Stalin e' vivo nel cuore dei proletari!

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
TOVARlSH
00venerdì 9 settembre 2005 22:02


Nel dopoguerra Stalin ripetutamente dichiarò e dimostrò la volontà di pace dell'Unione Sovietica e mantenne nella politica estera dell'Unione l'indirizzo pacifico che la contradistinse fin dall'ottobre 1917. Il governo sovietico, con Stalin non ha mai compiuto nessun atto - oltre i confini dell'URSS - che non fosse stato concordato e accettato alle conferenze di Yalta e di Potsdam. Nessun atto aggressivo l'U.R.S.S., con Stalin alla guida del paese, ha compiuto in nessuna parte del mondo, nessuna base militare propria ha creato l'Unione Sovietica in altri paesi, non conteplati dai trattati di pace o dagli accordi internazionali conclusi fra gli alleati in tempo di guerra. Al contrario: disinteressatamente e senza nessun " diktat " l'U.R.S.S. aiutava costantemente i paesi amici a sviluppare la loro economia; a riorganizzare la loro esistenza, a far fronte alla dura eredità della guerra. La immensa Cina risorta a nuova vita per l'eroismo del suo popolo, guidato da Mao Tse Tung, ebbe dall'Unione Sovietica un fraterno aiuto in ogni campo: economico, sociale, culturale e scientifico. Fra la prima e seconda guerra mondiale nel dopoguerra gli insegnamenti di Stalin nel " Marxismo e la questione nazionale " furono tradotti in pratica nella condotta della politica estera sovietica verso altri popoli ed altri paesi più arretrati e bisognosi di aiuto, ma giustamente gelosi della loro sovranità e indipendenza nazionale. Grazie a questa politica antichi territori che lo zarismo considerava semplicemente come province dell'impero, sono rientrati nella grande famiglia unita attorno al popolo russo come Repubbliche federate, con una economia propria e una vita sociale e culturale corrispondente alle loro tradizioni storiche. Tali erano le tre repubbliche Baltiche la Repubblica Carelo- finnica e la Repubblica Moldava. Mentre nel campo imperialista aumentarono al contrario, di anno in anno, gli stanziamenti militari, superando quelli dedicati all'istruzione pubblica, all'assistenza sanitaria e alle assicurazioni sociali, nella Unione Sovietica, con Stalin, le spese militari furono di molto inferiori alle spese per l'istruzione e la assistenza sociale e costituirono una frazione del bilancio minore di prima della guerra. La politica Staliniana, diretta ad assicurare il continuo sviluppo dell'economia nazionale per garantire un aumento continuo del benessere popolare, si materializzò nei risultati del IV piano quinquennale, nelle direttive del V piano quinquennale, nella vittoria conseguita dall' U.R.S.S. sul nazismo, nelle direttive per il passaggio dal socialismo al Comunismo, questi sono, in sintesi, i risultati dell'immortale opera e dell'immensa attività svolta in tutta la sua vita dal Compagno Stalin, che per 32 anni consecutivi diresse il glorioso Partito Bolscevico e per 12 anni il governo sovietico. Costruttore dello Stato e delle forze armate, organizzatore audace e pronto, costruttore della prima economia socialista del mondo, condottiero militare, geniale e vittorioso, teorico ricco e profondo di pensiero, animatore instancabile e lavoratore indefesso, patriota, amico e maestro dei lavoratori di tutto il mondo, Stalin caddè al suo posto di lavoro, lasciando in eredità alle generazioni future l'ultima sua geniale opera che - arricchendo il marxismo-leninismo - illumina ancor oggi, nonostante il complotto internazionale ordito dall'imperialismo americano e con la complicità del Vaticano, e dei i revisionisti kruscioviani che ha gettato alle ortiche la sua opera, ai lavoratori di tutto il mondo, ma specialmente ai popoli della Russia qual'è la strada da percorrere per riscattare le conquiste del Socialismo!

Stalin si spense dopo aver acceso per l'umanità intera un faro che niente e nessuno riuscirà mai a spegnere! Questo è stato l'Uomo. Questo è stato il Capo! Nelle sue opere di edificazione industriale che egli ha lasciato, e ancor oggi vive, nelle sue opere scritte, troviamo l'insegnamento per costruire nel mondo una nuova vita per gli uomini e l'indicazione a lottare con fiducia e coraggio per il trionfo di quella nuova vita.

Prima di morire, Stalin ha voluto parlare ai lavoratori di tutto il mondo: lo ha fatto al 19° congresso del Partito Comunista dell' U.R.S.S. dove addittò ad esempio anche la politica del compagno Togliatti, definendola come giusta politica per la difesa degli interessi e dell'indipendenza nazionale. Invitò tutti i Comunisti Italiani a lottare per l'avvenire della nostra Patria, impugnando quella bandiera che le nostre classi dirigenti avevano già allora tradito. E' un insegnamento, che è stato e ormai da lungo tempo tradito, il P.C.I. è stato liquidato da Occhetto e D'Alema, l'URSS cancellata dai rinnegati Gorbaciov e Eltsin, ma è un insegnamento che i veri Comunisti non hanno dimenticato, in Italia come in Russia, ed è l'incitamento che guiderà le nostre lotte nel presente! La vita di Stalin è stata la vita del Partito Comunista dell' U.R.S.S., è stata la vita del primo stato socialista del mondo. Perciò si può comprendere l'amore che lo circondò, travalicando i suoi stessi consigli, quando il popolo festoso innalzava, a lui in vita, monumenti e immense raffigurazioni, che più tardi servirono a Krusciov per montare la sua campagna denigratoria, calluniattrice e mistificatoria della realtà! Si può comprendere il dolore che suscitò la sua scomparsa: entrambi due sentimenti universali che ancor oggi si fondono nel cuore degli uomini semplici di tutto il mondo, nei quali Stalin continuerà a vivere per l'eternità. Il 5 marzo 1953 si arrestò quel grande cuore che oggi onoriamo a 120 anni dalla sua nascita.. Si spense un grande genio! Ma l'opera creata da Stalin rimane, invitta ed invincibile nonostante il tradimento dei rinnegati revisionisti, ancor oggi continua ad infondere coraggio e speranza agli oppressi, per incitarci ad non arrenderci alle momentanee sconfitte, per unirci con tutti i compagni e fratelli contro la rinnovata aggressione dell'imperialismo americano, affinchè l' emancipazione di tutta l'umanità, diventi quel bisogno reale che sconfigga per sempre la paura, l'odio, gli orrori delle guerre. A tutti gli uomini del potere capitalista mondiale e delle nostre classi dirigenti nostrane e ai loro lacchè che continuano a scagliarsi, ancor oggi con affanno e paura, contro Stalin e la sua opera, rispondiamo: I lavoratori, gli onesti democratici, sanno semplicemente che il Partito Comunista di Lenin e di Stalin, i popoli educati nello stato sovietico, guidati da Stalin, riprenderanno la bandiera della riscossa, seguiranno la via interrotta dai moderni revisionisti, la via indicata da Stalin, e riconquisteranno il Socialismo, riscaterranno l'Unione Sovietica, per continuare l'opera lasciata incompiuta da Stalin: per difendere la pace ed edificare la società Comunista. Una società senza classi antagoniste, dove gli intrighi e i contrasti di classe non abbiano ragione di esistere, affinchè non possano più rendere incerto il futuro. Oggi, dopo la temporanea sconfitta subita dal proletariato internazionale, a 120 anni dalla nascita di Stalin, onoriamo la memoria del grande maestro del proletariato, scomparso il 5 marzo del 1953, nella certezza che difendendo la memoria e l'opera di Stalin, difendiamo il Marxismo, difendiamo il Leninismo. Lenin e Stalin, con la loro eredità morale, pratica e teorica, contimueranno a guidare l'avanguardia dei lavoratori emancipati, il loro pensiero aiuterà i compagni russi a ricostruire il Partito Comunista in Russia come aiuterà i Comunisti in tutto il mondo, ed allora lo renderanno più forte ed invincibile, numeroso e compatto, come lo fece Stalin, guiderà il cammino dei popoli con la saggezza, l'autorità, la forza, la lungimiranza di Lenin e di Stalin!

120 anni fa nacque Stalin, mezzo secolo è trascorso dalla sua morte, alle soglie di questo passaggio temporale, il 2000 tanto vagheggiato dal vaticano e dalle borghesie internazionali, l'opera di Stalin è e resta il più moderno, e, reale concreto, insegnamento di emancipazione dei popoli.

I Comunisti Marxisti Leninisti sono impegnati a tramandare tutto questo immenso bagaglio di conoscenze teoriche e pratiche alle future generazioni, a dispetto di tutti i rinnegati, di tutti i traditori, revisionisti o riformisti che siano, che vorrebbero cancellare il Compagno Stalin dalla storia dell'Umanità!

Gloria a Stalin continuatore dell'opera di Lenin e costruttore della società socialista!

istantanea
00venerdì 9 settembre 2005 22:06
tovarish vieni da universo comunismo vero?

[SM=x751609]
dominus9
00venerdì 9 settembre 2005 22:30
Stalin vivrà nel cuore dei proletari, ma i proletari che ha fatto ammazzare lui nel cuore di chi vivono?
Soga
00venerdì 9 settembre 2005 22:40
Stalin vive nel cuore dei coglioni.
Arvedui
00venerdì 9 settembre 2005 23:01
Dammi retta, se proprio vuoi venerare un comunista venera Lenin o Che Guevara, almeno loro avevano buone intenzioni....[SM=x751565]

[Modificato da Arvedui 09/09/2005 23.02]

Pertinax
00sabato 10 settembre 2005 12:21
mi piacerebbe conoscere la versione anti-revisionista cosa dice di quest'uomo. quali meriti gli attribuisce e quale la posizione sul culto della persona, concetto non proprio comunista.
Pertinax
00sabato 10 settembre 2005 12:27
Discorso pronunciato da Stalin ad una serata degli allievi della scuola militare del Cremlino - 1924
Incontrai Lenin per la prima volta nel dicembre 1905, durante la Conferenza dei bolscevichi a Tammerfors (Finlandia). Mi attendevo di vedere l'aquila del nostro partito, il grand'uomo, grande non solo politicamente ma, se vogliamo, anche fisicamente, perché Lenin si presentava alla mia immaginazione come un gigante di bell'aspetto, dall'aria imponente. Quale fu invece la mia delusione quando vidi il più comune degli uomini, di statura inferiore alla media, che non si distingueva in nulla, assolutamente in nulla dai semplici mortali!...
Si ritiene di solito che un "grand'uomo'' deve giungere in ritardo alle riunioni, affinché gli altri lo attendano col cuore in sospeso, e ne annuncino l'apparizione sussurando: "Sst... zitti... viene!'' Questo rito non mi pareva superfluo, perché impone, ispira rispetto. Qual fu la mia delusione quando seppi che Lenin era già arrivato alla riunione prima dei delegati e che, appartato in un angolo, parlava, parlava con la più grande semplicità di cose comuni in un crocchio dei più comuni delegati alla conferenza. Non vi nascondo che questo mi sembrò, allora, in certo qual modo, una trasgressione a talune regole necessarie.
Solo in seguito compresi che questa semplicità e modestia di Lenin, questo desiderio di passare inosservato o almeno di non farsi troppo notare e non mettere in rilievo la propria superiorità, erano uno dei lati più forti di Lenin, nuovo capo di nuove masse, delle masse semplici e comuni che formano gli strati "inferiori'' più profondi del genere umano.


[SM=x751604]

[Modificato da Pertinax 10/09/2005 12.30]

wild§live®
00sabato 10 settembre 2005 13:27
musica per le mie orecchie
Breznev
00sabato 10 settembre 2005 19:13
Stalin...bah...ci trovo ben poco di comunista nel piccolo georgiano.


cane...sciolto
00sabato 10 settembre 2005 21:45
Re: Discorso pronunciato da Stalin ad una serata degli allievi della scuola militare del Cremlino - 1

Scritto da: Pertinax 10/09/2005 12.27
Incontrai Lenin per la prima volta nel dicembre 1905, durante la Conferenza dei bolscevichi a Tammerfors (Finlandia). Mi attendevo di vedere l'aquila del nostro partito, il grand'uomo, grande non solo politicamente ma, se vogliamo, anche fisicamente, perché Lenin si presentava alla mia immaginazione come un gigante di bell'aspetto, dall'aria imponente. Quale fu invece la mia delusione quando vidi il più comune degli uomini, di statura inferiore alla media, che non si distingueva in nulla, assolutamente in nulla dai semplici mortali!...
Si ritiene di solito che un "grand'uomo'' deve giungere in ritardo alle riunioni, affinché gli altri lo attendano col cuore in sospeso, e ne annuncino l'apparizione sussurando: "Sst... zitti... viene!'' Questo rito non mi pareva superfluo, perché impone, ispira rispetto. Qual fu la mia delusione quando seppi che Lenin era già arrivato alla riunione prima dei delegati e che, appartato in un angolo, parlava, parlava con la più grande semplicità di cose comuni in un crocchio dei più comuni delegati alla conferenza. Non vi nascondo che questo mi sembrò, allora, in certo qual modo, una trasgressione a talune regole necessarie.
Solo in seguito compresi che questa semplicità e modestia di Lenin, questo desiderio di passare inosservato o almeno di non farsi troppo notare e non mettere in rilievo la propria superiorità, erano uno dei lati più forti di Lenin, nuovo capo di nuove masse, delle masse semplici e comuni che formano gli strati "inferiori'' più profondi del genere umano.


[SM=x751604]

[Modificato da Pertinax 10/09/2005 12.30]


Questo pensiero la dice lunga, sull'idea di comunismo che aveva Stalin[SM=x751531] un megalomane, esaltato, assetato di potere...[SM=x751558] [SM=x751571]
Granduca di Milano
00domenica 11 settembre 2005 09:59
Come tutti i dittatori, la base della loro politica è sempre stata il culto della personalità e del fatto che il capo ha sempre ragione, chi non è d'accordo viene eliminato.

PADANIA INDIPENDENTE[SM=x751558] [SM=x751558] [SM=x751558]
headcracker
00domenica 11 settembre 2005 13:34
Un dittatore assolutista impregnato del culto della personalità e nemico del comunismo in quanto fù lui a traviare la rivoluzione di Lenin e trotsky, quest'ultimo fatto uccidere vigliaccamente dopo l'apporto che diede alla rivoluzione.

Stalin uccise l'idea dell'esportazione della rivoluzione realizzando un regno chiuso nei suoi confini che ruppe subito sia con la Cina che con la jugoslavia.

I crimini di cui si rese colpevole nei 29 anni di guida ferrea del paese sono innominabili, io disprezzo questo personaggio.
cane...sciolto
00domenica 11 settembre 2005 17:47
Re:

Scritto da: headcracker 11/09/2005 13.34
Un dittatore assolutista impregnato del culto della personalità e nemico del comunismo in quanto fù lui a traviare la rivoluzione di Lenin e trotsky, quest'ultimo fatto uccidere vigliaccamente dopo l'apporto che diede alla rivoluzione.

Stalin uccise l'idea dell'esportazione della rivoluzione realizzando un regno chiuso nei suoi confini che ruppe subito sia con la Cina che con la jugoslavia.

I crimini di cui si rese colpevole nei 29 anni di guida ferrea del paese sono innominabili, io disprezzo questo personaggio.

Vero, parole giuste...[SM=x751611] [SM=x751611] [SM=x751611]
.Hio.
00domenica 11 settembre 2005 17:57
e' vero i proletari lo ricordano ancora per fortuna così sapranno farli i dittatori come lui.
Arvedui
00domenica 11 settembre 2005 23:45
Mah, Stalin avrà pure ammazzato milioni di persone, ma secondo me bisognerebbe anche giudicarlo insieme al suo paese, la Russia. Essa è sempre stata un paese autoritario, che ha sempre soffocato nel sangue chiunque gli si rivoltasse; ed è logico che sia stato così, altrimenti una nazione del genere, dove l'elemento slavo (cioè i russi veri e propri) è sempre stato una minoranza, non sarebbe mai riuscito a stare insieme, a tenere unite milioni e milioni di persone, dalle etnie/religioni/usi&costumi così disparati e contrastanti, e continuamente minacciati dai vari barbari di turno, in primis mongoli. Uno stato del genere senza un potere centrale forte e soprattutto temuto non sarebbe mai riuscito a stare insieme. Solo col pugno di ferro l'impero russo è sopravvissuto, e lo stesso vale per l'URSS: non appena il potere centrale sovietico si è allentato, con Gorbaciov, molte delle varie etnie sono riuscite a rendersi indipendenti. Dopo la caduta dello Zar, per restare insieme la Russia aveva bisogno di un comando molto forte, e lo trovò in Stalin, che lo portò al limite della crudeltà; magari qualche altro dittatoruccio avrebbe potuto essere meno crudele di lui, ma i suoi morti li avrebbe fatti lo stesso, e forse non sarebbe passato alla storia per la sua brutalità come il baffone, ma il discorso non cambia.
Non fraintendetemi: non cerco di giustificare Stalin (ci mancherebbbe altro) ma solo di andare oltre i soliti insulti verso lo zio Josif [SM=x751529]
ZebroticO
00lunedì 12 settembre 2005 00:39
anke perkè nn è giustificabile...[SM=x751524]
ZebroticO
00lunedì 12 settembre 2005 00:39
Re:

Scritto da: Soga 09/09/2005 22.40
Stalin vive nel cuore dei coglioni.



[SM=x751611] [SM=x751611] [SM=x751611]
Vota DC
00domenica 18 settembre 2005 16:21
Stalin è stato il migliore statista sovietico
Sicuramente meglio di Lenin che nel breve periodo nel quale ha governato ha ucciso migliaia di persone anche se era nella fase in cui doveva accattivarsi il popolo.
Meglio di Trotzki che voleva portare la guerra civile in tutto il mondo.
Meglio di Nikita che ha portato il mondo sull'orlo del disastro nucleare.
Meglio dei burocrati succeduti a Nikita.

Inoltre meriterebbe il premio Nobel per la Pace:
1)Ha ucciso soprattutto più sovietici che stranieri.
2)Durante la guerra di Corea è rimasto neutrale.
3)Ha aggredito la Finlandia che se lo meritava.
4)Ha fatto la pace anche con Hitler.

Ovviamente tra i comunisti è uno dei peggiori e più bravi di lui sono stati Fidel,Ernesto,Ho Chi Minh,Mao,Deng,Zemin,Tito ed altri che non mi vengono in mente.
.Hio.
00domenica 18 settembre 2005 17:44
insomma ai democristiani Stalin piace proprio.
dominus9
00domenica 18 settembre 2005 19:16
Re: Stalin è stato il migliore statista sovietico

Scritto da: Vota DC 18/09/2005 16.21
Sicuramente meglio di Lenin che nel breve periodo nel quale ha governato ha ucciso migliaia di persone anche se era nella fase in cui doveva accattivarsi il popolo.
Meglio di Trotzki che voleva portare la guerra civile in tutto il mondo.
Meglio di Nikita che ha portato il mondo sull'orlo del disastro nucleare.
Meglio dei burocrati succeduti a Nikita.

Inoltre meriterebbe il premio Nobel per la Pace:
1)Ha ucciso soprattutto più sovietici che stranieri.
2)Durante la guerra di Corea è rimasto neutrale.
3)Ha aggredito la Finlandia che se lo meritava.
4)Ha fatto la pace anche con Hitler.

Ovviamente tra i comunisti è uno dei peggiori e più bravi di lui sono stati Fidel,Ernesto,Ho Chi Minh,Mao,Deng,Zemin,Tito ed altri che non mi vengono in mente.




[SM=x751604] [SM=x751603]
-Kaname-chan
00domenica 18 settembre 2005 23:14
Evviva Kruscev!
Ha raggiunto il suo scopo, ovvero gettare su Stalin tutti i crimini e le storture del comunismo. Qualcosa non va? La rivoluzione è stata tradita? Ma è colpa di Stalin, ovvio! Un bel contrappasso pure per lui, che se c'era qualcosa ke non andava per il verso giusto, incolpava i "sabotatori" trotskisti e capitalisti

Sayonara
headcracker
00lunedì 19 settembre 2005 13:03
beh quando é salito krushev come segretario era appena finita un'era di 29 anni di Stalinismo..a chi volevi darla la colpa??
onore a lui che l'ha condannato invece!! eppoi ha messo i missili a Cuba facendo pisciare sotto gli yankee come non mai il vecchio nikita[SM=x751532] [SM=x751532]
Vota DC
00lunedì 19 settembre 2005 14:54
Se ti sembrano meriti.....
Cioè mancava poco e c'era la guerra nucleare a causa di Nikita e tu lo chiami un merito?

Pensa a Stalin piuttosto che assieme al sigaro e al paralitico ha salvato il mondo da Hitler,il pelato e l'imperatore dei musi gialli.
headcracker
00mercoledì 21 settembre 2005 14:48
Re: Se ti sembrano meriti.....

Scritto da: Vota DC 19/09/2005 14.54
Cioè mancava poco e c'era la guerra nucleare a causa di Nikita e tu lo chiami un merito?

Pensa a Stalin piuttosto che assieme al sigaro e al paralitico ha salvato il mondo da Hitler,il pelato e l'imperatore dei musi gialli.



Embé? visto che l'urss i missili PUNTATI addosso li aveva già perché non ricambiare il favore?? la guerra intanto non c'é stata e i sovietici hanno raggiunto lo scopo di far rimuovere i missili nucleari USA in turchia...
Stalin ne ha fatte troppe anche se ha vinto la seconda guerra mondiale, poi il merito é più dell'armata rossa che combatteva sul campo.

Come tu vedi un merito nello sterminio degli aztechi e nella conversione forzata al cristianesimo io vedo un merito nei missili nucleari a Cuba, questione di punti di vista caro votadc.
GuardiaRossa
00domenica 15 ottobre 2006 16:30
Il fatto è che tutti i pensatori comunisti e i Partiti Comunisti occidentali venuti in seguito alla Seconda Guerra Mondiale si son sempre dimostrati revisionisti e pseudo-democratici...
Essendo stato Stalin il fondatore delle basi della vera Unione Sovietica e l'iniziatore della Guerra Fredda allora i comunisti d'Occidente, per non essere estraniati dal panorama politico dei loro stati e per non essere accusati di favorire il "nemico", hanno loro stessi alimentato una campagna anti-stalinista per dimostrarsi "comunisti buoni"...Facendo così hanno però perso di vista il vero obiettivo e la reale importanza di Stalin per il Comunismo Mondiale...
Caduta l'Unione Sovietica, i Partiti Comunisti hanno continuato per questa via anti-stalinista per paura di essere accusati di totalitarismo o di perdere dei voti...
Stalin non è stato altro che una vittima del revisionismo dei falsi comunisti che hanno in mano i Partiti Socialisti e Comunisti Europei...

Viva Stalin
Terrore dei Fascisti e dei Falsi Comunisti
Pertinax
00domenica 15 ottobre 2006 18:04
Re:

Scritto da: Pertinax 10/09/2005 12.21
mi piacerebbe conoscere la versione anti-revisionista cosa dice di quest'uomo. quali meriti gli attribuisce e quale la posizione sul culto della persona, concetto non proprio comunista.



[SM=x751532] [SM=x751532] [SM=x751532]

parole sante!!

W STALIN! [SM=x751545]
GuardiaRossa
00domenica 15 ottobre 2006 18:14
Accusate Stalin di culto della personalità ma spesso dimenticate che anche molti altri uomini importanti per il Comunismo sono caduti nella stessa pecca...ad esempio Mao, ma anche Castro...
In Stalin non c'è culto della personalità...c'è il carisma di un grande leader...
I suoi soldati andavano in battaglia gridando "w Stalin e la Patria!"...questo,ripeto, non è culto della personalità...è carisma e grandezza...

[Modificato da GuardiaRossa 15/10/2006 18.17]

Pertinax
00domenica 15 ottobre 2006 18:16
non diciamo cazzate: lo stesso stalin combatteva il mastodontico non che ridicolo culto della sua persona messo in piedi dai dementi opportunisti che cosi facendo pensavano di aquisire prestigio e benevolenza agli occhi del CC e del suo segretario [SM=x751526]

i suoi soldati??? stai scherzando spero! [SM=x751541]

[Modificato da Pertinax 15/10/2006 18.19]

GuardiaRossa
00domenica 15 ottobre 2006 18:23
Re:

Scritto da: Pertinax 15/10/2006 18.16
non diciamo cazzate: lo stesso stalin combatteva il mastodontico non che ridicolo culto della sua persona messo in piedi dai dementi opportunisti che cosi facendo pensavano di aquisire prestigio e benevolenza agli occhi del CC e del suo segretario [SM=x751526]

i suoi soldati??? stai scherzando spero! [SM=x751541]

[Modificato da Pertinax 15/10/2006 18.19]




Intendo dire che da parte dello stesso Stalin non ci fu culto delle personalità...
Che poi i politici e i burocrati del suo "entourage" favorissero una mercificazione della sua immagine è un altro discorso...

I suoi soldati perchè a quel tempo a capo del PCUS c'era lui...non ci vedo nulla di strano...
Pertinax
00domenica 15 ottobre 2006 19:35
a quel tempo il pcus non esisteva e i soldati non sono proprio di nessuno [SM=x751530]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:09.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com