mi è tornato in mente tutto ciò quando è saltata fuori la polemica della maestra che metteva lo scotch sulla bocca dei bambini più vivaci.
Perchè non ho polemizzato anche io all'età di 7 anni??
la suoraccia che avevamo come unica maestra (anche per educazione fisica, durante la quale preparavamo i "quadri" come durante il fascismo, con i cerchi e i birilli di legno....), a parte il trattamento con lo scotch e lo spago, ci requisiva TUTTO ciò che non provenisse dalla scuola stessa. Tutto doveva essere rigorosamente grigio, nero, bianco o blu scuro. Dalla nostra divisa al diario scolastico (imposto), e anche i quaderni dovevano avere una copertina di plasticaccia sopra che coprisse i disegni.
Le penne ammesse erano o le bic o quelle gialle e nere. Tutte le altre, sequestrate e regalate ai bimbi poveri (e a noi poveri bimbi????). Ma in realtà credo fermamente che ci fosse un mercato nero sotto....
Per quanto riguarda le feste, erano vietate. Guai a dare gli inviti in classe, ci saremmo ritrovati il triplo dei compiti da fare a casa "perchè le feste portano alla droga" (come del resto anche la cocacola e le penne profumate).
Una volta un amichetto mi disse che mi voleva sposare (avevamo si e no 7 anni) e lei, sentendo le nostre romanticherie, ci disse : ecco cosa porta le famigle alla rovina.
sfiga ha voluto che è andata in pensione proprio portando noi come ultima classe agli esami di quinta elementare....