata.
    “I tuoi scherzi mi fanno pena, Malferret!”
    “Non era uno scherzo..” disse lui, con un tono che lei non le aveva mai sentito.
    Si avvicinò lentamente, dandole il tempo di fermarlo.
    Ma lei non lo fece e si lasciò catturare nel più dolce e profondo dei baci che avesse mai dato.
    Lui le appoggiò una mano sul fianco e le piegò leggermente la testa all’indietro.
    Era dolcissimo. Era un grandissimo baciatore.
    “Che cosa sto facendo?” le chiese dopo un po’, a pochi centimetri dalla sua bocca.
    “Non lo so..” rispose lei in un sussurro.
    “Non mi piace la tua voce!”sentenziò lui con un ghigno e tornò a baciarla.

    “Dove cavolo stai andando?” chiese Blaise al compagno, che era uscito sparato dal bagno del dormitorio.
    “Devo vedere una persona…”
    “Una persona?”
    “Una persona.”
    “Alle dieci di sera? Qua gatta ci cova…” disse Blaise, mellifluo e malizioso.
    “Perché?”
    “Non avevi detto basta alle storie di sesso?”
    “Ah si? E quando?”
    Blaise stortò le sopracciglia e Draco sospirò.
    “ Dabbene te lo confesso: siamo figli di due famiglie reali e non possiamo incontrarci alla luce del giorno, nemmeno per parlare. E per parlare io sto andando la..”
    La bocca di Blaise si piegò in una smorfia.
    “Be, se non vuoi crederci fai a meno!”
    “Penso che è quello che farò, si” disse l’altro e si alzò dal letto e prese la giacca.
    “Dove vai?”
    “Ti accompagno per un pezzo…anche io vedo una persona”
    “Daphne?”
    “macchè Daphne!” disse Blaise, aprendo la porta e facendo uscire Draco.
    “ bè…visto che è l’unica disposta a sposarti, è anche l’unica con cui puoi avere qualcosa diverso da storielle di sesso”
    “Non sto andando a fare sesso. Voglio vedere la Weasley”
    “Per fare?” chiese stupito Draco
    “Niente. Voglio solo vederla..guardarla un po’. Che c’è?!” chiese poi, vedendo Draco guardarlo a occhi sgranati.
    “Guardarla????????” chiese il biondo.
    “Si perché?”
    “GUARDARLAAAA?” gridò ancora Draco, facendo girare gran parte della sala comune.
    Blaise scrollò le spalle.
    “mi basta anche solo guardarla per sentirmi completo. Quando capirai cosa voglio dire fammi un fischio che ti porto da uno psicologo..” aggiunse con un ghigno, svoltando sulla destra con un cenno di saluto.
    Draco continuò per la sua strada fino alla vecchia aula del seminterrato.
    “Ciao” disse entrando.
    “Ciao” rispose lei, che stava sfogliando un libro “Hai una strana espressione..”
    “Inizio a pensare che Blaise abbia qualche rotella seriamente fuori posto” le disse raggiungendola e dandole un bacio a fior di labbra.
    “Zabini? Bè, sai che novità” commentò lei, chiudendo il libro e alzandosi in piedi.
    “Che facciamo fino a domani mattina?” gli chiese.
    “Io un’idea ce l’avrei…” rispose lui, baciandola con trasporto e dolcezza;
    una dolcezza che non aveva mai dedicato a nessuna e che non sapeva di possedere.
    E così giunse la mezzanotte.
    Draco stava sdraiato sul divano, Hermione appoggiata al suo petto e gli carezzava i capelli castani.
    Lei aveva gli occhi chiusi e il suo respiro era così regolare che era probabile che si era addormentata.
    Draco la guardò.
    La curva delle spalle, bianche come il latte, la canottiera di pizzo viola, la pancia magra e pallida e poi la gonna stropicciata che ancora indossava. Le sue gambe nude, lunghe e chiare, sistese tra le lenzuale stropicciate.
    Il viso dai lineamenti dolci, coi lunghi capelli sudati e quelle labbra grosse, piegate in un sorriso dolce.
    Rimase a studiare la curva del suo mento e il profilo dei suoi occhi e del suo corpo tutta la notte, finchè dalla finestrella non filtrò un po’ di luce ed Hermione si mosse, alzandosi seduta.
    Si voltò a guardarlo con quell’espressione così dolce e così matura e gli regalò un sorriso.
    “Ciao” gli disse con voce assonnata e dolce.
    “Ti ricordi ieri sera quando ti ho detto che Blaise aveva delle rotelle seriamente fuori posto?”
    Hermione aggrottò le sopracciglia scure.
    “E questo che c’entra?”
    “Bè, mi sbagliavo” disse lui, chiudendo gli occhi per la prima volta in quella notte.

    “Ciao” disse Draco, sedendosi nel banco a fianco di Blaise, che rispose con uno sbadiglio.
    “Vedo che anche tu hai dormito molto..” commentò sarcastico il biondo.
    “ La Weasley ha passato tutta la notte a leggere un libro in riva al lago..” spiegò Blaise
    “E’ la ragazza che ti piace..perchè non la chiami per nome?”
    “Perché lei è la Weasley e basta. Tu chiami per nome quelle che ti piacciono?”
    “Sì, io e il resto del mondo” disse Draco, voltandosi per seguire l’ingresso della McGranitt in aula.
    Dopo qualche minuto, la donna chiamò alla lavagna Hermione, che si alzò commentando non troppo a bassa voce la sua gioia per non dover stare più vicino a Ron.
    “Sembra che Hermione e Lenticchia non vadano molto d’accordo…” commentò Draco, per nulla dispiaciuto della cosa.
    Blaise si voltò a guardarlo a occhi sgranati, ma Draco non se ne accorse.
    Solo al termine della lezione, vide l’amico in quella posa assurda.
    “Che hai?”
    “Come hai chiamato la Granger, scusa?”
    Draco impallidì.
    “E che ne so?” rispose alzandosi e iniziando a insultare Ron, tanto per distratte l’amico.
    Funzionò.

    “Ciao” disse Hermione, entrando nell’aula.
    “Ciao” rispose Draco “Sei bellissima”
    “Usciamo da un mese e da un mese mi dici la stessa cosa ogni volta che mi vedi”
    “Si vede che è vero” rispose sorridendole.
    Lei andò a sedersi al suo fianco.
    “Cosa mi racconti?” gli chiese
    “Niente. E tu?”
    “Hai detto a qualcuno di noi?”
    “E a chi potrei dirlo?”
    “Hai ragione”
    “Tu l’hai detto a Potty Potter o alla tua amichetta Weasley?”
    “A nessuno. Nessuno capirebbe. Forse Ginny…ma da un po’ è strana forte!”
    “Ah si?” chiese Draco, che con tutte le sue forze desiderava cambiare argomento. Vivido in lui era ancora il ricordo delle poche notti di fuoco passate con la rossa.
    “Sì. È strana da più di un mese ma nell’ultima settimana non ha fatto che stare fuori tutte le notti tutta la notte. E non con Harry…” aggiunse abbassando la voce.
    Come prevedibile, Draco fece un gigantesco sorriso che diminuì solo per amore della ragazza.
    Poi, un fulmine lo colpì.
    “Da quanto hai detto, scusa?”
    “è strana da un mese!”
    “no, da quanto dorme fuori?”
    “Da venerdì…” disse lei, guardandolo senza capire.
    Lui scese dal banco e andò alla porta
    “Scusa! Torno subito, ok?”
    “D’accordo…” disse lei, confusa, mentre la porta si chiudeva. “Anche perché dobbiamo parlare…” aggiunse al vuoto.
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    StellaCorvonero
    Post: 46
    Registrato il: 16/05/2005
    Sesso: Femminile
    Babbano
    00 14/04/2007 15:22
    La porta del dormitori di Serpeverde si aprì sbattendo.
    “Che c’è?” chiese Theodore balzando in piedi, mentre Blaise si limitò a guardare Draco.
    “Dobbiamo parlare!” gli disse quest’ultimo, serio e quasi arrabbiato.
    Blaise scrollò le spalle e lo seguì fuori, mentre Theodore gridava
    “Potete anche parlare qui! Giuro che non li vado a dire a nessuno i vostri problemi di coppia!”
    Draco e Blaise uscirono dalla sala comune e si fermarono in una nicchia del corridoio.
    “Che c’è?” chiese Blaise
    “Potevi anche dirmelo che da venerdì esci con la Weasley!”
    Si aspettava che Blaise fosse stupito e gli chiedesse come aveva fatto a saperlo, invece il moro restò impassibile.
    “E tu potevi dirmelo che ti vedi con la Granger”
    “io mi vedo con chi?” gridò Draco, cercando di simulare una risata che non gli uscì.
    “Come lo sai?” gli chiese
    “Me l’ha detto la Weasley!”
    “E lei come lo sa?”
    “Questo non devi chiederlo a me. Sono amiche, no? Lo stesso motivo per cui tu sai che io esco con la Weasley..”
    “Non me l’ha detto Mione! Ho fatto due più due! Lei e la Weasley non si parlano da un po’!”
    Blaise scrollò le spalle.
    “Allora proprio non so. Ma tu proprio con una Mezzosangue ti devi mettere? Tua madre ti squarta se lo sa!”
    “Mi preoccupa più Lucius…” ammise Draco, fissando il muro.
    “ Ci sono più probabilità che i mia madre accetti la Weasley”
    “Almeno ha il sangue puro…” confermò Draco.
    “Ti conviene scappare con lei, finchè hai ancora le gambe per farlo” disse Blaise, dando una pacca sulle spalle dell’amico.
    “Io mi sono rotto. Usciamo da un mese, sai? E io la amo. Voglio uscire allo scoperto!”
    “Le rose le vuoi bianche o rosse al funerale?”
    “Insomma…voglio che ci accettino!”
    “Vuoi essere cremato?”
    “Parlare con te è come far capire a Nott che non siamo una coppia!” sbuffò, andandosene.
    Entrò nell’aula dove Hermione lo aspettava, che era proprio li di fronte.
    “Scusami. Avevo una questione da sbrigare..” le disse.
    Lei annuì piano e lo abbracciò.
    “Draco io non ce la faccio più! Il sesso con te è una cosa fantastica, ma dobbiamo continuamente nasconderci…”
    “Eh!” disse lui sarcastico “Vuoi scopare con un ragazzo vivo o con il suo cadavere?” completò, posandole le mani sui fianchi rotondi e sensuali.
    “Credevo che quello che facciamo fosse qualcosa di più che ‘scopare’”.
    Draco fu come colpito da un fulmine e le carezzò i capelli.
    “Certo, la mia era solo una battuta.” Passò un attimo di silenzio e Draco capì che era il momento giusto per dirle quelle due parole, così importanti e così difficili da dire.
    “Hermione? Io ti..”
    “NON LO FARE!”
    Sia Hermione che Draco si voltarono verso la porta, appena stata spalancata da Blaise Zabini.
    Hermione arrossì e indietreggiò, allontanandosi da Draco.
    “Sei impazzito del tutto?” chiese questo.
    “Ti sto salvando!”
    “Ti sto per uccidere!” disse Draco, mettendo mano alla bacchetta.
    “Ehi! Non scherzare con il fuoco!” disse Blaise, bloccandosi.
    “Non sto scherzando..”
    “Draco!” Intervenne Hermione, prendendogli il braccio. Lui la guardò.
    “Ci vediamo domani!” le disse e prese Blaise per un braccio, tirandolo fuori.

    “Io ti interrompo mentre stai con Daphne o con la Weasley?”
    “No ma io…”
    “Io origlio dietro le porte mentre tu te le sbatti?”
    “Questo non lo so..”
    “be la risposta è NO!” gridò Draco, entrando nel dormitorio.
    “Lite coniugale?” disse Theodore, alzando gli occhi dal libro che stava leggendo.
    “Nott?” lo chiamò Draco “VAFFANCULO!” disse poi e tornò a rivolgersi a Blaise.
    “Perché non me lo hai lasciato dire? Era il momento giusto!”
    “Per firmare la tua condanna a morte?” chiese Blaise, alzando un sopracciglio.
    “Di che parlate? Draco hai tentato di dire ai tuoi genitori del tuo matrimonio con Balise?” si intromise Theodore.
    “No, e tu hai tentato di farti dire perché Daphne non ti vuole? Te lo dico io: è innamorata di me!” gli rispose Blaise, su di nervi.
    “Non mi interessa, Daphne!”
    “Ah no?” chiese Blaise, alzando entrabe le sopracciglia.
    “Precisamente. È troppo seria..io non voglio una storia seria!”
    “Ah! È questo il motivo?”
    “Quale dovrebbe essere?” chiese Theodre alzandosi e avviandosi verso il compagno.
    “Fammici pensare..” disse Blaise, fingendo di pensarci seriamente “Forse…che lei non ti vuole?”
    “Pezzo di merda!” gridò Theodre, uscendo la bacchetta.
    “BASTA” gridò Draco “Mi avete seriamente rotto le scatole” e uscì dal dormitorio.
    Scese fino alla sala comune e la attraversò di corsa, uscendo nei bui sotterranei.
    Aveva deciso.
    Costi quel che costi, lui voleva stare con la ragazza che aveva appena capito di amare.
    Tornò nella classe dove si erano appena incontrati, ma Hermione non c’era.
    Percorse tutto il castello di corsa ma non la trovò.
    Pensò che dovesse essere nella Sala comune e così andò nel corridoio, dove sapeva c’era la sala dei grifoni, anche se non sapeva bene dove fosse.
    Si fermò e iniziò a camminare piano, passandosi una mano tra i capelli sudati.
    Poi la vide.
    Sbucata dal nulla pochi metri avanti, a braccetto con Ron e accompagnata da Potter, con il quale rideva sonoramente mentre Weasley faceva la faccia imbronciata.
    Draco rimase indeciso sul da farsi molto a lungo, e stava per tornare in dormitorio ad assistere alla lotta tra Nott e Zabini, quando si disse.
    ‘che stai facendo, coglione?’
    E tornò a girarsi, guardando il terzetto sparire in lontananza.
    “HERMIONE!” gridò e si mise a correre verso di loro, che intanto si girarono.
    “Cazzo vuoi, Malfoy?” chiese subito Ron, lasciando Hermione e portando la mano alla bacchetta.
    Harry invece non ebbe la forza di reagire…qualcosa nell’espressione del biondo gli suonava strano.
    “Non mi sembra di aver chiamato te, Weasley!” disse Draco rabbioso e puntò i suoi occhi chiari su Hermione, che arrossì.
    “Mi concedi due minuti per finire quello che stavo per dirti?”
    “Mi sembrava ovvio..” disse lei, guardando di sottecchi prima Harry e poi Ron.
    “Malfoy, ora ti squarto!”
    “Non rompere, Weasley! Se ti sembrava ovvio..perchè te ne sei andata?”
    “Come osi, Malfoy!” gridò Ron, puntandogli contro la bacchetta, mentre Harry si grattava la nuca.
    “Perché è ovvio che nonvuoicontinuarequestastoriacheèstatasolounerrore” disse tutto d’un fiato.
    Harry sgranò gli occhi, Ron nemmeno la ascoltò.
    “Cosa ci fai qui, Malfoy?” chiese
    “Ma non è quello che volevo dire!” gridò lui, stupito “Io stavo dicendo che…” guardò Potter, che lo guardava e Weasley che gli puntava la bacchetta. “Lascia perdere” disse poi “La tua vita è qui”
    E le voltò le spalle, allontanandosi.
    Ron abbassò la bacchetta.
    “Io non ho ancora capito..” disse piano, senza staccare gli occhi dal Serpeverde.
    Harrry guardò Hermione, che si guardava le mani.
    “Ehi Ron! Stanno facendo rissa!” gridò poi, indicando il fondo del corridoio.
    “Dove?!” gridò subito il rosso e seguì Harry, che correva dall’altra parte, verso il corridoio vuoto.
    Hermione alzò il viso e vide il corridoio davanti a sé, deserto.
    Ringraziò mentalmente Harry mentre correva alla ricerca di Draco.
    Lo trovò che scendeva le scale.
    “DRACO” gridò. Lui si voltò.
    “Anche io!” disse, buttandosi tra le sue braccia e baciandolo “Anche io ti amo!”

    Draco Malfoy aprì gli occhi.
    Giaceva nella stanza delle Necessità, Hermione Granger addormentata tra le sue braccia.
    Sorrise e si spostò alcune ciocche di capelli dagli occhi.
    Lei sbadigliò e aprì gli occhi, ancora colmi di sonno.
    “Vuoi essere la mia fidanzata, Hermione Granger?” le chiese lui, a bassa voce.
    Lei per un attimo non ci credette.
    Era stata così convinta di essere solo una delle tante di Draco Malfoy che non era più riuscita a vivere normalmente. E ora questo.
    “Certo che lo voglio” gli disse baciandolo.
    Il sole sorgeva all’orizzonte.

    Blaise Zabini e Ginevra Weasley rimasero insieme finchè lui non finì gli esami, tenendo sveglio tutto il castello con le loro acrobazie notturne.
    Harry e Daphne accettarono questa situazione.
    Due anni dopo, si sposarono.
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    Glowen
    Post: 403
    Registrato il: 13/02/2005
    Sesso: Femminile
    Auror
    00 16/04/2007 18:34
    Ciao.
    Ho recensito la tua storia su questo blog: FanfictionFactory
    [SM=g27822]