Luigi Tripodaro
Giuseppe Bonghi
Appunti di Storia della Letteratura italiana
La "poesia pura" - L'ermetismo
Allo spirito del Crepuscolarismo ed alle istanze della Voce si ricollega una nuova corrente poetica, che trova le sue espressioni principali in Ungaretti ed in Montale e che originariamente si muove in opposizione al dannunzianesimo ed anche in contrasto con gli atteggiamenti più sentimentali e spirituali del Pascoli. Tale poesia in particolare trae ispirazione da quelli che erano stati i motivi più originali e più fecondi del Decadentismo, ossia dal simbolismo francese (Baudelaire, Rimbaud, Mallarmè, Valery), dal Surrealismo (che equivale ad un nuovo linguaggio che si riferisce non a dati razionali ma ad intuizioni) e soprattutto appare animata da una esigenza di totale allontanamento dalla letteratura tradizionale. La sua prima aspirazione è la ricerca di un nuovo linguaggio e di nuovi temi e soprattutto di una nuova dimensione spirituale ed artistica.
Gli autori che sostennero un tale programma ebbero in primo luogo una profonda consapevolezza della condizione umana e diffusero un messaggio spesso amaro e drammatico. Essi trattarono infatti la solitudine dell’uomo, il male del vivere, descrissero il venir meno delle speranze, il mistero e aderirono ad una sorta di autobiografismo che si configurava nella ricerca della propria interiorità, nella Confessione dei propri stati d'animo. A tali concetti corrispose l'elaborazione di un nuovo linguaggio, nel quale la coordinazione logica viene superata spesso da un metodo espressivo nel quale predominano immagini rapide spontaneamente dettate dalle intuizioni dell'autore e improvvisi passaggi concettuali.
Lo studio intenso della parola, vista nelle sue capacità evocative e scrupolosamente purificata da risvolti ornamentali gratuiti, accentua quel carattere di oscurità e di concentrazione che ha portato i critici (Flora) a definire "ermetici" i poeti di questa corrente, che in realtà giunsero spesso a soluzioni espressive profondamente personali e tali da conferire alle loro poesie toni e significati concisi e di difficile comprensione per coloro che non hanno sufficiente dimestichezza con il nuovo linguaggio poetico. In ciò essi non ubbidivano a motivi gratuiti, bensì mostrarono spesso competenza e sincerità e soprattutto diedero prova di una volontà di ricerca e di scavo sul piano stilistico e spirituale; inoltre, per la convinta adesione al nuovo spirito poetico, oltre che per la spontaneità con cui si sentirono vicini ai problemi e alle istanze spirituali più tipiche del Novecento, gli ermetici svolsero una funzione di collegamento tra la cultura italiana e quella europea in generale.
da:
www.classicitaliani.it/letter/nove15.htm