Juliette Greco, il mito si rinnova "Gentile, la vita, a portarmi fin qui"

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vanni-merlin
00lunedì 4 dicembre 2006 23:56
Nuovo disco per la cantante francese, che nel 2007 compirà ottant'anni
"Non ho paura di morire perché mi sento giovane e immatura"

Juliette Greco, il mito si rinnova "Gentile, la vita, a portarmi fin qui"

Il cd si intitola "Le temps d'une chanson" ed è una raccolta di classici da Gainsbourg a Trenet, da Le Forestier a Monnt, da Brel a Modugno




"PERCHE' sempre in nero? Perché è l'unico colore che mi difende e mi protegge. Se ne indossassi un altro, qualcuno potrebbe vedermi". In nero frequentava le caves e Saint-Germain-des-Prés, in nero aspettava l'alba lungo la Senna, in compagnia di Prévert e Sartre, Queneau e Mauriac, Vian e Aznavour, Cocteau e Bécaud. In nero venne in Italia, a Roma, all'inizio degli Anni Cinquanta, la Radio Rai - dove fece concerti - ne conserva preziose testimonianze. In nero le foto che la ritraggono, volto di una Parigi perduta e indimenticata, espressione dell'esistenzialismo come stato d'animo. Juliette Greco, un mito che si rinnova. Nel 2007 compirà ottant'anni. E ora pubblica un nuovo disco, un album di cover dal titolo Le temps d'une chanson. "E' gentile - dice - che la vita mi abbia portato fin qui. Le persone anziane hanno più paura della morte di quanta ne abbiano i giovani, ma io sono rimasta all'immaturità: non ho paura".

Serge Gainsbourg e Charles Trenet, Maxime Le Forestier, Marguerite Monnot , Jacques Brel e altri sono i nomi che compaiono nel suo nuovo cd, che raccoglie una serie di rivisitazioni di classici. In tutto dodici canzoni, a scandire i momenti più importanti della vita dell'artista, da Over the Rainbow, che cantava nel 1943, a Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno. "Lavorando sulla scelta delle canzoni, mi sono resa conto che stavo inconsciamente assemblando i pezzi di un puzzle".

Le canzoni, dice, "hanno il profumo di un istante, eppure ce ne sono alcune che ti accompagnano per tutta la vita, si iscrivono nella memoria collettiva.E hanno l'effetto di una madeleine di Proust". Niente paura, però, del tempo che passa, "vivo sempre con sorpresa l'istante presente". Solo un po' di nostalgia, nel ripensare a un'epoca "in cui si poteva pagare al ristorante con una poesia". Sentimenti che a febbraio la musa dell'esistenzialismo canterà al teatro di Chatelet a Parigi.


(4 dicembre 2006)

da: www.repubblica.it/2006/12/sezioni/persone/juliette-greco/juliette-greco/juliette-gr...

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