La sorprendente scoperta di un gruppo di scienziati greci
La figura geometrica ritrovata in pitture minoiche del 1650 a.C.
Il giallo della spirale di Archimede
A Creta era nota già da mille anni
Ma il matematico siracusano ne formalizzò le proprietà in un trattato
ROMA - Nel 300 a.C. Archimede, il più grande matematico dell'antichità, scoprì e teorizzò la spirale, figura geometrica che porta il suo nome. Mille anni prima, però, la stessa figura veniva dipinta dai minoici, utilizzata nei mosaici che decoravano palazzi e uffici pubblici. Lo dimostra una pittura ritrovata sull'isola di Santorini, datata 1650 a.C.: spirali di Archimede quasi perfette, sostiene il team del professor Constantin Papaodysseus dell'Università tecnica di Atene. Troppo perfette per essere frutto del caso.
Un ritrovamento sorprendente, soprattutto se si considera che la spirale di Archimede non esiste in natura, a differenza di altri tipi di spirale diffusi ad esempio su alcune conchiglie. Difficile stabilire se i cretesi fossero a conoscenza dei dettagli matematici della figura, o di una teoria geometrica alla base dei disegni. Ma è evidente, si legge sullo studio pubblicato su Archaeometry, che "dietro la realizzazione di queste pitture c'erano esperimenti con oggetti geometrici, oltre che un senso geometrico intuitivo". La prova che i minoici avessero conoscenze molto più avanzate di quanto si pensasse, almeno dal punto di vista pratico.
Le spirali minoiche sono venute alla luce nell'isola di Santorini, l'antica Creta, distrutta proprio intorno al 1650 a.C. da un'eruzione vulcanica. Un evento catastrofico, che finì per seppellire la città meridionale di Akrotiri, dove sono stati rinvenuti decine di edifici e oggetti, tra cui le famose pitture. Le spirali, del diametro di 32 cm, decoravano un palazzo pubblico, probabilmente un tempio, il cosiddetto Xeste 3. Finora, però, nessun osservatore aveva pensato che potessero corrispondere a una formula matematica. "Ma sono troppo precise per essere casuali", afferma Papaodysseus, "gli errori sono inferiori a un terzo di millimetro".
Il mistero, quindi, si infittisce. Ma se è impossibile dimostrare che Archimede avesse mai visto le pitture cretesi, è certo che fu il matematico siracusano a formalizzare le proprietà matematiche delle spirali in un trattato dedicato: immaginiamo un punto che si muove partendo dal centro; man mano che si allontana, la distanza dal centro è proporzionale all'angolo coperto.
(1 marzo 2006)
da:
www.repubblica.it/2006/c/sezioni/scienza_e_tecnologia/archimede/archimede/archim...