Tiziano Vecellio

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vanni-merlin
00mercoledì 8 febbraio 2006 00:41
Tiziano Vecellio



Tiziano Vecellio nacque a Piave di Cadore nel 1490. Ancora giovanissimo giunse a Venezia per entrare nella bottega Sebastiano Zuccato e, successivamente, nella bottega di Gentile e di Giovanni Bellini. Importante per la sua arte fu l'influenza di Giorgione con il quale tra l 1508 1 il 1509 dipinse gli affreschi per le facciate del Fondaco dei Tedeschi a Venezia, oggi andati perduti. Nel 1510 riceve commissioni per alcune pale d'altare: la Pala di san Marco e la Pala di Santa Maria della Salute. Nel 1511, a Padova, dipinse gli affreschi della Scuola del Santo.
Nel 1513 fu invitato a Roma da papa Leone X, ma Tiziano preferì rimanere a Venezia dove alla morte di Giovanni Bellini divenne pittore ufficiale della Serenissima.
In questo periodo, eseguì numerose opere a carattere profano per la nobiltà del tempo, tra le quali: il Concerto campestre del Louvre, l'Adultera di Glasgow, e Amor sacro e amor profano della Galleria Borghese di Roma. Capolavori di questo periodo sono inoltre l'Assunta in Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia realizzata nel 1518 e la Pala Pesaro sempre per i Frari dipinta tra il 1519 e il 1526.
Nel 1518 Tiziano cominciò a lavorare per Alfonso I d’Este, che gli commissionò la decorazione del “camerino d’alabastro”, e tre tele con soggetti mitologici: la Festa di Venere e il Baccanale, oggi al Museo del Prado, e Bacco e Arianna oggi alla National Gallery di Londra. Richiesto dalle maggiori corti italiane come ritrattista, lavorò per i Gonzaga di Mantova e per i duchi di Urbino, nei suoi ritratti riesce a coglie il carattere dei personaggi realizzando veri e propri capovalori come i ritratti di Federico Gonzaga, del Cardinale Ippolito dei Medici, di Francesco della Rovere, di Francesco I e di Carlo V.
Il naturalismo che dei suoi ritratti si evidenzia anche per opere di carattere sacro come La presentazione di Maria al Tempio, e nelle opere a carattere profano come la Venere di Urbino che rappresentano bene l'ideale di bellezza del naturalismo cinquecentesco.
Nel periodo successivo la sua arte subisce una svolta, con l'lncoronazione di Spine realizzata per la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Milano, l'elemento plastico e formale prevale su quello coloristico.
L'ultima fase di Tiziano è ben rappresentato dal Martirio di San Lorenzo dove si ha un passaggio da una forma pittorica chiusa a una aperta, con una composizione risolta dalla luce e dal colore. Tra le opere di questo periodo: l'Annunciazione, la Crocefissione e la Pietà rimasta incompiuta.
Tiziano morì a Venezia, nel corso di una epidemia di peste, il 27 agosto 1576, venne sepolto nella chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari.


da: www.storiadellarte.com/biografie/tiziano/tiziano.htm
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