Georgia bombarda Ossezia del Sud - colonna russa entra a Tskhinvali

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Breznev
00venerdì 8 agosto 2008 14:16
Dopo una feroce battaglia ieri tra truppe di terra georgiane e milizie separatiste ossete, la Georgia ha lanciato oggi bombardamenti aerei contro la provincia autonoma ribelle dell'Ossezia del Sud: lo ha riferito il comandante delle forze d'interposizione russe, Marat Kylakhmetov, secondo cui alcuni caccia-bombardieri georgiani Sukhoi-25, di produzione sovietica, in due ondate successive hanno colpito postazioni dei ribelli sud-ossetini nei dintorni del villaggio di Tkverneti. La reazione di Mosca non si è fatta attendere: una colonna di blindati russi è entrata nella capitale dell'Ossezia del sud Tskhinvali. Si è fatta strada dopo che forze sudossete avevano respinto a sud di Tskhinvali i soldati georgiani. Al centro della città sono stati distrutti quattro carri armati di Tbilisi, afferma un miliziano sudosseto.

Vano un precedente cessate-il-fuoco tra le parti, durato solo poche ore. La Croce Rossa ha intanto chiesto l'apertura di un corridoio umanitario per permettere alle ambulanze di evacuare i feriti nei combattimenti. E un responsabile delle forze georgiane ha dichiarato che Tbilisi osserverà un cessate il fuoco di tre ore oggi per permettere l'evacuazione dei feriti.

Secondo il corrispondente sul posto dell'agenzia russa Interfax i morti dell'offensiva georgiana sono ormai decine, se non centinaia. Il ministero della Difesa georgiano ha mobilitato i riservisti e il presidente Mikheil Saakashvili ha dichiarato lo stato di "mobilitazione generale" contro i separatisti.

Immediata la reazione di Mosca: "Le azioni aggressive della Georgia verso l'Ossezia del Sud provocheranno azioni di risposta", ha detto il primo ministro russo Vladimir Putin da Pechino. E così è stato: una colonna di blindati è entrata nella capitale della provincia contesa. Il premiere russo, poco prima, aveva detto al presidente americano George W. Bush che molti volontari sono pronti ad andare a combattere in Ossezia e "sarebbe difficile fermarli". Il presidente Dmitri Medvedev ha convocato a Mosca una riunione di emergenza del consiglio nazionale di sicurezza, mentre il governo di Tbilisi ha denunciato che il proprio territorio è stato a sua volta attaccato da almeno tre Sukhoi-24 russi.

Secondo Shota Utiashvili, portavoce del ministero dell'Interno, due jet avrebbero sganciato altrettante bombe su un commissariato di polizia a Kareli, mentre il terzo avrebbe fatto lo stesso a Gori, dove le truppe regolari della Georgia si erano radunate per sferrare poi l'offensiva di terra contro i ribelli sud-ossetini, che godono dell'appoggio di Mosca. Ambedue le località bombardate nella Repubblica ex sovietica sono situate poco a sud del confine con la provincia separatista. Mosca denuncia invece l'attacco condotto dall'artiglieria georgiana contro una caserma delle forze di interposizione russe in Ossezia del Sud a Tskhinvali, dove tre soldati sono rimasti feriti.

Su richiesta della Russia, il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha tenuto una seduta straordinaria notturna per fare il punto sulla crisi, ma non è riuscito a concordare una dichiarazione congiunta sul cessate il fuoco a causa dell'opposizione di Usa e Gran Bretagna. Dalla Nato arriva un fermo invito a cessare immediatamente gli scontri armati e avviare colloqui diretti. Il segretario generale, Jaap de Hoop Scheffer in una nota si è detto "seriamente preoccupato per gli eventi che stanno avendo luogo nella regione georgiana dell'Ossezia del Sud, e afferma che l'Alleanza sta seguendo attentamente la situazione".

(8 agosto 2008)
Repubblica.it


cointreau il possente
00venerdì 8 agosto 2008 14:43
Ossezia del sud-Georgia: anni di tensioni
Le tensioni tra Ossezia del sud e Georgia sono iniziate alle fine degli anni Ottanta, con la dissoluzione dell'Unione Sovietica. La caduta del comunismo ha portato alla divisione della Ossezia in una provincia del nord, rimasta nella Russia e chiamata anche Alania, e una del sud entrata a far parte della Georgia. La Georgia si dichiarò Stato indipendente nel 1991 e abolì l'autonomia dell'Ossezia del sud che esisteva sotto il regime sovietico. Molti osseti fuggirono a nord per entrare nella Federazione russa e iniziò un movimento, sostenuto da Mosca, per staccare anche la parte meridionale dell'Ossezia dalla Georgia. Tbilisi infatti si stava allontanando dall'orbita di Mosca per entrare sotto l'influenza occidentale e, in particolare, americana, fatto che al Cremlino provocava timori per l'accerchiamento delle forze della Nato. Mosca in quel periodo appoggiò anche la provincia separatista georgiana dell'Abkhazia, in un conflitto con Tbilisi che provocò migliaia di vittime e il distacco de facto dell'Abkhazia dalla Georgia. Il Cremlino inoltre accusò per anni Tbilisi di far passare armi e guerriglieri ceceni attraverso l'Ossezia del sud.

LINGUA - Un passo decisivo per l'aumento delle tensioni fu la decisione di Tbilisi di dichiarare nel 1991 il georgiano unica lingua ufficiale dello Stato, abolendo in pratica il bilinguismo in Ossezia, dove si parla una lingua del gruppo iranico. Alla fine del 1991 iniziarono gli scontri tra georgiani e osseti, che provocarono circa un migliaio di morti e 100 mila profughi. Ci fu la reazione russa e la Georgia l'anno dopo accettò un cessate il fuoco, ma le ostilità e le scaramucce non sono mai cessate e periodicamente avvengono scontri a fuoco nonostante la presenza di una forza internazionale di interposizione formata in gran parte da soldati russi. Con il colpo di Stato che ha tolto il potere al presidente georgiano Eduard Shevardnadze (ex ministro degli Esteri sovietico dell'era Gorbaciov) e l'elezione di Mikhail Saakashvili, la Georgia si è ulteriormente avvicinata alla Nato e ha lanciato un massiccio piano riarmo. Si è riacceso il nazionalismo georgiano e le tensioni al confine osseto sono aumentate.

McCAIN - Nel 2005 Usa, Osce e Ue hanno appoggiato il piano di pace di Saakashvili, respinto però dall'Ossezia del sud su sollecitazione russa. Il 26 agosto 2006 una delegazione americana guidata da John McCain visitò le zone contese, ma senza risultati. Lo stesso senatore repubblicano disse che solo guardando la gigantografia che campeggia a Tshkinvali (capoluogo dell'Ossezia del sud) con scritto «Putin è il nostro presidente» si poteva capire che la soluzione della diatriba stava a Mosca. A fine 2006 l'Ossezia del sud tenne un referendum per l'indipendenza: il 98% votò sì. La situazione si è ulteriormente aggravata a inizio 2008 con l'indipendenza del Kosovo, riconosciuta dalla comunità internazionale, che ha rilanciato le spinte indipendentiste dell'Ossezia del sud.

Per saperne di più sul conflitto in Ossezia del sud si consiglia il sito Osservatorio sul Caucaso.

Corriere.it
Pius Augustus
00sabato 9 agosto 2008 18:43
è guerra ormai...
Hasta_La_Victoria_Siempre
00sabato 9 agosto 2008 19:12
mi potete togliere questi dubbi:

1)l' ossezia del nord è uno stato indipendente sotto il controllo della russia oppure è proprio una regione della russia?

2)l' ossezia del sud è sotto il controllo della georgia oppure è uno stato indipendente?

3)perchè la russia dopo questa offesa (stamattina ho sentito che erano morti 12 soldati russi e 150 feriti) non si prende l' ossezia del sud e fà stare buona la georgia?

4)la fedeazione russa da quali stati è formata?

5)quali partiti ci sono nel parlamento russo?
-Kaname-chan
00sabato 9 agosto 2008 19:15
www.corriere.it/esteri/08_agosto_09/russia_georgia_ossezia_guerra_cd6449dc-65db-11dd-9b77-00144f02aa...

dichiarato lo stato di guerra. BUSH FERMARE L'ESCALATION
Bombe russe sulla Georgia
«Li costringeremo alla pace»

All'alba i caccia di Mosca hanno bombardato il porto di Poti. Trentamila in fuga. «Corridio umanitario»



TBLISI(GEORGIA) - Le forze russe stanno conducendo in Ossezia del Sud, regione separatista della Georgia, un'operazione militare per «costringere la parte georgiana alla pace». Lo ha detto il presidente russo Dimitri Medvedev. «Nessun obiettivo in Georgia può dichiararsi al sicuro» hanno poi aggiunto forze governative russe.

BOMBARDATA POTI - Ma le parole del presidente russo suonano particolarmente sinistre dato che ormai in Georgia è in corso una vera e propria guerra. All'alba i caccia di Mosca si sono diretti verso la capitale georgiana Tbilisi. Due sono stati abbattuti dalla contraerea. Il Parlamento e altri edifici governativi sarebbero stati evacuati, anche se non ci sono conferme dirette. I bombardamenti russi hanno distrutto le infrastrutture di Poti, il più grande porto della Georgia sul Mar Nero. Lo ha riferito il ministero degli Esteri di Tbilisi. Il presidente georgiano Mikhail Saakashvili ha riferito che finora i georgiani uccisi sono 30, ma il leader dei separatisti dell'Ossezia del sud, Eduard Kokoity, ha affermato che dall'inizio dell'offensiva di Tbilisi i morti in totale «sono più di 1.600». Combattimenti «accaniti» fra forze georgiane e russe sono in corso anche nella regione di Tskhinvali, «la capitale» della regione secessionista georgiana dell'Ossezia del Sud. Le truppe georgiane in Iraq stanno tornando in patria ma devono essere trasportati dalle forze armate americane. Bombardata nuovamente dai russi la città di Gori, città natale di Stalin.

BUSH - Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush si è detto «profondamente preoccupato» per la crisi in corso tra Russia e Georgia sull'Ossezia del Sud ed ha invitato le parti a «fermare l'escalation». In un comunicato, Bush ha sottolineato che la questione «può essere risolta pacificamente» e ha rinnovato l'invito a «rispettare l'integritá territoriale della Georgia, che è uno stato sovrano». Il presidente ha poi chiesto a Mosca e Tblisi di tornare «allo status quo del 6 agosto», giorno in cui sono esplosi i combattimenti e ha invitato le parti «a riprendere i colloqui diretti».
Bush ha detto da Pechino di aver telefonato oggi al presidente russo Dmitri Medvedev e georgiano Mikhail Saakhasvili per ribadire la posizione Usa sulla crisi scoppiata in Ossezia del sud.

GEORGIA DICHIARA LO STATO DI GUERRA - Il governo georgiano ha dichiarato lo stato di guerra. Agli abitanti di alcuni quartieri di Tbilisi è stato raccomandato di scendere nella metropolitana. Dalla zona dell'aeroporto, vicino Kutaisi, sono stati evacuati donne e bambini. L'aeroporto internazionale ha interrotto i collegamenti, tranne che con la Turchia e l'Ucraina.Il presidente georgiano Saakashvili ha introdotto la legge marziale e ha chiesto un immediato cessate il fuoco ai russi.

ONU- Intanto per la seconda volta in 24 ore, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è riuscito a trovare un accordo per chiedere un cessate il fuoco immediato a Russia e Georgia. «Alcuni Paesi membri del Consiglio hanno chiesto più tempo - ha spiegato l'ambasciatore belga all'Onu, Jan Grauls, presidente di turno del Consiglio - questi negoziati non si sono interrotti stanotte e riprenderanno oggi». «Le aspettative della comunitá internazionale sono per un cessate il fuoco - ha detto dal canto suo l'ambasciatore americano al Palazzo di Vetro, Zalmay Khalilzad - per la fine degli attacchi aerei (russi), degli attacchi missilistici, dell'uso delle forze da combattimento. È il momento di cessare questi attacchi». Secondo fonti diplomatiche, la bozza di dichiarazione messa a punto dal Belgio chiede alle parti di «mostrare moderazione e di astenersi da ogni ulteriori atto di violenza o di forza», espressioni che non bastano alla Russia, che pretende «il ripristino dello status quo ante» agli scontri delle ultime ore.

PROFUGHI- Più di 30mila profughi dell'Ossezia del sud sono riparati in Russia dall'inizio dell'offensiva georgiana nella repubblica separatista. Lo ha riferito il vicepremier russo Sergei Sobyanin, che ha denunciato «una catastrofe umanitaria».

ABKHAZIA- L’aviazione militare russa ha successivamente bombardato una zona della repubblica separatista dell’Abkhazia sotto il controllo georgiano: lo ha annunciato la televisione di Stato georgiana mentre proseguono le operazioni militari nell’Ossezia del Sud. «L’aviazione russa ha colpito i villaggi di Sakeni e Bas Kvaptchara» nelle gole di Kodori, ha annunciato l’emittente, mentre secondo fonti abkhaze Tbilisi ha rafforzato la propria presenza militare ai confini della provincia ribelle.
Successivamente però i separatisti dell’Abkhazia hanno lanciato un’offensiva militare contro la Georgia per allontanare le truppe di Tbilisi dalla zona di Kodori. «Sono stati effettuati bombardamenti aerei e d’artiglieria su unità georgiane», ha spiegato il ministro abkhazo degli Affari esteri Serguei Chamba. L’Abkhazia già da tempo ai ferri corti con Tbilisi aveva annunciato che in cado di conflitto tra la Georgia e l’Ossezia del sud sarebbe intervenuta in aiuto dei «fratelli osseti».

POLONIA CHIEDE CONSIGLIO UE
- La Polonia si è rivolta alla presidenza francese dell’Ue affinchè venga indetto un Consiglio straordinario dell’Ue per discutere della guerra in Georgia. «Il nostro appello è stato raccolto dalla presidenza francese», ha dichiarato ai giornalisti il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski. «Probabilmente la riunione d’urgenza sarà indetta nei prossimi giorni, se non addirittura nelle prossime ore», ha aggiunto.

GUERRA DI CIFRE - Accanto alla guerra sul campo c'è anche la battaglia della propaganda. Mentre il presidente georgiano nega che i morti siano 1.500 in quanto la cifra reale sarebbe molto inferiore, il presidente russo sostiene invece che Tbilisi sarebbe responsabile di aver provocato migliaia di morti nella regione. L'ambasciatore russo in Georgia, sostiene a sua volta che le vittime civile nella zona di Tskhinvali sarebbero almeno 2000.

CORRIDOIO UMANITARIO - Giornalisti russi e occidentali bloccati a Tskhinvali hanno chiesto di favorire l'apertura di un corridoio per permettere l'evacuazione di donne, bambini, anziani e degli stessi corrispondenti, uno dei quali, l'inviato di Komsomolskaia Pravda, è rimasto ferito da un proiettile. Lo riferisce l'agenzia Interfax. In una lettera diffusa a Tskhinvali, i giornalisti affermano che «è ormai il terzo giorno che Tskhinvali subisce un bombardamento di artiglieria. Ci sono combattimenti nella città, manca l'acqua, non c'è luce, l'ospedale è distrutto». «Noi, 50 giornalisti e più di 200 donne, bambini e anziani, ci troviamo in un nascondiglio poco sicuro e praticamente in situazione di ostaggi, perchè non ossiamo lasciare la città a causa dei bombardamenti - prosegue il testo - chiediamo alla comunità internazionale, ai capi di stato, ai diplomatici, di organizzare un corridoio per la nostra evacuazione sotto la garanzia dei governi e delle organizzazioni internazionali».


09 agosto 2008
-Kaname-chan
00sabato 9 agosto 2008 19:20
Re:
Hasta_La_Victoria_Siempre, 09/08/2008 19.12:

mi potete togliere questi dubbi:

1)l' ossezia del nord è uno stato indipendente sotto il controllo della russia oppure è proprio una regione della russia?

2)l' ossezia del sud è sotto il controllo della georgia oppure è uno stato indipendente?

3)perchè la russia dopo questa offesa (stamattina ho sentito che erano morti 12 soldati russi e 150 feriti) non si prende l' ossezia del sud e fà stare buona la georgia?

4)la fedeazione russa da quali stati è formata?

5)quali partiti ci sono nel parlamento russo?



1) E' una regione autonoma della Russia (la Russia è uno stato federale)

2) E' teoricamente parte della Georgia ma di fatto indipendente dal 1993 dopo una guerra biennale, indipendenza riconosciuta solo dalla Russia

3) In effetti ha mandato l'esercito in Ossezia del Sud e bombardato la Georgia [SM=x751545]

4) Non mi ricordo ma sono piuttosto numerosi [SM=x751545]

5)elezioni parlamentari russe del 2007

Hasta_La_Victoria_Siempre
00sabato 9 agosto 2008 22:48
Re: Re:
-Kaname-chan, 09/08/2008 19.20:



1) E' una regione autonoma della Russia (la Russia è uno stato federale)

2) E' teoricamente parte della Georgia ma di fatto indipendente dal 1993 dopo una guerra biennale, indipendenza riconosciuta solo dalla Russia

3) In effetti ha mandato l'esercito in Ossezia del Sud e bombardato la Georgia [SM=x751545]

4) Non mi ricordo ma sono piuttosto numerosi [SM=x751545]

5)elezioni parlamentari russe del 2007





ok, è uno stato federale modello usa?

sul link di wikipedia cè scritto i partiti che si sono presentati, quello di putin (russia unita) di che orientamento è?


Breznev
00sabato 9 agosto 2008 23:22
Re:
-Kaname-chan, 09/08/2008 19.15:


BUSH - In un comunicato, Bush ha sottolineato che la questione «può essere risolta pacificamente» e ha rinnovato l'invito a «rispettare l'integritá territoriale della Georgia, che è uno stato sovrano». Il presidente ha poi chiesto a Mosca e Tblisi di tornare «allo status quo del 6 agosto», giorno in cui sono esplosi i combattimenti e ha invitato le parti «a riprendere i colloqui diretti».



W la coerenza [SM=x751630]





Pius Augustus
00sabato 9 agosto 2008 23:27
Re: Re:
Breznev, 09/08/2008 23.22:



W la coerenza [SM=x751630]









esattamente la stessa cosa vale per putin non credi? stanno interpretando entrambi parti opposte che sulla questione kossovara.Perchè solo per l'america ci si scandalizza?
Breznev
00sabato 9 agosto 2008 23:51
Il conflitto Georgiani-Osseti
La tensione nella regione aumentò insieme all'incremento dei nazionalmismi tra i Georgiani e gli Osseti nel 1989. Prima di allora, le due comunità avevano vissuto in pace con l'unica eccezione del conflitto del 1920. Entrambi i gruppi etnici avevano un alto livello di interazione ed un alto tasso di matrimoni interetnici. Nello stesso anno, l'influente Fronte Popolare dell'Ossezia del Sud (Ademon Nykhas) richiese l'unificazione con l'Ossezia del Nord come un mezzo per difendere l'autonomia Osseta. Il 10 novembre1989, il Soviet Sopremo dell'Ossezia del Sud approvò la decisione di unire l'Ossezia del Sud con la repubblica autonoma dell'Ossezia del Nord, appartenente alla Russia. Il giorno dopo, il parlamento georgiano revocò la decisione ed abolì l'autonomia dell'Ossezia del Sud. Oltretutto, il parlamento autorizzò la soppressione dei quotidiani e delle dimostrazioni.

Dopo l'indipendenza della Georgia nel 1991, grazie al leader nazionalista Zviad Gamsakhurdia, il governo Georgiano dichiarò la lingua georgiana come l'unico idioma amministrativo permesso nel paese. Durante l'era sovietica invece, come lingua ufficiale della Repubblica socialista sovietica Georgiana vi erano il georgiano ed il russo, come assicurato dalle due costituzioni della RSS nel 1936 e nel 1979. La decisione del 1991 causò un forte sconcerto nell'Ossezia del Sud, i cui leaders chiesero che la lingua osseta diventasse l'idioma del loro stato. La minoranza Osseta continuò a godere di un alto livello di autonomia, ma dovette confrontarsi con il crescente sentimento nazionalista della maggioranza Georgiana. Violenti scontri animarono la fine del 1991, durante i quali molti villaggi sudosseti furono attaccati e dati alle fiamme, così come subirono attacchi case e scuole georgiane a Tskhinvali, capoluogo dell'Ossezia del Sud. In conseguenza di questi scontri, circa 1.000 persone persero la vita e tra i 60.000 e i 100.000 profughi lasciarono la regione, rifugiandosi lungo il confine con l'Ossezia del Nord e nel resto della Georgia. Molti profughi furono accolti nelle aree disabitate dell'Ossezia del Nord, dalle quali Stalin attuò l'espulsione degli Ingusci nel 1944, a risoluzione del conflutto tra Osseti ed Ingusci. Solo il 15% della popolazione Osseta vive oggi nell'Ossezia del Sud.


Questo dovrebbe farti capire il perchè.
Poi è chiaro che Mosca fa i suoi interessi, nessuno lo fa x ragioni "umanitarie", ma qui il caso è "rovesciato" rispetto al kosovo.


Pius Augustus
00domenica 10 agosto 2008 00:04
Kossovo vuole l'indipendenza dalla serbia,gli usa li appoggiano in nome della autodeterminazione.I russi negano questo diritto.

Ossezia vuole l'indipendenza dalla georgia,la russia li appoggia in nome dell'autodeterminazione.Gli usa negano questo diritto.

La splendida liberalità dell'amministrazione stalinista difficilmente cambia questi limpidi dati di fatto.I russi sono dei cinici imperialisti esattamente come gli usa,fanno i loro calcoli in spregio a qualsiasi valore morale.La cosa comica è che chi prima si strappava i capelli quando si parlava di autodeterminazione per il kossovo ora si fa paladino della libertà dell'ossezia.

EDIT e le violenze dei georgiani non sono minimamente paragonabili a quelle dei simpatici serbi.
Granduca di Milano
00domenica 10 agosto 2008 09:16
Il caos nel caucaso è stato creato ad arte dagli USA massonici e dal capitale globale, ma non hanno tenuto conto che la Russia ha le palle per reagire e loro come al solito si fermano alle parole e poi i diritti dei popoli variano a secondo dell'utilità economica e politica del momento come i processi del tribunale dell'Aia servo degli USA. [SM=x751540]
-Kaname-chan
00domenica 10 agosto 2008 09:25
Re: Il conflitto Georgiani-Osseti
Breznev, 09/08/2008 23.51:

La tensione nella regione aumentò insieme all'incremento dei nazionalmismi tra i Georgiani e gli Osseti nel 1989. Prima di allora, le due comunità avevano vissuto in pace con l'unica eccezione del conflitto del 1920. Entrambi i gruppi etnici avevano un alto livello di interazione ed un alto tasso di matrimoni interetnici. Nello stesso anno, l'influente Fronte Popolare dell'Ossezia del Sud (Ademon Nykhas) richiese l'unificazione con l'Ossezia del Nord come un mezzo per difendere l'autonomia Osseta. Il 10 novembre1989, il Soviet Sopremo dell'Ossezia del Sud approvò la decisione di unire l'Ossezia del Sud con la repubblica autonoma dell'Ossezia del Nord, appartenente alla Russia. Il giorno dopo, il parlamento georgiano revocò la decisione ed abolì l'autonomia dell'Ossezia del Sud. Oltretutto, il parlamento autorizzò la soppressione dei quotidiani e delle dimostrazioni.

Dopo l'indipendenza della Georgia nel 1991, grazie al leader nazionalista Zviad Gamsakhurdia, il governo Georgiano dichiarò la lingua georgiana come l'unico idioma amministrativo permesso nel paese. Durante l'era sovietica invece, come lingua ufficiale della Repubblica socialista sovietica Georgiana vi erano il georgiano ed il russo, come assicurato dalle due costituzioni della RSS nel 1936 e nel 1979. La decisione del 1991 causò un forte sconcerto nell'Ossezia del Sud, i cui leaders chiesero che la lingua osseta diventasse l'idioma del loro stato. La minoranza Osseta continuò a godere di un alto livello di autonomia, ma dovette confrontarsi con il crescente sentimento nazionalista della maggioranza Georgiana. Violenti scontri animarono la fine del 1991, durante i quali molti villaggi sudosseti furono attaccati e dati alle fiamme, così come subirono attacchi case e scuole georgiane a Tskhinvali, capoluogo dell'Ossezia del Sud. In conseguenza di questi scontri, circa 1.000 persone persero la vita e tra i 60.000 e i 100.000 profughi lasciarono la regione, rifugiandosi lungo il confine con l'Ossezia del Nord e nel resto della Georgia. Molti profughi furono accolti nelle aree disabitate dell'Ossezia del Nord, dalle quali Stalin attuò l'espulsione degli Ingusci nel 1944, a risoluzione del conflutto tra Osseti ed Ingusci. Solo il 15% della popolazione Osseta vive oggi nell'Ossezia del Sud.


Questo dovrebbe farti capire il perchè.
Poi è chiaro che Mosca fa i suoi interessi, nessuno lo fa x ragioni "umanitarie", ma qui il caso è "rovesciato" rispetto al kosovo.





Non capisco, perché rovesciato? A me sembra sempre lo stesso copione: Kosovo e Ossezia hanno avuto una storia del tutto simile all'interno di entità statali più vaste che dopo la caduta della sovrastruttura socialista sono state preda di un nazionalismo in realtà mai eliminato
-Kaname-chan
00domenica 10 agosto 2008 09:29
Re:
Granduca di Milano, 10/08/2008 9.16:

Il caos nel caucaso è stato creato ad arte dagli USA massonici e dal capitale globale, ma non hanno tenuto conto che la Russia ha le palle per reagire e loro come al solito si fermano alle parole e poi i diritti dei popoli variano a secondo dell'utilità economica e politica del momento come i processi del tribunale dell'Aia servo degli USA. [SM=x751540]



Eh? [SM=x751597] Il caos caucasico c'è sempre stato, anche ai tempi dell'URSS quei popoli si odiavano. Ora come ora invece la tensione è provocata ad arte dalla Russia, le cui truppe di "pace" hanno aiutato l'Ossezia a diventare di fatto indipendente. La Georgia aveva proposto un'ampia autonomia per quella regione ma gli osseti, spinti dai russi, hanno rifiutato. In questo modo la Russia può mantenere sotto pressione una nazione riottosa a sottostare alla sua volontà di dominio
-Kaname-chan
00domenica 10 agosto 2008 09:32
Re: Re: Re:
Hasta_La_Victoria_Siempre, 09/08/2008 22.48:




ok, è uno stato federale modello usa?

sul link di wikipedia cè scritto i partiti che si sono presentati, quello di putin (russia unita) di che orientamento è?






Sì federale sul modello USA, anche se Putin ha cambiato la costituzione e imposto la nomina centralizzata dei governatori che non vengono più eletti. Il partito di Putin è centrista, in realtà non ha una vera ideologia, è forte perché Putin è popolare. Se Putin dovesse ritirarsi o perdere il braccio di ferro politico con Medvedev molti lo abbandonerebbero e Russia Unita cesserebbe di esistere. Un po' come Forza Italia insomma [SM=x751545]
DarkWalker
00domenica 10 agosto 2008 10:03
Ma è possibile che la Russia garantisca più libertà rispetto alla Georgia?Perchè altrimenti la scelta degli osseti non avrebbe molto senso.
Sul discorso usa-urss valgono gli stessi ragionamenti di pius e kaname.Anche se immagino che qualcuno si scandalizzerà anche per la russia.
-Kaname-chan
00domenica 10 agosto 2008 11:30
Re:
DarkWalker, 10/08/2008 10.03:

Ma è possibile che la Russia garantisca più libertà rispetto alla Georgia?



No, semplicemente la Russia garantisce l'indipendenza. Probabilmente l'Ossezia è governata da qualche boiardo locale come fosse un feudo medievale

Hasta_La_Victoria_Siempre
00domenica 10 agosto 2008 12:42
Re: Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 10/08/2008 9.32:




Se Putin dovesse ritirarsi o perdere il braccio di ferro politico con Medvedev molti lo abbandonerebbero e Russia Unita cesserebbe di esistere. Un po' come Forza Italia insomma [SM=x751545]




il secondo partito che ha più voti è quello comunista, speriamo bene.


cointreau il possente
00domenica 10 agosto 2008 13:00
Scusate l'ingenuità...ma che libertà e libertà?!?
Qua non la libertà, la liberalità e la democrazia non c'entrano nulla.
C'è una regione, l'Ossezia del Sud, che si è sempre sentita russa anche se è finita in Georgia dopo gli accordi del '91. C'è uno stato centrale, la Georgia, che ha reagito molto stupidamente (ad una prima occhiata) e con riflessi pavloviani alla richieste di maggiore autonomia che sono arrivate all'indipendenza.
Ci sono questioni strategiche nel mezzo. L'ossezia del Sud sarebbe un terribile saliente russo in territorio georgiano; la Russia rivuole il Caucaso sotto controllo; la Georgia da anni sta cercando di svincolarsi da Mosca ed entrare nell'orbita Nato: è il ringrazimento dell'attuale classe dirigente, che è stata sostenuta dall'Occidente durante la "rivoluzione delle rose". Gli USA c'hanno investito fior di quattrini, perchè la regione è strategica per il passaggio del petrolio del caspio e perchè è incastonata tra Russia, Turchia e Iran. Se non sbaglio in Georgia ci sono già basi Nato, e forze militari USA e turche sotto tale bandiera.
Che minchia c'entra la libertà, me lo spiegate?!?
Breznev, che non credo stia dicendo che la Russia è il bene e gli USA il male, fa benissimo a ironizzare sul comportamento americano, che per il Kosovo interviene direttamente per rendere la regione autonoma e che invece per l'Ossezia dice "ma no, parliamone". Il paradosso è sempre il solito: la Russia quando interviene non lo fa mai sotto l'egida dei diritti umani e dell'autodeterminazione dei popoli, ben altri sono i messaggi che mandano Putin e Medvedev; gli USA, in nome dell'universalismo democratico, si appella sempre a 'sti principi per i propri interventi. E' questo a renderli ridicoli e odiosi, agli occhi del mondo attuale, specie quando fanno questi salti mortali logici (il Kosovo sì, l'Ossezia no). Che i serbi si siano mostrati particolarmente cruenti non c'entra nulla.
Bye.
cointreau il possente
00domenica 10 agosto 2008 13:13
Re: Re:
-Kaname-chan, 10/08/2008 9.29:



La Georgia aveva proposto un'ampia autonomia per quella regione ma gli osseti, spinti dai russi, hanno rifiutato. In questo modo la Russia può mantenere sotto pressione una nazione riottosa a sottostare alla sua volontà di dominio



Ampia autonomia?!? Ma se hanno ritirato pure il bilinguismo! Che poi la Russia stia spingendo per l'indipendenza e per una destabilizzazione dell'area è indubbio. Non è un solo un intervento diretto, è anche un segnale mandato alla Nato che doveva iniziare a prendere in considerazione l'ingresso della Georgia.

Ma, puttanaccia d'eva, sembra sempre che i piani dell'Occidente siano i piani dei buoni e quelli di (russi, cinesi, metteteci chi volete) quelli destabilizzanti, come se la "volontà di dominio" ce l'avessero solo le "orde asiatiche".


-Kaname-chan
00domenica 10 agosto 2008 13:29
Re:
cointreau il possente, 10/08/2008 13.00:

Scusate l'ingenuità...ma che libertà e libertà?!?
Qua non la libertà, la liberalità e la democrazia non c'entrano nulla.
C'è una regione, l'Ossezia del Sud, che si è sempre sentita russa anche se è finita in Georgia dopo gli accordi del '91. C'è uno stato centrale, la Georgia, che ha reagito molto stupidamente (ad una prima occhiata) e con riflessi pavloviani alla richieste di maggiore autonomia che sono arrivate all'indipendenza.
Ci sono questioni strategiche nel mezzo. L'ossezia del Sud sarebbe un terribile saliente russo in territorio georgiano; la Russia rivuole il Caucaso sotto controllo; la Georgia da anni sta cercando di svincolarsi da Mosca ed entrare nell'orbita Nato: è il ringrazimento dell'attuale classe dirigente, che è stata sostenuta dall'Occidente durante la "rivoluzione delle rose". Gli USA c'hanno investito fior di quattrini, perchè la regione è strategica per il passaggio del petrolio del caspio e perchè è incastonata tra Russia, Turchia e Iran. Se non sbaglio in Georgia ci sono già basi Nato, e forze militari USA e turche sotto tale bandiera.
Che minchia c'entra la libertà, me lo spiegate?!?
Breznev, che non credo stia dicendo che la Russia è il bene e gli USA il male, fa benissimo a ironizzare sul comportamento americano, che per il Kosovo interviene direttamente per rendere la regione autonoma e che invece per l'Ossezia dice "ma no, parliamone". Il paradosso è sempre il solito: la Russia quando interviene non lo fa mai sotto l'egida dei diritti umani e dell'autodeterminazione dei popoli, ben altri sono i messaggi che mandano Putin e Medvedev; gli USA, in nome dell'universalismo democratico, si appella sempre a 'sti principi per i propri interventi. E' questo a renderli ridicoli e odiosi, agli occhi del mondo attuale, specie quando fanno questi salti mortali logici (il Kosovo sì, l'Ossezia no). Che i serbi si siano mostrati particolarmente cruenti non c'entra nulla.
Bye.



Non mi pare che qualcuno l'abbia negato questo [SM=x751545] Abbiamo solo detto che a parti invertite è la stessa storia del Kossovo il che è sostanzialmente vero, qualsiasi giustificazione possono aver dato le parti in causa
-Kaname-chan
00domenica 10 agosto 2008 13:32
Re: Re: Re:
cointreau il possente, 10/08/2008 13.13:



Ampia autonomia?!? Ma se hanno ritirato pure il bilinguismo! Che poi la Russia stia spingendo per l'indipendenza e per una destabilizzazione dell'area è indubbio. Non è un solo un intervento diretto, è anche un segnale mandato alla Nato che doveva iniziare a prendere in considerazione l'ingresso della Georgia.

Ma, puttanaccia d'eva, sembra sempre che i piani dell'Occidente siano i piani dei buoni e quelli di (russi, cinesi, metteteci chi volete) quelli destabilizzanti, come se la "volontà di dominio" ce l'avessero solo le "orde asiatiche".





L'ampia autonomia l'ha proposta il nuovo presidente e gli osseti l'hanno rifiutata. Così almeno riportano tutti i siti internet che ho visto, non avendo letto nessun libro sull'argomento e considerando che tutti hanno cmq riportato la stessa notizia ho dato loro fiducia.
I cinesi non sono cattivi, sono i più buoni di tutti [SM=x751545]
Per continuare sulla via della crescita la Cina ha bisogno di un mondo prospero e pacifico. I russi invece si comportano come una potenza dell' '800

cointreau il possente
00domenica 10 agosto 2008 13:54
Re: Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 10/08/2008 13.32:



L'ampia autonomia l'ha proposta il nuovo presidente e gli osseti l'hanno rifiutata. Così almeno riportano tutti i siti internet che ho visto, non avendo letto nessun libro sull'argomento e considerando che tutti hanno cmq riportato la stessa notizia ho dato loro fiducia.
I cinesi non sono cattivi, sono i più buoni di tutti [SM=x751545]
Per continuare sulla via della crescita la Cina ha bisogno di un mondo prospero e pacifico. I russi invece si comportano come una potenza dell' '800




La "Russia", dopo le umiliazioni subite negli anni '90, l'evaporazione della sua sfera d'influenza e il rischio tutt'ora non sfumato di un crollo della federazione, si comporta come una potenza che rivuole una sua sfera d'influenza in cui gli altri non mettano bocca. La sente come una questione vitale di sopravvivenza e di identità nazionale. Caucaso e Ucraina. Da questo punto di vista, chi va a ravanare dove non dovrebbe non è la Russia.
Pensa se per assurdo la Cina mettesse basi in Messico, che gli americani hanno sempre considerato il 51° stato non effettivo (insieme a Cuba, il 52°). Solo per farti capire.
-Kaname-chan
00domenica 10 agosto 2008 14:30
Re: Re: Re: Re: Re:
cointreau il possente, 10/08/2008 13.54:



La "Russia", dopo le umiliazioni subite negli anni '90, l'evaporazione della sua sfera d'influenza e il rischio tutt'ora non sfumato di un crollo della federazione, si comporta come una potenza che rivuole una sua sfera d'influenza in cui gli altri non mettano bocca. La sente come una questione vitale di sopravvivenza e di identità nazionale. Caucaso e Ucraina. Da questo punto di vista, chi va a ravanare dove non dovrebbe non è la Russia.
Pensa se per assurdo la Cina mettesse basi in Messico, che gli americani hanno sempre considerato il 51° stato non effettivo (insieme a Cuba, il 52°). Solo per farti capire.




I cinesi avrebbero anche fatto di peggio visto che hanno comprato il Canale di Panama [SM=x751545] Il fatto è che gli stati dovrebbero essere liberi di allearsi con chi vogliono e posso ben capire che georgiani ed ucraini non vogliano più saperne dei russi. La Russia ha un soft power, un potere di attrazione, completamente sotto zero
cointreau il possente
00domenica 10 agosto 2008 14:36
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 10/08/2008 14.30:



Il fatto è che gli stati dovrebbero essere liberi di allearsi con chi vogliono e posso ben capire che georgiani ed ucraini non vogliano più saperne dei russi. La Russia ha un soft power, un potere di attrazione, completamente sotto zero



su questo non ci piove. ma se vai ad attaccar briga con un noto attaccabrighe quando (e perchè) è in evidente difficoltà, poi non ti lamentare se quando inizia a riprendersi mena a destra e manca.


Armilio1
00domenica 10 agosto 2008 14:42
Re: Re: Re:
cointreau il possente, 10/08/2008 13.13:



Ampia autonomia?!? Ma se hanno ritirato pure il bilinguismo! Che poi la Russia stia spingendo per l'indipendenza e per una destabilizzazione dell'area è indubbio. Non è un solo un intervento diretto, è anche un segnale mandato alla Nato che doveva iniziare a prendere in considerazione l'ingresso della Georgia.

Ma, puttanaccia d'eva, sembra sempre che i piani dell'Occidente siano i piani dei buoni e quelli di (russi, cinesi, metteteci chi volete) quelli destabilizzanti, come se la "volontà di dominio" ce l'avessero solo le "orde asiatiche".




Bhè forse perchè agli americani non serve avere la volontà di dominio,ce l'hanno già(il dominio)... [SM=x751545] Anche se certamente chi attacca la Russia perchè si fa i fattacci suoi e poi non attacca gli USA è abbastanza ipocrita...

Comunque,come hanno già detto altri,tutto questo rientra nella volontà russa di "rompere l'accerchiamento" che gli USA li stanno cucendo attorno...


cointreau il possente
00domenica 10 agosto 2008 15:06
io direi che, indipendentemente dalla Georgia, gli USA hanno il problema opposto: devono abituarsi a non pensare più da iperpotenza, ma da superpotenza in un mondo multipolare. Anche il loro soft power è molto in dubbio, in questo periodo.
Armilio1
00domenica 10 agosto 2008 15:14
Re:
cointreau il possente, 10/08/2008 15.06:

io direi che, indipendentemente dalla Georgia, gli USA hanno il problema opposto: devono abituarsi a non pensare più da iperpotenza, ma da superpotenza in un mondo multipolare. Anche il loro soft power è molto in dubbio, in questo periodo.



Questo è indubbio,ma credo che si stia facendo strada questo pensiero...

E in ogni caso,per ora,rimangono la nazione che ha il soft power più potente...


cointreau il possente
00domenica 10 agosto 2008 15:24
mah, lo spero. diciamo che prima o poi, con le buone o con le cattive, capirà e che per adesso la politica USA è "congelata" in attesa delle presidenziali. di sicuro, McCain è ancora portatore (in)sano di questa visione, anche se meno rispetto alla junta neocon bushista, mentre Obama sembrerebbe più diplomatico, anche se pure tra i suoi consiglieri economici sono preminenti gli uomini della scuola di Chicago e del favoloso circolo Friedman-Huntington-Kissinger.
Lpoz
00domenica 10 agosto 2008 15:35


Caspian oil/gas pipeline
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