Vendevano cibi adulterati con vermi

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CARMINE84
00martedì 6 dicembre 2005 13:42
Operazione dei Nas in sette regioni

I carabinieri del Nas hanno sgominato un'organizzazione che adulterava e metteva in commercio sostanze alimentari nocive per l'uomo contenenti muffe e vermi. L'operazione è stata portata a termine in 13 province di sette regioni italiane: Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Marche, Lombardia, Piemonte e Veneto. Eseguite 36 ordinanze a carico di 27 indagati, sequestrate alcune aziende. Tra gli indagati ci sono diversi imprenditori.

Uova che dovevano essere smaltite come rifiuti pericolosi perché invase da muffe, parassiti e in stato di putrefazione finivano invece nei prodotti alimentari. L'organizzazione smantellata dai Nas evitava i costi delle operazioni obbligatorie di smaltimento, e in più otteneva un sostanzioso ricavo economico con la vendita alle industrie alimentari. Il tutto mettendo a grave rischio la salute dei consumatori, esposti a patologie difficilmente diagnosticabili e di complicata risoluzione terapeutica.

L'indagine è partita due anni fa: 61 le persone indagate. Si tratta dei responsabili di imprese di prodotti alimentari e di aziende per lo smaltimento di rifiuti, gestori di aziende che si occupano di incubazione di uova e mediatori commerciali con sede non solo in Italia, ma anche in Francia, Olanda, Spagna ed Inghilterra. Otto di loro sono finiti in carcere; dodici agli arresti domiciliari, sette sono stati interdetti dall'attività professionale e imprenditoriale; mentre nove aziende operanti nel settore alimentare sono state sequestrate.

Nell'operazione , che si è svolta all'alba e che ha visto impegnati cento militari, sono stati sequestrati 32 milioni di uova, 60 tonnellate e mezzo di ovoprodotto, 2500 tonnellate di sottoprodotti di origine animale e alcuni macchinari. L'organizzazione, costituita a Bologna, contava sulla compiacenza di aziende specializzate nello smaltimento dei rifiuti pericolosi, che attestavano falsamente l'avvenuta distruzione delle uova putrefatte, che in realtà venivano riciclate per la produzione di alimenti. Il tutto con gravi rischi per la salute dei consumatori. Il territorio più colpito è quello di Verona, dove sono state eseguite tre delle ordinanze di custodia cautelare e sono state sequestrate 3 aziende. Delle altre aziende a cui sono stati posti i sigilli 2 sono nella provincia di Cuneo e una ciascuno nelle province di Forlì-Cesena, Torino, Treviso e Mantova.
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