INES TABUSSO
00mercoledì 13 settembre 2006 21:39
IL TEMPO
13 settembre 2006
Scambio alla pari Follini-De Gregorio
Più che un’operazione politica sembra proprio una partita a scacchi quella che si sta consumando in questi ultimi giorni al Senato tra i due «ragazzi terribili» delle coalizioni. Da una parte, da tempo si stava muovendo in linea autonoma dal suo partito e da tutta la Cdl l’ex segretario Marco Follini, ormai pronto ad attraversare il Rubicone. Grande potere e grandi onori sarebbero concessi all’uomo che più di tutti in questi anni ha contribuito a logorare il premier Berlusconi e probabilmente, a far perdere la Cdl. La strategia di Follini però, forse per troppa titubanza o per evitare l’accusa di voltagabbana, è stata troppo lenta. Qualcuno si è accorto che il «prezioso» contributo di Follini poteva essere semplicemente sterilizzato. Si tratta del senatore Sergio De Gregorio, per 10 anni con Forza Italia ed eletto alle ultime politiche con l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Ebbene, rimasto in contatto con Silvio Berlusconi e aiutato dalla Cdl per la conquista della presidenza della Commissione difesa di Palazzo Madama, De Gregorio ha deciso di marcare Follini. Come l’ex Udc, De Gregorio ha deciso di uscire dal partito che lo ha eletto, come l’ex Udc però, ha detto di non abbandonare (per il momento) la coalizione. Sempre come Follini mette sul piatto almeno tre senatori fedelissimi pronti a seguirlo. Risultato, finché non si muove Follini lui è a sinistra ma se questi dovesse finalmente accettare le lusinghe del centrosinistra desideroso di rinforzare la maggioranza, De Gregorio sarebbe pronto a passare al centrodestra da solo o con gli stessi parlamentari che il primo porterebbe nell’Unione. Rendendo inutile questo passaggio e facendo scendere il valore dell’operazione. Altro che pensare di costruire il grande centro proprio con Follini.
Antonio Calitri