La Mappa del Malandrino Un forum dedicato ad Harry Potter

Waiting for the night by Hachi

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    little hachi
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    Animagus
    00 12/12/2005 15:10
    CAPITOLO 12 – TRA LE MIE BRACCIA
    Era di nuovo nella stanza. Non se l’era proprio sentita di lasciare Louis sul freddo pavimento.
    Con un movimento lieve, ma deciso, della bacchetta lo riportò sul letto. Gli occhi di nuovo sul viso del suo angelo.
    “Perdonami, Louis...” sussurrò Hermione, “avevi bisogno di me, e io ti ho abbandonato...ma ora non ti lascerò più”.
    Gentilmente gli rimboccò le coperte e avvicinò una sedia al letto. Si sedette e strinse la mano pallida di lui. Era ancora più freddo del solito e il battito quasi impercettibile.
    Hermione si allarmò. Forse quando prima era corso verso la porta, aveva speso troppe energie e ora sembrava debolissimo.
    La ragazza ravvivò il fuoco e fece comparire un’altra pesante coperta che pose sopra quella di seta, cercando inutilmente di scaldare il giovane.
    “Louis, mi senti? Svegliati, per favore, apri gli occhi...”
    Ma nessun movimento venne in risposta all’implorante voce di Hermione.
    “Oh, no! Devo fare qualcosa! Il battito si fa sempre più debole!”
    La grifondoro era davvero spaventata. Non poteva perderlo...proprio adesso che lo aveva appena ritrovato. Calde lacrime cominciarono a scendere sulle sue guance, bagnandole il viso.
    Perché stava piangendo?
    Hermione si rese finalmente conto che Louis era diventato davvero importante per lei. Non sapeva neanche come fosse successo, ma c’era qualcosa in quel misterioso ragazzo che la attirava inesorabilmente... lei lo amava... sì, Hermione Granger si era innamorata di un vampiro che fino a poco tempo prima era in coma. Se ci avesse pensato bene, la ragazza avrebbe sorriso all’idea, ma in quel momento non c’era tempo simili pensieri.
    Louis stava morendo.
    La ragazza si guardava intorno disperata, in cerca di un qualcosa che avrebbe potuto aiutarla a salvare il ragazzo, ma non c’era niente.
    Chiuse gli occhi ed emise un profondo respiro. Doveva calmarsi.
    Qualche secondo dopo, quando li riaprì, aveva capito cosa doveva fare.

    Posò con cura l’asciugamano sul tavolino accanto al letto, dove aveva già sistemato lo strano liquido preparato qualche ora prima. La stanza delle necessità era davvero utile in momenti come quelli, perché si riesce sempre a reperire ciò di cui si necessita. In quel caso, Hermione trovò, in un armadio all’angolo della camera, le erbe che le servivano per ciò che aveva in mente.
    Disposte le varie cose, s’inginocchiò accanto alla figura stesa di Louis e, cercando di non tremare troppo, estrasse il piccolo pugnale dal fodero di pelle. Anche quello era stato trovato nell’armadio insieme al resto degli ingredienti per la pozione.
    La lama brillava alla luce della luna in quella notte perenne, ed Hermione ebbe un attimo di incertezza, ma subito si riprese e, decisa, si avvicinò al vampiro.
    Accostò l’arma al viso di lui e prima che potesse ripensarci, con un taglio deciso, si procurò una ferita al polso.
    Il dolore fu lancinante. Lo stomaco era contratto e violenti scosse la facevano tremare da capo a piedi. Il sangue cominciò presto a sgorgare dal taglio ed Hermione appoggiò il polso sulle labbra dischiuse di Louis.
    Le gocce scendevano alla bocca del giovane e inizialmente sembrò che nulla succedesse, ma dopo pochi istanti un movimento quasi impercettibile delle palpebre rivelò alla ragazza che Louis stava guarendo.
    Il sangue, ora, scorreva velocemente ed Hermione poteva sentire indistintamente la calda lingua del ragazzo che le lambiva la ferita, e le labbra che premevano sempre di più per bere la linfa vitale.
    A mano a mano che Louis si nutriva, la pressione della sua bocca si faceva sempre più forte.
    Il dolore era sparito, sostituito dall’eccitazione...
    “Dev’essere un effetto provocato dalla magia dei vampiri...” pensò prima di perdere completamente la concezione della realtà. Aveva la vista annebbiata e tutto quello che desiderava in quel momento era che Louis continuasse a bere il suo sangue fino a farla morire...
    Ma questo non accadde.
    Con un immenso sforzo, il vampiro allontanò il braccio di Hermione dalle labbra e si mise seduto tra i cuscini, prendendo grandi boccate d’aria. Aveva le gote tinte di rosso e alcune gocce di sangue gli imperlavano i candidi denti.
    Hermione intanto rimaneva immobile, con lo sguardo ancora appannato e confuso. Era in stato di shock per via dell’ improvviso cambiamento. Con un balzo, si avventò su di lui e gli tese nuovamente il polso dove il sangue continuava a sgorgare imperterrito.
    Hermione non era in sé...accostò varie volte il taglio alla bocca del vampiro, ma lui seguitava a mandarla via. Lei cominciò allora ad urlare e a colpirlo, senza essere padrona dei suoi gesti.
    E pianse.
    Pianse tanto finché si calmò d’un tratto e svenne tra le braccia del suo carnefice.

    La svegliò l’odore del mare. Dalla finestra aperta, entrava il monotono rumore dell’infrangersi delle onde e il tipico profumo salino che pervade le case sulla spiaggia.
    Hermione si guardò intorno: era sdraiata sul letto a baldacchino che aveva finora ospitato il vampiro, e le coperte le coprivano il corpo fin sulle spalle.
    Una fitta al polso le ricordò quello che era accaduto. Mentre era svenuta qualcuno aveva curato la ferita con la densa sostanza che aveva preparato lei stessa e glielo aveva fasciato accuratamente. L’asciugamano sul tavolino era intriso di sangue.
    Provò ad alzarsi, ma si rese conto di essere debolissima. L’unica cosa che poté fare fu di vagare con lo sguardo per la stanza in cerca di Louis. Il ricordo, sebbene offuscato, di ciò che aveva fatto poco prima, la metteva a disagio e non sapeva cosa sarebbe successo tra loro due adesso.
    Percepì la presenza del ragazzo accanto alla finestra quando lui si mosse lentamente. Era ancora più bello, in quel momento, e si poteva subito vedere che aveva ripreso le forze.
    La luna lo illuminava ed Hermione si rese conto che era davvero alto. Sul suo viso aleggiava ancora qualche traccia del rossore per il sangue bevuto e un sorriso si dipinse nel vedere la ragazza risvegliarsi.
    “Sei stata priva di coscienza per più di 3 ore...” le disse sedendosi accanto a lei e fissando gli intensi occhi grigi in quelli della grifondoro.
    “Ero preoccupato”
    Tutte le paure, i dubbi, i disagi che Hermione aveva provato fino a quel momento, svanirono e si persero nel suono della voce di Louis e nel suo caldo sguardo.
    “E pensare che dovevo prendermi cura io di te!” scherzò, sorridendo e lasciandosi aiutare a mettersi seduta.
    Louis le portò subito un vassoio pieno zeppo di prelibatezze di Hogwarts e lei accettò di buon grado di mangiare qualcosa.
    Dopo che si fu saziata, Hermione porse a Louis il piatto e bevve un lungo sorso d’acqua. Stava temporeggiando. Sapeva che ora era il momento in cui si sarebbero parlati seriamente, in cui avrebbe saputo qualcosa di più su quel misterioso angelo.
    Era pronta.
    Posò il bicchiere sul tavolino e, a testa bassa, disse semplicemente:
    “Mi dispiace”
    Due mani calde presero le sue.
    “E per che cosa? Per avermi salvato da morte certa? Per avermi tenuto compagnia quando nessun altro l’avrebbe fatto?”
    “Ma io...prima...non sono riuscita a controllarmi e mi vergogno...e...” Non per la prima volta in quella giornata, il viso di Hermione venne nuovamente rigato dalle lacrime.
    Louis l’abbracciò. Le spalle tremanti tra le sue forti braccia, il viso bagnato sull’ampio petto.
    “Non era colpa tua, Hermione. È magia. I vampiri sono così...non preoccuparti...”
    Rimasero così per molto tempo, forse ore: lei che a poco a poco si calmava e lui che la rassicurava sussurrandole piano dolci parole.
    Poi Hermione si staccò da Louis e, sistemandosi un attimo, imbarazzata, prese in mano l’orologio che aveva sfilato dal polso prima di tagliarsi, e dette uno sguardo all’ora: le otto.
    Era ora di cena e tutti gli studenti dovevano già essere tornati da Hogsmeade.
    “Devo andare” bisbigliò Hermione, alzandosi a fatica dal letto.
    “Ma tornerò presto...” aggiunse prevenendo la muta domanda di Louis.
    Il vampiro sorrise. Un sorriso tenero che diceva più di mille parole.
    Hermione si sistemò meglio la divisa, in modo che coprisse bene la fasciatura, si aggiustò i capelli e raccolse la borsa da terra.
    Rivolse un ultimo sguardo a Louis e poi lasciò silenziosamente la stanza.
    Si guardò intorno, e vedendo che non c’era anima viva, corse verso la torre dei grifondoro.

    “Herm, hai uno sguardo strano...”
    “Non è vero! Sei tu che hai uno sguardo strano, Harry!”
    “Veramente, ragazzi, avete tutti e due uno sguardo strano!”
    I tre erano nella sala comune, insieme a tutti gli altri grifondoro tornati dalla gita. Harry e Ron si godevano gli acquisti di quel giorno e avevano consegnato all’amica il regalo di Fred e George.
    “Harry, è da quando sei tornato dalla tua commissione che sei strano! Cos’è successo?!? E tu, Herm, è tutta la settimana che sembri depressa mentre oggi sei...non so nemmeno che aggettivo usare...sei solamente...diversa! Voi due mi nascondete qualcosa!” Ron si era sfogato con i compagni, confuso e un po’ seccato che i suoi migliori amici avessero un segreto di cui lui non era a conoscenza.
    Harry ed Hermione si guardarono un attimo e capirono cosa intendesse dire il rosso. Quel giorno avevano entrambi subìto forti emozioni e ovviamente questo si rifletteva nei loro sguardi.
    Mentre discutevano, Ginny passò accanto a loro per sedersi ad un tavolo poco lontano e, rivolgendo un sorriso ad Harry, era arrossita vistosamente.
    Anche il ragazzo era completamente rosso, ed Hermione non ci mise molto a capire che tra i due era successo qualcosa.
    Sorrise ad un imbarazzato Harry e disse:
    “Non c’è nulla che non vada, Ron, non è successo niente! Sia io che Harry oggi siamo solamente più contenti del solito e quindi, meglio non preoccuparci più! Invece, raccontatemi cos’avete fatto di bello a Hogsmeade!”
    E così Ron cominciò a spiegare di come avessero incontrato l’insegnante di Difesa e che questa si era poi rivelata la loro vecchia amica Tonks.
    “Non ci posso credere! Avrei dovuto immaginarmelo subito!” esclamò la ragazza quando Ron terminò il racconto.
    “Sono davvero contenta che sia qui a scuola con noi! Ma non ho capito bene cosa deve fare a Hogwarts...”
    “Bè, non ci ha spiegato bene, ma ci ha detto che deve proteggere una persona...” rispose il rosso riferendo le parole della donna.
    “Non sarà per caso Harry la misteriosa persona bisognosa di protezione?” chiese Hermione rivolgendo lo sguardo verso l’amico che per tutto il tempo era rimasto in silenzio con lo sguardo sognante.
    “Non so...più che di protezione sembra che gli serva una botta in testa...è tutto il giorno che sembra un’idiota!”
    “Allora non detieni più il primato!” scherzò Hermione prendendo in giro Ron.
    “Ah, ah...spiritosa!” rispose lui sarcastico e poi alzandosi dal divano afferrò il braccio dell’amico.
    “Vabbè, dai Harry, andiamo in dormitorio...non mi sembri molto sveglio...”
    “Eh, cosa? Ah, sì il dormitorio! Arrivo...”

    Il mattino dopo, mentre Ron era ancora nella sala comune a copiare i compiti di Pozioni di Hermione, in Sala Grande la ragazza bisbigliò a Harry:
    “Allora, cos’è successo ieri con Ginny?”
    Harry spalancò gli occhi e gli andò di traverso il caffelatte che stava bevendo.
    “Ma come fai a saperlo?!? Chi te l’ha detto?!?”
    “Harry, sono anni che ci conosciamo, e non ci vuole un genio per capire che finalmente sei soddisfatto di qualcosa...allora, vi siete messi insieme?”
    Harry annuì a occhi bassi, con il viso rosso acceso.
    “È davvero una bella notizia!” esclamò Hermione abbracciandolo contenta, provocando un’occhiata storta da parte di qualche grifondoro seduto al tavolo della colazione.
    “Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo! Immagino che sarà stato difficile dichiararti...”
    “Bè, veramente non...”
    “Bravo, Harry. Devo ammettere che avevo paura che tu non ci riuscissi, ma vedo che sei stato davvero coraggioso! Un degno grifondoro! Avanti, non fare quella faccia, sono davvero fiera di te!”
    Hermione era così felice che Harry non se la sentì di raccontarle come era andata veramente, così le rivolse un sorriso tirato e tornò alla sua colazione.
    In quel momento arrivò Ginny che si sistemò tra i due.
    “Buongiorno!” esclamò radiosa cominciando a spalmarsi una fetta di pane con del burro.
    “Ciao Ginny! Ho saputo di te e di Harry...” bisbigliò Hermione all’amica.
    “Sì, è davvero bello, vero?” rispose l’altra, a bassa voce, entusiasta.
    “Solo che abbiamo deciso di nascondere la cosa a Ron per un po’...non sappiamo bene come potrebbe prenderla...”spiegò a Hermione.
    “Quindi non ci possiamo vedere molto...Però...mi è appena venuta un’idea!” esclamò attirando l’attenzione del suo nuovo ragazzo che tentava inutilmente di chiacchierare con Dean e Seamus facendo finta di niente.
    “Harry, perché stasera non vieni a trovarmi nel dormitorio con il mantello dell’invisibilità? Oppure potremmo andare giù al lago senza farci vedere!”
    E mentre i due fidanzatini discutevano dell’idea, Hermione spalancò gli occhi per l’orrore...il mantello dell’invisibilità!


    Note:
    Rieccomi! In super ritardassimo, lo so, ma finalmente sono tornata!!! ^__^
    Ho avuto come una sorta di blocco dello scrittore...avevo in mente come procedere, ma non riuscivo a scrivere!!!
    Allora, cosa ne pensate?? È un po’ macabro questo capitolo...c’è troppo sangue per i miei gusti, ma comunque devo ammettere che mi piace molto! E l’ho fatto anche un po’ più lungo per scusarmi del ritardo! ^.^
    Ah, il mio adorato Louis si è svegliato...di nuovo! Ma ora non dovrebbe più svenire...piccino! ok, sto sclerando completamente, ma sono troppo felice per aver finito il capitolo!
    Tornando a noi, la nostra cara Hermione ha dimenticato qualcosa nella sua ultima visita al vampirozzo...il mantello!!! e ora cosa dirà a Harry? E lui come reagirà? Ah ah lo scoprirete nella prossima puntata di Waiting for the night!!! (l’autrice è fusa, non fateci caso! ^^”...troppe ora al computer, tra la fanfiction e il forum...-__-)
    Ringrazio come sempre coloro che leggono la mia fanfiction e vorrei dedicare questo capitolo a coloro che non mi fanno mai mancare una recensione ad ogni capitolo (più o meno ...^^...): per me è molto importante, quindi GRAZIE!

    un saluto a ALYSS, §SHUR'TUGAL§, PAZZAWENDY e ANGELINA! [SM=g27838]


    Hachi

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    00 16/12/2005 13:24
    bella ! bella!

    complimenti, è valsa la pena di asepttarti, hermione grandiosa! [SM=g27836]

    ma mi sa che ora son c***i per lei e cmnq ron fa un po' sempre lo sfigato in tutte le fic, nn so se avete notato....... [SM=x117101] [SM=x117101]

    [Modificato da §shur'tugal§ 16/12/2005 13.25]

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    ._.
    Ora che la battaglia si era conclusa, i falchi e i corvi discesero come un sudario sul campo.
    Eragon chiuse gli occhi. Le lacrime gli scorrevano sotto le palpebre.
    Avevano vinto, ma lui aveva perso.
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    Marcus Lucius Catilina pulivit culum cum carta velina, cartam velinam se lacervait et ditum in culum penetravit


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    00 15/01/2006 14:16
    la tua fic è moooooolto bella ma ci sai dire quando la upperai???? :)

    [SM=g27838]
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    Ora che la battaglia si era conclusa, i falchi e i corvi discesero come un sudario sul campo.
    Eragon chiuse gli occhi. Le lacrime gli scorrevano sotto le palpebre.
    Avevano vinto, ma lui aveva perso.
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    little hachi
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    00 16/01/2006 14:27
    mi scuso con quelle poche e amabili anime che seguono la mia ff per il ritardo..in questo periodo ho un po' da fare con la scuola e quindi non vorrei scrivere un capitolo frettoloso che poi mi potrebbe rovinare la trama...quindi abbiate pazienza... [SM=g27819] [SM=g27819] pubblicherò appena posso..
    un bacione, Hachi [SM=g27838]
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    00 16/01/2006 14:36
    figrati...non ti preoccupare [SM=g27811]
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    ._.
    Ora che la battaglia si era conclusa, i falchi e i corvi discesero come un sudario sul campo.
    Eragon chiuse gli occhi. Le lacrime gli scorrevano sotto le palpebre.
    Avevano vinto, ma lui aveva perso.
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    §shur'tugal§
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    00 29/01/2006 21:36
    scusa hachi ma c'è scritto che hai postato ma nn vedo niente.........cosa significa?

    [Modificato da §shur'tugal§ 29/01/2006 21.37]

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    Ora che la battaglia si era conclusa, i falchi e i corvi discesero come un sudario sul campo.
    Eragon chiuse gli occhi. Le lacrime gli scorrevano sotto le palpebre.
    Avevano vinto, ma lui aveva perso.
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    Marcus Lucius Catilina pulivit culum cum carta velina, cartam velinam se lacervait et ditum in culum penetravit


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    little hachi
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    Animagus
    00 30/01/2006 14:02
    CAPITOLO 13 - UN BACIO
    “Ho dimenticato il libro di Incantesimi...voi andate pure che io vi raggiungo dopo!”
    Hermione si alzò dal tavolo dei grifondoro e si diresse velocemente verso l’uscita, mentre i compagni finivano di fare colazione nella sala grande e si apprestavano ad andare in classe.
    La ragazza entrò in un’aula vuota e attese.
    I corridoi erano percorsi dal chiacchiericcio degli studenti; c’era chi si dava appuntamento a dopo le lezioni, chi si passava velocemente i compiti dopo averli copiati e chi ripassava ad alta voce per la prova di Trasfigurazione di quel giorno. Hermione attese finché anche gli ultimi ritardatari raggiunsero le loro classi e il corridoio non fu silenzioso. Quindi, uscì dalla stanza e cominciò a salire velocemente i gradini a tre a tre. Doveva fare in fretta se non voleva essere scoperta.
    Arrivò al terzo piano e svoltò automaticamente a sinistra dove di solito l’aspettava la familiare porta della stanza delle necessità.
    Ma questa volta il corridoio non era deserto ed Hermione si fermò di botto cercando di ripararsi in fretta dietro il muro. Tre serpeverde del sesto anno, riconoscibili dalle sgargianti divise verde smeraldo, stavano discutendo concitatamente e sembrarono non averla notata.
    “Anche mio padre mi ha mandato un gufo qualche giorno fa... voi cosa ne pensate di questa storia?” chiese una voce che Hermione riconobbe come quella di Blaise Zabini.
    "Non so...e se fosse pericoloso?”
    “Sciocchezze! Sarà uno spasso! Almeno ci sarà di che divertirsi quest’anno!”
    Quest’ultimo era Malfoy ed Hermione tremò di rabbia al ricordo del loro ultimo incontro. Tentò di spostarsi per sentire meglio quello che dicevano i tre, ma mentre posava un piede a destra, il tacchetto della scarpa le si infilò in una crepa del pavimento e lei rimase bloccata.
    “Maledizione!”
    Prese a tirare freneticamente la scarpa mentre i serpeverde interruppero la loro discussione.
    “Avete sentito?”
    “Cosa?”
    “C’è qualcuno...”
    Draco ordinò ai compagni di ispezionare il corridoio in cerca di intrusi. Mentre Zabini si avvicinava al suo nascondiglio, Hermione riuscì a liberarsi e in fretta trovò una stanza vuota dove rifugiarsi. Il cuore le batteva così forte che aveva quasi paura che i ragazzi potessero sentirlo. Poi, dopo aver ascoltato attentamente, si convinse che se ne fossero andati, così prese coraggio e uscì.
    “Ciao Granger!”
    Draco Malfoy si allontanò dall’armatura che aveva usato come nascondiglio e le si avvicinò con un sorriso beffardo sul viso. Hermione si maledì mentalmente per non aver prestato maggior cautela prima di uscire allo scoperto e quindi si voltò verso il ragazzo.
    “Ci stavi forse spiando?” chiese malignamente Draco appoggiando la schiena contro il muro e fissando la grifondoro con sguardo di ghiaccio.
    “Cosa vuoi che me ne importi dei vostri piccoli segreti...” rispose irritata Hermione, a disagio sotto il peso di quegli occhi grigi.
    “Be’, allora cosa ci facevi qui nascosta? Anche un idiota come Weasley capirebbe che aspettavi che noi andassimo via...allora, cosa stavi facendo qui? Come mai il prefetto dei grifondoro non è in classe?”
    “La stessa cosa potrei chiederla a te, Malfoy!”
    “Be’, noi la scusa ce l’abbiamo: dei primini hanno fatto inondare la classe di pozioni facendo cadere delle fialette di Piton...tu che scusa hai?”
    Hermione rimase in silenzio non sapendo cosa rispondere.
    “Bene, la grande signorina Granger non è poi così santarella come sembra!” rise il serpeverde schernendo Hermione.
    La ragazza fece per andarsene, ma Draco da dietro la prese per un braccio e la sbatté contro il muro, bloccandola con una mano sull’esile collo.
    “Se ti scopro di nuovo a farti gli affari nostri...” non terminò la frase ma l’espressione dura sul suo viso diceva tutto.
    Il serpeverde la lasciò andare. Seguì con lo sguardo l’esile figura della ragazza scendere la scalinata finché non scomparve alla sua vista. A quel punto cominciò la sua ricerca.

    La ragazza fissava il suo riflesso nello specchio del bagno. Il collo era visibilmente arrossato e lei sussurrò per l'ennesima volta la formula magica. Dopo l'incontro con i serpeverde, era entrata nel bagno delle ragazze al primo piano e aveva coperto i lividi con del fondotinta che aveva nella borsa a tracolla. Non lo usava mai, ma sua madre glielo aveva regalato poco prima del ritorno a scuola insieme ad un astuccino pieno di trucchi, strizzandole l'occhio e borbottando qualcosa sull'età e sui ragazzi, un discorso a cui Hermione non aveva prestato grande attenzione. Subito dopo era corsa in classe, dove il professore le aveva fatto cenno di sedersi nel posto che Harry e Ron avevano tenuto libero per lei e aveva continuato tranquillamente a fare lezione.
    L'ora era passata tranquillamente, ma lei era agitata. Non riusciva nemmeno a prendere gli appunti da quanto le tremavano le mani. Per fortuna, nè Harry nè Ron sembravano essersi accorti di niente. Dopo la lezione era tornata in bagno e aveva posizionato la bacchetta sull'ematoma, applicando una leggera protezione al trucco cosicchè durasse di più.
    "Senti, Ginny" cominciò Hermione avvicinandosi alla poltrona dove la piccola Weasley stava studiando erbologia.
    "Stavo pensando...non state andando troppo in fretta?"
    "Troppo in fretta cosa?" chiese la rossa, confusa dalle parole dell'amica.
    "Voglio dire...tu ed Harry..."
    "Sono anni che ci rincorriamo, lo sai...Non mi sembra proprio che stiamo andando di fretta" rispose Ginny tornando al libro che teneva in grembo, senza dar peso a ciò che Hermione le aveva appena detto.
    "Sì, ma mi sembra pericoloso per voi andare in giro la notte...potrebbero prendervi e finireste nei guai!"
    "Non ti preoccupare, ce la caviamo..."
    "Sì, ma... non potreste vedervi un'altra volta? Cioè, vi siete messi insieme da poco e quindi..."
    "Senti, Hermione, c'è qualcosa che devi dirmi per caso??!" sbottò Ginny improvvisamente irritata.
    "Mi sembra che tu stia facendo di tutto per impedirmi di vedere il MIO ragazzo!"
    "No, Gin, non è così! Stavo solo dicendo..."
    "Non dire niente, per favore!" la ragazza si alzò e fissò Hermione con durezza.
    "Se hai problemi con mio fratello, non c'è bisogno che riversi la tua negatività sul mio rapporto con Harry! Eppure stamattina mi sembravi così contenta per noi! Cos'è successo? Ti sei improvvisamente accorta di essere innamorata del MIO ragazzo?!"
    "Ma Ginny...cosa stai dicendo?" Hermione era sconvolta dalle parole rivoltele dalla sua migliore amica e non capiva cosa stava succedendo. Vedeva solo i suoi occhi azzurri pieni di risentimento e delusione.
    "Niente. Ci vediamo" e così dicendo Ginevra Weasley si allontanò, lasciando una confusa Hermione a riflettere su ciò che era appena accaduto.

    Ora, era in camera. Poco prima di salire alla Torre dei grifondoro era passata in infermeria dove, con una banalissima scusa, era riuscita a farsi dare da Madama Chips una pomata per i lividi per poter lenire così il dolore provocato dalla terribile stretta di Malfoy. Nella sua mente continuava a vedere la scena di poco prima. Aveva commesso un errore. Nella paura di essere scoperta da Harry, non aveva pensato ai sentimenti di Ginny e così era andata a finire male. Le avrebbe chiesto scusa alla prima occasione, si ripromise. In quel momento ne stava spalmando una piccola quantità della pomata sul collo, quando un forte rumore la interruppe.
    "E' successo qualcosa di terribile! Come farà il piccolo Dobby, adesso?! Come?! Come?! COME?!"
    L'elfo domestico era apparso all'improvviso, con le mani sulle grandi orecchie e gli occhi lucidi di pianto. Era davvero agitato e continuava a camminare per la stanza a grandi passi. Hermione lo fissava perplessa, con la mano che si era fermata a mezz'aria, nell'atto di stendere il medicinale. D'un tratto Dobby si fermò e fissò lo sguardo sul polso della ragazza dove faceva capolino una benda bianca.
    "Signorina Granger! E' stata lei!"
    "Io cosa? Cos'ho fatto?" ma nel momento stesso in cui faceva la domanda, le venne in mente il motivo di quell'agitazione.
    "Dobby, calmati, non è successo niente..."
    "Come ha potuto?! Silente aveva detto di non svegliarlo! Dobby aveva promesso di prendersi cura di lui!"
    Dobby si era seduto per terra, al centro della stanza, e si dondolava avanti e indietro con le braccia cinte intorno alle ginocchia. Sembra proprio un pazzo, pensò Hermione avvicinandosi cautamente all'elfo. Perlomeno ha smesso di auto-punirsi.
    "Dobby, calmati, per favore...allora, spiegami cosa è successo"
    Dobby non sembrava molto in sè per poter dire una sola parola ma, invece, spiegò:
    "Ero andato da lui come al solito, per dargli il...sangue. E invece...lui era...in piedi, accanto alla finestra. Dobby si è spaventato molto, signorina Granger. Quel vampiro mi ha guardato e poi...ha continuato a guardare fuori dalla finestra. Io non sapevo cosa fare e così ho lasciato il suo cibo accanto alla porta e sono corso via."
    La piccola creatura sembrava essersi calmata. Aveva smesso di dondolarsi e ora si frugava tra gli abiti sporchi in cerca di qualcosa.
    "Dobby ha trovato questo. Ho pensato che fosse troppo prezioso per essere stato creato con la magia della stanza..."
    Era il mantello dell'invisibilità! Hermione lo prese tra le mani riconoscente.
    "Grazie Dobby! Lo stavo proprio cercando"
    "Ma cosa faremo con il vampiro?!" esclamò Dobby mettendosi in piedi.
    "Sarà un pericolo per tutti! E Silente mi caccerà subito! NO! NO!"
    "Dobby! Ascoltami! Non dire a nessuno quello che è successo! Risolverò io la questione, tu non ti preoccupare. E quando Silente tornerà...non so, penseremo a qualcosa. Ora vai e fai finta di niente. Capito?"
    L'elfo domestico annuì lentamente. Sul viso un'espressione che non si avvicinava neanche lontanamente alla definizione di "fare finta di niente", ma che era visibilmente più rilassata rispetto a qualche minuto prima. Con un rumoroso "crac" si smaterializzò e lasciò Hermione sola nella sua stanza.

    "Ok. Un'altra missione impossibile"
    Era ora di cena. Tutti i grifondoro stavano lasciando la torre per andare nella Sala Grande. Tutti eccetto Hermione Granger. Lei aveva qualcosa di importante da fare. Doveva rimettere a posto il mantello dell'invisibilità prima che Harry lo cercasse. Quello sarebbe stato il momento adatto.
    Le luci erano spente e solo le fiamme del camino illuminavano la sala comune. Lei era appena scesa dai dormitori femminili, dopo aver atteso l'uscita dei compagni ed ora, si apprestava a salire in quello dei ragazzi. Percorse la lunga scala a chiocciola fino al corridoio che divideva le varie stanze ed entrò nella prima a destra.
    Sì accostò al letto a baldacchino accanto alla finestra ed aprì il baule. Doveva cercare di rimettere il mantello nella stessa posizione in cui l'aveva trovato. Spostò vari indumenti un un paio di calze un po' malridotte finchè non arrivò al fondo della cassa e lì posò il mantello ripiegandolo con cura.
    "E anche questa è fatta..."Hermione tirò un sospiro di sollievo mentre si rialzava contenta. Richiuse silenziosamente il baule e aspettò che il cuore riprendesse a pulsare con regolarità. In quei giorni aveva subìto davvero troppe emozioni!
    Con il sorriso sulle labbra, si accinse ad andare uscire, ma con grande orrore, si accorse che non era sola nella stanza...
    Ron era appena uscito dalla doccia. Attorno ai fianchi portava un asciugamano azzurro. Il largo torace era nudo, imperlato di gocce d'acqua come anche i bei capelli rossi spettinati. Il ragazzo se li stava appunto asciugando quando aveva notato la figura di Hermione di fronte a lui.
    "Herm! Cosa ci fai qua?!"
    Mosse le braccia convulsamente, nel vano tentativo di coprirsi, ma era tutto inutile. Hermione fissava sbalordita lo spettacolo davanti a lei. Chi avrebbe mai detto che il magro e gracilino Ronald Weasley avesse quei muscoli?! Tutti quegli allenamenti di quidditch erano davvero serviti alla fine! Dopo un momento di imbambolamento totale, Hermione riprese contatto con la realtà e subito voltò la schiena all'amico.
    "Scusascusascusascusa!" Era imbarazzatissima e il viso aveva assunto una bella tinta rosso peperone.
    "Non volevo...io...non ti ho visto in Sala Grande così..." La mente correva, cercando una scusa plausibile.
    "Io...ero venuta a cercati...ma...meglio se ora vado!" Una fuga era quello che ci voleva in quel momento. Hermione era già pronta a prendere il volo, ma la mano di Ron le afferrò il polso. Per fortuna non era quello ferito.
    "Aspetta!"
    Ron la fece tornare indietro e la guardò negli occhi. Aveva uno sguardo deciso e l'imbarazzo sembrava essere sparito. Lui...era davvero alto. Solo adesso Hermione se ne rendeva conto pienamente. In un attimo...accadde. Quello che aveva sognato per anni si stava compiendo proprio in quel momento. Lui le aveva sfiorato una guancia fermando le dita sulle labbra morbide. Si era leggermente chinato su di lei. I loro visi distanti solo qualche millimetro. E poi...
    ...un bacio...

    Note:

    rieccomiiiiii!!!!!!! Lo so che mi odiate...^^"...non pubblico da più di un mese, ma per vari motivi non potevo. Innanzitutto mi mancava del tutto l'ispirazione. E poi, c'è stato il periodo natalizio in cui non avevo proprio voglia di mettermi al computer e poi il periodo pre-pagelle in cui sono stata inondata di interrogazioni e verifiche a destra e a manca! Quindi abbiate pietà di me e perdonatemi!
    Ora, volete sapere come mi è tornata l'ispirazione? Tutto merito della mia adorata Scarnia Lestrange...l'altro ieri è venuta a casa mia e per qualche strano motivo abbiamo parlato di fanfiction eccetera...e poi, la sera mi è venuta la benedetta ispirazione e oggi ho dato sfogo a tutte le idee della mia piccola testolina! ^__^ Quindi...un ringraziamento particolare a lei!!!
    Tornando a questo capitolo...avete visto?!? La nostra cara Hermione se l'è cavata con la storia del mantello! Brava! E in più ha anche una bella sorpresa! Ih ih ih...ha davvero subìto troppe emozioni! Poverina! Se fosse stata tipo Marissa Cooper (O.C.) sarebbe già bella che ubriaca e impasticcata...-__-...ma fortunatamente la mia Hermione non è quel tipo di ragazza...è una brava bambina lei! Più o meno...a parte il piccolo particolare che infrange tutte le regole della scuola...è una brava bambina, no??? ^^"
    Ok, bando alle ciance...ringrazio tantissimissimissimo tutti coloro che leggono la mia ff, e in particolare chi commenta! Mi date la forza di continuare a scrivere questa..."cosa"...GRAZIE!
    Bacionissimi,
    Hachi


    se avete voglia di scrivere una recensione: qui
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    00 31/01/2006 17:00
    Re:

    Scritto da: §shur'tugal§ 29/01/2006 21.36
    scusa hachi ma c'è scritto che hai postato ma nn vedo niente.........cosa significa?

    [Modificato da §shur'tugal§ 29/01/2006 21.37]



    avevo messo un messaggio per sbaglio così l'ho cancellato ma è rimasto il mio nome...comunque ora ho pubblicato, visto? [SM=g27828] [SM=g27828]
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    00 31/01/2006 22:11
    si brava! :P

    ma nn ho ancora potuto leggerla......mo mi applico a breve :P
    _____________________________________________________

    ._.
    Ora che la battaglia si era conclusa, i falchi e i corvi discesero come un sudario sul campo.
    Eragon chiuse gli occhi. Le lacrime gli scorrevano sotto le palpebre.
    Avevano vinto, ma lui aveva perso.
    ---------------------------
    Marcus Lucius Catilina pulivit culum cum carta velina, cartam velinam se lacervait et ditum in culum penetravit


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    00 31/01/2006 22:50
    [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091]

    lettooooooo!

    brava bravissima! [SM=x117087]

    moooolto bella.............


    PS: scarnia inducila a scrivere ancora ( anche con le minacce ) [SM=x117095] [SM=x117095] [SM=x117115] [SM=x117108] [SM=x117108] [SM=x117108]

    [Modificato da §shur'tugal§ 31/01/2006 22.50]

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    ._.
    Ora che la battaglia si era conclusa, i falchi e i corvi discesero come un sudario sul campo.
    Eragon chiuse gli occhi. Le lacrime gli scorrevano sotto le palpebre.
    Avevano vinto, ma lui aveva perso.
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    00 10/02/2006 15:30
    Bellissimo!!! è stupendo questo capitolo! lo aspettavo da tanto... [SM=g27835] Finalmente quei due si sono dati una mossa...uhuhuhuh...
    ps: mettetemi davanti rupert grint appena uscito dalla doccia e vediamo cosa succede... [SM=x117110] [SM=x117108] [SM=x117093] *alice è preoccupata per il suo povero cervellino indifeso...il criceto non gira più nella ruota!*
    "Io Non Sono Un Uomo Che Si Stupisce Facilmente. Oh! Mitico! Un Auto Blu!" -Homer J. Simpson-
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    00 12/02/2006 17:23
    Re:

    Scritto da: §shur'tugal§ 31/01/2006 22.50
    [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091]

    lettooooooo!

    brava bravissima! [SM=x117087]

    moooolto bella.............


    PS: scarnia inducila a scrivere ancora ( anche con le minacce ) [SM=x117095] [SM=x117095] [SM=x117115] [SM=x117108] [SM=x117108] [SM=x117108]

    [Modificato da §shur'tugal§ 31/01/2006 22.50]





    [SM=x117108] [SM=x117108] non ti preoccupare, ho sempre il coltello a portata di mano ogni volta che la vedo! [SM=g27828] [SM=g27829]



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    None so like him as our selves.
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    00 05/03/2006 13:43
    CAPITOLO 14 - BECAUSE OF YOU
    I will not make the same mistakes that you did
    I will not let myself
    Cause my heart so much misery
    I will not break the way you did,
    You fell so hard
    I've learned the hard way
    To never let it get that far

    Because of you
    I never strayed too far from the sidewalk
    Because of you
    I learned to play on the safe side so I don't get hurt
    Because of you
    I find it hard to trust not only me, but everyone around me
    Because of you
    I am afraid

    (Because of you – Kelly Clarkson)*


    *traduzione nelle note


    La ragazza si allontanò.
    Aveva ceduto arrendevolmente alla passione di quel bacio. Con gli occhi socchiusi aveva accettato le labbra di Ron sulle sue, e le mani erano andate automaticamente a carezzargli i capelli rosso fuoco. Si era addirittura messa in punta di piedi per raggiungere meglio il suo viso mentre lui la stringeva dolcemente.
    Ma dopo pochi istanti...Hermione si allontanò.
    Si coprì le labbra ancora cariche del sapore del suo migliore amico e senza rivolgergli una parola, corse oltre la porta.
    Mentre se ne andava, a Ron parve di sentire un flebile “mi dispiace” appena sussurrato e poi il silenzio della stanza ormai vuota.

    Harry era seduto sulla poltrona, la penna in una mano e la pergamena nell'altra, cercando un po' d'ispirazione per iniziare il tema di Difesa contro le arti oscure. Argomento: i lepricani.
    “I lepricani sono piccoli folletti tipici dell'Irlanda...”
    Aveva iniziato a scrivere la prima riga ma subito la concentrazione si era fatta meno, lasciando il posto a tristi pensieri su quella serata. Per tutta la cena i suoi due migliori amici non si erano rivolti la parola, mentre lui aveva tentato inutilmente di coinvolgerli in una allegra discussione sul nuovo taglio di capelli della professoressa Sinclair/Tonks. Aveva finito col demoralizzarsi, così aveva focalizzato la sua attenzione sul piatto di roast beef che aveva davanti a sé, continuando ad osservare prima l'uno e poi l'altra e scuotendo la testa chiedendosi quale fosse stata,questa volta, la causa scatenante del loro litigio.
    Arrivati alla torre dei grifondoro, Hermione aveva salutato Harry ed era salita frettolosamente in camera, mentre Ron si era buttato sul divano a peso morto, coprendosi il volto con le mani, in segno di disperazione.
    Ed ora, Harry aveva l'opportunità di chiedere spiegazioni al diretto interessato.
    “Ron, si può sapere cos'hai combinato questa volta?”
    “Niente...” borbottò il rosso di cattivo umore.
    “Su, non fare l'idiota,” esclamò Harry posando sul tavolo l'ormai dimenticato compito di difesa e avvicinandosi al divano “spiegami cos'è successo tra te ed Hermione! Non posso sopportare un'altra delle vostre litigate da fine del mondo, quindi...”
    “L'ho baciata...” un sussurro impercettibile.
    “...non fare il timido e...tu COSA?!” urlò Harry realizzando solo in quell'istante ciò che l'amico gli aveva appena rivelato. “Tu hai baciato He...pffh”
    Ron si era alzato velocissimamente e aveva travolto Harry con una manata in piena faccia, nel tentativo di interrompere la frase.
    “Shhhh! Non urlare! Vuoi che lo sappia tutta Hogwarts?!”
    “Scusa, scusa...ma com'è successo? E perchè Herm era così...?” Harry aveva mille domande da rivolgere a Ron, e si conteneva a stento dal fargliele tutte quante insieme. Aveva sempre saputo che tra i due c'era qualcosa di più rispetto alla semplice amicizia ma, dopo tutto quel tempo, aveva perso le speranze di vederli insieme.
    Il rosso era tornato a sedersi sul divano e con rammarico disse:
    “Sembrava il momento giusto. Eravamo soli e così ho preso coraggio. Ma lei dopo un attimo si è allontanata”
    “Dai, secondo me era solo imbarazzata. Magari l'hai colta di sorpresa, così si è spaventata” disse Harry, tentando di consolare l'amico che sembrava davvero sull'orlo di una crisi.
    “Sì, certo, come no...” rispose l'altro al massimo dello sconforto.
    “Se vuoi un consiglio, devi solo aspettare ...magari verrà lei da te al momento giusto!”
    “Farò finta di crederti, almeno mi dai un motivo per non pensare seriamente al suicidio...”
    “Non fare così, andiamo a dormire che è meglio! Domani tutto sembrerà più semplice di quanto non sembri ora!”
    “See, see...basta crederci. Andiamo comunque.” mormorò Ron mentre saliva le scale verso il dormitorio.
    Harry era in procinto di seguire l'amico, ma poi, vedendo Ginny da sola su un divano, le si avvicinò.
    “Ciao Gin! Come va'?”
    La ragazza lo fissò piuttosto freddamente e tornò a sfogliare il libro di Pozioni che aveva tra le mani.
    “Sono anch'io molto felice di vederti...” scherzò Harry sedendosi nella sedia accanto alla poltrona.
    “Tutti di cattivo umore oggi i Weasley? Cos'è successo?”
    Ginny finalmente posò il libro sul basso tavolino di legno e fissò gli intensi occhi azzurri in quelli del ragazzo.
    “Ho litigato con Hermione”
    Harry era piuttosto sbalordito. Le due erano amiche da tanto tempo e avevano litigato in rarissime occasioni. Il ragazzo si chiedeva come potesse essere accaduto.
    “Mi ha fatto proprio arrabbiare oggi! Perché si deve intromettere così nella mia vita? Sai cosa mi ha detto? Che sarebbe stato meglio non vederci stasera perché è pericoloso e poi questo e quello e bla bla bla...Non so proprio cosa le sia preso. Sembrava così contenta stamattina!”
    “La conosci...si preoccupa sempre troppo. Non serbarle rancore, lei ti vuole davvero bene e ci tiene alla tua amicizia”
    “Sempre la solita storia! Ero furiosa! Ho creduto persino che fosse innamorata di te!”
    “Ma figurati! Al massimo è innamorata di Ron, ma anche questo è ancora da accertare”
    “Sì, mi sono resa conto di aver esagerato, ma a volte Hermione ha dei comportamenti così strani che proprio non la capisco! Comunque per stasera, preferirei che non ci vedessimo. Devo prima mettere in chiaro la questione con lei...ci vediamo domani!”
    “Ok” Harry si guardò un attimo in giro, e notando che gli altri erano indaffarati a studiare, posò un leggero bacio sulle labbra della ragazza.
    “Ci vediamo” Ginny si alzò e passò oltre al ragazzo raggiungendo le scale per il dormitorio femminile.
    Il grifondoro lasciò la sala comune scuotendo la testa con sguardo perplesso...
    “Ma cos'è preso a tutti oggi?”

    Non sapeva cosa fosse successo. Anzi, lo sapeva, ma non voleva crederci.
    Ron l'aveva baciata! Aveva sognato spesso quel momento negli ultimi 5 anni, provando a immaginare come sarebbe stato e cosa sarebbe successo poi. Ma mai, nella sua mente, aveva pensato che sarebbe andata a finire così: lei che si allontanava.
    Lui ci era rimasto malissimo, se n'era resa conto e questo le faceva davvero male, ma qualcosa l'aveva frenata. Forse era stata solamente la sorpresa di quel gesto del tutto inaspettato ad averla in qualche modo messa in agitazione. Ma dentro di lei, la verità si dibatteva energicamente smaniando di essere liberata: Louis...
    Hermione era sul letto, stringendo il cuscino a sé come soleva fare nei momenti di tensione. Avvicinò una mano al comodino e, aprendo il cassetto, tirò fuori un vecchio diario dalle pagine un po' spiegazzate.
    Lo aprì cautamente e cominciò a leggere. A mano a mano che scorreva i fogli, un sorriso si disegnò sul suo viso.

    “Che ragazzo insopportabile questo Ronald Weasley! È finito anche lui a Grifondoro e mi chiedo come abbia fatto! Non sembra un tipo troppo coraggioso...non penso che andremo molto d'accordo”

    “Oggi abbiamo imparato l'incantesimo di levitazione Wingardium Leviosa. Sono stata la prima a farlo correttamente e il professore era molto contento! Sono al settimo cielo! Quell'imbranato di Ron lo pronunciava in modo stranissimo e quando ho provato ad aiutarlo lui ha reagito in modo alquanto maleducato...mi piace sempre meno!”

    Ripercorse con la memoria le varie fasi dello strano rapporto con il ragazzo, tra le avventure, le risate e gli immancabili pianti. Pagine e pagine di sfoghi. Sentimenti di rabbia ma soprattutto di immensa tristezza. Molti fogli erano deformati a causa delle lacrime che le avevano bagnate. Aveva sofferto tanto, troppo... ed ora non c'era più spazio per il dolore. Doveva prendersi cura di Louis. Tra lei e il vampiro si era creato un legame profondo, inscindibile. Forse era un effetto collaterale per avergli donato il suo sangue. Non lo sapeva, sta di fatto che lei non riusciva più a pensare a Ron come un tempo.
    Richiuse il diario e lo ripose con cura nel cassetto. Di malavoglia, andò alla scrivania e cominciò a svolgere i compiti assegnati. Ma una voce la interruppe.
    “Signorina Granger! Silente è qui! Silente è tornato!”
    Dobby era apparso improvvisamente, cogliendo la ragazza alla sprovvista e facendola sussultare sulla sedia.
    “Ha scoperto quello che è successo e ha detto che vuole vederla subito”.
    Nonostante le rassicurazioni che aveva fatto all'elfo solo qualche ora prima, Hermione ora provava un certo timore per quello che sarebbe accaduto. Aveva infranto tante regole della scuola e inoltre aveva svegliato un vampiro che, in teoria, non avrebbe dovuto svegliarsi. Era proprio nei guai!
    Prese un bel respiro e con tutta la calma che la situazione consentiva, rispose a Dobby:
    “Va bene. Andrò da lui.”

    Lo studio del preside era come al solito: ingombra dei più diversi marchingegni di magia e non. Nei quadri, i precedessori di Silente sonnecchiavano tranquillamente incuranti della insolita visita serale.
    Il professore era seduto dietro la scrivania. Stava scrivendo una lunga lettera con la sua accurata e minuta calligrafia e, dopo averla terminata velocemente, alzò lo sguardo verso la studentessa.
    “Signorina Granger! Che piacere rivederla! Come stanno andando le lezioni?”
    Hermione borbottò un “molto bene, grazie” a bassa voce, al massimo della tensione e incapace di pronunciare anche una sola altra sillaba.
    “Bene bene, sono contento” rispose lui allegramente. Poi però il tono si fece più serio e fissando gli intensi occhi azzurri sulla ragazza chiese:
    “Lei sa perché è qui, vero?”
    Hermione non rispose, ma annuì timidamente. Teneva gli occhi bassi non potendo reggere lo sguardo dell'uomo. Il preside si alzò dalla sedia e le si avvicinò.
    “Non abbia paura, non sono qui per punirla ma per spiegarle qualcosa che ritengo lei debba sapere”
    La ragazza si sentì sollevata e trovò il coraggio di affrontare gli occhi di Silente. Non vi leggeva rabbia, ma solo...paura, forse. Di che cosa non le era dato sapere.
    “Si accomodi. Allora, innanzitutto mi permetta di dirle che ha corso un grande rischio dando il suo sangue al vampiro. Rischiava di morire! Per fortuna è un ottima allieva e le lezioni del professor piton le sono servite a qualcosa. Dopo questo piccolo rimprovero, le vorrei raccontare di come mi sono imbattuto in questo ragazzo...come ha detto che si chiama?”
    Hermione era ancora un po' intimidita, ma rispose prontamente:
    “Non conosco il suo vero nome, signore. Io lo chiamo Louis”
    “Louis...bel nome! Allora, dicevo di come l'ho incontrato. Se vuole farmi l'onore di seguirmi, le mostrerò ciò che è accaduto” detto questo l'uomo si avvicinò ad una grossa bacinella che emanava una luce argentea. Hermione aveva sentito spesso Harry parlare del Pensatoio; uno strumento utile quanto pericoloso.
    Silente armeggiò silenziosamente con la bacchetta e poi fece segno alla ragazza di avvicinarsi.
    “Prego, prima le signore”
    La giovane immerse il viso nella luce argentea. Provò una stranissima sensazione e poi, in pochi istanti, si ritrovò in un luogo immerso nel buio. La pallida luce della luna non riusciva a penetrare lo spesso strato di nubi che la copriva. Silente era vicino a lei, adesso.
    “Attendiamo qualche secondo. Ecco!”
    Hermione seguì lo sguardo dell'uomo e nonostante l'oscurità notò una macchia bianca che si avvicinava. In poco tempo capì che si trattava di una persona che correva verso di loro. Era di una velocità impressionante, ma sembrava rallentare sempre di più. Bagliori verdi illuminarono all'improvviso la scena ed Hermione non poté trattenersi dal gridare appena riconobbe Louis davanti a loro. Era inseguito da uomini incappucciati e sulla camicia che indossava risaltava il rosso del suo sangue. Era ferito e dietro di lui quattro uomini seguitavano a lanciare maledizioni senza perdono, senza riuscire ad ucciderlo, ma provocandogli laceranti spasimi di dolore. Con un ultimo sforzo, il giovane accelerò riuscendo quasi a seminare i mangiamorte, ma una successione di Avada Kedavra gli impedirono di sfuggire. Louis si accasciò a terra, incosciente, mentre gli inseguitori lo raggiungevano velocemente.
    Fu allora che arrivò Silente. Insieme al fedele Kingsley, cominciò una dura lotta con i quattro. Il combattimento durò qualche minuto, e ben presto i due membri dell'Ordine della Fenice ebbero il sopravvento sui mangiamorte.
    L'auror prese il vampiro tra le braccia senza il minimo sforzo e, ad un segnale del preside, si smaterializzò.
    Hermione sentì che era il momento di andare e, come era accaduto poco prima, si ritrovò in pochi secondi nell'ufficio di Silente.
    Senza dire una parola, si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania e ripensò con orrore alle immagini che aveva appena visto. Era sconvolta. Non aveva la forza di parlare, così intervenne Silente.
    “Bene, ora sa com'è andata. Non posso rivelarle molto altro per ora, però ciò le basta per poter continuare, se lo vorrà, a trovare il suo amico.”
    La ragazza annuì. Il preside la accompagnò alla porta e le posò una mano sulla spalla.
    “Mi fido di lei, signorina Granger, per questo le permetto di continuare a vederlo. Ma si ricordi una cosa: non dica a nessuno di tutto questo! È in gioco la vita del ragazzo.”
    Hermione prese coscienza di ciò che l'uomo le stava dicendo e rispose con sincerità:
    “Ho capito. Non si deve preoccupare, farò di tutto pur di proteggerlo!”
    “Ottimo. Allora, può tornare in dormitorio. Ah, un'ultima cosa: dica a Louis di non usare in alcun modo i suoi poteri, soprattutto la telepatia. E ora, vada. Arrivederci.”
    “Arrivederci, signore”
    Hermione sentì la porta chiudersi alle sue spalle e finalmente poté ricominciare a respirare.



    Note:


    Traduzione “Because of you”

    “Non voglio fare gli stessi errori che tu hai fatto
    non permetterò a me stessa di dare al mio cuore così tanto dolore
    non mi spezzerò nel modo in cui tu hai fatto
    Tu sei fallito così duramente
    Ho imparato a seguire la strada più dura e non mi permetterò di lasciarla lontano

    A causa tua
    non mi tengo troppo lontana dalla parete
    a causa tua
    ho imparato a giocare nella parte sicura
    così non mi sarei fatta male
    a causa tua
    trovo difficile fidarmi
    non solo di me ma di ogni persona intorno a me
    a causa tua
    sono spaventata”


    Lo so...lo so...sono di nuovo in ritardo, PERDONO!!! ...^^”... Il fatto è che non avevo l'ispirazione e oggi finalmente mi è tornata! E poi la scuola è davvero un inferno adesso, con mille verifiche ogni settimana...comunque, tornando a noi, vorrei prima di tutto parlare della canzone che ho inserito a inizio capitolo. A me sembra che calzi a pennello con la situazione di Hermione e poi adoro questa canzone e in questo periodo non faccio altro che ascoltarla! Quindi, se riuscite a trovarla vi consiglio di ascoltarla perché a mio parere è davvero dolcissima! ...^^...
    Poi, in questo capitolo ho scritto qualcosa per spiegare un po' meglio la situazione di Louis e tutto il resto...non che si dica granché, ma sapete com'è fatto il caro buon vecchio Silente, no? Avete notato che è da un paio di capitoli che non si vede il nostro bel vampirozzo?? Poverino, l'abbiamo abbandonato a sé stesso! E vabbè...è la vita...^^... tanto per conversare un po', sapete che l'altro giorno ho visto un ragazzo che incarnava troppo la versione umana di Louis che ho in testa?!? Sono salita sull'autobus e c'era questo ragazzo altissimo vestito con una divisa stile college americano e una cravatta rossa allentata...love...love...infatti non era italiano, e parlava in inglese con una ragazza anche lei straniera.
    Ero completamente persa...*__*... un fulmine a ciel sereno...bello bello...
    ok, mi devo riprendere altrimenti qui finisce che mi imbambolo e non capisco più niente...allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Vi immaginavate tutto questo? Nel prossimo parlerò un po' di più di Louis, non vi preoccupate! ..^^..
    E ora...i ringraziamenti! Come al solito ringrazio tutti coloro che leggono la mia fanfiction! GRAZIE MILLE!
    Cercherò di farmi viva presto, ma premetto che non dovete contarci troppo..conoscendomi bisognerà aspettare un altro mesetto, ma non si sa mai...l'ispirazione va e viene...
    ci vediamo...se avete nostalgia della vostra cara autrice (sì, come no... N.d.Tutti) venitemi a trovare sul forum: TelefilmLandia
    detto questo...saluto tutti!!!!
    Bacioni,
    Hachi


    mi fate una recensioncina? [SM=g27837] pleeeease...: qui

    [Modificato da little hachi 11/03/2006 22.34]

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    little hachi
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    Animagus
    00 20/03/2006 15:35
    CAPITOLO 15 – MEMORY
    Aprì gli occhi.
    Nonostante fosse buio, poteva vedere con chiarezza ogni particolare della stanza. Le sottili tende bianche si muovevano appena al leggero soffio della brezza notturna e, intorno a lui, regnava un silenzio quasi assoluto, spezzato soltanto dal lontano sciabordio del mare.
    Si alzò dal letto e si sistemò, abbottonandosi la camicia di seta che gli sfiorava la pelle eterea. Da qualche giorno gli erano state tolte le bende che gli fasciavano la schiena, e delle ferite che fino a quel momento gli avevano deturpato la pelle, non rimaneva più alcun segno.
    Si sentiva in piene forze. E aveva sete.
    Sapeva che di lì a qualche minuto sarebbe arrivato il piccolo elfo a portargli il sangue, così si rilassò e nell'attesa cominciò a girare per la stanza vuota.
    Era passato poco più di un giorno dal suo risveglio...da quando aveva visto Hermione l'ultima volta. Lei gli aveva detto che sarebbe tornata presto e Louis non dubitava che l'avrebbe fatto.
    Camminava lentamente, studiando ogni singolo oggetto su cui posava lo sguardo. Non aveva ancora capito bene in che genere di posto fosse finito. Sì, lo sapeva che era una scuola, Hermione gliel'aveva spiegato spesso nel periodo in cui si era presa cura di lui, ma era quella stanza che lo incuriosiva.
    Si era accorto che non sorgeva mai il sole. E il clima era sempre uguale. Era come una sorta di piccolo paradiso per vampiri.
    Il posto adatto per riposarsi e rilassarsi. C'era persino il servizio in camera! Ok, forse non era il momento, ma il vampiro sorrise tra sé alla propria battuta. Starò diventando pazzo? Si avvicinò ad uno scaffale ricolmo di libri e prese un volume finemente rilegato sul quale spiccava a chiare lettere d'oro il titolo: Storia di Hogwarts. Cominciò a sfogliarlo mentre si dirigeva verso il letto. Si sedette e cominciò la lettura.
    Una decina di minuti dopo, Louis percepì l'arrivo di Dobby. Il piccolo esserino entrò timoroso e, deposta sul tavolo una caraffa di liquido vermiglio, si dileguò velocemente. Il vampiro posò il libro, con l'intenzione di riprendere in seguito l'interessante lettura e si avvicinò al recipiente.
    Versò una parte del contenuto in un calice di cristallo e la sorseggiò lentamente. Sentiva la vita scorrergli nelle vene, il calore corrergli per tutto il corpo fino a giungere al viso colorandogli le gote di una leggera sfumatura rossiccia. Tra qualche minuto il sangue portatogli dall'elfo si sarebbe raffreddato e non avrebbe più avuto alcuna utilità, ma Louis non voleva rovinare quel momento cercando di bere il più in fretta possibile. Voleva semplicemente godersi ogni istante di quel piacere. Quando finalmente si sentì sazio, tornò sul letto e riprese a leggere.
    D'un tratto sorrise. Qualcuno si stava avvicinando alla stanza e non si trattava di un elfo domestico.
    Una ragazza aprì la porta e la sua minuta figura comparve nella stanza.
    “Ciao!”
    La voce di Louis fece sussultare Hermione che, a causa del buio, non aveva individuato subito dove si trovasse il giovane.
    “Ciao! Ma che buio! Non potevi accendere qualche candela? Non ti preoccupare, faccio io...” si avvicinò all'armadio e ne estrasse qualche candela che andò ad accendere provocando subito un debole bagliore.
    Ora la stanza era leggermente illuminata e la ragazza poteva vedere il vampiro sul letto con la schiena appoggiata sui cuscini e un consistente volume rilegato tra le mani. La camicia lievemente aperta sul petto mostrava la sua bianca pelle e i capelli spettinati gli cadevano scomposti sulla fronte. Spostò poi lo sguardo sul tavolo dove il sangue brillava ancora nel calice semi vuoto. Non poté reprimere un certo senso di...che cosa? Disgusto? Paura? Forse entrambe, ma distolse subito i pensieri andando a posarli sulla figura che si trovava di fronte a lei.
    Louis osservava i suoi movimenti. Accarezzava con lo sguardo le morbide onde dei suoi capelli seguendo con gli occhi l'esile corpo fasciato nella divisa nera della scuola andare da una parte all'altra della stanza.
    Lei non era perfetta. Del resto, nessun essere umano lo era. Però era speciale e in questo lui trovava qualcosa di davvero attraente. Notò che l'espressione di Hermione era cambiata quando aveva visto il contenuto del calice, ma non se ne preoccupò troppo.
    Ci era abituato e sapeva che prima o poi anche lei lo avrebbe fatto. La vide avvicinarsi ma, contrariamente alle sue aspettative, non si sedette accanto a lui, e prese invece una sedia che posizionò accanto al letto.
    Rimasero in silenzio per qualche momento. Lui incapace di distoglierle gli occhi di dosso, lei improvvisamente paurosa di ciò che sarebbe accaduto.
    “Senti...” Hermione cominciò timorosa, soppesando nella mente le parole adatte da usare.
    “Io non conosco ancora il tuo vero nome...”
    “Perché? Louis cos'ha che non va'?” rispose lui con sguardo divertito.
    “No, niente! Per me va benissimo, anzi, l'ho scelto io! No, è che mi piacerebbe sapere qualcosa di più su di te: il tuo vero nome, da dove vieni...”
    Lui sorrise e le rispose dolcemente:
    “Il problema è...che non ricordo niente! Lo so, sembra tutto uno scherzo, ma è la verità...la mia vita è cominciata solo dal mio arrivo in questa scuola. Non ho idea di cosa mi sia accaduto prima, ma ora non ha più importanza...”
    “Bene, allora lasceremo il nome Louis!"
    Il vampiro annuì assorto.
    “Ma che giorno è oggi?”
    La ragazza non sembrò stupita dalla domanda e rispose prontamente:
    “Oggi è il 25 ottobre 2006!”
    Louis aggrottò la fronte nell'udire la risposta, ma non disse niente. Hermione intanto si era alzata dalla sedia e si era avvicinata alla finestra che dava sulla spiaggia.
    “Certo che è un posto stupendo qui!” mormorò mentre lo sguardo vagava tra le basse onde illuminate dalla luna. L'atmosfera era davvero romantica. Per un attimo pensò a Ron, ma subito la mente tornò al ragazzo che stava a qualche metro di distanza da lei.
    “Guarda cosa ho trovato!” esclamò Louis d'improvviso mostrando orgogliosamente “Storia di Hogwarts” proprio come avrebbe fatto un bambino desideroso di compiacere la madre con un suo disegno.
    “È il libro che mi nominavi spesso durante il coma. Ho già cominciato a leggerlo!”
    Hermione si avvicinò e finalmente si decise a sedersi accanto al vampiro. Si dimostrò interessata a ciò che il ragazzo le diceva, ma la mente era offuscata dalla troppa vicinanza di lui. Sentiva il suo profumo e avvertiva la magia che avvolgeva tutta la sua figura.
    Spezzare l'incantesimo non sarebbe stato facile, rifletté Hermione, ma in quel momento non desiderava altro che farsi cullare da quel dolce torpore.
    Discussero del libro. Louis era davvero affascinato dalla storia della scuola ed Hermione era esaltata dal fatto di aver trovato finalmente una persona disposta ad ascoltarla seriamente. Il suo miglior pubblicò si era limitato per ora a Ginny, che ogni volta annuiva educatamente alle spiegazioni dell'amica, ma non sembrava così “presa” dall'argomento.
    Hermione sì rabbuiò improvvisamente al pensiero del litigio e Louis se ne accorse subito.
    “Cosa c'è?”
    “Niente, niente!” si affrettò lei a rispondere. Voleva evitare di dare problemi al ragazzo che si era da poco svegliato dal coma. Ma uno sguardo e capì subito che poteva confidarsi con lui.
    “Ecco, il fatto è che ho litigato con Ginny, la sorella di Ron. È la mia migliore amica e io ho combinato un pasticcio e così c'è stato un malinteso. Uff, non so come farò...”
    Louis le prese la mano e avvicinò impercettibilmente il viso a quello della ragazza.
    “Non preoccuparti, vedrai che tutto si risolverà. Se è veramente la tua migliore amica, saprà capirti e perdonarti.”
    Hermione sembrò confortata da quelle parole e sorrise tristemente.
    “Speriamo che tu abbia ragione.”
    Calò il silenzio. Le loro mani ancora intrecciate. Non c'era più tensione, adesso, né imbarazzo.
    Rimasero così per qualche minuto. Poi Hermione parlò:
    “Poco fa sono stata nell'ufficio di Silente”
    “Sì...L'ho incontrato. È rimasto un po' sorpreso nel vedermi in piedi, ma è stato molto gentile. L'ho ringraziato, sai, per avermi portato qui”
    “Ma tu non ti ricordi proprio niente? Cioè, di quando Silente ti ha portato qui?”
    “No, ho solo vaghi ricordi della mia semi-incoscienza. Le tue parole mi arrivavano da lontano, ma mi confortavano e mi tenevano ancorato a questo mondo. Tutto quello che so me lo hai raccontato tu. Dovrò chiedergli spiegazioni la prossima volta che lo incontrerò.”
    “Sì...” Hermione assentì pensierosa. Non voleva essere proprio lei a dovergli raccontare di come Silente lo avesse salvato e in quali condizioni si trovasse allora. Non le sembrava giusto assumersi quel compito. Il preside avrebbe saputo dare le risposte al momento giusto, così decise di non parlargli del pensatoio.
    “Ti ha detto qualcosa sui tuoi poteri?” chiese invece al vampiro.
    “I miei poteri? No, non abbiamo avuto modo di parlare a lungo. È andato via quasi subito” rispose Louis.
    “Be', mi ha raccomandato di dirti che non dovresti usarli per un po'...”
    “Perchè?” il vampiro sembrava confuso.
    “Non lo so” mentì la ragazza.
    “Se dici che posso fidarmi, allora farò quello che dice Silente”
    “Sì, puoi fidarti”
    I due parlarono ancora per qualche minuto, poi, la ragazza si congedò.
    “Ci vediamo presto. Tu intanto riposati, ok?”
    “Ok. Ti aspetterò”
    Così Hermione lasciò la stanza lasciando il vampiro solo con i suoi pensieri.

    *****

    “Un concorso?”
    “Sì, a quanto pare l'insegnante di Babbanologia ha insistito per far istituire una sorta di concorso per il Re e la reginetta del ballo, che in questo caso sarebbe la festa di Halloween...cosa ne pensi?”
    Quella mattina, l'argomento di conversazione generale era il “Ballo di Halloween”, il nome modificato per l'occasione, con relativa elezione del Re e della Reginetta della serata. La notizia era stata riportata in ciascuna bacheca delle quattro case e aveva suscitato il clamore di tutti.
    Era davvero un'idea insolita, ma fu accolta con grande gioia dalla maggior parte degli studenti. Del resto, se esisteva il Torneo Tremaghi, perché non istituire il concorso di “Mago e Strega del Ballo?”. Sarebbe stato anche meno “mortalmente pericolo” del torneo, quindi...
    L'addetto alle iscrizioni era Gazza.
    Il compito si rivelò davvero arduo. Folle di ragazzi urlanti si accalcavano davanti all'ufficio del guardiano, in attesa di apporre il proprio nome e quello del proprio partner nella lista dei candidati.
    “Che stupidata!”
    Ronald Weasley fissava con aria di rimprovero i branchi di ragazzine ridacchianti in giro per i corridoi. Il suo umore non era granché migliorato dalla sera precedente ed ogni occasione era buona per urlare qualcosa contro gli studenti più piccoli abusando della sua carica di prefetto.
    “Dai, Ron, non è così male! Ci si divertirà!” Harry tentava inutilmente di risollevare il morale dell'amico, ma era una missione quasi impossibile.
    “Non è così male?! Ma vuoi scherzare? Ho appena subìto una delusione amorosa e tu mi dici che un ballo per coppiette stupide non è così male?!”
    “Scusa...”
    Harry preferì non aggiungere altro, timoroso di scatenare in Ron una qualche strana reazione assassino-suicida. Intanto, però, aveva notato Ginny seduta al tavolo dei Grifondoro. Le sorrise e lei ricambiò formulando con le labbra la frase: “dopo dobbiamo parlare”. Lui annuì e andò a sedersi accanto al fratello.
    Hermione arrivò poco dopo. Salutò Harry e rivolse a Ron uno sguardo tristissimo. La ragazza non sapeva cosa fare..cosa dire per risolvere la questione. Silenziosamente prese a fare colazione.
    “Herm, hai sentito del concorso?” cominciò Harry con tono solare tentando di alleggerire la tensione.
    “Sì, e trovo che sia un'idea piuttosto stupida” rispose lei continuando a mangiare indifferente.
    “Ah...vedo che tu e Ron siete d'accordo su qualcosa...Be' allora, ehm...cosa farete per la serata?”
    “Io proporrei di fare un salto alla festa di Nick-quasi-senza-testa. Ci divertiremo molto di più” rispose sarcasticamente Ron senza alzare lo sguardo dal suo piatto.
    Hermione non osava dire niente. Era una situazione davvero difficile e il punto era che non avevano litigato, ma si erano solamente baciati! Era una questione da prendere con delicatezza.
    “Ehm...senti, Ron” cominciò a bassa voce rivolta al ragazzo, “mi dispiace per quello che è successo ieri. Mi hai preso alla sprovvista. Scusami ti prego, non voglio che la nostra amicizia si incrini in questo modo...”
    Harry fissava i due, in attesa della risposta dell'amico. Ron smise di imburrare la sua fetta di pane e fissò i suoi occhi in quelli della ragazza.
    “No, scusami tu. Non avrei dovuto farlo. Anch'io voglio che la nostra amicizia continui normalmente.”
    I due si sorrisero e, nonostante rimanesse una traccia di amarezza, Ron sembrò più rilassato.
    “Ok, allora ci vediamo dopo. Io devo parlare un attimo con Ginny.” Hermione se ne andò lasciando i ragazzi a finire la colazione.
    Avevano fatto pace. Più o meno, pensò Harry che aveva assistito alla scena senza intromettersi. Chissà come si sarebbe evoluto adesso il loro rapporto. Fino a quel momento aveva sempre creduto che Ron ed Hermione si piacessero a vicenda, ma a quanto pareva non era così.
    Lasciò perdere la questione. Aveva ben altro a cui pensare. Avrebbe voluto partecipare al ballo con Ginny, ma non poteva certo prendere e andare così, senza dire niente al fratello della sua ragazza! Doveva trovare una soluzione.

    ******

    “Ehi, Ginny”
    “Ciao, Hermione”
    Hermione si sedette accanto alla rossa, incapace di cominciare il discorso che si era preparata per l'occasione. Infatti Ginny aveva un'aria un po' fredda e aveva demolito le speranze della ragazza di farsi perdonare. Nonostante tutto, cominciò con le scuse.
    “Gin, volevo chiederti scusa per ieri. Non era mia intenzione farti arrabbiare. Io...volevo solo...”
    “Herm, lo so che non avevi cattive intenzioni” la interruppe Ginny guardandola negli occhi.
    “ti ho già perdonata...”
    Hermione sembrò sorpresa e subito abbracciò la ragazza sollevata.
    “Oh, grazie Gin! Sei davvero così generosa! Sono stata una stupida, lo so”
    Ginny rispose all'abbraccio, ma poi prese le mani dell'altra e aggiunse con tono serio:
    “Però devi capire che si tratta della mia vita. Ci sono già mia madre e i miei fratelli che si intromettono abbastanza, non ti ci mettere anche tu!”
    L'altra, con le lacrime agli occhi annuì ridendo e la riabbracciò.
    “Meno male che abbiamo risolto...stavo malissimo all'idea del nostro litigio. Allora, cosa avete intenzione di fare tu ed Harry per la festa?”
    “Non lo so ancora. Dopo ne parlerò con lui, ma non sarà una cosa semplice. Sai, con Ron...”
    “Sì, lo so. Sarà dura convincerlo che non sei più una bambina. Ma ricorda che se avete bisogno di aiuto ci sono sempre io!”
    “Grazie mille! Ora devo andare da Harry. Dobbiamo discutere della cosa prima che comincino le lezioni. Ci vediamo dopo!”
    “Ciao!”
    Hermione era felice adesso. Aveva risolto con Ron, con Ginny e inoltre quella notte avrebbe rivisto il suo Louis. Con il sorriso sulle labbra si alzò e tornò al suo posto accanto a Ron.
    Chiacchierò allegramente con lui e poi si diresse verso la biblioteca dove aveva il tempo per scegliere qualche nuovo libro da leggere per la settimana.
    Non si accorse dello sguardo triste che la seguì fino alla porta della Sala Grande.

    *****

    Flash.
    Una luce fortissima gli colpì gli occhi facendogli portare la mano a coprirgli il viso. Notò di avere le braccia nude; i polsi portavano grigi anelli di metallo legati ad una catena attaccata al muro.
    Un altro flash.
    Questa volta un urlo accompagnò la luce. La sua vista era annebbiata e il corpo era intorpidito dalla scomoda posizione.
    Riuscì comunque a vedere un gruppo di persone al centro della stanza. In mano avevano delle bacchette e le agitavano contemporaneamente pronunciando oscuri incantesimi in lingue che non riusciva a comprendere.
    Le urla si fecero più forti e poi...più nulla.
    Le figure vestite di nero si mossero e finalmente egli poté vedere ciò che avevano nascosto alla sua vista: un corpo che giaceva inerte sul freddo pavimento di pietra.
    Allora Louis si svegliò.



    Note:

    Allora, non mi volete tanto bene?!? cioè, voglio dire che velocità, no?? ^__^ solo due settimane! E dire che ho messo da parte lo studio per poter scrivere il capitolo! Questo in particolare non era semplice da scrivere perché ci sono parti più complesse della storia. Comunque il prossimo ce l'ho già tutta in testa mi piace molto! Il titolo è IMPREVISTI DI HALLOWEEN! ...^^...provate a immaginare che imprevisti saranno! Ih ih ih! Poi, cosa posso dire? In questo capitolo ho risolto un po' qualche problema...mi dispiaceva lasciare la povera Hermione in quella situazione...a proposito, avete notato questa frase: “Non si accorse dello sguardo triste che la seguì fino alla porta della Sala Grande”...avete capito, vero? ^^ vabbè...allora visto che non so cosa scrivere passerei ai ringraziamenti...come al solito un GRAZIE INFINITO a tutti coloro che leggono la mia fanfiction anche senza recensire! Quante recensioni l'ultima volta! Ma grazie!!! io amo le recensioni, lo sapete? Su su...che così alimentante la mia voglia di scrivere e io mi velocizzo! ^__^ (sporco ricatto...o recensite ho sciopero!!!)..
    Penso che pubblicherò più o meno sempre il lunedì (non ogni lunedì, ovviamente, ma il lunedì in generale) perché di solito ho tempo solo la domenica per scrivere, quindi.. detto questo, vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo: IMPREVISTI DI HALLOWEEN... bacionissimi,

    Hachi


    mi mettete una recensioncina? [SM=g27837] qui
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    Lucyx Shadowcat
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    Babbano
    00 08/06/2006 19:04
    [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091] Complimenti x la tua ff, sei la più brava dopo la rowling! [SM=x117091] [SM=x117091] [SM=x117091]
    Finirai di scrivere questa storia, vero?Devo assolutamente sapere come prosegue! [SM=g27833] [SM=g27811]
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    00 08/06/2006 19:29
    molto molto molto bella, lunghissima ho faticato per leggerla tutta ma molto bella davvero. [SM=g27828]

    Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero.
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    little hachi
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    00 08/06/2006 19:48
    oh, mamma! arrossisco! [SM=g27821] [SM=g27821] grazie mille per i complimenti! [SM=g27837] [SM=g27836] per la continuazione...non so ancora perchè ultimamente non ho avuto nè molto tempo nè molta voglia di scrivere ma con l'arrivo dell'estate (e grazie ai vostri commenti positivi [SM=g27823] ) potrei anche mettermi d'impegno! [SM=g27811] bacioni a Lucyx Shadowcat e a MaLiGnUs... [SM=g27828]
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    MaLiGnUs
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    no non arrossire,è solo la verità. [SM=g27824]

    Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero.
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    Lucyx Shadowcat
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    00 07/11/2006 10:23
    Ehm... lo so che in quanto ai ritardi non sono io che dovrei parlare... [SM=x117116] non sono mai stata in orario neanche una volta in vita mia... ma ti prego ti prego continuala sono troppo curiosa!!!!!! [SM=x117094]
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