Il secondo film di Richard Kelly

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De Baimbo
00mercoledì 20 dicembre 2006 12:55
si chiama Southland Tales, lo aspettavo da tanto come altri, ma di tutte le recensioni che ho trovato non ce n'è una positiva, pare proprio che questa volta il nostro amico abbia pisciato fuori dal vaso. Ecco, ne posto una (scelta tra quelle con meno insulti).

Uno spreco di talento totale in un film narcisista e visionario-apocalittico che ruba volgarmente da Lynch e unisce diverse arti (musica, fumetto, pop-art), citazioni cinematografiche (Aldrich, Scott) e letterarie (Dick, Eliot) come per nascondere la sua imbarazzante povertà. Un totale flop del regista di “Donnie Darko”


“È così che è finito il mondo. Non per un’esplosione ma per un lamento”. Dalla citazione di Eliot, prende forma la visione dell’apocalisse di Southland Tales, kolossal fantascientifico-thriller di Richard Kelly, ambientato a Los Angeles nel 2008 in cui un attacco nucleare ha fatto piombare gli Stati Uniti in guerra. Per sopperire alla mancanza di carburante, la compagnia US-I Dent costruisce un generatore di energia che funziona sui flussi dell’oceano ma altera la rotazione della terra. La vita degli esseri umani cambia così totalmente, in particolare quella di Boxer Santaros (The Rock), attore di film d’azione colpito d’amnesia, dell’ex-star Krista Now (Sarah Michelle Gellar) e dei fratelli gemelli Roland e Ronald Taverner (Sean William Scott). Il trentunenne cineasta statunitense, dopo la clamorosa riscoperta di Donnie Darko, elabora un’universo futuristico e misterico, elementi presenti nei suoi due cortometraggi The Goodbye Place (1996) e Visceral Matter (1997). Si vede così che l’impianto fantascientifico, con quei colori ipnotici degli interni ad opera della fotografia di Steven B. Poster (già suo collaboratore per Donnie Darko) o quelle visioni dei grattacieli dall’alto, appaiono influenzati dalla letteratura di Philip K. Dick filtrata attraverso Blade Runner. A Kelly non riesce più quel felice equilibrio di follia visionaria presente nel suo film precedente malgrado i riferimenti espliciti come la presenza dell’inizio di Un bacio e una pistola (1955) di Aldrich. Cerca invece quella continuità ininterrotta tra immagine e musica quasi cercando di avere quella progressione sensa sosta nel mostrare la ‘fine del mondo’ del cinema di Paul Thomas Anderson. Ma stavolta il cineasta statunitense è schiavo del suo stesso narcisismo, disseminando lo spazio di specchi, schermi tv, sguardi in macchina, fughe come per riempire l’inquadratura di corpi e oggetti. Ma non c’è impatto in quanto quasi tutti i 160 minuti del film appaiono impermeabili, inframmezzati dagli squarci di un talento che c’è (la parte finale, il musical con le ballerine con il lokk alla Marylin Monroe) ma appare sprecato in un delirio d’onnipotenza insopportabile. Kelly da l’impressione di rubare dalle varie arti proprio perché Southland Tales apparirebbe altrimenti un’opera di una povertà imbarazzante. E, di fatto, lo è. Oltre Eliot e Dick, Kelly riprende il fumetto e la pop-art, e soprattutto utilizza una colonna sonora ricchissima che mescola, per esempio, Moby con Ravel, Louis Armstrong con i Radiohead, Wagner con Muse. E soprattutto copia volgarmente gli abissi lynchiani lasciando le azioni in una dimensione quasi a metà tra il reale e il soprannaturale. Ma, volendo spingersi all’estremo, Southland Tales non è migliore del pessimo Battaglia per la terra, uno dei più clamorosi flop di John Travolta. Probabilmente il film di Kelly andrebbe visto come successioni di molteplici segmenti da videoclip. Forse in quel caso funzionerebbe.


Lu core de lu salentu
00mercoledì 20 dicembre 2006 13:34
richard kelly era quella di beverly hills? e poi come si permette di pisciare fuori dai vasi? solo perchè è un'artista pensa che il mondo sia suo? pensa se l'avesse fatto all'umbriafiere e giovanni avrebbe dovuto pulire la sua pipì fuori dal vaso, pensa quante botte prendeva.
Ras Tino
00mercoledì 20 dicembre 2006 13:53
Un film visionario-apocalittico che ruba volgarmente da Lynch e unisce diverse arti (musica, fumetto, pop-art), citazioni cinematografiche (Aldrich, Scott) e letterarie (Dick, Eliot) come per nascondere la sua imbarazzante povertà... non sembra anche la descrizione di Donnie Darko?

jungle@boogie
00mercoledì 20 dicembre 2006 15:35
ho visto la foto e sembra uno dei take that
vabbè bimbo consolati con questo:
(non centra niente ma io ho la licenza off-topic)
ti ricordi quando ti parlavo della nuova canzone di genio "il coglione" purtroppo il video non è quello che va in onda su umbriatv o su tef....ma fa lo stesso


ciao ciao bimbo
con affetto
marco
De Baimbo
00mercoledì 20 dicembre 2006 17:45
questa me l'aspettavo

Scritto da: Ras Tino 20/12/2006 13.53
Un film visionario-apocalittico che ruba volgarmente da Lynch e unisce diverse arti (musica, fumetto, pop-art), citazioni cinematografiche (Aldrich, Scott) e letterarie (Dick, Eliot) come per nascondere la sua imbarazzante povertà... non sembra anche la descrizione di Donnie Darko?



ahah

E no che non sembra. Personalmente ancora adoro Donnie Darko, e anche se quando vedrò questo secondo mi farà schifo di sicuro non cambierà la mia impressione sull'altro.
Guardete Rocky Balboa salame! [SM=g27975]

"per me i cinque Rocky sono dei capolavori del cinema"
Ras Tino 2006

[SM=g27962]
Ras Tino
00giovedì 21 dicembre 2006 19:26
CHE DIFFERENZA DI STILE:

Un film visionario-apocalittico che ruba volgarmente da Lynch e unisce diverse arti (musica, fumetto, pop-art), citazioni cinematografiche (Aldrich, Scott) e letterarie (Dick, Eliot) come per nascondere la sua imbarazzante povertà... non sembra anche la descrizione di Donnie Darko?
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Guardete Rocky Balboa salame!




Bimbo non lo so, potevi anche dirmi 'tappo' oppure "Facemo a gara a chi sbora più lontano"...




"per me i cinque Rocky sono dei capolavori del cinema"
Ras Tino 2006


MAI DETTA UNA COSA DEL GENERE!!! Io ti ho detto i primi QUATTRO e ho anche specificato che quei film vanno giudicati nel loro contesto storico.
Ti ricordo che in Rocky I (1976) il protagonista PERDE!!!!
Innegabile poi l'adrenalina che dà la visione di alcune scene, la scelta delle musiche che tuttora vengono citate in film e trasmissioni... La regia del IV episodio (1985) che mette in risalto la differenza degli allenamenti rustici con quelli frutto degli anabolizzanti che tanto erano in voga negli anni '80... ma che le dico a fare queste cose a te??? Tu sei bravo solo a impasticcarti nelle feste goa





De Baimbo
00venerdì 22 dicembre 2006 10:19
Ancora me devo abitua' al fatto che quando scrivo sul forum non se capisce con che tono dico le cose.
Rasti appena micchele impara quella canzone con la chitarra facciamo un falò e limoniamo.
the bitch
00venerdì 22 dicembre 2006 11:36
questa è la mia sensazione mutande di alluminio dovrç portare!!!!! ( mamma sono proprio un collionee)
the bitch
00venerdì 22 dicembre 2006 11:40
scusate so rimasto flesciato dal video di palermi
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