La guerra da neutrali

ronco78
00sabato 28 giugno 2014 17:54
Il primo agosto 1914 la Svizzera dicharava la mobilitazione generale per difendere la sua neutralità. L'esercito non prese parte al conflitto ma per tutta la durata della Prima Guerra Mondiale i soldati sorvegliarono le frontiere nazionali.

Anche il sito di informazione Swissinfo.ch, in occasione del centenario dello scoppio del conflitto mondiale, sta realizzando uno speciale con foto storiche, documenti e collegamenti per conoscere e approfondire come sono stati vissuti quegli anni oltre confine.

I SOLDATI ALLA FRONTIERA
www.swissinfo.ch/ita/appostati-alla-frontiera--per-difendere-la-neutralit%C3%A0/...

CARTOLINE SATIRA E PROPAGANDA
14-18.ch/

L'AGENZIA INTERNAZIONALE PER I PRIGIONIERI DI GUERRA
www.swissinfo.ch/ita/il-cicr-e-i-suoi-primi-prigionieri-di-guerra/...



Saluti a tutti!
Ale
padulazz
00sabato 28 giugno 2014 22:27
Buongiorno e grazie Ale,

interessante e sconosciuto da me

La svizzera era sicuro impaurata della violazione della neutralità d'un altra nazione : la Belgica.

Ma il passagio di truppe era meno facile della parte Helvetica... anche la difesa più facila con la topografia Svissera ...

Con tutti questi foto dei confini nord, sud , est ed oest, se ved una nazione preparata ad ogni possibilità d'agressioni.Anche se c'é un po di propaganda.

Grazie d [SM=g7372]

Bruno
Ingri63
00domenica 29 giugno 2014 07:33
...presumo che la data del "1° agosto 2014" indicata nell'articolo del primo sito svizzero sia un refuso.

A prescindere ed in estrema sintesi: dalle mie parti - leggasi Stelvio e circondario - gli svizzeri difesero sì le loro frontiere ma parteggiarono in modo piuttosto evidente per gli imperialregi.

Si dice che austriaci raccolsero una certa benevolenza svizzera, almeno di una parte della classe politica e militare, promettendo la Valtellina ed una parte dell'alto lago Como in caso di loro vittoria.

Promessa sicuramente d'effetto se si legge, all'indietro nel tempo, la storia di quei territori...

Ciao a tutti!

Claudio [SM=g2531196]



Cinque giorni di battaglia i tognìtt emm fàa scappà, emm fàa scappà, emm fàa scappà! (canzone del Risorgimento d’Italia, Milano 1848, rivisitazione popolare).
ronco78
00domenica 29 giugno 2014 10:48
Re:
Ingri63, 29/06/2014 07:33:

...presumo che la data del "1° agosto 2014" indicata nell'articolo del primo sito svizzero sia un refuso.

A prescindere ed in estrema sintesi: dalle mie parti - leggasi Stelvio e circondario - gli svizzeri difesero sì le loro frontiere ma parteggiarono in modo piuttosto evidente per gli imperialregi.

Si dice che austriaci raccolsero una certa benevolenza svizzera, almeno di una parte della classe politica e militare, promettendo la Valtellina ed una parte dell'alto lago Como in caso di loro vittoria.

Promessa sicuramente d'effetto se si legge, all'indietro nel tempo, la storia di quei territori...

Ciao a tutti!

Claudio [SM=g2531196]



Cinque giorni di battaglia i tognìtt emm fàa scappà, emm fàa scappà, emm fàa scappà! (canzone del Risorgimento d’Italia, Milano 1848, rivisitazione popolare).



In effetti...dei 26 cantoni svzzeri 20 sono di lingua tedesca e magari qualcosina questo può significare.
Inoltre tutto il complesso della Linea di Difesa Nord ( "Linea Cadorna" ) dall'Ossola alla Valtellina sta ancora lì a ricordarci che la situazione non era del tutto da sottovalutare.
...Rischio acuito dopo il siluramento del General Mambretti che, dopo il disastro dell'Ortigara venne spedito "a non nuocere" nelle retrovie, precisamente al Comando di Villa Pfitzmeier a Verese. E subito ci fu chi pensò "...ecco col Mambretti a Varese finiremo col tirarci addosso la guerra anche con la Svizzera!!"...Ovviamente toccandosi le stellette [SM=g7349]

Ciao!
Ale

Ingri63
00domenica 29 giugno 2014 11:45
ronco78, 29/06/2014 10:48:

...dei 26 cantoni svzzeri 20 sono di lingua tedesca e magari qualcosina questo può significare



...non solo questo.

La storia della Valtellina e della Valchiavenna è tutt’ora fortemente collegata alla confinante Svizzera.

All’epoca della Grande Guerra, volendoci guardare, era solo da poco più di un secolo che i territori dell’Adda e del Mera non dipendevano più dalla Repubblica delle Tre Leghe, ed ai grigionesi - è facile immaginare - mancavano le province del grano e del vino - Sondrio e dintorni - così ben collegate alle città lombarde.

Ancora: lo stato maggiore svizzero era sicuramente preoccupato dall’andamento così irregolare e illogico del confine, tant’è ancora ai nostri giorni.

Molti ufficiali svizzeri non nascosero certo le proprie simpatie asburgiche, si dice lo stesso capo di stato maggiore fosse tra questi.

Così, i tognini, prospettarono agli svizzeri una bella fetta di territori nostri in caso di intervento al loro fianco, e non solo quelli delle mie parti prima parte del Cantone dei Grigioni: il luinese, la valle del Toce, la conca di Porlezza e limitrofi furono parte di queste promesse di cessione.

Ma, bisogna riconoscerlo, la Svizzera era ed è una antica quanto solida democrazia e non bastarono le simpatie di qualche ufficiale per cedere alla trista profferta.

L’atteggiamento svizzero fu quindi, di fatto, neutrale.

Qualcosuccia a parte...

Claudio [SM=g2531196] [SM=g2531196] [SM=g2531196]



Di Pontida il giuramento – feci un dì per la mia terra – esclamando “guerra, guerra” – all’austriaco invasor (da “La canzone degli Arditi”)

viking-77
00domenica 29 giugno 2014 21:29
Un piccolo OT ma non troppo: gli imperialregi in zona stelvio costruirono un enorme lager dietro la punta garibaldi, ben al riparo dall artiglieria italiana, dato che gli artiglieri sabaudi, per poterlo colpire avrebbero dovuto oltrepassare con la loro traiettoria il suolo svizzero. Fine dell OT;-)
Ingri63
00domenica 29 giugno 2014 23:11
...beh, anche più semplicemente gli imperialregi costruirono i loro baraccamenti strettamente a ridosso del confine elvetico, con la "tacita" approvazione degli svizzeri, proprio per non essere battuti dalla nostra artiglieria.

Poche schegge andate al di la del confine provocarono, in più occasioni, le sentite rimostranze dei neutrali... [SM=g7361]

Ciao!

C.
ronco78
00martedì 1 luglio 2014 03:51
Re:
Una sorta di piano di attacco all'Italia ( e anche ben strutturato ) da parte elvetica c'era ( redatto dal colonnello Alfred Keller ) ed era direttamente proporzionale al timore ( non del tutto infondato ) delle mire espansionistiche e irredentiste dei Savoia anche nei confronti del Canton Ticino e limitrofi.
Il tema è piuttosto complesso, ma fortuna volle che almeno su questo "fronte" non si andò mai oltre.

saluti
Ale
v980144
00martedì 1 luglio 2014 13:10
Battaglioni RGF sul fronte svizzero
aggiungo da parte mia qualche curiosità...

dal giugno al dicembre 1917 stazionarono sul confine svizzero ben
tre battaglioni della Regia Guardia di Finanza, già impegnati in altri fronti.

Precisamente:

VIII btg giugno-luglio 1917 zona Luino, Marchirolo, Germignana
XIV btg giugno-agosto 1917 zona Cavallasca Parè Gironico
XX btg Lanzo giungo-dicembre 1917 Lanzo d'Intelvi Menaggio

Dai diari storici non emergono eventi particolari con la contrapposta svizzera,
i btg in questione furono mandati su quel fronte principalmente per
periodi di riposo e istruzione e credo anche in funzione di opere
difensive esistenti e utilizzabili alla bisogna proprio per i campi
d'istruzione.
Non mancano comunque ricognizioni e perlustrazioni della zona di confine.

[SM=g7285]

FlorianDimai
00martedì 1 luglio 2014 13:44
Re:
Ingri63, 29/06/2014 11:45:



Qualcosuccia a parte...




Ho qualche notizia di volontari (?) svizzeri sul fronte dolomitico, tra cui il celebre dottor Paul Niehans, padre della terapia cellulare. Però non ho mai trovato conferme "ufficiali" ...

Ingri63
00mercoledì 2 luglio 2014 07:37
v980144, 01/07/2014 13:10:



VIII btg giugno-luglio 1917 zona Luino, Marchirolo, Germignana
XIV btg giugno-agosto 1917 zona Cavallasca Parè Gironico
XX btg Lanzo giungo-dicembre 1917 Lanzo d'Intelvi Menaggio

Dai diari storici non emergono eventi particolari con la contrapposta svizzera...



Non è difficile crederlo considerando la distanza dall'allora confine austroungarico.

Qualche fucilata volò in anni assai successivi, per motivi di contrabbando.

Nelle zone indicate sono oggi visitabili molte opera della "Linea Cadorna", alcune ripulite dalla vegetazione e rese facilmente percorribili.

La situazione alla Stelvio, dove si intersecavano i tre confini, era un po' meno idilliaca.

Un saluto a tutti!

Claudio [SM=g2531196]
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