SINODO: COSSIGA, MASTELLA, TREMONTI, E VIOLANTE A TELEPACE PER PARLARE DELL'EUCARISTIA

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INES TABUSSO
00lunedì 24 ottobre 2005 00:54

Telepace e' una tv nata "quasi per caso, o più giusto sarebbe dire, per un intervento speciale della Divina Provvidenza"
(vedi: www.telepace.it/).

Proprio su Telepace, secondo gaynews.it, erano in programma ieri alle 12:45, a chiusura del Sinodo dei Vescovi e dell'anno eucaristico, quattro interviste a COSSIGA, MASTELLA, TREMONTI E VIOLANTE, che hanno raccontato l'Eucaristia. Ecco "i passaggi piu' rilevanti dei colloqui con il giornalista Piero Schiavazzi":

www.gaynews.it/view.php?ID=34686

(ASCA) - Roma, 22 ott - Francesco Cossiga, Clemente Mastella, Giulio Tremonti e Luciano Violante raccontano l'Eucaristia in quattro interviste che saranno trasmesse domani, alle 12,45, a chiusura del Sinodo dei Vescovi e dell'anno eucaristico, da 'Telepace' emittente fondata e diretta da mons. Guido Todeschini che trasmette sul canale 819 di Sky.

Cossiga, Mastella e Tremonti ricordano la loro prima comunione e l'influenza che ha avuto sulla loro vita.

Violante, che non ha ricevuto il sacramento dell'Eucaristia ma e' particolarmente attento al fenomeno religioso, racconta la comunione ''vista da fuori'' con gli occhi di un laico.

'Telepace' ha diffuso i passaggi piu' rilevanti dei colloqui con il giornalista Piero Schiavazzi.

COSSIGA: ''Ho fatto la comunione a cinque anni e mezzo.

Ero nato in una famiglia laica, con non vaghe ascendenze massoniche. Mio padre era antifascista e mi mando' in parrocchia al grido: meglio i preti che i fascisti''.

D - Se, come ha detto Benedetto XVI, 'la rivoluzione viene da Dio', l'Eucaristia diventa un simbolo rivoluzionario e al tempo stesso liberale, rappresentativo di quei diritti che secondo il Papa provengono anch'essi da Dio ?.

COSSIGA: ''Assolutamente si'. L'Eucaristia e' un' icona rivoluzionaria, perche' un Dio che si fa uomo e si fa pane e' una rivoluzione, una concezione rivoluzionaria. Inoltre e' un emblema liberale, poiche' se nostro Signore si e' fatto carne e sangue, si puo' forse pensare che chi prende la comunione e viene considerato fratello di nostro Signore non sia titolare di diritti di liberta' e debba sottostare senza limiti al potere civile ? Non si puo''.

''... A me manca molto il Cardinale Joseph Ratzinger. Lui conosceva la mia debolezza per la teologia. Veniva a colazione al Quirinale e discutevamo di tutto. La gente non ha un'idea, non conosce Joseph Ratzinger. E'un tipo spassoso, divertente, di una semplicita' totale. Questo Papa e' un garantista, un liberale, anzi un libertario.

...Sento molto l'Eucaristia come sacramento della comunione ecclesiale. Mi fa soffrire che i divorziati risposati non possano fare la comunione. Lo accetto perche' sono abituato ad obbedire, pero' non e' che lo capisca molto. Perche' se a due divorziati risposati civilmente si dice che non sono scomunicati, che non sono fuori dalla comunione della Chiesa, poi mi riesce difficile capire come gli venga negata l'Eucaristia, che e' il sacramento della comunione ecclesiale''.



SINODO: L'EUCARISTIA PER COSSIGA, MASTELLA, TREMONTI E VIOLANTE (2) =

(ASCA) - Roma, 22 ott - TREMONTI.

D - La prima comunione che voce rappresenta nel bilancio della sua vita ?

TREMONTI: ''Io la ricordo come una festa, ma anche come passaggio, come impegno. Prima l'idea era di avere, dalla famiglia, dagli amici. Poi anche di dover dare''.

D - E dopo ha continuato a 'investirci' sopra ?

TREMONTI: ''Non sono di quei politici che evidenziano l'impegno di fede. Ma Le posso assicurare che ho continuato a farlo''.

D - Il mercato ha sostituito i simboli religiosi con le icone commerciali. E l'Eucaristia ?

TREMONTI: ''Il mercato tende a livellare tutto, ma l'Eucaristia e' un valore che c'era prima e che resistera' anche al mercato''.

D - Non e' che mentre l'Europa emargina la Chiesa, la Chiesa ha cio' di cui l'Europa ha bisogno...?

TREMONTI: ''L'Europa sta andando in fuori gioco. La Chiesa no. Ha una proiezione e una cultura universali. Se l'Europa avesse un po' del senso del mondo che ha la Chiesa, sicuramente ci guadagnerebbe''.

D - Pensando al debito con Dio, chiederebbe un condono o affronterebbe una finanziaria severa ?.

TREMONTI: ''Ragionando in termini di categorie, direi: rischio il Purgatorio ma punto al Paradiso''.

MASTELLA.

''Il giorno della prima comunione e' stata l'unica volta in cui ho ricevuto uno schiaffo da mia madre. Mi avevano messo un vestito diverso dagli altri e io dissi che non mi piaceva''.

D - Gia' cominciava a sentirsi discriminato ?

MASTELLA: ''Si'. Alla fine dopo lacrime e tergiversazioni ci fu un segno provvidenziale. Ho ancora la foto di me che faccio la comunione e di una bambina che aiutava il parroco.

Chi immaginava che sarebbe diventata mia moglie!''.

D - Lei che pone ogni cosa 'al centro', ci mette anche l'Eucaristia?

MASTELLA: ''Ci provo. E insieme all'Eucaristia la confessione. La vita spirituale era importante prima, figuriamoci adesso che mi avvio verso l'appuntamento finale della mia vita... Per me l'Eucaristia marca la differenza fra il sacerdote e il laico.

Non ho mai ricevuto l'ostia prendendola in mano. Lo faccio per rispetto verso quello che resta l'atto piu' forte del sacerdote''.

VIOLANTE.

D - Com'e' la comunione 'vista da fuori', con gli occhi di un laico ?

VIOLANTE: ''Io credo che aiuti a vivere, poi ognuno abbraccia il suo Dio nei suoi momenti. Quello e' un momento collettivo che credo aiuti a trovare se stessi, a dare un senso alla vita''.

D - Al di la' del messaggio religioso, l'ostia consacrata puo' contenere un messaggio civile sul valore del corpo ?

VIOLANTE: ''Penso di si'. E' un punto molto alto della comunicazione della Chiesa Cattolica. Il Corpo di Cristo e' certamente una sintesi e un simbolo di un'umanita' che si batte per cio' che e' giusto e viene mortificato. Lo guardo con molto rispetto. Poi per un laico molto e' legato all'autorevolezza delle persone. Fatto da Giovanni Paolo II, o da un prete di periferia che si batte contro la violenza nel suo quartiere, ha un senso in cui mi riconosco. Fatto da altri un po' meno.

...Io credo che il corpo abbia una sua sacralita', nel senso di intangibilita'. Per alcuni puo' essere un punto metafisico, per altri il ragionevole presupposto di una convivenza civile. Oggi il corpo e' tornato ad essere un terreno sul quale si misurano i rapporti di forza. Per cui sarebbe utile congiungere le diverse riflessioni sul corpo per porre la questione al mondo''
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