Gandino - Malga Lunga (o Malga Longa)

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pandicko
00domenica 28 ottobre 2012 10:57
Aggiungo anche questa salita con tanto di altimetria fornita da b-baggijns (che ringrazio) e il mio resoconto completo che vi invito a leggere per via di un incontro molto particolare...

25 Ottobre 2012: Pedrengo – Gandino – Malga Lunga - Pedrengo



Malga Lunga da Gandino
9.467 km 514 msm 1220 msm 706 m 7.5 % 106.65
(anche se a me il ciclocomputer ha dato 10,5 km. dalla curva all'altezza dell'opificio fino al rifugio)

Già da alcuni giorni avevo deciso di affrontare oggi la salita alla Malga Lunga sopra Gandino come ultima ‘impresa’ dell’anno, tanto più che il meteo da domani promette di entrare in un clima già quasi invernale. Purtroppo ieri mia moglie e Nedo hanno dovuto rinuncìare per le loro condizioni fisiche precarie (i primi acciacchi autunnali) per cui d’accordo con Maurizio partiamo cmq. Il trasferimento verso Gandino è una piacevole pedalata a ritmo tranquillo e una volta giunti poco prima del centro del paese curviamo a dx. in direzione di Peja. La strada scende leggermente e ad una vistosa rotonda giriamo a sin. seguendo la segnaletica che indica ben evidente Valpiana e Malga Lunga. Dopo un falsopiano e ad un bivio che porta anche verso il centro di Gandino curviamo a dx. ed entriamo decisamente in una valle chiusa al sole e decisamente freschina. Fortunatamente dopo qualche tornante riappare il sole ed insieme una maggior vena di pedalare…
In lontananza già da qualche centinaia di metri avevamo intravisto un ciclista che saliva e con ns. grande sorpresa avvicinandoci scopriamo che si tratta di una donna. Ci scambiamo le prime battute sul caldo che comincia a farsi sentire e mentre noi ci fermiamo in uno spiazzo a lato della strada per toglierci il giubbino, lei che già si è sistemata con una semplice maglietta a maniche corte riparte con una pedalata che io noto subito parecchio agile. Riprendiamo anche noi la salita di buona lena e poco dopo Maurizio comincia a domandarsi stupito dove sia, al che io gli faccio presente che quella signora mi è sembrata piuttosta tosta e che 2-3 minuti di vantaggio sono parecchi da recuperare quando la velocità è simile...
Ed infatti solo dopo ca. 2-3 km la scorgiamo sul fondo della strada e alla fine ci affianchiamo proprio in un tratto decisamente duro… pedaliamo così insieme e cominciamo a scambiarci qualche domanda. Veniamo così a sapere che la signora (43 anni portati splendidamente… ma già osservandola da dietro ce ne eravamo accorti!) è una abituè della salita tanto che dice di farla un giorno sì e uno no (ma a volte anche un giorno sì e l’altro pure!)… e rimango senza parole perchè questa salita si sta rivelando per me davvero durissima, soprattutto in questo punto!
Irene (così si chiama) ci rassicura dicendoci che tra poco la strada spianerà per un po’ prima di affrontare l’ultimo tratto che sarà ancora più duro... Incontriamo poi gente a piedi ai bordi della strada e in auto lungo la strada che calorosamente saluta la ns. amica come si usa solo con conoscenze abituali!!! Roba da non credere!
A successive domande veniamo a sapere che lei esce in bici solo per salire qui o al Farno e qualche volta al Cavlera… e, udite, udite… non è mai salita in nessun’altro posto qui intorno (risposta negativa neppure quando le cito il classico Selvino!). Ancora una volta nn trovo altre parole…
Ma torniamo alla salita… arriva dunque il ‘famoso’ tratto duro che effettivamente si rivela durissimo… Mauri ci legge le pendenze del suo Garmin e sono un crescendo mozartiano: 18%... 19%... ora 21%! Per due, tre tornanti la strada si fa veramente tosta e quando poi scende al 13-14% sembra di ‘galleggiare’! Finalmente finisce l’asfalto e non ci rimangono che 200-300 m. di sterrato pianeggiante per arrivare al rifugio Malga Lunga, dove un museo (purtroppo chiuso, seppure una targa esterna ricorda il fatto) rimane a memoria di una strage compiuta dai nazisti e fascisti nei confronti di partigiani italiani e russi nel ‘43!
Siamo a quota 1235 m. Il panorama da qui è ampio e bello, anche se in questa stagione paga un po' il prezzo della foschia autunnale.
Alcune foto di rito e salutiamo Irene che ha fretta di tornare a casa (forse ci rivedremo l’anno prossimo lungo questa strada!). Poco dopo anche noi affrontiamo la discesa con una certa cautela, visto che ci sono tratti sconnessi, e una volta giunti all’altezza del semaforo a Leffe decidiamo di risalire la frazione di San Rocco, dopodichè discesa lungo la Valle Rossa e rientro a casa a supervelocità attaccato alla ruota di Maurizio! Totale: 71 km.
Riepilogando: 10,5 km. con un primo tratto di 3-4 km. normali, altri 2-3 km. parecchio impegnativi, un 'provvidenziale' falsopiano di 2 km. ca. in località Valpiana e 1-2 km. finali davvero duri con strappi al 21% e tratti costanti al 18-19%...!!! Non so se ho pagato anche il fatto di avere donato il sangue tre giorni fa, cmq è stata una faticaccia ben oltre le previsioni e l’idea che mi ero fatto leggendo qua e là sul web!
CiclistaperCaso@
00domenica 28 ottobre 2012 19:23
Gran bel racconto Diego, assolutamente degno della bellezza di questa salita.

È circa la difficoltà, confermo che si fa una bella fatica anche senza aver donato il sangue [SM=g27987] , ma come al solito la bici ripaga sempre: più è la fatica e più è la soddisfazione una volta arrivati in cima. [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Ciao

Giorgio
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