Mappa vichinga potrebbe riscrivere la storia degli Stati Uniti

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m.harlock
00martedì 28 dicembre 2004 17:31


Esperti danesi si recheranno negli Stati Uniti per studiare le evidenze secondo cui i Vichinghi arrivarono nel Nuovo Mondo ben cinque secoli prima di Colombo.

Una controversa pergamena – considerata la più antica mappa delle Americhe – potrebbe, se autentica, provare la teoria che i Vichinghi arrivarono per primi.

La mappa, che si dice datarsi al 1434, è stata trovata nel 1957. Alcuni ritengono sia la prova che i Vichinghi, che partirono dalla Groenlandia attorno all’anno 1000, furono i primi a sbarcare nelle Americhe.

Il documento si riferisce a Vinland, la parte del Nord America che si ritiene corrispondere all’attuale provincia canadese del Newfoundland, che fu probabilmente scoperta dal vichingo Leif Eriksen, figlio di Erik il Rosso.

Tre ricercatori della Danish Royal Library e della Scuola di Conservazione sperano che le tecniche moderne sviluppatesi in Danimarca saranno in grado di “acclarare, una volta per tutte, l’autenticità del documento, che è argomento di discussione intorno al mondo”, ha spiegato Rene Larsen, capo della Scuola di Conservazione di Copenaghen e leader del progetto.

Il trio da lunedì inizierà lo studio sulla mappa, custodita nella Sezione di Libri e Manoscritti Antichi della Biblioteca della Yale University di Beinecke nel Connecticut.

I tre sono stati “autorizzati, per due o tre giorni, a fotografare, analizzare al microscopio, e a condurre alcune ricerche sul documento ed il suo inchiostro, senza alterarli” ha dichiarato Larsen.

I risultati dello studio saranno presentati all’inizio dell’anno prossimo.

La mappa è divenuta un caso già all’atto della sua scoperta. Gli esperti concordano ampiamente che la pergamena si dati al 1400, ma negli anni ’70 alcuni autori hanno iniziato ad avanzare l’ipotesi che l’inchiostro utilizzato contenesse materiali sviluppati solo nel XX secolo.

Il professore inglese di chimica Robin Clark, dell’University College di Londra, ha dichiarato espressamente di considerare la mappa un falso.

Ha basato le sue conclusioni sull’opera di un altro ricercatore, il Dr Walter McCrone, che negli anni ’70 ha scoperto che l’inchiostro conteneva un derivato del diossido di titanio, che non esisteva fino agli anni ’20, secondo la rivista Analytical Chemisrty.

[URL]Fonte: http://www.abc.net.au/ [=URL]Fonte



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