Re:
Scritto da: Pretoriano- 29/01/2005 13.21
Se parliamo delle polis greche sicuramente la mia preferita è Sparta per diversi motivi:
Innanzitutto il tipo di governo: costituita da una serie di organi che limitava il potere del successivo cosicché nessuno avesse il potere assoluto. Poi l’esercito, che era il migliore di tutta la Grecia frutto di un durissimo allenamento dall’età di 7 anni, poi anche il rifiuto della ricchezza, questo credo che sia anche un lato positivo, di certo non si creavano problemi per avere quello o questo oggetto.
Tuttavia presentava dei lati negativi, innanzitutto Sparta poggiava il suo potere sugli schiavi, per questo la città fu costretta a fare nei primi secoli di vita continue guerre per avere un numero maggiore di schiavi. Si calcola che al massimo del potere, 5 sec a.c., fossero più gli iloti (schiavi) che gli spartani stessi, poi una altro aspetto non proprio civile era l’usanza di buttare dal colle taigeto i bambini con problemi.
Un tipo du cultura per certi casi estrema, ma bisogna capire la società che li ha elaborati, basati sul culto dell’uomo della forza e soprattutto della guerra.
Per quanto riguarda le colonie greche non mi trovo d’accordo con Sebastiano, infatti secondo me la polis (colonia) più importante fu Siracusa.
è vero, sotto molti aspetti ciò rendeva Sparta superiore ma anche intrinsecamente debole.
Una società votata alla supremazia ma anche paradossalmente all'autodistruzione.
Considerate che i valori dei "cittadini" spartavi poggiavano per tradizione e per legge sulla terra, intesa come proprietà agricola, e da tale idissolubile legame restavano escluse le attività legate al commercio.
Inoltre i rigidissimi vincoli di sangue che caratterizzavano l'elite spartiata segnarono ben presto la sua decadenza.
La storia ci insegna che una società rinchiusa in confini, seppure di virtù e di orgoglio civico, troppo angusti alla fine cambia o perisce travolta dalla corrente dell'evoluzione socieconomica.
Per questo voto Atene, due volte sconfitta (da Sparta prima da Roma poi) due volte vincitrice, nel segno dell'indiscutibile primato culturale "i vinti conquistarono il vincitore".