La storia dell'autrice inglese Stef Penney, 37 anni, che soffre della sindrome degli spazi aperti
Per realizzare il suo romanzo ha consultato soltanto i libri custoditi sugli scaffali
Gb, premiata la scrittrice agorafobica che racconta il mondo dalla biblioteca
LONDRA - Ha paura degli spazi aperti ma, con la sua prima opera letteraria, vince un premio e forse la paura. Nel libro, The tenderness of Wolves, ambientato negli spazi sterminati del Canada, Stef Penney, che soffre di agorafobia e non può stare in luoghi aperti, ha vinto il Costa Award - già chiamato Whitbred - uno dei premi letterari per il 'libro dell'anno' più importanti del Regno Unito. La donna non ha mai messo piede in Canada, e un po' come l'Emilio Salgari di Sandokan, ha imparato tutto su quei luoghi lontani studiandosi decine di libri.
Penney, 37 anni, di East London, ha usato mappe e documenti della British Library per sapere tutto suoi luoghi che avrebbe voluto descrivere, ma dove non può andare per via della sua sindrome, sviluppata negli ultimi anni di università. Armando Iannucci, presidente della giuria, ha definito il romanzo di Penney "straordinario, una testimonianza della forza della grande scrittura".
La scrittrice, parlando alla premiazione a Londra, ha dichiarato: "Avvicinandomi al Canada dal 1860 in poi, e non sapendone nulla, mi ricordo che iniziai questo libro dicendo: ma che ha a vedere con me tutto questo? Dopo 50 pagine me ne ero innamorata... e questo secondo me prova che la scrittura ti può far avvicinare a un mondo del quale non sai nulla. E alla fine senti di possederlo realmente e completamente".
(8 febbraio 2007)
da:
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