Internet senza confini

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=Foxtrott=
00venerdì 25 maggio 2007 19:44

GABRIELE BECCARIA
TORINO
La sua Africa è in alta quota, tra la Capanna Margherita sul Monte Rosa e il Monte Cimone: 295 chilometri in linea d’aria, una distanza incolmabile per i tradizionali sistemi wireless, senza fili, che trasmettono informazioni.

Daniele Trinchero, professore di sistemi a radiofrequenza del Politecnico di Torino, ha pensato alla sfida come farebbe un’esploratore avanzando in una terra incognita e l’ha vinta: scambia i file lungo quella voragine di quasi 300 chilometri e ha organizzato anche una videoconferenza. Racconta con ironia il suo miracoloso wireless, capace di bruciare i limiti conosciuti, 200 metri per i sistemi WiFi e 40 chilometri con il WiMax.

«Con i miei giovani collaboratori mi sono buttato in una competizione non scritta», spiega e, mentre la passione per la montagna lo spingeva a scegliere una delle punte più alte d’Europa, pensava proprio all’Africa delle comunicazioni incerte e dalle infrastrutture fatiscenti. Inviare una mail dal Cairo a Johannesburg lungo le linee telefoniche del continente più povero del mondo è - e sarà forse sempre - un’avventura tecnologica con reminiscenze alla Livingstone. Usare il Metodo Trinchero diventa invece un’impresa possibile e, merito ulteriore, a costi più che accettabili.

E’ facile vincere quando i mezzi sono illimitati. Al Politecnico, invece, si è partiti con l’idea politicamente corretta della minima spesa. «Abbiamo utilizzato tecnologia volutamente povera». Vale a dire? «Alcuni vecchi computer, presi dai nostri laboratori, e riciclati». Sono stati riprogrammati con software meno onerosi di Windows, cioè con Linux. «E si sono inserite le schede di trasmissione wireless, quelle di uso normale negli impianti di distribuzione domestica e delle reti in spazi aperti, con modifiche ai protocolli di comunicazione». L’investimento anche stavolta è stato minimo (100 euro), a cui si è sommato il terzo elemento delle triade, un’antenna.

Risultato: un successo. Il look - ammette Trinchero - non è così fotogenicamente hi tech come pretende uno spot, ma i ritocchi estetici non saranno difficili. E, questione fondamentale, tutto funziona. In gergo, «il segnale è stabile». Così i «file» vanno e vengono sulla loro invisibile autostrada. La rete parte dal Politecnico di Torino, arriva alla Capanna Margherita e da lì raggiunge il Monte Valluga in Austria (a 225 chilometri) e Pian Cavallaro sul Monte Cimone (a 295). Un record per un sistema con trasmettitori controllati con software «open source» - accessibile a chiunque e gratuitamente - e che funzionano con potenza bassissima, trascurabile perfino rispetto a un cellulare.

Ora al rifugio c’è la connettività Internet a banda larga, mentre una webcam trasmette immagini ogni 15 secondi sul sito del laboratorio iXem del Politecnico. Lo spettacolo è grandioso.

CHE COS'E'
Dai cavi all’etere
Con il sistema wireless i pc non comunicano più attraverso i cavi, ma via etere. Niente più fili da depositare o muri da oltrepassare: l’utente è libero di connettersi dove e quando vuole, secondo il principio della «navigazione globale», purché si trovi in una zona di copertura (con un raggio che non supera i 200 metri).

IL SISTEMA
A basso costo per il Terzo Mondo
Il sistema sperimentato dal Politecnico di Torino è semplice ed economico. Può funzionare ovunque e con bassissime potenze (è sufficiente, infatti, alimentarlo con l’energia di un pannello solare). Le caratteristiche del progetto, pensato prima di tutto per le aree più povere del Terzo Mondo, sono consultabili sul sito Internet dei laboratori «iXem Labs» («wireless anywhere, anyhow, anytime, for anybody»):
http://www.ixem.polito.it/index_e.htm.
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