Introduzione Tyris: Terra, finalmente!

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DarkDreamer
00mercoledì 2 marzo 2005 21:50
Maximus raccolse le sue cose dalla sua cabina, uscì dalla stessa e salì sul ponte della nave su cui si trovava oramai da quasi un mese. Cominciò a guardare intorno, sperando di trovare tracce di un attracco tanto agognato. Terra? Finora vedeva solo i contorni delle isole dell’Arcipelago Ensiaro, su cui cercare di approdare sarebbe stato un suicidio: in quei luoghi, ultimamente, il vento soffiava troppo forte e il capitano Lazerus, un uomo certamente dotato di iniziativa ma povero di coraggio – a suo avviso - , aveva optato di non dirigersi in quei luoghi, con la paura di affondare il suo vascello mercantile il cosiddetto “Pinna di Squalo”, a cui era tanto affezionato. Oltretutto bisognava anche capirlo: dopo tutte quelle tempeste che aveva dovuto affrontare e i carichi che aveva perduto a causa loro, anche il più temerario dei marinai si sarebbe tenuto a debita distanza dalle acque per un po’ di tempo.
Le tempeste erano state la causa del vagare di Maximus, che era partito con un unico scopo, che oramai era del tutto irrealizzabile: raggiungere la grande Isola Loneang, in cui in quei giorni era stato istituito un torneo di notevole importanza. Maximus aveva sempre avuto talento per le armi e l’affrancamento ricevuto dal suo ex-padrone gli aveva fatto rinascere in lui il desiderio di rinnovare il nome della sua gens, i Cesari, dalle nebbie del tempo. Quale occasione migliore, se non il vincere il torneo indetto lì e ripetibile solo dopo 5 anni? Certo ve ne erano molti altri – se avesse voluto partecipare a tutti, non avrebbe avuto sicuramente il tempo – ma quello era il più prestigioso, poiché già affrontare quei mari infestati dai pirati costituiva una grande sfida. Anche se le navi governative di St. Lel costituivano una notevole difesa, i rischi erano ancora molti, soprattutto a causa di un nuovo terrore dei mari: il Vascello dei Tre Scudi, che aveva acquisito una grande notorietà nei dintorni. Si diceva che il capitano di esso piombasse senza che gli equipaggi se ne accorgessero, i quali venivano addormentati e che al risveglio trovavano la stiva vuota fino all’ultimo avere. Ma se questo fantomatico pirata era il terrore dei mercanti, esso era anche il salvatore dei dispersi: era molto comune che dei poveri naufraghi, condannati a morire di fame o di sete, si ritrovassero un giorno la stiva ricolma di cibo e di attrezzatura per proseguire il viaggio. In entrambi i casi, la traccia di questo pirata rimaneva sempre lo stesso: tre piccoli scudi.
Maximus non aveva avuto paura dei pirati, dei mostri marini o delle tempeste. Al contrario, presi i suoi averi si era imbarcato presso il porto Malana (il luogo ove abitava il suo padrone) sulla “Pinna di Squalo”, offrendo i servigi di mercenario come pagamento. Le cose sembravano andare bene, fino a quando una terribile tempesta li avevi sospinti a nord costringendoli ad attraccare al porto di Tirys; il capitano l’aveva convinto che, malgrado il contrattempo, sarebbe arrivato in tempo per partecipare al torneo, anche perché la nave doveva per forza raggiungere quel luogo prima del torneo, o le sue rotte mercantili sarebbero state solo un ricordo.
Da un po’ di tempo, quel suo timore era diventato reale: erano ormai quasi a due settimane di ritardo dall’isola. Maximus era stufo di quel monotono passaggio marino, ma altro non poteva fare che attraccare sull’isola. Lì avrebbe trovato modo di cambiare rotta o di distrarsi da tutti quei viaggi in mare.
I pensieri del guerriero vennero interrotti dal marinaio di vedetta, il quale gridò per primo “Terra!”. E così era, infatti: le coste di Loneang cominciavano a profilarsi all’orizzonte, con la gioia non solo di Maximus, ma anche di tutto l’equipaggio. Ma qualche ora di navigazione dopo l’entusiasmo scemò in gran parte, poiché il porto dell’isola era quasi del tutto devastato. Relitti di navi ancorate costituivano l’unica traccia che il porto fosse mai esistito, mentre all’interno della città si profilava del fumo.
Mancava poco per l’attracco, ma il capitano sospese momentaneamente la rotta per parlare all’equipaggio. La sua voce era rotta non solo dalle delusioni e dalle difficoltà che aveva subito in quei dì, ma anche dalla paura. “Come potete vedere, il porto di Loneang è stato devastato. Tenetevi pronti e attenti: se il fumo è ancora tanto, vuol dire che l’assalto è stato recente è molto agguerrito. Potremmo trovare anche dei nemici sul molo, perciò fate molta attenzione. Ho subito molti danni, ma vorrei evitare di perdere anche voi, miei fedeli compagni di navigazione e di viaggio"
Tyris
00venerdì 4 marzo 2005 10:24
Ascolto con attenzione le parole del capitano. Probabilmente il villaggio è stato saccheggiato da poco se c'è ancora del fumo. Dubito che siano pirati, altrimenti ci sarebbero le loro navi...a meno che non abbiano attraccato in una delle baie dell'isola e poi si siano spinti verso il villaggio.

Comunque sia mi preparo indossando l'equipaggiamento da battaglia. Dopo la vestizione, pianto leggermente la spada nel ponte della nave, e mi inginocchio davanti ad essa come in una sorta di preghiera. Fatto ciò, spianto la spada e rivolgo lo sguardo al cielo, in segno di devozione verso Kord. Che mi dia una mano anche lui, se non ha di meglio da fare (di solito sono sarcastico per quanto guarda i salamelecchi religiosi).

Mi reggo ad una delle sartìe della nave per fiondarmi sul porto non appena la nave sarà a portata di spiaggia. Eviterò di scendere sulla banchina, a meno che questa non sia di legno.
(Azione preparata: salto sulla banchina se questa è di materiale più solido del legno, altrimenti nulla).

Se la banchina dovesse essere di legno e dovessi avere ancora tempo, mi ripreparerò a saltare sulla spiaggia (sempre Azione preparata)


[Modificato da DarkDreamer 04/03/2005 15.07]

DarkDreamer
00venerdì 4 marzo 2005 17:10
Maximus si mise accanto alle sartie della nave e si preparò a saltare. Nel frattempo, l'intero equipaggio si preparava psicologicamente a delle eventuali battaglie da dover affrontare; c'era chi affilava la sua spada, chi si teneva la mano sull'elsa dell'arma ancora infilata nel fodero, chi invece cercava di rompere l'attesa immaginando quello che sarebbe potuto accadere. Alcune persone guardavano il guerriero in posizione chi considerandolo un pazzo chi un coraggioso. Nessuno, però, si avvicinava per dirgli qualcosa del genere.
Mancava ormai poco per raggiungere il porto, ma Maximus notò che non era il porto a bruciare, bensì la città, che era più nell'entroterra e distaccata dal porto. I danni che quest'ultimo aveva erano riscontrabili, ma essi non erano recenti, ma risalivano almeno a qualche settimana fa.
Non c'era più ragione di gettarsi sulla banchina, ma Maximus era ancora in grado di farlo, se davvero lo desiderava
Tyris
00sabato 5 marzo 2005 18:03
[Si, devo saltare perchè ho preparato l'azione. Sarebbe semplice rinunciarvi ora. La condizione di attivazione si è verificata quindi lo faccio]

Salto sulla banchina e mi metto in guardia [Azione di difesa totale +4 CA].

Attendo che il capitano dia ordini per procedere...dato che sono stato assunto da lui attendo ordini da lui.


DarkDreamer
00domenica 6 marzo 2005 11:54
Il capitano si affacciò per poter vedere Maximus illeso ma in guardia sulla banchina del porto. Anche altri mercenari osservavano il guerriero, alcuni entusiasti del coraggio del tipo mentre altri meno.
"Bravo, ragazzo" cercava di trovare il nome, ma a quanto pareva non ci riusciva. Attimo di smarrimento dovuto all'ansia, oppure proprio non lo sapeva? "Visto il tuo ardimento, vai verso la città in avanscoperta e cerca di scoprire se è ancora sotto assedio. Se le cose dovessero essere messe male, non fare azioni azzardate e torna qui al porto. Noi, nel frattempo, ormeggeremo la nave e ci assicureremo, mentre starai via, che nessuno abbia notato il nostro attracco.
Ripeto, non fare l'eroe, vai solo a vedere se la città è ancora attaccata e torna subito indietro. I dettagli, con l'eccezione di quanto siano agguerriti e numerosi, non ci interessano. Non voglio gettare la tua vita, perciò torna presto indietro".
Tyris
00domenica 6 marzo 2005 12:17
"Più che coraggio, è ansia di combattere" penso fra me e me.

"Capitano, se non volete gettare la mia vita, mandate altri uomini con me. Potrebbe esserci qualunque cosa lì dentro e potrei non essere in grado di affrontarla da solo. Non sono un eroe, come avete giustamente detto, e non voglio nemmeno atteggiarmi ad esserlo."

"Non che mi manchi il fegato - penso - ma non mi manca neppure la testa. Se ci fosse qualche cosa per cui morire, lo farei senza indugi, ma gettare la vita alle ortiche quando non ce n'è bisogno mi pare alquanto stupido, più che eroico".

Se il capitano mi assegna degli uomini per andare di pattuglia, li dispongo a triangolo con me come vertice in avanti e ci muoviamo con il movimento doppio, altrimenti mi avvio verso il paese con circospezione [ad ogni round, movimento standard di 9 metri e azione standard di difesa totale].

Nel caso ci dovessero essere arcieri nella pattuglia (sempre se mi viene assegnata), li dispongo a quadrato all'interno del triangolo formato dai fanti.


DarkDreamer
00lunedì 7 marzo 2005 18:28
"Non solo ardito, ma anche con la testa sulle spalle. Doti che si trovano poco, al giorno d'oggi. D'accordo, mi hai convinto. Dopotutto la gente serve là dentro, non qui".
La nave accostò, il pontile venne abbassato e quattro mercenari sceserò sulla banchina. Due di essi avevano delle armi da lancio, ma sembrava più propensi alla mischia che ad altro. "Prendi questi uomini con te e torna a fare rapporto".
Maximus li mise in posizione e, con fare circospetto e attento, si diresse verso il villaggio. Non incontrò alcuna traccia di nemici lungo il porto, nè nel breve tratto di campagna che separava il borgo dallo stesso. Le porte della città erano aperte, ma non danneggiate, perciò si capiva che non c'era stato un assalto diretto. Non si vedeva nessuno nei dintorni, nè sembrava esserci confusione in città (almeno da quanto poteva sentire da dove si trovava). Eppure, il fumo continuava a salire, proveniente da chissà quale edificio in fiamme all'interno.
Tyris
00giovedì 10 marzo 2005 19:26
[Dark, azzardo una conclusione, ma dimmi se sbaglio: i guerrieri con le armi da lancio hanno dei giavellotti o roba simile, quindi li posso trattare come fanteria leggera, giusto?]

"Agli ordini comandante!"

Dispongo i "miei" uomini in doppia freccia: me ed i due mercenari da mischia come prima freccia, mentre gli altri 2 con le armi da lancio all'interno della freccia da noi creata, sempre in freccia (o meglio, visto che sono solo in 2, a "V" rovesciata rispetto al senzo dell'avanzamento).
Quindi, ogni soldato con l'arma da lancio, è coperto su un fianco da un fante, e dall'altro da un "giavvelottiere" più un fante. Retroguardia no, perchè dovremmo avere la nave dietro.

Avendo esplorato i dintorni e non avendo trovato nulla, mi dirigo dentro la città cambiando la formazione dei miei uomini con i giavellotti. Ora camminano all'indietro e guardano verso l'alto, in modo da coprire la zona che noi fanti non riusciamo a coprire. Guardano in alto perchè, essendoci degli edifici, possono venire agguati dall'alto. Non che sia una grossa protezione, ma almeno individuiamo da dove sparano e possiamo ripararci in tempo.
I fanti, invece, devono concentrare la loro attenzione sui lati e in alto sui lati. Io copro l'intera zona anteriore, sia in avanti che in alto.

"Mi raccomando ragazzi, state attenti". [ordino a tutti di preparare un'azione a loro scelta. Non mi sento di dare degli ordini tassativi perchè in fondo non sono miei sottoposti, e non voglio averli sulla coscienza.]


DarkDreamer
00giovedì 10 marzo 2005 22:09
[Si, puoi considerarli in questa maniera. Mi sono dimenticato di dirti che, fino a quando non te lo dirò io, potrai interpretare anche le altre guardie. Le loro stat non sono importanti, considera solo che essi sono di qualche livello più basso rispetto a te]

Con le dovute preparazioni e accortezze, Maximus e gli altri entrano all'interno della città. A dispetto di quanto tutti si erano immaginati fino ad ora, non c'erano segni di lotta o cadaveri sparsi un po' dovunque, con l'unica eccezione di un muro di una casa crollato... ma esso non sembrava affatto opera di pirati.
C'era comunque confusione all'interno, ma solo a causa di un incendio che stava divorando una casa situata all'interno della piazza cittadino, a breve distanza da dove Maximus e gli altri si trovavano. Nei pressi dell'evento, alcuni cittadini facevano il loro meglio per estinguere le fiamme, mentre altri osservavano il loro lavoro o stavano intorno a una donna piangente, probabilmente la vittima di quel drammatico incidente.
Tyris
00venerdì 11 marzo 2005 09:32
"Rompiamo le righe. Avanti, lazzaroni, aiutiamoli".

Detto questo mi dirigo con sollecitudine verso il luogo dell'incendio.

"Che è successo?"

Anche se non mi arriva risposta, cerco di aiutare tutti il più possibile, magari portando 2-3 secchi d'acqua per volta (dovrei essere abbastanza robusto. Comunque non mi carico troppo perchè non voglio stancarmi e magari essere impreparato ad una lotta). Le guardie, invece, o si danno molto da fare, oppure non fanno nulla, bighellonando in cerca di informazioni (dipende dal loro allineamento, no?).

"C'è qualcuno lì dentro? Sono usciti tutti?"


DarkDreamer
00martedì 15 marzo 2005 19:55
Stando così vicino al luogo dell'evento, la confusione e la paura erano molto più avvertibili. Maximus lesse sui volti di quella gente la stanchezza propria di chi è stata sottoposta a fatiche non da un solo giorno, ma da molto tempo.
L'aiuto apportato dal guerriero e dagli altri mercenari venne accolto con piacere dai popolani, che non mostrarono la minima diffidenza nei loro confronti. Nel frattempo, due delle guardie cittadine cercavano di calmare la donna piangente, una facendole coraggio, l'altra cercando di farle bere un forte liquore. "Con questo tutto diventa più semplice da affrontare" le diceva risolutamente.
Quando Maximus pose la domanda, un uomo sulla cinquantina, col volto annerito dal fumo, gli disse con voce dura: "Un incendio, ecco che è successo! Ci mancava solo questo, con tutti i problemi che abbiamo dovuto affrontare fino ad ora! Non è rimasto nessuno là dentro, io stesso ho provveduto ad accompagnare fuori da lì i poveri inquilini - quella donna e il suo bambino". Quasi come a dare conferma alle sue parole, un piccolo bimbo di otto anni, uscito dal mucchio intorno alla donna, tirò l'orlo dei pantaloni rotti e semi-bruciacchiati del tipo e piangendo gli chiese di prenderlo sulle sue braccia. Così fece, interrompendo il discorso. Urlò qualcosa a uno delle persone al lavoro, quindi si rivolse di nuovo a Maximus: "Quella povera donna ha già dovuto sopportare la perdita del marito, ma le sue sofferenze sono presto cresciute. Ella non ha più un tetto sulla testa, ora. Ma in questa città sono avvenute troppe cose, e tutte insieme: prima un gruppo di cultisti pazzi, mascherati dietro il culto di Pelor. Poi terremoti, crolli in tutta l'isola - abbiamo perso il nostro saggio, Fallard, la montagna su cui risiedeva è sprofondata letteralmente in mare. Poi la morte del fabbro a causa di un assassino. E proprio quando questi problemi sembravano essersi risolti dall'arrivo di un elfo, Nimiol, definito l'inviato di Pelor per punire il male costituiti dai cultisti dietro il suo nome, ecco l'arrivo dei pirati, che hanno distrutto il nostro porto, piccole disgrazie all'interno della comunità... e soprattutto quella bestia, che entra nella nostra città periodicamente distruggendo e seminando terrore". Il tipo disse tutto ciò in tono concitato, incontrollato, quasi al limite dell'urlo. "Mi dispiace sfogare su di lei tutto questo dolore e questa sofferenza, ma noi tutti non ce la facciamo più! Sembra quasi che - da quando il culto di Pelor è stato rifondato - nulla stia andando per il verso giusto!" pronunciò queste parole ancora più preso dall'ira e, quasi, da stizza.
Tyris
00mercoledì 16 marzo 2005 20:36
"Uhm, punitore del male elfico. Mi domando se sia il mio maestro" penso fra me e me.
"Ma no, che sciocchezze. Fra tutti gli elfi proprio lui dovevano acchiappare".

"Una bestia eh? Sentite, quanto è grossa questa bestia? Io sono un pò fuori allenamento, ma forse potrei darvi una mano". Appena finita la frase mi mordo le labbra...quell'elfo mi ha contagiato troppo. "Non devo farmi immischiare." penso bruscamente...

...

"Ma in fondo è solo gente che cerca aiuto, che diamine. Poi, non sono anch'io in cerca di gloria? Magari potrei cominciare proprio da qui e dimostrare che noi Caesarii siamo forti anche fuori dell'arena. Ma prima devo tornare dal mio capitano. Mi ha dato un'ordine e lo rispetterò" penso.

"Uomini, torniamo alla nave a fare rapporto. PRESTO!"

Se gli uomini mi seguono, vado alla nave, altrimenti li aspetto un pò e poi parto comunque da solo. Arrivato lì, riferisco tutto al capitano.


[Modificato da Tyris 17/03/2005 9.38]

DarkDreamer
00sabato 19 marzo 2005 21:46
Maximus buttò lì la questione dell'aiuto, ma l'uomo venne colpito da tale affermazione: "So che magari lei è abituato alla lotta, ma se lo lasci dire: ha fegato. Non so, però, quanto le potrebbe servire contro di essa. E' un essere un po' grottesco, uno scherzo della natura, ma non ho mai visto nulla di così feroce. Persino gli orsi non si battono con tale furia" concluse.
In ogni caso, Maximus decise di tornare indietro, a riferire al suo capitano...

"Uhm" bofonchiò inizialmente. Il guerriero non lo aveva incontrato sulla nava, ma presso l'entrata del porto, su cui era stata organizzata una difesa ad eventuali assalti. "Per Pelor, manco per pochi mesi e guarda che putiferio avviene in questa città. E dire che mi lamentavo delle mie sventure! A quanto pare i pirati devono essersene andati, perciò possiamo tirare dei sospiri di sollievo. Ma quella bestia? E tutti quegli incidenti in città? Forse non è affatto il caso di abbassare la guardia...". Indi si rivolse ai mercenari, con voce meno tesa e più risoluta, che da un tipo come lui non si sarebbe mai immaginata: "Questa città è la mia casa" disse, con una risoluzione che da un tipo come lui non si sarebbe mai immaginata "Ed è mia intenzione cercare di rimediare un poco ai mali che la affliggono. Quanto a voi, miei fedeli compagni, siete sciolti da ogni incarico. Riceverete la vostra paga per il viaggio fra breve... il tempo di sistemare queste seccature e di mettere qualcosa sotto i denti".
Ci fu un mormorio tra le file dei soldati, ma esso non si lasciò distrarre. Quindi, in tono più cordiale ma deciso, si rivolse a Maximus: "E tu? Cos'hai intenzione di fare?"
Tyris
00domenica 20 marzo 2005 12:30
"Beh capitano, io ho bisogno di sgranchirmi un pò le gambe, le braccia e tutto il resto. Se quest'affare non è troppo grosso, potrei darle una mano a metterlo giù. Ho passato troppo tempo a ingozzarmi e poltrire su quella nave, che ormai ho le articolazioni di un vecchio".

Detto questo, faccio due giri di polso con l'arma per testare i miei legamenti. Sembrano apposto.

"Mmm, si ho bisogno di un pò d'esercizio. Capitano, se serve io posso dare una mano...solo che poi dovreste raccontare le mie eroiche gesta in lungo e in largo...eh eh eh" sogghigno sarcasticamente.
"Scherzi a parte, più che di denaro sono affamato di gloria. E quale miglior posto di un villaggio sotto attacco?" e strizzo l'occhio al capitano.

"Io sono pronto" e mi assetto in posizione da combattimento [più per scena che per necessità, in effetti]


DarkDreamer
00lunedì 21 marzo 2005 19:06
"Mi piace la tua disposizione d'animo, forse un po' tendente a un tornaconto personale, ma chi non lo ha a questo mondo? Io stesso ho l'interesse prioritario di salvare la mia città e apparire meritevole ai suoi occhi.
In ogni caso, prima di affrontare il problema dovremo informarci un po' su di esso. La mia intenzione sarebbe questa: dividiamoci e cerchiamo informazioni in città, quindi ci incontriamo in taverna e - alla luce di quanto abbiamo saputo - decidiamo il da farsi. Che ne dici? Oppure hai da proporre qualcos'altro?
Tyris
00martedì 22 marzo 2005 10:13
[Lo so che sono stato brutale, ma sto cercando di interpretare il basso punteggio di carisma come mancanza di tatto, l'allineamento - se fossi stato L\B avrei agito subito - e il motivo che mi spinge all'avventura. Di mio li avrei aiutati senza domande, ma il PG non è su quella linea...dovevo dargli un motivo valido per agire al fianco del capitano]

"Per me va benissimo. Non mi intendo di spionaggio e cose simili ma vedrò di fare del mio meglio. Se per voi va bene, io comincerei subito. Prima lo troviamo, prima lo abbattiamo".

Se il capitano non ha altro da dirmi, mi congedo, altrimenti attendo ulteriori istruzioni.
Quando ha finito, ritorno di gran carriera (ma non correndo) verso il luogo dell'incendio e comincio a fare domande in giro, aiutandoli in modo che si ben dispongano verso di me, facendo il nome del capitano [sempre se lo conosco e lui stesso non me l'abbia vietato], e rivolgendomi soprattutto agli uomini più in forza (per il semplice motivo che, essendo giovani e forti, potrebbero aver provato ad attaccare la bestia e potrebbero essersi informati su di essa...abitudini, tane, tattiche)


DarkDreamer
00giovedì 7 aprile 2005 20:46
[Non ti preoccupare]

Maximus ritornò presso il luogo dell'incidente. Il pericolo sembrava scampato, così come la paura sembrava essere scomparsa dai visi della gente. Anche la donna sembrava stare meglio, se si definisce meglio un momentaneo attimo di tranquillità dopo lo scampato pericolo.
Il massimo che Maximus potè fare era di dare una mano a trasportare gli effetti personali rimasti alla povera donna. Ma lo straniero aveva già attirato su di sè l'attenzione generale, visto il suo desiderio di liberare la cittadinanza dalla "bestia". Nessuno era ancora riuscito a trovare la sua tana, ma il luogo in cui appariva era sempre lo stesso: i campi fuori dalla città. La bestia aggrediva gli incauti passanti, ma godeva anche di attuare un vero e proprio attacco contro la cittadinanza, se le porte cittadine rimanevano aperte.
Molti sapevano descriverla, ma nessuno l'aveva vista troppo da vicino, tanto era la paura di incorrere nelle sue cariche. "Il suo aspetto è molto grottesco, uno scherzo della natura... ma la sua furia è tale che questo dettaglio diventa trascurabile" diceva un soldato sopravvissuto a una delle sue cariche. Era un possente toro, molto più grande rispetto ai suoi simili, ma al posto della coda taurina ne disponeva una innaturale, più grande del suo corpo, la quale era quella di uno scorpione. Nessuno aveva avuto modo di scoprire quanto fosse letale il suo veleno (se c'era), poichè quelli che erano morti nell'affrontarlo cadevano per l'urto della carica.
Non si capiva come tale creatura fosse comparsa, nè perchè comparisse a giorni alterni, nè perchè attaccava con tale furia la cittadinanza. Alcuni dicevano che l'avevano lasciata qui i pirati, altri che fosse l'esperimento del mago Fallard (ormai morto) scampato alla distruzione del suo maniero, altri come una punizione divina. Qualunque fosse il motivo, la bestia e la distruzione che essa arrecava erano tangibili e fondate.

[Le sue abitudini consistono principalmente nel rimanere nei campi fuori città aspettando l'occasione di aggredire qualche sprovveduto. A volte - anche con le porte chiuse - caricava contro la città stessa, senza risultato. Rimaneva lì tutto il giorno.
Chiedendo in giro, vieni a sapere che la bestia si trova lì solo in determinati giorni. Nessuno li ha datati con certezza, anche se sembra che si trovi lì ogni cinque giorni.
Per quanto riguarda i soldati, due sono meritevoli: uno è il soldato ferito, non molto più esperto rispetto a un normale armigero, ma ha affrontato la bestia. Un altro forse meritevole era Potriul, il tipo che aveva salvato il bambino dalla casa in fiamme, per il suo coraggio; non sai se sa combattere o meno]
Tyris
00venerdì 8 aprile 2005 10:59
"Penso di avere un pò di cose da dire - fra me e me - Forse sarebbe ora che tornassi in taverna ad incontrare il capitano. Potremmo andare insieme a parlare con quelli che l'hanno conosciuta...magari il capitano, essendo di qui, potrebbe conoscerli meglio e ottenere maggiori dettagli. Non sono mai stato un mostro in diplomazia e non credo che oggi sia un giorno diverso. Un toro con la coda di scorpione?! Numi, mai sentita una cosa simile!"

"Ogni 5 giorni? - rivolgendomi al mio interlocutore - E quando è stata l'ultima volta che si è fatto vivo? Oggi? Ieri? L'altro ieri?"

Continuo ad aiutare quanto più possibile, ma come sempre, senza stancarmi. Se e quando non hanno più bisogno di me, vado alla taverna, entro e cerco il capitano. Nel caso non fosse arrivato, mi siedo ad aspettarlo senza ordinare nulla.

Mi guardo un pò in giro, cercando di captare qualche discorso che possa rivestire una certa importanza per le mie indagini. Però sempre in maniera molto distratta, senza interessarmi troppo..."In fondo ho informazioni bastevoli" penso


DarkDreamer
00sabato 16 aprile 2005 16:59
"L'ultima scorribanda è avvenuta un paio di giorni fa... l'assalto è stato contenuto, siamo riusciti a respingerla cavandocela con poco. Anche se il poco non è poi così tale" disse, indicando la casa crollata che Maximus aveva visto appena entrato in città. "Le porte erano aperte quel giorno e la bestia è entrata dentro senza farsi vedere. Sta diventando sempre più furba - ed è questo che ci sta spaventa - ed audace".

Non seppe nient'altro chiedendo in giro.
Arrivato alla taverna - molto affollata per quell'ora [pomeriggio inoltrato, per intenderci] - Maximus cercò il capitano. Non trovandolo, venne a sapere dall'oste che era salito da poco in stanza. Gli consigliò di sedersi a un tavolo, ci avrebbe pensato poi lui ad avvertire il capitano e a condurlo da lui.
E così successe. Il capitano, spogliatosi del suo abbigliamento da marinaio ma con indosso un armatura di pelle e un'arma con sè, si sedette presso il tavolo del guerriero e ordinò all'oste - che lo aveva accompagnato - due ricche birre.
Mentre aspettavano la bevanda, il capitano si rivolse a Maximus:
"Ho avuto modo di sentire poco in giro, prima di venire qui. Tu hai scoperto qualcosa?"
Tyris
00sabato 16 aprile 2005 19:49
[gli riferisco tutto]

"Se si fa viva ogni 5 giorni, e l'ultima volta è stata un paio di giorni fa, dopodomani dovrebbe rifarsi viva, esatto capitano?"

Sorseggiando la birra

"A meno che qualcuno non la vada a scovare prima. Voi avete saputo qualcosa?"


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