Sacile 1809 con Shako2

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maupipi
00martedì 15 marzo 2011 07:25
Sacille 1809 con Shako e Napoleons Battles


L’Armée d’Italie.

Eugène Rose de Beauharnais, figlio di Josephine de Beauharnais (favorita di Napoleone Bonaparte), è con Napoleone nella prima campagna d’Italia (1796-97), in Egitto (1798-99), riceve la promozione a generale ed il titolo onorifico di colonnello generale dei Chasseurs à Cheval della Guardia Imperiale (1804), infine la nomina a principe dell’impero e vicerè d’Italia (1805).

Eugène de Beauharnais comunica a Napoleone che le sue spie sulla frontiera austriaca segnalano l’arruolamento e l’addestramento di truppe (27 XI 1808) e la sosta frequente di vascelli britannici nel porto austriaco di Trieste. Napoleone risponde con una serie di lettere che descrivono un dettagliato piano strategico (I 1809), inizia ad arruolare truppe in Germania e in Italia, e chiama in anticipo 110.000 coscritti francesi della classe 1810, alcuni dei quali sono inviati a rafforzare l’Armée d’Italie. È così formata la 2a divisione francese dell’Armée d’Italie. La 3a divisione è invece formata utilizzando le guarnigioni ed è affidata al generale Pierre Durutte (già a Hohenlinden).

L’Armée d’Italie sale così a 70.000 uomini (1 IV), in maggiornanza reclute poco addestrate, specie nelle divisioni italiane. L’armata comprende la Guardia Reale (generale Teodoro Lecchi), 6 divisioni francesi (generali Serras, Broussier, Grénier, Lamarque, Durutte e Barbou d’Escourieres), 2 divisioni italiane (generali Saveroli e Fontanelli), 2 divisioni francesi di dragoni (generali Grouchy e Pully) ed una divisione francese di cavalleggeri (generale Louis Sahuc, già a Valmy, Fleurs ed Hohenlinden). Lo stato maggiore comprende il generale H. F. M. Charpentier (già alla Trebbia) ed il generale Jean Sorbier, comandante dell’artiglieria. Agli ordini di Eugène de Beauharnais c’è anche l’Armèe de Dalmatie (generale Auguste Marmont duca di Ragusa, 12.000 uomini), formata da due piccole divisioni veterane (generali Clauzel e Montrichard), che presidia le Provincie Illiriche.

Eugène de Beauharnais chiede a Napoleone di non inviare marescialli in Italia per non contrariare i suoi generali di divisione. Napoleone divide l’Armée d’Italie in tre “ali” e conferma (10 IV) i generali scelti da Eugène de Beauharnais: Etienne Macdonald, Baraguey d’Hilliers e l’esperto Paul Grénier. Macdonald lascia Parigi (13 IV) ma giunge in Italia dopo la battaglia di Sacile. L’Armée d’Italie non è quindi organizzata in corpi d’armata.



L’Armata dell’Austria Inferiore.

L’Armata dell’Austria Inferiore (Armee von Inneröesterreich), destinata ad invadere l’Italia, è invece organizzata in corpi d’armata, struttura che Karl d’Asburgo arciduca d’Austria, fratello dell’Imperatore Francesco I, ha adottato per tutto l’esercito austriaco imitando quello francese. Il comando dell’armata è affidato al loro fratello ventisettenne Johann d’Asburgo arciduca d’Austria (già a Hohenlinden). Gli effettivi ammontano a 100.000 uomini, 42.000 inquadrati in reggimenti regolari tedeschi ed ungheresi, il resto composto da coscritti inquadrati in battaglioni di landwehr, milizia insurrezionale ungherese e reparti tratti dalla riserva. L’arruolamento di queste truppe di seconda categoria ha permesso all’Austria di disporre di 70 nuovi battaglioni (VI 1808).

Il grosso dell’armata è concentrato in Carinzia e Carniola (III 1809), ammonta a 60.000 uomini inquadrati in due corpi. L’VIII corpo, che comprende 23 battaglioni e 16 squadroni, ed il IX, che comprende 30 battaglioni e 28 squadroni. Sono presenti anche il 5° battaglione landwehr della città di Trieste (4 compagnie di fanteria e 2 di jäger) ed il 6° battaglione landwehr del litorale triestino (6 compagnie di fanteria), circa 1.600 uomini in tutto.

Il generale Andreas von Stoichewich è distaccato dal IX corpo con 6 battaglioni, 1 squadrone e 2 batterie (7.000 uomini) e fronteggia l’armata francese in Dalmazia, mentre il feldmaresciallo Johann Chasteler con 2 brigate (10.000 uomini) è in val Pusteria, per entrare in Tirolo e sollevare la popolazione contro i francesi.



La Quarta Campagna d’Italia.



L’Offensiva Austriaca in Italia.

L’Austria dichiara guerra alla Francia (9 IV 1809), scende in campo a fianco della Gran Bretagna aprofittando che la Francia è impegnata anche in Spagna e Portogallo. Scoppia la guerra della Quinta Coalizione (1809).

Una delegazione austriaca consegna un ultimatum ai francesi a Pontebba (ore 5:00 del 10 IV) ed un’ora dopo 40.000 austriaci dell’Armata dell’Austria Inferiore passano il confine in più colonne:

A sud il IX corpo (feldmaresciallo Ignaz Guylai bano di Croazia) passa l’Isonzo tra Gorizia e Gradisca, avanza verso Romans e Visco, aggira la fortezza di Palmanova e si dirige verso Codroipo.

L’arciduca Johann con il grosso dell’VIII corpo passa il confine a Caporetto, avanza per la valle del Natisone e a sera giunge a Cividale. La brigata Gambassini passa l’Isonzo a San Pietro e giunge a Visco (ore 12:00). Il colonnello Anton von Volkmann avanza in due colonne; una verso Paluzza e Tolmezzo, l’altra verso Resiutta.



Il Combattimento di Ospedaletto (11 IV).

Il colonnello Anton von Volkmann attacca gli avamposti della divisione Broussier nella valle del Fella e cattura 57 francesi a Chiusa (10 IV). Broussier con una marcia notturna raduna la divisione presso il torrente Rivoli Bianchi, davanti Venzone, appoggiandosi a destra alla montagna ed a sinistra al Tagliamento. Gli austriaci, guidati dal colonnello Volkmann, attaccano in vantaggio numerico 2:1 (ore 8:00 dell’11 IV), ma i francesi resistono fino all’oscurità, causando alcune centinaia tra caduti e feriti e 300 prigionieri. I francesi hanno perdite lievi, il generale Joseph Marie Desaix è tra i feriti. Gli austriaci entrano a Venzone. La notte Broussier si disimpegna verso Ospedaletto e passa sulla riva destra del Tagliamento.



La Reazione Francese.

Eugène de Beauharnais invia il generale Baraguey d’Hilliers con la divisione italiana Fontanelli, il 112° reggimento francese ed il 7° reggimento dragoni a Trento (9.000 uomini), ordina alle divisioni Sèras e Broussier di ripiegare dall’Isonzo rallentando l’avanzata austriaca, ed alle altre divisioni di concentrarsi a Sacile (12 IV), sul Livenza, cercando di precedere gli avversarsi sul Tagliamento. Nel forte di Osoppo sono lasciati 2 battaglioni della divisione Broussier, e nella fortezza di Palmanova 3.200 uomini della divisione Serras, guidati dal generale Schilt.

La divisione Grénier è già a Sacile, le altre sono a Treviso (Barbon), presso Bassano (la divisione italiana Severoli), Verona (Lamarque) e Padova (divisioni di dragoni Pully e Lamargue). Sull’Adige sono lasciete la divisione Durutte, i dragoni di Grouchy e la Guardia Reale, ancora in fase di formazione. L’Imperatore Napoleone Bonaparte ha consigliato di schierarsi dietro l’Adige, ma le autorità italiane inducono il ventottenne Eugène de Beauharnais a non cedere territorio agli austriaci.



Il Combattimento di Pordenone (15 IV).

Il IX corpo austriaco occupa Udine (12 IV), raggiunto dall’VIII corpo, insieme passano il Tagliamento e giungono a Valvasone (14 IV). Parte della brigata Gavassini è lasciata a sorvegliare Palmanova, un’altro distaccamento sorveglia Osoppo.

Eugène de Beauharnais dispone a Sacile delle prime 6 divisioni (14 IV), mentre le divisioni Pully e Lamargue sono in arrivo, quindi passa il Livenza (mattino del 15 IV) con a destra le divisioni Saveroli e Sèras, che avanzano per Grugera ed a sinistra la divisione Broussier, seguite dal grosso sulla strada per Pordenone, dove si trova l’avanguadia della divisione Sèras. L’avanguardia è guidata dal generale Sahuc ed formata dal 35° reggimento di linea (3 battaglioni), alcuni squadoni dei reggimenti 6° ussari e 8° cacciatori a cavallo, per un totale di 2.100 uomini e 4 cannoni. Alla sera gli esploratori francesi segnalano la presenza di truppe austriache a Valvasone. Eugène de Beauharnais scopre così che gli austriaci hanno già passato il Tagliamento.

L’avanguardia austriaca, guidata dal feldmaresciallo Johann Maria Frimont de Palota, respinge l’avanguadia francese verso Pordenone (ore 18:00 del 15 IV). La brigata Weltz attacca frontalmente, una colonna di cavalleria guidata dal colonnello Volkman aggira i francesi da nord, per San Quirino. In tutto 2.500-5.000 austriaci. Il generale Sahuc estende il fronte del 35° e schiera i 2 reggimenti di cavalleria sull’ala sinistra, ma questi subiscono la carica di 2 reggimenti di dragoni e 2 di ussari e sono messi in rotta. I francesi sono respinti dentro Pordenone. Il reggimento di cavalleria Hohenzollern penetra nel villaggio; il capitano Martyn guida una carica e cattura 300 prigionieri. I francesi sono costretti ad arrendersi. Gli austriaci catturano il 35° reggimento di linea, compresa l’Aquila ed il colonnello Breissard, metà del 6° reggimento ussari (1.800 uomini in tutto) ed i 4 cannoni. L’arciduca Johann dice al colonnello Breissard che per il valore dimostrato non deve rimanere disarmato, ordina di cercare la sua spada nel campo di battaglia e promette, nel caso non sia trovata, di donargli la sua. La sera dello stesso giorno è catturato il presidio di Fontanafredda, sono occupati i villaggi di Palse, Porcia e Talponedo. Un distaccamento di truppe leggere guidato dal colonnello Volkmann copre il fianco destro dell’armata mentre 2 compagnie di fanteria occupano il castello d’Aviano, che controlla il ponte sul torrente Artagna.





La Battaglia di Sacile, 15 IV 1809



Gli Austriaci.

L’arciduca Johann ha il quartier generale a Cordenons. All’ala sinistra è schierato l’VIII corpo austriaco (feldmaresciallo Chasteler, 22.000 uomini), su due linee tra Pordenone e la Comina, e all’ala destra, leggermente arretrato, il IX corpo (feldmaresciallo Ignaz Guylai, 18.000 uomini), su tre linee tra Pordenone e Cordenons. Durante la notte il colonnello Volkmann con un grosso distaccamento di cavalleria raggiunge Roveredo, pronto a marciare su Fontanafredda, mentre a sud un contingente di fanteria e cavalleria guidato dal generale Frimont presidia i villaggi di Porcia, Talponedo e Palse. In tutto 40.000 austriaci, superiori numericamente e qualitativamente soprattutto in fatto di cavalleria (36 squadroni).



I Francesi.

Eugène de Beauharnais è a Cavolano e ritiene di avere di fronte solo 20.000 uomini dell’VIII corpo austriaco. All’ala destra, presso Tamai, ci sono la divisione francese Sèras e l’italiana Severoli, schierate su due linee, fiancheggiate dal 6° reggimento cacciatori a cavallo. Al centro, presso Fontanafredda, sono schierate la divisione Barbou (destra) e la divisione Gernier (sinista), con un distaccamento a ovest di Porcia. All’ala sinistra, tra Vigonovo e Razan, si trova la divisione Brussier, su tre linee, supportata dal 25° reggimento cacciatori a cavallo e fiancheggiata a sinistra, presso Polcenigo da 4 battaglioni e 2 cannoni (maggiore Barthier), che fronteggia il castello d’Alviano. La riserva comprende la divisione Sahuc con il resto della cavalleria leggera (5 squadroni). In tutto 34.000 fanti e 1.950 cavalieri (8 squadroni), superiori in fatto d’artiglieria (54 pezzi).

Eugène de Beauharnais spera nell’arrivo delle divisioni di dragoni Pully e Lamargue (9.000 uomini) dal basso Adige, ma l’intensa pioggia caduta durante la notte ha reso inagibili le strade (non giungono in tempo).



I Combattimenti.

Ore 9:00 – L’artiglieria francese apre il fuoco contro il villaggio di Palse, presidiato da una compagnia di grenzer, che ripiega a Porcia. La brigata Garreu occupa il villaggio ma il generale Garreu è ferito. L’arciduca Johann è costretto ad interrompere la colazione, ritiene che l’attacco sia una finta e tiene il IX corpo di riserva.

La divisione Sèras e la divisione italiana Severoli attaccano Porcia, difesa da 6 battaglioni di jäger e grenzer guidati dal generale Frimont. L’arciduca Johann invia in rinforzo il generale Colloredo con parte della sua brigata. Frimont lascia il reggimento St. Julien ed il reggimento di ussari “Ott” a difendere Porcia dalla divisione Sèras, mentre le brigate Colloredo e Spleny contrattaccano la divisione italiana. Un corso d’acqua impedisce alla divisione Sèras di sostenere la divisione italiana; Severoli è ferito e la divisione è messa in rotta verso il villaggio di Palse, che è quindi abbandonato dalla brigata Garreu. Il generale Sèras impiega la brigata Roussel, tenuta di riserva.

Ore 10:30 - Eugène de Beauharnais fa interveniere 3 battaglioni della divisione Barbou (sono così impegnati 15.000 francesi) ed attacca l’ala destra di Frimont, già disordinato, respingendolo dentro Porcia, dove inontra l’opposizione dalla brigata Colleredo, il cui generale è ferito due volte. L’arciduca Johann fa avanzare altre unità dell’VIII corpo austriaco. Francesi ed austriaci combattono tra le strade di Porcia.

Eugène de Beauharnais, che si è portato a Fontanafredda, sposta a destra contro Porcia anche le brigate Teste e Abbé, della divisione Grénier, mentre con le divisioni Broussier e Sahuc chiude il varco al centro, tra Razan, Vignonovo e Fontanafredda. Il generale Teste è ferito. Il colonnello Gifflenga con uno squadrone della Guardia Regia carica la cavalleria austriaca e cattura 150 prigionieri. L’arciduca Johann inizia a muovere il IX corpo contro l’ala sinistra francese.

Ore 12:00 – La divisione Barbou conquista Porcia (ore 12:00), mentre le divisioni Sèras e l’italiana Severoli sono esauste. Il 1° reggimento italiano (colonnello Carlo Zucchi) ha 250 perdite, compresi 5 ufficiali caduti e 4 feriti. La divisione Grénier attacca Talponedo, seguita dalla divisione Broussier.

Il IX corpo austriaco si sposta da Nogaredo a Roveredo. Gyulai si accorge della debolezza del centro francese, tiene una brigata di riserva a Pordenone ed ordina l’attacco alle altre 3 brigate. La brigata Gajoli, del VIII corpo, occupa il villaggio di Vignovo, che i francesi abbandonano, ed attende l’arrivo del IX corpo.

Ore 13:00 – 3 brigate austriache del IX corpo da Roveredo attaccano le brigate francesi Broussier e Sauc tra Fontanafredda e Vignovo. La brigata Gajoli attacca il villaggio di Ronche, a sinistra di Fontanafredda.

L’esperto Grénier invia parte della sua brigata indietro verso Fontanafredda, in appoggio alle brigate Broussier e Sauc. Una brigata austriaca attacca il villaggio di Ronche, è investita dal fuoco dell’artiglieria francese, attaccata sul fianco dalle truppe di Grénier ed è respinta, ma in appoggio giunge un’altra brigata austriaca. Gyulai prepara una riserva di cavalleria al centro.

Ore 15:00 - Il VII corpo austriaco costringe la brigata Sèras ad abbandonare Porcia.

Ore 16:00 - Il vicerè è informato della presenza del IX corpo austriaco, ordina di sospendere l’offensiva ed invia la divisione Barbou a sostenere la divisione Grénier ma gli austriaci proseguono l’avanzata verso Vigonovo, per tagliare i francesi fuori da Sacile. I dragoni del reggimento Hohenlohe minacciano frontalmente l’ala sinistra francese mentre quelli del reggimento Savoy ne avvolgono il fianco.

Ore 17:00 - Il vicerè, privo di riserve, ordina la ritirata oltre il Livenza. L’ala destra, coperta dalle brigate Barbou e Severoli, si sgancia facilmente verso Brughera, ma abbandona numerosi cannoni, mentre i reparti del centro e del’ala sinistra subiscono le cariche dalla cavalleria austriaca, sono più volte costretti a formare i quadrati e subiscono numerose perdite. Il IX corpo austriaco avanza lentamente. Le brigate Broussier e Grénier, raggiunte dalla cavalleria di Sauch, si dispongono in quadrato e ripiegano a Sacile. Durante una carica contro la brigata Broussier è ucciso il colonnello Fulda, del reggimento ussari “Ott”.

Ore 19:00 - Il vicerè lascia il campo di battaglia con l’ultimo reggimento francese. Gli scontri terminano.



Bilancio della Battaglia.

Lo scontro è chiamato anche battaglia di Fontanafredda o battaglia dei Camolli. È la prima vittoria austriaca della guerra, la prima sui francesi dal 1800.

Gli austriaci hanno 3.600 tra caduti e feriti, e 500 prigionieri, principalmente l’VIII corpo. Il 27° reggimento ne esce decimato. I francesi hanno 3.100 tra caduti e feriti, 4.666 prigionieri, perdono 2 bandiere, 16 cannoni e 19 cassoni d’artiglieria. Tra i feriti ci sono Severoli, Garreau, Teste, Pagès, Dutruy e Martel.

Napoleone, che sta combattendo in Baviera, riceve la lettera di Eugène de Beauharnais che lo informa della rotta subita senza specificare le perdite, le cause della sconfitta ed i movimenti austriaci. Irritato dalla mancanza di queste importanti informazioni strategiche, l’Imperatore toglie ad Eugène de Beauharnais il comando dell’Armee d’Italie e lo affida a Johachim Murat re di Napoli (30 IV), ma la lettera, obbligata dalla ribellione in Tirolo a compiere un ampio giro, giunge quando la situazione strategica è mutata (6 V): il viceré la ignora e si prende la rivincita sull’arciduca Johann nella battaglia del Piave (8 V 1809).


testo di Verdoglia Franco









Il Nostro Wargame.



Utilizzando il regolamento napoleonico Shako II, di Arty Conliffe, l’autore del celebre regolamento Armati per i periodi antico, medioevale e rinascimentale, abbiamo realizzato un campo di battaglia dalle dimensioni 1,6 x 2 metri, con i principali elementi scenici. I quattro giocatori hanno a disposizione più di 1.000 soldatini, che rappresentano i 75.000 uomini coinvolti nella battaglia; le unità sono a livello battaglione per la fanteria e di reggimento per la cavalleria.

Il nostro gruppo di giocatori si trova settimanalmente presso le strutture del Club Esaedro, in via Zanetti 1 (Trieste), al primo piano. Se interessati, a questo o altri periodi storici, potere contattare il sig. Rodolfo Verginella al cellulare 339-18.53.543 o all’indirizzo e-mail rverginella@gmail.com, oppure potete consultare il sito web del Cleb Esaedro www.esaedroweb.net.


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il Giglio
maupipi
00sabato 7 maggio 2011 08:20
Sacille 1809 battle report con Napoleons Battles
Ieri abbiamo ricombattuto Sacile nella comodità e tranquillità di un Garage,anzi la stiamo ancora combattendo avendo fatto neanche metà turni dei disponibili dello scenario, ecco alcune foto.



Dopo l'esperienza di Porcia e prese alcune contromisure sta risultando una battaglia completamente diversa dalla prima, molto piu avvincente e dalla sorte ancora incerta.



Gli Austriaci del corpo di Chastler ben posizionati tra i paesi di Porcia e Fontanafredda sono in attesa del Francese che deve avanzare attraverso lo stretto passaggio fra una gola e l'altra , mentre le divisioni Austriache dalla parte del corpo di Gyulai avanzano rapidamente sfruttando la superirità numerica.
I francesi con mossa a sorpresa spostano la divisione di Sahuc attraverso il ponte in direzione Ronche per portare aiuto alla difficoltosa avanzata delle divisioni Severoli,Seras,Barbou di fatto sbilanciando la battaglia alleggerendo la pressione, ma lasciando alle divisioni Grenier e Broussier il compito di sostenere da sole il tamponamento del soverchiante IX corpo Austriaco.




La battaglia prende il vivo alle 10:00 della mattina (ora dello scenario) con grandi perdite dell'austriaco devastato dal tiro di artiglieria e dalle ripetute cariche presso Porcia(John ha fatto scintille coi dadi mai meno di 7),bloccato presso vigonovo non riesce ad avanzare e portare rinforzi al VIII corpo di armata Chasteler ,Porcia sembra sul punto di cadere in mano Francese.

Fine 1° parte.



Foto su :
cannoniespadoni.forumattivo.it

http://spadoniecannoni.forumattivo.it/t77-sacile-1809#714
maupipi
00domenica 5 giugno 2011 10:41
Sacile con Napoleons Battles


Finalmente ho trovato il modo di caricare le foto....
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