Negli ultimi 6-7 mesi mi sono dedicato al riascolto di diversi autori/gruppi rock classici, di cui ho approfondito la discografia.
Dopo i Grateful Dead, di cui pian piano continuo a sentire dischi che in precedenza non avevo esplorato, ho attaccato coi
Jefferson Airplane. Di loro conoscevo bene i tre dischi principali: Surrealistic Pillow, After Bathing at Baxter's (che è probabilmente il loro capolavoro assoluto, secondo me) e Volunteers, che adoro. Quanto agli altri, avevo sentito qualcosa. Jefferson Airplane Takes Off è in effetti già un disco interessante, ma con minori pregi rispetto a quelli che immediatamente lo hanno seguito. Il suono non sembra ancora trovare quella perfezione che avrebbero raggiunto solo 6 mesi dopo e l'assenza di un marchio di fabbrica come Grace Slick (a posteriori) si fa sentire. Crown of Creation, Bark e Long John Silver invece saranno anche dischi minori, ma mi dicono che alla fine il gruppo non abbia composto un album mediocre che sia uno e che anche il meno riuscito tra i loro dischi classici sia stato sufficiente e abbia presentato qualche tocco di classe. Solo il loro album tardo, del 1989, mi lascia freddino, ma erano mutati anche i tempi.
Segnalo che Paul Kantner ha avuto un grave infarto pochi giorni fa... speriamo che sappia riprendersi.
Dopo è stata la volta del riascolto della discografia in studio degli
Who.
Si può dire che conoscessi quasi a memoria tutti i dischi fino a Quadrophenia, ma che avessi ascoltato molto poco quelli successivi.
Di fatto My Generation comprende brani portentosi e ci sono forse più capolavori in questo primo disco qui che in tutta la discografia dei Beatles presa insieme. Non sono mai riuscito invece ad amare il successivo A Quick One, che comprende sì brani splendidi (Boris The Spider io la adoro), ma che complessivamente io trovo un passo indietro rispetto all'esordio.
The Who Sell Out resta uno dei dischi più sottovalutati dell'intera storia del rock, secondo me, e non me ne spiego il motivo. Forse il successo di Tommy è stato così bruciante da aver oscurato ciò che fino ad allora la band avesse composto di eccezionale, eppure per me questo disco rivaleggia col capolavoro del 1969. Tommy un tempo non mi piaceva proprio (fatta eccezione per un paio di brani strepitosi), mentre dal riascolto ne esce ricollocato nella sua giusta posizione, di disco imprescindibile.
Su Live at Leeds avrei un appunto. Il disco è e resta uno dei live più straordinari della storia, ma ora come ora in giro si trova solo la versione rimasterizzata del 1995 e questo lo trovo seccante perché, come tanti dischi rimasterizzati, l'aggiunta di brani a suo tempo scartati o di demo depotenzia il risultato concepito 25 anni prima, ma qui maggiormente mi irrita la disposizione delle canzoni, che nella versione del 1995 viene addirittura smontata e rimontata in ordine più frammentario. Ovviamente lanciare nella rimasterizzazione un brano formidabile come Heaven and Hell mi fa godere di minuti di puro fuoco nelle vene (che non so perché siano stati scartati a suo tempo), tuttavia io vorrei sentire la versione originale del disco e la riedizione del disco non me lo consente.
Segue Who's Next, che per me è il capolavoro assoluto della band. Uno dei 10 dischi base del rock.
Quadrophenia l'ho sempre giudicato inferiore e parzialmente deludente, ma solo da un riascolto ho potuto comprendere che si tratta di un giudizio formulato per comparazione al predecessore, perché preso a se stante è invece un altro disco formidabile, di grande impatto. E qui per me finivano le mie conoscenze sulla band (eccezion fatta, come detto, per pochi brani singoli), mentre la discografia mi ha concesso ancora sorprese. The Who by Numbers è un disco chiaramente inferiore ai precedenti, eppure possiede una freschezza che non mi sarei aspettato e più di un momento di puro piacere. In confronto, dal successivo Who Are You mi sarei aspettato di più, perché contiene la strepitosa title track che ritengo l'ultimo gioiello vero della band, ma gli altri brani mi convincono sono a tratti. Resta però un disco sufficiente e a tratti meritevole. Solo Face Dances e It's Hard sono obiettivamente sottotono. Il suono risulta aggiornato alla nuova decade (già alcune premesse c'erano in Who Are You), ma il piglio non è più quello potente dell'epoca migliore e la perdita di Moonie non può non aver influito, anche se Kenney Jones era pur sempre un valido artista.
Endless Wire all'uscita mi era sembrato un disco non malvagio, mentre il riascolto lo condanna abbastanza.
Infine, mi sto ascoltando la discografia completa di
Lou Reed (carriera post VU). E se del primo, deludente, già sapevo, così come sapevo della bellezza di album come Transformer e Berlin, ho avuto invece modo di godermi Sally Can't Dance senza pregiudizi e di trovarlo un disco ottimo. MMM è truffaldino e provocatorio, ma anche il simbolo di un artista volitivo e anticommerciale. È il decennio successivo ad avermi coinvolto: gli album da Coney Island Baby a Mistrial non li conoscevo (solo i live bellissimi pubblicati all'epoca) e sono tutti meritevolissimi d'attenzione, invece. Lou ha cambiato più volte matrice e sonorità, mantenendosi costantemente se stesso e riconoscibile.
Mi sa che quando avrò finito di riascoltare anche Lou passerò ai Deep Purple o a Bob Dylan!
Voi cosa vi state ascoltando?