Silver Surfer

(Scusa David ma questo è uno dei miei tre Supereroi preferiti)



Silver Surfer


Giovanni Scalambra


Personaggio anomalo, complessato e malinconico, Silver Surfer si inserisce nella concezione marveliana del supererope con super-problemi, sviluppandone però l’aspetto più filosofico e tragico.


”Un giorno a New York ho aperto un giornale e c’erano delle foto di surfisti che cavalcavano le onde....Ancora oggi mi sembra incredibile di aver concepito Silver Surfer come un surfista che cavalcava i flutti dell’universo”
Jack Kirby

Tra le creazioni più interessanti della geniale coppia Stan Lee-Jack Kirby, l’alfiere d’argento Silver Surfer merita uno spazio privilegiato. Personaggio anomalo, complessato e malinconico, Silver Surfer si inserisce nella concezione marveliana del supererope con super-problemi, sviluppandone però l’aspetto più filosofico e tragico.
In origine l’araldo delle stelle era un alieno del pianeta Zenn-La, un individuo mite e pacifico costretto a lasciare il suo mondo e la principessa Shalla-Bel, di cui era innamorato, per placare la “fame” del crudele Galactus, il Divoratore di Universi, che scelse di risparmiare la popolazione in cambio della sua promessa eterna di fedeltà. Dopo aver ricevuto dal nuovo padrone una corazza argentea e un potere incommensurabile capace di dominare le forze del cosmo, Silver Surfer diventò un terribile araldo il cui arrivo era sinonimo di morte e distruzione, un emissario che preannunciava la fine di ogni cosa. L’arrivo sulla Terra e lo scontro con i Fantastici Quattro portarono il protagonista ad un pesante esame di coscienza, e davanti all’orrore delle tante vite che aveva contribuito a spegnere decise di tradire il giuramento e ribellarsi alla follia apocalittica di Galactus. La punizione per il suo oltraggio fu però terribile: Silver Surfer, un emblema anche estetico di libertà e purezza, venne confinato sulla Terra, e come un nuovo Adamo fu destinato a rimpiangere per tutta la vita la perdita del suo Paradiso personale (anche se, dopo mille battaglie e lacrime, riuscirà a lasciare il suo “carcere” e librarsi tra le stelle).
Apparsa per la prima volta sulle pagine di “I Fantastici Quattro” nel marzo del 1966, la figura affascinante di Silver Surfer colpì da subito i lettori per la nobiltà estetica con cui solcava i cieli a bordo di un’asse argentea, per l’umanità che traspariva dai suoi sensi di colpa (non riuscirà mai a scrollarsi di dosso il dolore per le stragi compiute assieme a Galactus) e per l’inesauribile desiderio di essere libero da una prigionia ingiusta e spietata. A partire dal 1968 la Casa delle Idee puntò sul personaggio regalandogli una serie da protagonista, e sotto la gestione di Stan Lee e John Buscema Silver Surfer toccò vertici di eccellente espressività grazie a trame complesse e impegnate (proverbiali i suoi dilemmi sulla vita e sul perché gli esseri umani disprezzavano la Terra-Paradiso in cui vivevano) e disegni di violento impatto spettacolare ed emotivo. Tra le versioni più riuscite dell’araldo delle stelle, bisogna segnalare l’adattamento astratto e bizzarro firmato dal talentuoso artista francese Moebius, e la recente interpretazione grafica dell’italiano Claudio Castellini, capace di donare una splendida plasticità al corpo levigato del tragico supereroe argenteo.


http://www.fumetto.it/articoli/2002/02/01/256273.php

fantastico! proprio fantastico. norrin radd, se non ricordo male. questo personaggio venuto fuori dalle divagazioni sui surfisti ha acquisito, nel tempo, uno spessore rilevantissimo.
non dimentichiamo mai che per la coppia lee-kirby: "da un grande potere, derivano grandi responsabilità!".
ed essere l'alfiere di una entità, non malvagia, ma altamente distruttiva come galactus, è di per sè una grande responsabilità.

continuiamo così.