Tosca e Venturiello nel mondo di Gastone

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vanni-merlin
00martedì 18 dicembre 2007 18:44
La cantante e l'attore-regista a teatro con il testo di Ettore Petrolini
"Il primo a fare satira politica, anche sotto gli occhi di Mussolini"

Tosca e Venturiello nel mondo di Gastone

"Poi portiamo in scena 'La strada' di Fellini"
Nel 2008 il debutto come Gelsomina e Zampanò nei ruoli che furono della Masina e di Anthony Quinn
"Ma ci allontaneremo dall'originale, non possiamo competere con un film e un maestro pazzeschi"


di ALESSANDRA VITALI

UNA giovane popolana ambiziosa, un attore che ha da vendere molte chiacchiere e niente talento ma al quale la ragazza serve - il nulla si vende se impreziosito da forme procaci - per mettere in piedi un varietà. Salvo essere scaricato quando lei, sempre giovane e graziosa e ambiziosa, troverà un altro più "conveniente" di lui. Storia vecchia che si ripete. E si ritrova nell'affresco di un mondo di artisti lontanissimo ma vicino a quello smaliziato e cinico dei giorni nostri. E' Gastone di Ettore Petrolini, maschera di un teatro comico popolare nato quando cominciavano a proliferare i germi della malattia che, più tardi, farà vincere l'apparenza sulla sostanza, l'immagine sul talento.

A portare in scena il personaggio, forse è la più grande invenzione dell'attore romano, è Massimo Venturiello, che dirige se stesso e Tosca in Gastone, drammaturgia di Nicola Fano e musiche di Germano Mazzocchetti. Una turné partita un paio di mesi fa che ha toccato il Nord, sarà a Roma, Teatro Ambra Jovinelli, dal 18 dicembre al 6 gennaio poi nel Centro-Sud. E racconta una storia incentrata sui meccanismi del mondo dello spettacolo, le sue leggi non scritte, la sua comunità di comparse e figuranti.

"Secondo le regole del marketing, la scelta, sulla carta, può sembrare folle". Tosca, che è cantante ma di fatto attrice completa che, oltre a cantare, recita e balla, sa di essere coraggiosa, perché caratterizzare troppo il proprio lavoro può rivelarsi controproducente. Ma lei ha già portato in scena, e riprenderà, Romana, omaggio a Gabriella Ferri (con dentro parecchie petrolinate) diretto da Venturiello secondo la tradizione del cabaret romano, un po' circo un po' spettacolo di strada. Difficile, pure quello. Ma è stato un successo, non solo a Roma.

"I dubbi vengono se dai retta alle regole di un marketing obsoleto, facile dire faccio Amleto, Otello, Pirandello, poi parlare di crisi del teatro. Il problema è che al pubblico non si propone niente di nuovo. Nelle città dove siamo stati, per Gastone abbiamo avuto vere ovazioni, il pubblico apprezza la genialità di Petrolini, la comicità intelligente, il modo in cui faceva satira politica pur con il fiato di Mussolini sul collo".

Così convinti del valore del teatro-canzone popolare, Venturiello e Tosca, da aver conquistato anche il palcoscenico dell'Ariston. All'ultimo Festival di Sanremo Il terzo fuochista, cantata o meglio portata in scena da Tosca (che nel 1996 aveva vinto con Ron) arrivò settima, fra i brani più apprezzati e forse il più originale della gara. "La proponemmo a Baudo ma non pensavamo che l'avrebbe approvata. Vero è - osserva la cantante - che la gente è stufa dei cliché. Non esiste la canzone bella e quella brutta e quella per l'estate. Non si possono appiccicare regole all'arte. Esistono le cose fatte bene e quelle fatte male".

Un Gastone rivisitato e in parte attualizzato, quello scritto di Tosca-Venturiello, in cui cambia il comportamento di Lucia, la ragazza incontrata dal protagonista. "Nella stesura originale - spiega Tosca - alla fine lo spettacolo non va in scena perché la giovane, spaventata dalle brutture di quell'ambiente, fugge lasciando Gastone e la compagnia. Qui invece Lucia è una ragazzetta scaltra che sfrutta il 'divetto' della situazione per andare oltre. Un po' come le showgirl di oggi...".

Cimentarsi con un mostro sacro come Petrolini non è niente in confronto al progetto che Venturiello e Tosca (che nel 2003 hanno fondato la compagnia Padiglione delle Meraviglie) metteranno in scena nell'estate 2008. Ancora circo, carrozzoni, musica, stracci e colori per far rivivere La strada felliniana. Tosca sarà Gelsomina, Venturiello il girovago Zampanò. "La mia Gelsomina sarà lontana - spiega Tosca - da quella di Giulietta Masina. Mi sono documentata per capire che cosa volesse Fellini dai suoi personaggi. Ma è indispensabile allontanarci, è impossibile il confronto con un film, e un maestro, pazzeschi".


(16 dicembre 2007)



da: www.repubblica.it/2007/12/sezioni/spettacoli_e_cultura/tosca-petrolini/tosca-petrolini/tosca-petrol...


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