La schiusa delle uova e la pressione atmosferica: probabile relazione?

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lobivia
00giovedì 21 marzo 2013 20:43
I fasmidi sono un gruppo molto omogeneo e primitivo di insetti; nessuno di loro presta cure parentali ai piccoli ed addirittura la gran parte
delle specie depone le uova semplicemente lasciandole cadere dall'alto del rametto in cui si trova, senza curarsi di come e dove cadranno: sono infatti
relativamente poche le specie in cui la femmina, provvista di ovopositore sclerificato, una volta scesa a terra, se ne serve prima per saggiare
il terreno, poi per depositarvi, alla profondità ritenuta più idonea, le proprie uova; quest'ultima strategia sembrerebbe offrire migliori risultati,
in termini percentuali del numero di uova schiuse: probabilmente è così, ma è controbilanciata da una diminuzione significativa nel numero
delle uova deposte, a causa dell'aumento esponenziale dei rischi connessi alla discesa a terra: rischi cui la selezione ha cercato di porre
rimedio dotando questi fasmidi di corporature molto robuste ed appendici acuminate. Tutti gli altri fasmidi, per ovviare la possibile bassa
percentuale di uova schiuse …. si limitano a deporne molte di più. Se il periodo di incubazione medio tra deposizione e schiusa si attesta intorno
ai tre-cinque mesi, esistono situazioni che allungano questo periodo fino a quasi due anni; il fasmide più studiato da questo punto di vista
è certamente il nostro Bacillus rossius; Scali nel suo lavoro del 1968 “Biologia riproduttiva del Bacillus rossius nei dintorni di Pisa
con particolare riferimento al fotoperiodo” afferma che:” Le osservazioni sulla durata dello sviluppo embrionale hanno dimostrato che esistono
due tipi di uova sia fra le fecondate che fra le vergini: “rapide” schiudenti in 50-70 giorni, e “lente” che subiscono un completo arresto
dello sviluppo in stadi embrionali molto precoci e che impiegano così da 100 a 250 giorni per schiudere. La deposizione dei due tipi di uova è regolata
dal fotoperiodo subito dalla madre durante la deposizione: il fotoperiodo lungo determina sviluppo senza diapausa, il fotoperiodo breve
induce la deposizione di uova con diapausa.” E più avanti specifica:” ...è risultato assai chiaro che le uova “rapide” vengono deposte durante
la primavera e all'inizio dell'estate, che il passaggio da “rapide” a “lente” avviene nella prima metà di agosto e che, dopo tale periodo, sono tutte
del tipo “lento” fino alla primavera successiva.” Questa conclusione derivava dalla constatazione che gruppi di uova deposti in vari periodi
dell'anno, ma tenuti alle stesse condizioni di temperatura e fotoperiodo, schiudessero poi in tempi significativamente diversi e che
le medesime uova non modificassero affatto le proprie caratteristiche se tenute a fotoperiodi diversi: un uovo rapido seguita ad essere tale anche
se sottoposto a fotoperiodo breve, così come uno “lento” impiegherà 5-8 mesi anche se illuminato per 12-16 ore al giorno; francamente mi sarei
stupito del contrario: come potrebbero d'altronde percepire variazioni di luminosità stagionali, uova deposte ad una decina di cm sottoterra?
Appurato invece che la temperatura svolge un ruolo significativo, (a temperature più alte corrisponde un aumento dell'attività metabolica, che quasi
si arresta a temperature molto basse), la domanda da porsi è: quali altri parametri possono influenzare i tempi di schiusa? L'umidità? La pressione?
Scartata la prima per il tipo di incubazione adottato, che mantiene molto stabili i valori di umidità relativa intorno al 75% (la mia bottiglietta,
inserita nella mia incubatrice), per verificare l'influenza della pressione ho deciso di annotare giornalmente su un foglio il numero di nati,
la specie di appartenenza e la pressione atmosferica (temperatura ed umidità come già detto mantenute stabili); le annotazioni sono iniziate
a Gennaio ed al momento ancora proseguono; questi i numeri delle nascite: 27 Phyllium philippinicum e 9 Pharnacia ponderosa;
quello che mi ha sconcertato è stato registrare che le nascite si siano verificate tutte ( ad eccezione di una Pharnacia) durante la fase
di aumento della pressione dopo il passaggio di una perturbazione, in pratica con il barometro tendenzialmente sul bello....Chiaramente 36 nascite
non giustificano la stesura di una legge universale o facili entusiasmi, ma 35 su 36 indica che non può trattarsi di semplici coincidenze;
invito pertanto gli altri allevatori a redarre un registro delle nascite cartaceo o su foglio Excel (o equivalente free di OOO....) con i dati
precedentemente citati per approfondire questo aspetto.

Franco

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ArthroBoy
00giovedì 21 marzo 2013 22:38
Scusa la domanda semplicistica...vuoi dire che le uova tendono a nascere con il bel tempo?...lo chiedo perchè proprio oggi mi sono nate 3 Extatosoma mentre nei giorni precedenti 1 al giorno o nessuna.....
lobivia
00venerdì 22 marzo 2013 08:25
Re:
ArthroBoy, 21/03/2013 22:38:

Scusa la domanda semplicistica...vuoi dire che le uova tendono a nascere con il bel tempo?...lo chiedo perchè proprio oggi mi sono nate 3 Extatosoma mentre nei giorni precedenti 1 al giorno o nessuna.....



Non ho parlato di bel tempo ma solo di fase di aumento di pressione, anche se questa prelude normalmente al bel tempo: c'è una bella differenza,
perché alcune schiuse sono avvenute in giornate uggiose o addirittura piovose, ma con valori pressorii rapidamente in ascesa; dopo la sorpresa iniziale,
a mente più serena non mi stupirei più di tanto se la natura utilizzasse questo parametro per condizionare la schiusa di qualche giorno in modo da offrire
alle neanidi, nel momento di maggiore vulnerabilità, delle condizioni meteorologiche almeno non avverse.

Franco

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ArthroBoy
00venerdì 22 marzo 2013 10:37

Non ho parlato di bel tempo ma solo di fase di aumento di pressione



Ah ok...grazie per il chiarimento! [SM=g28002]
napoleone.Roma
00domenica 24 marzo 2013 23:24
Io ho una trentina di uova di extatosoma. Per mesi non è nato niente (incubatrice casalinga riscaldata). Poi li ho schiaffati in armadio a temperatura ambiente e ne è nato uno, morto dopo qualche giorno. Poi più niente [SM=g27992]
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