Domenica 5 settembre avebbe dovuto essere una gran giornata: infatti dopo molto tempo eravamo riusciti a far coincidere i rispettivi impegni per combinare una bella uscita in compagnia: Grigua, Maxi78 ed io. L'obiettivo era quello del Passo Cento Croci, mai affrontato da nessuno di noi. La partenza, inizialmente prevista da Sestri Levante era stata spostata a Rapallo su mia richiesta nel tentativo di migliorare la mia performance kilometrica giornaliera. Il percorso quindi era il seguente: Rapallo-Sestri Levante-Casarza-Velva-Varese Ligure-Passo di Cento Croci-Bedonia-Passo Montevacà-Passo del Tomarlo-Santo Stefano d'Aveto-Rezzoaglio-Passo della Forcella-Chiavari-Rapallo.
Partenza alle 8.15, dopo qualche difficoltà nel districare le bici di Elena e Massimo avvinghiate nel baule (le bici...). Il tempo sembra discreto, dopo che le previsioni ci avevano lasciato un po' in apprensione nei giorni precedenti: c'è qualche probabilità di pioggia nel pomeriggio a Bedonia, per cui, essendo in compagnia di Elena, siamo già rassegnati a prenderne tanta...
La strada scorre rapidamente tra tante chiacchere: abbiamo tante cose da raccontarci, durante l'estate ognuno di noi ha girovagato parecchio in bici e le cose da raccontare sono parecchie.
Superiamo Sestri e iniziamo a salire verso Casarza, dapprima in modo quasi inavvertibile, poi con pendenze più consistenti.
L'asfalto è perfetto, appena rifatto, una meraviglia.
Arriviamo all'imbocco del tunnel di Velva, dove ovviamente imbocchiamo la vecchia strada che porta al Santuario di Velva (oltretuto il transito è vietato alle bici).
Elena è davvero in gran forma e sale con grande scioltezza: merito delle ripetute sul Grappa (o della grappa..)? Scherzi a parte, era da un po' che non uscivamo insieme e mi sembra che il suo passo sia nettamente aumentato.
Eccoci davanti all'imponente Santuario di Velva.
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Dopo una breve sosta dove possiamo notare un interessante cartello...
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riprendiamo a pedalare, la strada da fare è ancora molta (o almeno così crediamo...).
La strada ora scende in direzione di Varese Ligure, dove ha inizio la salita di Passo Cento Croci. Abbiamo appena superato San Pietro Vara quando sento dietro di me un colpo secco, metallico: sento subito un'imprecazione di Max, e istintivamente penso che abbia spaccato la catena: errore, si spaccato un raggio delle sue Neutron.
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La ruota è scentratissima, sembra una frittata, va a toccare conro il pattino del freno, impensabile continuare.
Max, generosamente, ci esorta a continuare senza di lui, ma Elena ed io siamo dello stesso parere: non possiamo mollare il nostro compagno di avventure a 50 km dalla macchina, senza telefonino, in quelle condizioni. Peccato, ma il Cento Croci è sempre lì, ci torneremo!
Massimo è costretto ad allargare il freno posteriore per continuare, pian piano torniamo indietro.
A Casarza ci fermiamo a fotografare un muro dipinto secondo l'uso ligure: sembra davvero una casa!
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Dopo Sestri Levante constatiamo che la ruota di Max in qualche modo tiene e decidiamo di fare qualche variante alla classica Aurelia sulla via del ritorno: a Cavi imbocchiamo la strada che porta a Santa Giulia (dove Max non è mai stato). Peccato per le nuvole!
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Poi, dopo una sosta panino a Lavagna di durata biblica (circa mezz'ora per preparare 3 panini, senza altri clienti da servire!), dopo la galleria delle Grazie saliamo a San Pietro di Rovereto, una variante stupenda per raggiungere Zoagli.
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Quindi, dopo l'ultimissima deviazione per S.Ambrogio ritorniamo a Rapallo verso le 17.30.
Alla fine 111 km e oltre 1900 m di dislivello, per un giro abortito tutto sommato neanche male. D'altronde sono cose che possono capitare! Il fatto di essere in compagnia ha aiutato a sdrammatizzare.
Per il Cento Croci sarà per la prossima volta!
Ciao e alla prossima.