La schiavitù in Persia

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Pius Augustus
00martedì 20 marzo 2012 11:34
Una domanda agli esperti di storia antica del forum...
La mia conoscenza dell'impero persiano è sommaria, e da quanto ne so la schiavitù vi era stata abolita, sostituita da qualcosa tipo servaggio.
è così? e se si, era l'unico stato dove la schiavitù non esisteva al tempo delle guerre persiane?
Costantinus
00martedì 20 marzo 2012 11:52
Più che uno che sappia la storia antica ti servirebbe un'orientalista... io di storia persiana non ho studiato quasi niente pur facendo storia antica ^^
Pius Augustus
00martedì 20 marzo 2012 18:44
Re:
Costantinus, 20/03/2012 11.52:

Più che uno che sappia la storia antica ti servirebbe un'orientalista... io di storia persiana non ho studiato quasi niente pur facendo storia antica ^^



e ho capito, ma così pare che l'unica storia sia quella che va dal bosforo ad occidente...
Augusto.Carducci
00mercoledì 21 marzo 2012 18:44
Pius mi stupisci, perchè non sai che tutto ciò che conta è solo ed esclusivamente accaduto ad occidente?

a parte i punzecchiamenti semi flame, io ne so quanto pius dell'argomento, ma non saprei neanche dire questa forma di "servaggio" quanto in realtà fosse schiavitù o meno, senza manco contare che sì era un impero, ma uno dei piu poliformi e disomogenei che la storia conosca per tradizioni leggi e quant'altro, quindi facile pure che una regione avesse veramente quasi abolilto la schiavitù in senso totale, mentre in un'altra tutto l'opposto
Costantinus
00venerdì 23 marzo 2012 17:32
Non è colpa mia se la storiografia universitaria è filo-greca... Comunque, per quel che so, l' idea di servaggio generale è quella che avevano i Greci; effettivamente in Persia la schiavitù era più diffusa in generale (ma per esempio Atene aveva moltissimi schiavi, per non parlare di Sparta che aveva secondo Erodoto 7 iloti per ogni spartiata). Non vorrei sbagliarmi ma credo che in Persia esistesse ancora la schiavitù per debiti; per il resto non saprei dire il motivo di un servaggio generalizzato. Quel che è certo è che ovviamente in confronto a Greci, Romani o Cartaginesi, il volere del popolo non contava praticamente nulla [SM=g8113]
Antioco III
00domenica 1 aprile 2012 20:18
E' da un po' che non posto sul forum, ma quando si parla di Persia, eccomi che torno [SM=g8119] Allora, premetto che anch'io faccio storia all'università e a parte studi indiretti (vedi guerre persiane o romano-partiche), la storia persiana non è una materia di studio "privilegiata". Mi sembra di aver visto un corso di epigrafia iranica e uno di storia delle religioni dell'Iran, ma niente di più.
Tornando alla domanda, se non erro, il Cilindro i Ciro abolì la schiavitù. I lavoratori pubblici erano regolarmente stipendiati stipendiati. Detto questo non so quanto questa cosa fosse rispettata nè so se ci furono dei rimaneggiamenti su tale "legge" nè tantomeno mi sentirei di escludere la schiavitù di guerra. Bella! [SM=g8361]
Augusto.Carducci
00lunedì 2 aprile 2012 10:45
mi viene una domanda però: perchè abolire la schiavitù quando il mondo intero si sorreggeva su questa? e non ditemi per i "diritti dell'essere umano" perchè non ci credo. quale fu la molla che fece fare questa scelta apparentemente "strana" all'epoca?
Legio XIII gemina
00lunedì 2 aprile 2012 12:22
Lo Zoroastrismo proibiva esplicitamente la schiavitù. Comunque il Cilindro di Ciro esprime dei concetti molto ambigui e particolari, c'è la molta e solita propaganda dei conquistatori, la quale offre un quadro positivo delle azioni di Ciro stesso antiteticamente a quello del governo del precedente re Nabonide. Nel testo, se non sbaglio, si cita solamente Babilonia come luogo dove le persone non potevano essere obbligate a lavorare senza un adeguato compenso. Vero è che tuttavia Persepoli venne costruita pochi anni dopo da lavoratori pagati. Comunque nel Cilindro l'unico "diritto" veramente riscontrabile è quello di libertà religiosa.
Sarebbe utile che qui qualcuno portasse altre fonti per comprendere più dettagliatamente il passaggio dalla schiavitù al servaggio sotto gli Achemenidi.
Antioco il Grande
00lunedì 2 aprile 2012 15:17
Erodoto ci dice che dopo la presa di Sardi, Creso divenne consigliere di Ciro e tale rimase anche sotto Cambise.

Sempre Erodoto elencando i tributi delle satrapie di Dario non parla di schiavi, al massimo ci sono i 500 fanciulli inviati da Babilonia come eunuchi.

Anche il racconto biblico, ripreso poi pure da Flavio Giuseppe, ricorda che gli Ebrei furono liberati da Ciro e fu concesso loro di tornare in patria e ricostruire Gerusalemme ed il Tempio (cosa che va in accordo con quanto espresso nel cilindro di Ciro). Se Ciro avesse usato schiavi si sarebbe tenuto gli Ebrei che aveva già trovati "in catene".

Il medico greco Ctesia prestò servizio per anni alla corte di Dario II ed Artaserse II venendo pagato e potendo tornare poi a casa in Grecia quando decise d'averne avuto abbastanza.

Ovviamente tutti erano dovuti a soddisfare i desideri del Re e questo poteva apparire, ad esempio ai Greci, un limite alla libertà per la quale da sempre si scannavano tra loro allegramente. Per i Greci tutti i sudditi del Gran Re erano schiavi, ma tecnicamente non era così.

Antioco III
00lunedì 2 aprile 2012 17:23
Re:
Antioco il Grande, 02/04/2012 15.17:

Per i Greci tutti i sudditi del Gran Re erano schiavi, ma tecnicamente non era così.





Ti quoto perché questo è importantissimo. Noi infatti abbiamo ereditato una visione della Persia (ma direi dell'Oriente in generale) direttamente dall'antica Grecia. Per i Greci la libertà si identifica la maggior parte delle volte (o forse sempre) con la possibilità della popolazione, anche di una minima parte di essa, di partecipare alla "lotta politica". In Persia questa "lotta politica" come la intendono i greci non c'è = non c'è libertà = i Persiani e i popoli a loro sottomessi sono tutti schiavi di un unico grande tiranno, il Gran Re.
Pius Augustus
00martedì 3 aprile 2012 12:54
Grazie delle risposte.
Sertorio64
00venerdì 20 aprile 2012 05:08
Re:
Pius Augustus, 03/04/2012 12.54:

Grazie delle risposte.


la schiavitù dipendeva dalle usanze dei singoli popoli sottomessi: i greci ad esempio di schiavi ne avevano ed anche i fenici. Poi il concetto di libertà era affatto diverso da quello occidentale: teoricamnte erano tutti "schiavi" del Gran Re le cui donne dell'Harem ad esempio erano sevite da schiave.

Sertorio64
00sabato 21 aprile 2012 08:51
Re:
Costantinus, 23/03/2012 17.32:

Non è colpa mia se la storiografia universitaria è filo-greca... Comunque, per quel che so, l' idea di servaggio generale è quella che avevano i Greci; effettivamente in Persia la schiavitù era più diffusa in generale (ma per esempio Atene aveva moltissimi schiavi, per non parlare di Sparta che aveva secondo Erodoto 7 iloti per ogni spartiata). Non vorrei sbagliarmi ma credo che in Persia esistesse ancora la schiavitù per debiti; per il resto non saprei dire il motivo di un servaggio generalizzato. Quel che è certo è che ovviamente in confronto a Greci, Romani o Cartaginesi, il volere del popolo non contava praticamente nulla [SM=g8113]



esatto!

[SM=g8263]
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