Re:
mr.pezz8, 26/09/2010 23.42:
nonostante per "sguardo d'insieme" intendessi i giudizi soggettivi sulle varie serie, rilancio la disussione ponendovi una domanda che spero coglierà il vostro interesse.
L'operazione Miniserie della Bonelli rappresenta un tentativo di avvicinare il fumetto seriale a quello d'autore, oppure è unicamente il prodotto di una logica commerciale escogitata per far fronte ad un tempo di vacche magre?
Perbacco! La famosa dicotomia tra fumetto d'autore e fumetto popolare seriale!
Facciamo così, arrivato tardi, replico lo stesso alla tua richiesta iniziale di panoramica sulle mini bonelliane, premettendo tuttavia che pare evidente emergerà il mio giudizio personale.
Diciamo che per me la prima mini è stata Napoleone. Così era stata concepita: 8 numeri, se non erro, o poco più. Siamo sul finire degli anni novanta, Dylan e Tex cominciano ad accusare cali, ma siamo ancora su cifra notevoli.
Il Napoleone di Ambrosini è stato uno dei fumetti che ho amato di più. I primi numeri sono notevoli, proprio brucianti. Il personaggio principale è antipatico, reale, ha vizi, manie e un intelletto fervido. I dialoghi sono di qualità, le trame altrettanto. Questo per i primi numeri, poi il successo l'ha reso una serie fissa e ciò l'ha normalizzato, nel senso che sono giunte diverse storie meno valide. Il suo creatore in primis ne ha sfornate diverse meno convincenti, secondo me proprio a causa del fatto che il suo progetto iniziale era differente e lo ha dovuto modificare in corsa. Altri autori e disegnatori(il qui celebrato Bacilieri in primis, ma non solo) lo hanno affiancato ed hanno fatto riemergere la testata. Nel complesso, io ne ho un ottimo ricordo.
Gregory Hunter non vale: è durato poco più di un anno, ma non era pensato per essere una miniserie. Comunque sono lieto di non averli letti tutti.
Poi c'è stata Gea, se non erro. Ecco, su questa la personalità del mio giudizio influisce in modo eccessivo e ti rimando ai pareri altrui: a me non piacque e interruppi dopo 4 numeri, non perchè non amassi le trame o le tematiche trattate, ma perchè detestavo il senso unico in cui venivano trattate. Un altro Carletto, all'epoca. Chi l'ha proseguita (molti qui sul forum) l'ha apprezzata nettamente.
Brad Barron: lo considero tuttora il peggior prodotto fra le miniserie Bonelli. E, naturalmente, è quello che ha venduto di più. Mi dico che ciò dev'esser dovuto al volto componibile del protagonista che le costole dei vari numeri andavano a formare. Altre spiegazioni non ho: il primo numero, introduttivo, lo trovai buono, il resto un pessimo esempio di fantascienza trita e ritrita, senza spunti meritevoli, con personaggi mediocri, dialoghi deludenti e trame risibili.
Volto Nascosto: un capolavoro. Per me è ancora il migliore, anche se Caravan l'ha affiancato. Manfredi, già ispiratissimo su Magico Vento, mostra ancora una volta d'esser un narratore straordinario e tira fuori dal cilindro una serie appassionante e vigorosa sotto ogni punto di vista. Leggila e sappimi dire. Qui sul forum è un titolo molto celebrato.
Su Demian e Jan Dix sono deficitario: non mi dissero nulla e li interruppi. Demian l'ho interrotto addirittura a tre numeri dalla fine, ma non mi pare d'aver letto quelli successivi al numero 3.
In rete, il primo è giudicato evitabile. Sul secondo, il parere di Vinnie ed altri che ho letto in giro evidenziano come con gli ultimi numeri si sia elevato il livello medio di una serie che stava viaggiando sui binari della mediorità.
Caravan: altro gioiello. Medda sforna un'opera complessa e totalmente al di fuori delle corde del pubblico bonelliano. Che naturalmente ne risulterà assolutamente spaccato: la metà adora questa serie, l'altra metà la disprezza. Ogni numero ha creato per la rete un nugolo di polemiche e risse verbali. Ovviamente, chi la disprezza non capisce nulla.
Greystorm di Serra: in verità mi è piaciuto abbastanza, mi ha divertito. Il mio giudizio si basa sui primi 11 albi, perchè il dodicesimo è sul mio comò da due settimane e ancora non m'interessa leggerlo. In verità, per quanto diversi numeri m'abbiano appassionato, m'hanno deluso però gli ultimi due, facendo calare il valore complessivo della storia. Mi farò un'idea completa leggendo questo numero speciale. Nel complesso, però, l'ho trovata a differenza tua una lettura godibile e appassionante.
Lilith: ho letto il primo e l'ho apprezzato. Ho letto il secondo e ho storto il naso. Ho letto il terzo e mi sono irritato. Ogni numero per ora uscito è praticamente identico nella struttura al precedente. I disegni sono belli, ma le trame per ora non mi hanno colpito e neanche la protagonista.
Cassidy: giudizio parziale, ne ho letti due, mentre gli altri tre li ho sul comò insieme a Greystorm 12. Il primo mi ha fatto schifo, mi ha irritato da morire: derivativo, ammiccante, piatto. Molta avventura, con poca sostanza, personaggi costruiti su cliché visti e rivisti. Il secondo mi ha fatto un effetto migliore, ma preciso che venivo dall'incauta lettura di un fumetto di Aromatico.
Gli altri vedremo.
C'è altro?