L'ottava vittoria stagionale, la numero 206 della carriera, gli ha consentito di conquistare l'ottavo titolo mondiale. Quello cui punta la sveglia disegnata sulla maglietta celebrativa, con uno scusate il ritardo per i due titoli persi prima di tornare il re folletto della MotoGp. Un titolo, l'ottavo in assoluto, il sesto della classe regina dopo quelli conquistati in 125 (1997) e 250 (1999), giunto con tre gare d'anticipo sul calendario.
LOSAIL. La cavalcata vincente di Rossi è iniziata nella notte di Losail, in Qatar. All'esordio, con la sua Yamaha gommata per la prima volta Bridgestone, Valentino s'è piazzato quarto.
JEREZ. E' andata meglio all'appello di Jerez, Gp di Spagna, che ha visto il pesarese concludere secondo dopo un lungo testa a testa con l'idolo iberico Daniel Pedrosa. Rischiando, però, nel finale di perdere quello che poi è stato il suo centesimo podio in carriera per un'asinata algebrica. Il biondino di Tavullia ha sbagliato i conti e pensava di aver già tagliato il traguardo quando, invece, alla bandiera a scacchi mancava ancora una tornata.
ESTORIL. In Portogallo, invece, la ciambella non gli è riuscita col buco. Complice un'altra ciambella nera, marchiata Bridgestone, che non gli ha consentito di mantenere il ritmo imposto alla corsa, spegnendo una fuga durata fino al tredicesimo dei ventotto giri del Gp dell'Estoril. Sul gradino più alto del podio è così salito lo spagnolo Jorge Lorenzo, compagno di squadra di Rossi ma gommato Michelin, capace di infilzare Valentino ed involarsi poi indisturbato verso il traguardo. Anche Pedrosa, tre giri dopo Jorge, ha superato il re folletto, assicurandosi il secondo gradino del podio.
SHANGHAI. Al quarto round stagionale Rossi ha centrato la sua prima vittoria dell'annata. A Shanghai, in punta di bacchette. Valentino è tornato sul gradino più alto del podio dopo l'ultimo successo che risaliva al Gp del Portogallo del settembre 2007. E' stata ovviamente la sua prima affermazione gommata Bridgestone.
LE MANS. Quella targata 90 è arrivata subito dopo a Le Mans, in Francia, dove Rossi ha raggiunto Angel Nieto, lo spagnolo tredici volte re delle minime cilindrate autore di 90 vittorie in carriera. Col successo francese, Valentino è inoltre tornato a sedersi in vetta alla classifica iridata provvisoria della MotoGp. Un primato che gli mancava dal Gp di Spagna del 2006. Come dal medesimo anno non riusciva a vincere due gare a filotto, allora quelle del Mugello e di Barcellona.
MUGELLO. La tripletta arriva al Mugello, dove il pesarese vince per la settima volta consecutiva dal 2002 a filotto.
CATALOGNA. Nel successivo Gp di Catalogna vince Pedrosa. Niente da fare, a parte la parziale rivincita su Stoner.
INGHILTERRA. L'australiano della Ducati, però, inizia il suo periodo d'oro dell'annata dal Gp d'Inghilterra. Sembra tornato imprendibile e vince con la Ducati, battendo Valentino, non solo a Donington.
OLANDA. Si ripete, infatti, anche in Olanda e Germania. Quella di Assen è la gara più brutta del Rossi versione 2008: cade subito dopo il via, riparte ma conclude undicesimo.
GERMANIA. In Germania il re folletto subisce ancora Stoner ed è secondo. Stoner centra un tris, Rossi teme seriamente che la Ducati sia tornata il bolide imprendibile del 2007.
LAGUNA SECA. La svolta stagionale avviene negli Usa. Anche a Laguna Seca Stoner sembra imbattibile ma in ghara Rossi riesce a batterlo dopo un lungo e duro corpo a corpo. Alla fine il canguro commette un errore, per Vale è la vittoria numero quattro della stagione che spezza la serie positiva dell'australiano. Qualcosa cambia da lì in poi, Stoner non è più lo stesso.
REPUBBLICA CECA. Cade anche nel seguente Gp della Repubblica Ceca, messo sotto pressione nuovamente da Rossi, al suo quinto successo.
MISANO. Il Numero delle cadute dell'australiano sale a quota sei a Misano, nel Gp di San Marino. Sembra una vittoria impossibile ma Vale riesce a vincere in casa, a due passi dalla natia Tavullia. E' questa vittoria che lo lancia verso l'ottavo titolo iridato e che gli consente anche di raggiungere il record delle 68 vittorie nella massima cilindrata, detenuto da Giacomo Agostini. Una vittoria che regala anche all'Italia il successo numero 700 ottenuto da un azzurro nella storia del Motomondiale. Rossi adesso condivide con "Ago" il primato delle 68 vittorie, precedendo Michael Doohan (54), Mike Hailwood (37) ed Eddie Lawson (31) - mentre l'Italia del motomondo con 700 successi al suo attivo distanzia ancor più la Gran Bretagna (382), la Spagna (316) e Usa e Germania, entrambe a quota 172.
INDIANAPOLIS. Il settimo sigillo ha il sapore della tempesta, quella che ferma la gara sotto la coda del tornado Ike abbattutosi ad Indianapolis. Le moto tornano a correre nella mitica Indy dopo 99 anni, Rossi è il primo a scrivere il suo nome sul mattoncino posto sulla linea di partenza del celebre ovale americano. Adesso ha superato anche Agostini, portandosi a quota 69 successi nella sola classe di maggior cilindrata.
SINGAPORE. In Giappone, l'ultimo acuto. Gli sarebbe bastato un podio per laurearsi campione del mondo anche in caso di vittoria del rivale della Ducati, ha preferito battere Stoner in pista. Del resto la filosofia spicciola del bar di Tvullia il secondo è il primo dei perdenti e Rossi a perdere proprio non ci sta. Voleva vincere vincendo, ce l'ha fatta.