Dallla quarta di copertina...
Tra i grandi personaggi dell'antica Roma, nessuno è stato più geniale, astuto e controverso di Marco Tullio Cicerone. Eppure ben pochi avrebbero scommesso sul suo futuro quando, all'età di ventisette anni, scelse di lanciarsi nell'infido e violento mondo della politica, deciso a raggiungere con ogni mezzo l'"imperium", il sommo potere statale. Cicerone era un avvocato promettente, oltre che un affascinante oratore. Non discendeva da una delle grandi famiglie aristocratiche, non poteva presentare il conto dei favori politici elargiti dai suoi antenati, non disponeva delle enormi ricchezze di Crasso per aprirsi corsie preferenziali e, a differenza di Pompeo o di Cesare, non aveva alle spalle l'esercito per legittimare la sua candidatura a primo cittadino di Roma. Era quello che si potrebbe definire un perfetto outsider. Vulnerabile, intelligentissimo, assetato di onori, spesso subdolo, era tuttavia un uomo ricco di interessi ed estremamente sensibile. A raccontare la sua straordinaria vicenda è il fedele Tirone, il segretario particolare sempre al suo fianco nei momenti più radiosi e in quelli più difficili, testimone dei suoi incontri privati e latore dei suoi messaggi segreti. Robert Harris ci consegna un ritratto di Cicerone ben diverso dal personaggio solenne che noi conosciamo. "Imperium" è un grande romanzo, il primo di una straordinaria trilogia che, sulle orme del recente "Pompei", ci svela i retroscena di una realtà fatta di intrighi e di corruzione, singolarmente affine alla nostra. Un affresco ricchissimo e drammatico che mette a nudo i meccanismi della lotta per il potere e le componenti dell'ambizione politica, da leggere come un thriller appassionante.
Io di Harris ho letto
Fatherland (capolavoro!!!),
Enigma (trhiller psicologico) e
Pompei (una conoscenza del mondo romano da far invidia a noi poveri italici ignoranti), e non credevo che un così esperto di Seconda Guerra Mondiale (per giunta Canadese mi pare, o dico vaccate? magari ricordo male) avesse una padronanza e una cultura così perfetta ed esatta del mondo latino antico.
Mi mancano solo
Archangel e
I Diari di Hitler.
E sicuramente prenderò anche Imperium, date le premesse.