Sacco e Vanzetti, assassinati dalla "giustizia" americana.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
Kijo
00sabato 23 luglio 2005 13:06
Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, due anarchici assassinati dalla giustizia americana e dalle ideologie.



Bartolomeo Vanzetti, cuneese, Nicola Sacco, pugliese, due ordinari emigranti nell'America degli anni Venti, vengono accusati di un omicidio durante una rapina. Entrambi anarchici, si erano conosciuti a Boston nei circoli delle lotte sindacali.
Finiscono nello schiacciasassi di una giustizia ideologizzata, al servizio della normalizzazione del Paese e alla ricerca di una sentenza esemplare. Condannati a morte nel 1921 (nemmeno la confessione del vero colpevole viene accettata al processo), vengono giustiziati sulla sedia elettrica nell'agosto del 1927, tra l'indignazione del mondo. Mezzo secolo dopo, nel 1977, Michael Dukakis, governatore del Massachussetts, li riabilita alla memoria.


Sulla loro storia c'e' la bella canzone di Joan Baez "Here's to you", vi consiglio di ascoltarla, c'e' il film "Sacco e Vanzetti" del 1970, e presto ci sara' una fiction su Mediaset (e per quest'ultima rabbrividisco... spero non facciano uno scempio come al loro solito).

Sul sito "Greatest Trials of All Time" (I piu' grandi processi di tutti i tempi), ci sono dati dettagliati, note, le loro ultime lettere e filmati che li riguardano... Processo

[Modificato da Kijo 23/07/2005 13.07]

Breznev
00sabato 23 luglio 2005 15:34
Uccisi solo perchè italiani e anarchici...[SM=x751558]


headcracker
00sabato 23 luglio 2005 15:55
Già, giustiziati dal paese della libertà, god bless america[SM=x751571]
KaneItaliano
00sabato 23 luglio 2005 18:26
Che schifo!![SM=x751588] ...Chissa che ne pensano i forumisti filo-Usa.....
Granduca di Milano
00domenica 24 luglio 2005 09:04
Era il periodo della caccia all'italiano è successo anche in Francia, se poi ci aggiungiamo che erano anarchici le vittime perfette per una giustizia a senso unico.

PADANIA INDIPENDENTE[SM=x751531] [SM=x751531] [SM=x751531]
Staib
00domenica 24 luglio 2005 17:41
Granduca non pensi che si possa fare una specie di paragone tra gli italiani dell'epoca negli USA e gli immigrati di oggi in Italia?

Comunque la canzone "Here's to you" è una noiosa. Ripete sempre gli stessi quattro versi per tutta la canzone (anche perchè dovrebbe essere una marcia):

Here's to you, Nicola and Bart
Rest forever here in our hearts
The last and final moment is yours
That agony is your triumph

Credo che l'originale fosse di Joan Baez e nel film la musica fu fatta da Ennio Morricone. Ce ne sono un bel pò di versioni.

Suppiluliumas
00mercoledì 27 luglio 2005 18:49
Questo è il film di cui parlo Kijo, io l'ho visto e mi è piaciuto molto.
Sacco e Vanzetti, Italia, 1970, 111 minuti, regia Giuliano Montaldo, interpreti Gian M. Volontè, Riccardo Cucciola.

Sono stati uccisi dalla "giustizia" americana solo perchè Italiani e anarchici.
Staib
00mercoledì 27 luglio 2005 20:23
I testi di canzoni più decenti su Sacco e Vanzetti, sempre di Baez, li potete trovare qui. Sono ispirate dalle lettere dei due.

Anche De Gregori ha scritto una canzone su Sacco e Vanzetti, cantata insieme a Giovanna Marini. Non mi piace, nonostante apprezzi le vecchie canzoni del cantautore.
cane...sciolto
00mercoledì 27 luglio 2005 21:18
Un vero schifo, come la caccia al comunista finita la seconda guerra mondiale...[SM=x751531]
Pertinax
00mercoledì 27 luglio 2005 21:44
USA (e getta) [SM=x751559] [SM=x751559] [SM=x751559]
==manolo==
00mercoledì 27 luglio 2005 23:45
Re:

Scritto da: cane...sciolto 27/07/2005 21.18
la caccia al comunista finita la seconda guerra mondiale...[SM=x751531]



??

[Modificato da ==manolo== 27/07/2005 23.46]

Breznev
00giovedì 28 luglio 2005 17:42
Re: Re:

Scritto da: ==manolo== 27/07/2005 23.45


??

[Modificato da ==manolo== 27/07/2005 23.46]




Il famigerato maccartismo (dal nome del ciccione idiota del senatore mccarthy, autore di ciò), degno solo dei roghi medioevali.[SM=x751571]


Granduca di Milano
00giovedì 28 luglio 2005 18:55
Re:

Scritto da: Staib 24/07/2005 17.41
Granduca non pensi che si possa fare una specie di paragone tra gli italiani dell'epoca negli USA e gli immigrati di oggi in Italia?

Comunque la canzone "Here's to you" è una noiosa. Ripete sempre gli stessi quattro versi per tutta la canzone (anche perchè dovrebbe essere una marcia):

Here's to you, Nicola and Bart
Rest forever here in our hearts
The last and final moment is yours
That agony is your triumph

Credo che l'originale fosse di Joan Baez e nel film la musica fu fatta da Ennio Morricone. Ce ne sono un bel pò di versioni.



Oggi in Italia non ci sono immigrati come gli italiani di allora ma clandestini la differenza è enorme.

PADANIA INDIPENDENTE[SM=x751524] [SM=x751524] [SM=x751524]
Staib
00venerdì 29 luglio 2005 00:05
Quindi la differenza è la regolarità e l'irregolarità della loro immigrazione. Però perchè nonostante tutto dagli italiani spunto ugualmente la mafia?
cointreau il possente
00venerdì 29 luglio 2005 20:25
"i migranti sono nella vostra cultura delle non-persone, il che in definitiva significa che non hanno diritti. Non possiedono un'identità e sopratutto sono 'invisibili'. La vostra cultura li qualifica con una serie di 'non': la somma si questi 'non-qualcosa' produce una neutralizzazione, un'esclusione dalla vista, come se non ci fossero. La vostra 'cultura dell'inimicizia inventa passo doppo passo una dimensione di alterità in cui ingabbia i migranti facendo di molte e diverse storie un'unica vicenda impersonale e distante....quello che voglio dire è che ciascun migrante è portatore di una storia personale, ma i vostri discorsi pubblici ne fanno una massa. Si migra per sfuggire ad una guerra, ad una carestia, per un lavoro che permetta di mantenere la famiglia, per farsi una casa o per avventura. Perchè no? i migranti e i profughi sono figure adiacenti..."

"....messa così, (la notizia della morte di alcuni migranti) non sembra neppure tanto grave, vero? sono morti alcuni clandestini, mica persone vere! Il fatto è che la parola clandestino ormai è entrata nel linguaggio comune, sui giornali, in televisione, dappertutto. Al tg ormai non dicono più "cittadino marocchino" o "senegalese", ma "immigrato clandestino"! A che serve definire il paese di provenienza? Basta dire che non è dei nostri! Il punto è che questo termine finisce per qualificare una categoria di persone, quasi una razza: io sono italiano, tu svizzero, lui clandestino...io sono un uomo, tu una donna, lui è un clandestino...io sono cattolico, tu ebreo, lui clandestino...è una parola che chiude in un ghetto, che non ti fa più essere nè uomo nè donna. Si potrebbe rovesciare la massima "nomina sunt conseguentia rerum": in questo caso sono le cose, i fatti, il linguaggio che diventano la conseguenza dei nomi; più ti chiamo clandestino più sarai clandestino, cioè uno che non esiste e se esiste è pericoloso, losco, oscuro, inquietante"

Luca Enoch da Gea n.4
cane...sciolto
00venerdì 29 luglio 2005 21:17
Re: Re: Re:

Scritto da: Breznev 28/07/2005 17.42


Il famigerato maccartismo (dal nome del ciccione idiota del senatore mccarthy, autore di ciò), degno solo dei roghi medioevali.[SM=x751571]



[SM=x751526] :com: :aca6:
Staib
00venerdì 29 luglio 2005 23:45
Luca Enoch, eh? Fumettaro! Com'è Gea? Visto l'autore immagino sia degno di essere letto!
cointreau il possente
00lunedì 1 agosto 2005 20:26
Breve recensione di Gea

Scritto da: Staib 29/07/2005 23.45
Luca Enoch, eh? Fumettaro! Com'è Gea? Visto l'autore immagino sia degno di essere letto!



[SM=x751606]

I disegni sono tanta tanta robina, le storie ben congegnate...in definitiva un fumetto in media discreto che in alcuni numeri (il 5, "la via del nero" e il 13 "la rottura del sigillo, a parer mio) raggiunge ottimi risultati, ma di certo non farà la storia del fumetto italiano... l'aspetto positivo: enoch riesce sempre a parlare di attualità offrendo punti di vista mai banali; l'apetto negativo: un "mood" un po' troppo giovanilistico, fricchettone e alternative-trendy per i miei gusti, ma ormai io sono sulla strada per diventare un trentenne matusa e conservatore [SM=x751545]

[SM=x751606]
Staib
00lunedì 1 agosto 2005 20:39
OT
Bè non farà la storia del fumetto italiano ma credo sia un buon esponente degno di nota. A me quello che piace è appunto l'attualità delle tematiche.
Cosa credi che oggi stia facendo la storia del fumetto italiano?

P.S. A tutti quelli a cui non va a genio l'OT rispondo: inculatevi.
cointreau il possente
00lunedì 1 agosto 2005 21:21
il punto è proprio questo: a mio parere, al momento in italia non ci sono fumetti seriali o pseudo-tali che possano fare la "storia" del fumetto italiano; intendiamoci, ci sono alcune ottime testate, alcuni ottimi sceneggiatori e altrettanto eccellenti disegnatori (Enoch riunisce le due figure in una), ma niente che possa essere considerato "nuovo" da un punto di vista "etico" - come possono essere stati ai tempi Diabolik o Dylan Dog - o da quello di "montaggio" e "filosofia della serie" come Ken Parker (che sempre a mio parere è il miglior fumetto italiano mai prodotto, e ancora ineguagliato).
Se proprio devo sbilanciarmi, al momento quel che più si avvicina all'olimpo ideale è Magico Vento per il modo in cui riesce a coniugare la Storia con la fantasia rielaborando un genere ultra formalizzato come il western in maniera innovativa - Manfredi probabilmente E' il miglior sceneggiatore presente sul panorama italiano, e alcuni dei disegnatori della testata (Frisenda, Parlov, ecc) sono ugualmente tra il meglio che c'è sulla piazza. Ma se si va a guardare nel dettaglio, il protagonista (Magico Vento/Ned Ellis) non è molto diverso dallo stereotipo di eroe incarnato da Tex - naturalmente declinato secondo la sensibilità attuale: in alcune storie non si fa problemi nello sparare alle spalle o nel mostrare una ferocia e un'astuzia che al Tex paladino del bene non sarebbero mai state permesse. Idem per molti altri cliches classici...
headcracker
00martedì 2 agosto 2005 10:23
Adoro il fumetto italiano!!! TEX DYLAN MAGICO VENTO DIABOLIK li ho tutti a collezzione completa tranne diabolik !!
Staib
00martedì 2 agosto 2005 16:22
Su magico vento non posso che darti ragione. Però se hai letto Nathan Never puoi avere idea di una diversità e forse di un cambiamento nella staticità del formato bonelliano. La storia di Nathan Never si evolve più come se fosse un fumetto americano, ovvero con personaggi che cambiano di continuo, alcuni addirittura muoiono, altri dispersi, altri se ne vanno, cambia l'ambiente, cambia il mondo cambia il carattere dei personaggi. Forse nella Bonelli è quello che evolve e cambia più di tutti. Poi c'è Brandon che anche ha segnato una novità nell'ambiente anche se purtroppo ho seguito solo i primi quindici numeri (bella ambientazione) e di Dampyr mi hanno detto che ha qualcosa di buono ma non saprei, mai letto.
headcracker
00martedì 2 agosto 2005 19:10
Re:

Scritto da: Staib 02/08/2005 16.22
Su magico vento non posso che darti ragione. Però se hai letto Nathan Never puoi avere idea di una diversità e forse di un cambiamento nella staticità del formato bonelliano. La storia di Nathan Never si evolve più come se fosse un fumetto americano, ovvero con personaggi che cambiano di continuo, alcuni addirittura muoiono, altri dispersi, altri se ne vanno, cambia l'ambiente, cambia il mondo cambia il carattere dei personaggi. Forse nella Bonelli è quello che evolve e cambia più di tutti. Poi c'è Brandon che anche ha segnato una novità nell'ambiente anche se purtroppo ho seguito solo i primi quindici numeri (bella ambientazione) e di Dampyr mi hanno detto che ha qualcosa di buono ma non saprei, mai letto.



Già, anche io ne leggo troppi per cominciarne di nuovi, sul cambiamento della storia é vero soprattutto per tex e diabolik, a dylan ogni tanto schiettano le donne almeno[SM=x751605] [SM=x751605]
cointreau il possente
00martedì 2 agosto 2005 20:40

Scritto da: Staib 02/08/2005 16.22
Su magico vento non posso che darti ragione. Però se hai letto Nathan Never puoi avere idea di una diversità e forse di un cambiamento nella staticità del formato bonelliano. La storia di Nathan Never si evolve più come se fosse un fumetto americano, ovvero con personaggi che cambiano di continuo, alcuni addirittura muoiono, altri dispersi, altri se ne vanno, cambia l'ambiente, cambia il mondo cambia il carattere dei personaggi. Forse nella Bonelli è quello che evolve e cambia più di tutti. Poi c'è Brandon che anche ha segnato una novità nell'ambiente anche se purtroppo ho seguito solo i primi quindici numeri (bella ambientazione) e di Dampyr mi hanno detto che ha qualcosa di buono ma non saprei, mai letto.



Se interessa, di Nathan Never ho TUTTO originale dal n.1 al 120, con speciali, Giganti (ma il secondo non lo venderei mai), almanacchi, agenzie alfa e team-up con Martin Mystere...il prezzo è buono...
a parte scherzi...non so, io ero un super-fan della testata, i primi numeri fino al 50 erano meidamente molto buoni (e i disegni del primo Mari non si dimenticano facilmnete), ma poi...stanchezza, delusione, tristezza...per l'incoerenza che prendevano alcune storie (sempre più spesso), per i sempre più sbandierati "cambi di universo" che in realtà cambiavano poco e niente del mondo neveriano se non la "superficie" di una serie che probabilmente i tre autori non avevano più la passione per portare avanti - piccola parentesi: ho goduto come un matto per il fallimento di quella ciofeca di Gregory Hunter voluto da Serra - e che stava morendo nella noia e nel "guardarsi l'ombelico" (come DD per fare un esempio)...le guerre con i tecnodroidi che sono andate avanti in sottotraccia per n-mila numeri, l' "immortale" Skotos uscito di scena come un mentecatto, Darver che non si sa se è Reiser che forse è Darver, e poi...LE SORELLE ARMONY, MELODY, ecc e tutti i "cambiamenti" avvenuti con la saga in cui è uscito di scena Reiser: come ti passo una mano di fanta-giallo-rosa (la cioccolata) su un genere nato cyberpunk (la senape).
no, è stata dura staccarsi da NN, ma alla fine non l'ho rimpianto - e poi odio Piani, che sembra quello destinato a prendere in mano le redini della testata. Cmq, tornando OT, mi sembra che i cambiamenti di NN siano molto gattopardeschi, del tipo "tutto cambi perchè nulla cambi". Forse una serie molto più coraggiosa da questo punto di vista è Lazarus Ledd di Ade Capone, dove ogni tot numeri il mondo del protagonista viene regolarmente stravolto: muoiono amici, spariscono nemici, cambia totalmente ambientazione e scopo del protagonista; purtroppo ne leggo le storie quando capita, per cui non posso dirti di più...

Brandon è una testata che personalmente avrei chiuso dopo 10 numeri: è bellissima l'ambientazione e l'atmosfera di sospensione del principio di realtà, ma le storie...mioddio...senza capo ne' coda. Non si può sperperare un "capitale" immenso come l' "atmosfera" della serie a quel modo. Io avrei messo l'autore in prigione per principio.

Dampyr personalmente posso solo consigliartelo: la serie era partita sicuramente male, con storie un po' ripetitive...a volte è eccessivamente pieno di riferimenti "alti" - dalla musica jazz all'opera alla letteratura mitteleuropea - e le storie risultano un po' freddine...e la cosa può dar fastidio perchè Boselli e Colombo sembrano quasi pavoneggiarsi... ma adesso inizia a macinare davvero, e alcune sotrie sono veramente intriganti. La serie, dato il tema trattato - i vampiri, immortali - ha inoltre la fortuna di poter spaziare in epoche diverse o di poter creare storie che corrono su piani temporali parelleli (e forse le storie migliori appartengono proprio a questo "filone"); un altro punto di forza è che riesce a spaziare - a volte forzatamente, a dir la verità - in un sacco di generi non strettamente "vampirici": l'ultimo numero, molto molto carino, per certi versi era quasi intimistico e rosa, sebbene trattasse della vendetta di un demone che incita al cannibalismo!

Ma al di là di giudizi personali più o meno buoni, nessuno di questi fumetti regge il confronto con - ripeto - Ken Parker. Nel fumetto italiano, c'è stato un prima e c'è stato un dopo, e lo spartiacque è stato proprio KP, nato in casa Bonelli e riuscito a stravolgere quella che tu chaimi la "staticità" dell'impostazione bonelliana: dal punto di vista grafico senza stravolgere la purtoppo immortale "gabbia" bonelliana; dal punto di vista della "filosofia della serie" con un personaggio che cambia pelle numero dopo numero - non come il musone NN - imparando dai propri errori e con una continuity della serie da non sottovalutare per l'epoca (se non sbaglio erano gli anni 70). E il montaggio...non è nemmeno più solo fumetto, è già anche cinema...qualcosa che non vedo nemmeno sui fumetti italiani in circolazione oggi. E le storie: Ada, Sciopero!, Lilly e il vagabondo, Diritto e rovescio....mi vengono i lucciconi solo a pensarci. Te lo consiglio vivamente; se riesci a recuperarlo c'era un volume dei Classici del fumetto di Repubblica, altrimenti mensilmente esce il Ken Parker Collection - 2 storie per albo - che purtroppo è già avanti con le "saga". Il prezzo (4 eurozzi e mezzo) è più alto dei fumetti bonelli, ma lo vale tutto.
cane...sciolto
00martedì 2 agosto 2005 21:42
Tornando Sacco e Vanzetti...questo venerdi 5 agosto ci sarà una puntata in prima serata su rai3 di Enigma, dedicata a loro, penso che la guarderò, Augias poi mi piace.

[Modificato da cane...sciolto 02/08/2005 21.43]

Staib
00mercoledì 3 agosto 2005 00:03
Per quanto riguarda Nathan Never sono d'accordo sul fatto che si fosse ammosciato un pò ma credo che sia risalito proprio dal momento che hai smesso di leggerlo. Hai letto delle guerre d'indipendenza delle stazioni orbitanti? Comunque credo che la serie verso quel periodo si sia ripresa ed la storia è stata abbastanza stravolta. Credo che gli stravolgimenti siano stati voluti proprio per l'afflosciamento generale. Negli ultimi 30 numeri ho seguito NN con più interesse, e devo dire che stanno cercando di cambiare anche NN stesso. Sempre più musone, purtroppo. Comunque NN mi piace e certo avrà perso l'influsso più cyberpunk per andare non so dove ma mi piace lo stesso.

Di Brandon mi piaceva molto l'ambientazione ma le storie non le trovavo così brutte. Avevano dei difetti ma mi piacevano. Brutti difetti, evitabili ma non evitati, però mi piaceva lo stesso. Ambientazione post-apocalittica forse un pò tecno-fantasy. Bella.

Ken Parker purtroppo l'ho letto poco e se posso mi faccio prestare qualcosa. Comprarlo è difficile perchè sono povero e pezzente! [SM=x751543]

Che ne pensi di Rat-Man?
Staib
00mercoledì 3 agosto 2005 00:04
Re:

Scritto da: cane...sciolto 02/08/2005 21.42
Tornando Sacco e Vanzetti...questo venerdi 5 agosto ci sarà una puntata in prima serata su rai3 di Enigma, dedicata a loro, penso che la guarderò, Augias poi mi piace.

[Modificato da cane...sciolto 02/08/2005 21.43]




Grazie cane per la segnalazione! Venerdì vi assegno i compitini per casa: guardate tutti la puntata di Enigma. Se vi interrogo e non sapete rispondere... [SM=x751613]
cointreau il possente
00mercoledì 3 agosto 2005 20:03
Re:

Scritto da: Staib 03/08/2005 0.03

Che ne pensi di Rat-Man?



MITICO! [SM=x751592]
headcracker
00mercoledì 3 agosto 2005 20:11
Di ken parker posseggo una ventina di vecchi numeri, bello davvero ma oramai leggo con continuità tex e dylan dog ho tutti gli albi delle 2 collezzioni!!
Anche zagor e mister no si difendono li leggevo parecchio una volta, ora meno, nathan never invece proprio non mi piace!!
Staib
00giovedì 4 agosto 2005 00:32
Mister no l'ho letto quando ero bambino. Mi hanno detto che dylan dog da un bel pò di tempo sia scagato molto. Comunque ho avuto la fortuna di leggere dei begli episodi.
Se Nathan Never non ti piace forse è perchè non ti appassiona il cyberpunk. A me piace un sacco! Di NN può averti influenzato la lettura di qualche episodio un pò schifoso o con troppi rimandi al passato.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com