FINALE VII LIBRO.. E OLTRE

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zazar
00mercoledì 5 aprile 2006 18:51
questa è la mia prima ff, siate comprensivi, provabilmente la troverete un po confusa e incomprensibile, ma tenet conto che non voglio diventare una scrittice!
è di tema calassico e cerca di prevedere il finale, e va un po oltre, se ne siete soddisfatti,ditemelo e continuerò a scrivere!


CAPITOLO I
La situazione si era messa male per Harry, Voldemort lo sovrastava mentre lui era a terra che strisciava cercando di raggiungere la sua bacchetta, lanciata lontano da un’Experliamus.
Un lampo di trionfo si leggeva negli occhi di Voldemort: “povero piccolo Harry” disse sibilando “ credevi di potermi battere? Con la forza dell’amore?” Harry era a terra e lo fissava nei suoi occhi freddi ed inespressivi, lui ormai non aveva nulla da perdere. Voldemort non sapeva che lui aveva distrutto tutti gli Horcrux, non sapeva di essere mortale ora, e così aveva accettato la sfida (sfida? Vi starete chiedendo, non preoccupatevi capirete dopo), ma ora Harry era in svantaggio e non poteva negare di avere paura.
Voldemort ora lo avrebbe ucciso e tutto sarebbe finito, nulla di più semplice, ma la superbia è un peccato pericoloso, Voldemort avrebbe potuto finirlo subito, ma non lo fece, gli piaceva il potere: “Crucio!” ed Harry si contorse per il dolore, il fiato gli mancava, ora avrebbe voluto morire, ma Voldemort cercava ben altro, spezzò l’incantesimo, e così mise fine al dolore fisico di Harry, ma iniziò a tormentare i suoi sentimenti: “ urli come i tuoi genitori…” “non nominarli neanche, non ne sei degno!”, ma lui continuò come se non lo avesse sentito, “dovevi vedere tua madre – no lui no! Risparmialo, ti prego- ah, ah, ah..” la risata glaciale si insinuò nel cuore di Harry come una pugnalata di ghiaccio , avrebbe voluto replicare, ma dalla bocca non gli uscì parola ed Voldemort continuò: “morirai come loro, piccolo illuso, voi pensavate di fermarmi? Tu, piccolo insolente, e Silente, vecchio sciocco, avrei voluto esserci quando Severus lo ha ucciso, ma mi hanno descritto la scena, davvero commovente”.
Per un attimo il silenzio avvolse le due figure in mezzo alla radura, poi un lampo verde uscì dalla bacchetta di quello in piedi ed andò a formare un teschio nel cielo, il marchio nero, Harry tremava, non per paura, no, quella si era sostituita alla consapevolezza della morte, ma per il dolore dove, durante il duello, le varie maledizioni lo avevano colpito, ora, il dolore, lo stava vincendo e lui sentiva le forze venirgli a mancare.
Una frase cambiò tutto
“come i tuoi genitori anche tu, povero illuso, sei schiacciato dalla mia potenza; ora nei tuoi occhi vedo lo stesso terrore che c’era in quelli della tua povera mammina” era troppo: Harry, spinto dall’odio verso quella creatura ripugnante che era tutto tranne che umana, si lanciò verso la sua bacchetta e , prima che Voldemort potesse reagire, urlo con tutto l’odio, la rabbia e l’astio che aveva in corpo : “AVADA KEDAVRA!” ci fu una scoppio.

Nella torre dei Grifondoro tutti furono svegliati da uno scoppio, alcuni pensarono ad un temporale e ad un tuono e si riaddormentarono subito ed in pochi si chiesero che cosa fosse, ma poi tornarono a dormire, tutti tranne Ginny, lei era inquieta e non riuscì a riaddormentarsi e così decise di vestirsi ed andare in sala comune per leggere un po’ e notò immediatamente uno strano bagliore verde nel cielo, sopra la foresta; appena si affacciò e vide il marchio nero si portò le mani alla bocca e soffocò un urlo, poi sbatté gli occhi, perché non poteva credere a quello che vedeva, perché sapeva che cosa stava a significare: qualcuno era appena stato assassinato.
Colta dal panico corse da Hermione, dopotutto lei era caposcuola, avrebbe sputo cosa fare; infatti, dopo un momento di incredulità e panico Hermione fece un respiro e sentenziò: “ ora andiamo ad avvisare Harry e Ron e poi andiamo dal professore ….(qui andrebbe il nome di quello che sarebbe il nostro RAB, divenuto direttore di Grifondoro e prof di difesa, per convenzione lo chiamerò XXX) e dalla McGranit. Quel momento di calma durò ben poco dato che, una volta arrivate nel dormitorio dei Ragazzi,le due ragazze trovarono il letto di Harry vuoto.
Per un attimo il panico si diffuse in tutto il dormitorio, i ragazzi andavano in giro in pigiama urlando: “il marchio nero ! Harry non c’è!” , ma già da tempo il trio con i due fratelli rossi ed Hermione aveva avvisato il loro direttore e la preside e non con poche difficoltà dato che Ginny, in lacrime, voleva uscire a cercare Harry, lo stesso Ron ed entrambi furono trattenuti a Hermione che li trascinava per i corridoi; una volta avvisata la preside fu lei a prendere in mano la situazione, ordinando ai direttori delle case di raccogliere gli alunni in sala grande ed avviandosi, con il trio dietro, che per nessun motivo aveva voluto rimanere in sala grande, e qualche professore, tra cui XXX, verso la foresta.
Ginny precedeva tutti, le lacrime le solcavano ancora il viso, ma ora era più composta, voleva solo scoprire cosa era successo; seguendo il marchio nero il gruppo arrivò nella radura e vide cosa era successo, vide Harry, ma non solo.
zazar
00domenica 9 aprile 2006 12:47
capitolo 2
ok, provabilmente non è un gran che, io metto il 2° capitolo, gradirei un vostro commentino, anche piccolo piccolo


CAPITOLO II
Il tempo sembrava essersi fermato, Harry era ancora a terra e fissava il corpo che giaceva un po’ più in là, ancora l’idea di essere riuscito ad uccidere l’individuo che aveva ucciso i suoi genitori non si era impadronita di lui, improvvisamente il dolore era scomparso e decise di alzarsi, lentamente, senza mai perdere di vista Voldemort e tenendo la bacchetta puntata, sapeva che lo scoppio ed il marchio nero avevano attirato l’attenzione di qualcuno, aspettò.
Quando arrivarono Ginny e gli altri lui era ancora lì, con gli occhi persi nel vuoto, tremante, il respiro affannoso, il dolore che stava tornando e le emozioni che si stavano trasformando in pensieri, quando arrivarono li sentì, ma non si girò nemmeno, sentì il grido di gioia della ragazza e si fece abbracciare.
Quando Ginny finalmente si staccò era ancora in quelle condizioni, solo che un gruppo di persone ora lo stavano guardando ed Hermione gli stava parlando : “Harry stai bene? Harry?” finalmente si riscosse e borbottò qualcosa che doveva essere: “si, sto bene, so bene, io” poi lentamente, sempre dolorante e tremante, si diresse verso il corpo senza vita che gli stava di fronte, il gruppo lo seguì: “Harry, quello è…” “si” disse Harry, ma per lui era come se non ci fossero.
Il corpo di Voldemort giaceva immobile in mezzo alle foglie morte, scomposto, gli occhi aperti in un’espressione di terrore misto a … raccapriccio, Harry si ricordò che la sua grande paura era la morte, ora l’aveva affrontata, lentamente si chinò verso il corpo e prese dalle mani fredde la bacchetta, la spezzò e la ributtò per terra, per lui quel gesto voleva dire molte cose, ed allo stesso tempo era inutile, poi sussurrò : “hai visto cosa può fare l’amore?” poi guardò verso l’alto, dove c’era il marchio nero “ora questo è per te”.
Nel silenzio che seguì tutti i presenti si riordinarono le idee e presero atto di quello che era successo, il silenzio fu interrotto dalla McGranitt: “Harry, vai in infermeria, ora ci pensiamo noi”, ma Harry era contrario “non sono ferito”, la preside, presa in contropiede non seppe utilizzare la sua autorità e replicò semplicemente “allora ti aspetto nel mio ufficio, voi tre accompagnatelo” disse indicando Ron, Ginny ed Hermione, poi si rivolse al professore XXX, gli disse qualcosa e si diresse verso il castello.

Harry fece i primi passi da solo, ma subito Ron accorse in suo aiuto e lo sorresse, Hermione gli chiese “ sei sicuro di non voler andare in infermeria? Stai tremando…” “no” fu la risposta immediata, poi per rimediare al tono brusco spiegò “ voglio chiarire le idee a tutti, preferisco andare dalla McGranitt e togliermi un peso” tutti in quel momento si chiesero che peso fosse, ma poi, guardando il viso sconvolto di Harry, non diedero peso a quella frase.
Arrivarono lentamente nell’ufficio della preside attraverso i corridoi deserti, passando di fronte alla porta di una rumorosa sala grande a salendo le scale, quel giorno stranamente immobili; entrarono e trovarono ad aspettarli la professoressa McGranitt in compagnia di Madama Chips. Per qualche minuto l’infermiera, con aria perplessa, esaminò Harry per poi dargli un bicchiere contenente un liquido caldo e dall’odore dolciastro con l’ordine di berlo, poi uscì giusto in tempo per far entrare il professor XXX “stai bene Harry?” chiese subito, Harry annuì e lui si sedette.
Il gruppo rimase in silenzio, a Harry, senza che lui se ne rendesse conto, iniziarono a scendere calde lacrime sul viso, silenziose quanto incomprensibili poiché non erano né di gioia, né di dolore, ma neanche di tristezza; gli occhi velati di quelle strane lacrime fissavano l’alba che sorgeva sul lago e cercavano di scorgere nel cielo limpido qualcosa che gli rivelasse quello che provava.
Poi fu lui ad interrompere il silenzio “l’ho ucciso, ho ucciso Voldemort, con l’Avada Kedavra” dopo un attimo di caldo silenzio la McGranitt prese in mano la situazione “Allora Harry, te la senti di chiarirci le idee?” così il ragazzo si asciugò le lacrime e, con voce ferma, iniziò: “ bhe, non c’è molto da dire, ormai conoscevo Voldemort e tutti gli Horcrux erano distrutti…” si interruppe vedendo l’espressione stupita della McGranitt e si girò verso XXX con un’ aria interrogativa “professore, lei non ha detto nulla?” imbarazzato XXX: “io, non, bhe, non lo ho ritenuto opportuno..” spiegò velocemente tutto alla preside che alla fine sospirò con un’espressione rassegnata ed invitò Harry a continuare “ come stavo dicendo ormai ero pronto e sapevo che prima o poi sarebbe successo, ci saremmo scontrati, diciamo che ho preferito farlo subito per togliermi il pensiero ed evitare altre morti” fece una pausa ed attese la domanda che fu posta da un incredulo Ron “Harry vuoi dire che…” “si, l’ho sfidato, io ho sfidato Voldemort.” Fece un’altra pausa, ma questa volta non aspettò la domanda “ sapevo che sarebbe venuto da solo, lui vuole fare tutto da solo, soprattutto una cosa così importante come.. come uccidermi” gli unici commenti furono un “oh mio Dio” di Hermione e una stretta poderosa di Ginny che sussurrò “ sei uno stupido idiota incosciente” sull’orlo delle lacrime; dopo un po’ la direttrice disse una cosa molto importante per Harry “Silente sarebbe molto orgoglioso di te, Harry”.

Harry fisicamente non si sentiva meglio, anche se la bevanda di Madama Chips stava facendo effetto, ma dentro di se si sentiva più leggero, ora la verità era venuta a galla e la frase della McGranitt lo aveva davvero toccato e sollevato, ora un’altra questione era venuta in primo piano “Professoressa, lo dirà agli altri?” la replica fu immediata “certo Harry, ho gia scritto una lettera al ministero ed appena arriva andrò in sala grande per dare la notizia”, con un tempismo stupefacente si sentì bussare alla porta ed il ministro entrò accompagnato da XXX, che prima era uscito.
Il ministro sembrava un bambino a cui avevano regalato troppe caramelle e non sapeva quale mangiare per prima , la faccia eccitata e stanca non riusciva a nascondere il fatto che era, in quel momento, l’uomo più felice del mondo, strinse calorosamente la mano a Harry e per una buona serie di minuti continuò ad elogiarlo, promettendogli ogni tipo di premio fino a quando Harry non intervenne “ professoressa posso andare? Sono abbastanza stanco…” la professoressa, comprendendo la voglia di Harry di uscire da quella stretta soffocante annuì e con un gesto congedò anche gli altri ragazzi, poi aggiunse “ Granger, tu vai in sala grande e vedi com’è la situazione, comunque non anticipare nulla, vorrei dare una notizia ufficiale tu, Harry, riposati” i ragazzi annuirono ed uscirono finalmente dalla stanza.
zazar
00mercoledì 19 aprile 2006 20:08
io continuo...
se sto offendendo il mondo delle FF avvisatemi ch mi fermo

CAPOTOLO III
“Harry è per questo, per la sfida, che in questi giorni eri così strano?” infatti in quei ultimi giorni Harry si era isolato ed aveva concentrato le sue forze prima nella finale di Quiddich, vinta, e poi negli esami con una diligenza che aveva destato sospetto nei suoi amici. “ sì, il fatto è che se mi concentravo su una cosa evitavo di pensare a quello che sarebbe successo questa notte, a proposito scusate” “di che scusa?” replicarono gli altri “di avervi tenuto all’oscuro di tutto, avrei dovuto dirvelo” “ ti capiamo, non ti preoccupare, ora vi devo lasciare ci vediamo dopo” Hermione si diresse verso la sala grande mentre gli altri tre andarono nel dormitorio dove Harry si accasciò letteralmente sul letto e, con a fianco Ginny, si addormentava.

Dormì per ore e si veglio quando fuori il sole stava già tramontando, il dormitorio era vuoto ed Harry si concesse qualche momento di illusa inconsapevolezza, di quello che aveva fatto poche ore prima, del fatto che dal quel momento non avrebbe mai avito una vita normale. Lentamente si vestì e si fece una doccia rilassante, il corpo gli doleva ancora, ma ora era più lucido e meno stanco, quindi riusciva a sopportarlo; scese in sala comune e, come si aspettava, vi trovo Ron, Hermione d Ginny mentre giocavano a scacchi e discutevano, appena lo videro lo salutarono calorosamente ed Harry si fece raccontare i fatti della mattinata da Hermione “ dovevi vederli, quando la McGranitt ha dato la notizia è stata fantastica – l’era oscura si è conclusa, Harry Potter ha messo fine al terrore di Voldemort – nessuno ci voleva credere, qualche Serpeverde è caduto dalle panche” Harry sorrise immaginandosi Nott, Tyger e Goyle a terra “ poi finalmente si sono resi conto ed hanno iniziato ad urlare, abbracciarsi, qualcuno piangeva o invocava il tuo nome!” “invocavano il mio nome…” Harry questo non se lo aspettava “ è ovvio Harry, ora sei un eroe” era stata Ginny a parlare, era sorridente e rilassata, Harry sorrise a sua volta, ormai doveva abituarsi; “ i mangiamorte come hanno reagito?” domandò, questo effettivamente era un aspetto che non aveva mai considerato “ormai non potevano più negare il loro coinvolgimento, in questi ultimi tempi si sono scoperti, così gli auror hanno fatto vari blitz a sorpresa, prima dello spargimento della notizia, e ne hanno catturato parecchi, altri sono riusciti a sfuggire, ma avranno vita breve, gli stessi Nott, Tyger e Goyle stamattina sono scomparsi, credo che siano andati ad avvisare i genitori…” poi Hermione gli passo una copia del Profeta che riportava in prima pagina:

IL PRESCELTO SCONFIGGE
COLUI-CHE-NON-DOVEVA-ESSERE-NOMINATO !
IL GIOVANE HARRY UCCIDE VOLDEMORT DURANTE UN DUELLO,
CONFERENZA STAMPA DEL MINISTRO QUESTO POMERIGGIO
Un comunicato stampa ha informato stamattina la comunità magica della sconfitta di Voldemort (“da oggi possiamo anche dire il suo nome” ha detto entusiasta il ministro), a quanto pare in un duello; sono garantiti i particolari questo pomeriggio nella conferenza stampa. Tutti si chiedono come abbia fatto Harry Potter ad ucciderlo, ci sarà anche lui alla conferenza stampa? Il ministro rassicura sulle sue condizioni di salute, ma non lascia altre dichiarazioni. Cont. a pag. 2-3-4-5-6


Un enorme fotografia sua dominava tutta la prima pagina “wow” fu l’unico commento di Harry “già” replicò Ron “ anche la scuola è in subbuglio, sul treno dovrai nasconderti! , oggi abbiamo fatto fatica a tenere tutti lontano dal dormitorio…” “ a me non sembra neanche vero” infatti Harry doveva ancora abituarsi all’idea.
La mattina dopo Harry, nell’andare alla stazione, cercò di fare di tutto per non essere notato (per non affrontare la folla la sera prima aveva rinunciato alla cena ed aveva passato la sera in dormitorio con gli altri) ed utilizzò il mantello dell’invisibilità, senza dimenticarsi di fermarsi davanti alla tomba di Silente e di girarsi un attimo per guardare per l’ultima volta Hogwarts, che era stata la sua casa per gli ultimi sette anni.

Sul treno Harry si tolse il mantello, felice di essere scampato alla folla, tirò le tende dello scompartimento e passò un’allegra giornata, senza ombre di alcun tipo, con i suoi amici e la ragazza che amava; guardando il paesaggio che sfrecciava fuori dal finestrino Harry pensava che non avrebbe mai visto tutto quello, era l’ultima volta che tornava da Hogwarts, non ci sarebbe più tornato, ricordava con tristezza.
Gli argomenti variavano dal Quiddich, al ministero, dagli esami all’anno successivo, e fu a questo punto che Harry si rese conto che non sapeva più cosa fare, non aveva più uno scopo, Hermione era tranquilla “studierai per diventare Auror, no? Non era quello che hai sempre voluto fare?”, ma Harry non lo credeva “lo volevo fare solo per prepararmi al duello, che c’è gia stato”, Ron rimase stupito “o credevo che lo volessi davvero!… io comunque voglio diventare Auror, tu fai quello che vuoi”, l’audacia del suo migliore amico fece sorridere Harry che allora si arrese “avete ragione, vorrà dire che diventerò Auror”.
Le ore passarono velocemente e ben presto il treno entrò nella stazione di Kings Cross e si fermò, Harry e gli altri scesero per ultimi dal treno e , malgrado avessero ritardato appositamente, molti sguardi si posarono su di loro, cercando di rimanere impassibile il gruppo si diresse verso un’eccitata signora Weasly che accolse Harry con un abbraccio stritolante “oh Harry, caro…” Harry diede varie strette di mano ai vari membri dell’ordine della Fenice venuti ad accoglierlo, poi salutò Hermione, che avrebbe passato la prima parte dell’estate con i suoi genitori, e si avviò verso l’uscita “aspetta Harry, non di là” disse il sig. Weasly “ci sono giornalisti e...tuoi fan” Harry colse l’ironia di quella frase e sorrise “ c’è un’uscita secondaria da quella parte”.

[Modificato da zazar 25/04/2006 15.27]

[Modificato da zazar 25/04/2006 15.27]

zazar
00giovedì 20 aprile 2006 19:38
CAPITOLO IV
Harry ed i Weasly arrivarono velocemente alla Tana; dall’ultima volta che ci era stato, a Natale, Harry notò un’aria più rilassata, allegra e spensierata data da una raccolta di giornali con gli articoli in prima pagina che narravano della sua vittoria, dalle lancette dell’orologio della signora Weasly tutte spostate su “casa” e dall’ultimo sole che, mentre si spegneva, inondava la cucina di una luce vivace e vitale che si posava sui visi sorridenti e rilassati.
La cena fu consumata rapidamente in un clima sereno, poi tutti andarono, stanchi, a dormire; Harry rimase un attimo indietro “ andate, vi raggiungo subito” disse a e iniziò ad aiutare i signori Weasly a mettere in ordine “Harry non ce ne bisogno, vai pure a dormire, sarai stanco…”, ma Harry aveva ben altro in mente “ senta signora Weasly, ci ho pensato molto ultimamente, voi mi avete ospitato molte volte in estate…” “e lo facciamo con molto piacere” replicò la donna che intanto continuava a pulire “sì, ma io volevo ringraziarvi e, almeno, pagare l’affitto della camera” Harry sapeva che sarebbe stato difficile convincere la coppia, ma voleva evitare di sentirsi un peso “oh Harry, sei molto carino, ma non possiamo accettare” replico il sig. Weasly con voce ferma “almeno con una cifra simbolica, è molto importante per me, vi prego di accettare” “d’accordo, se per te è importante accettiamo, ma ora vai a dormire che sarai stanco” Harry li ringraziò e salì in camera, decise di non raccontare nulla a Ron e Ginny per evitare di metterli a disagio, diede la buona notte a Ginny con un bacio ed andò a dormire.
Harry riuscì a godersi solo due giorni di piacevole anonimato, due giorni in cui si godette in pieno la libertà di fare magie e di essere se stesso, una mattina arrivò alla finestra un gufo reale che reggeva tra le zampe una busta, neanche troppo voluminosa, ma dall’aria ufficiale, questa informava Harry di aver ricevuto il premio “al valore per la società magica” e di essere in assoluto il più giovane mago a ricevere questo premio, lo invitava inoltre alla cerimonia di consegna dell’onorificenza a cui, Harry lesse con rassegnazione, sarebbe seguita la conferenza stampa.
Vestito di tutto punto con il suo abito da cerimonia verde smeraldo, sistemato per l’occasione, Harry si recò, non proprio contento, alla cerimonia, per lo più un discorso interminabile del ministro che lo elogiava, e poi alla conferenza stampa dove le domande, di giornalisti e di curiosi, partirono dal duello per poi entrare nella sfera personale e nella sua vita, Harry rispondeva automaticamente , ogni tanto lanciava una sguardo implorante d’aiuto agli amici seduti a lato, oppure evadeva la domanda. “come ti sei sentito? E ora?” “cosa credi che penserebbero i tuoi genitori di te? E Silente?” “cosa farai adesso?”.
Harry sarebbe diventato un Auror, questo lo sapeva, avrebbe vissuto una vita il più possibile normale, non cercava la fama, ora nulla lo rendeva diverso da qualsiasi altro ragazzo, tranne la sua cicatrice.
MaLiGnUs
00lunedì 24 aprile 2006 10:32
molto affascinante il tuo racconto, anzi spero che finisca davvero cosi il 7° libro ^^
hclo4
00lunedì 24 aprile 2006 16:54
molto carino, hai mai pensato magari anche di scrivere quello che porta harry ad avere quel duello con voldie nella foresta?

lì sarebbe molto più interessante, non credi?
zazar
00martedì 25 aprile 2006 15:26
grazie
[SM=g27823] davvero vi è piaciuta? non ci credo...
sono felice che vi piaccia, la prima parte è conclusa, ora sto mettendo a punto una secunda che va un po' avanti, ripetto alla fine del libro e cerca di indovinare il futuro di harry e compania

* hclo4
effettivamente sarebbe bello, ma non mi viene in mente nulla, pensaci tu, voglio vedere come te lo immagini... [SM=x117105]

[Modificato da zazar 25/04/2006 15.29]

Bob Ogden
00martedì 25 aprile 2006 22:58
Ho letto con piaciere la storia e la trovo molto ben scritta.
Inoltre ho notato che hai rispettato una delle clausole per un finale simile a quello vero.. ovvero che l'ultima parola sia "cicatrice"...
COMPLIMENTI
MaLiGnUs
00lunedì 15 maggio 2006 10:26
già... [SM=g27822]
zazar
00sabato 27 maggio 2006 20:11
ancora grazie
davvero sono felice che vi sia pacita e noto con piacere che avete notato questo piccolo particolare a cui sono stata partcolarmente attenta. vi sono grata per i complimenti e, ancora una volta a costo di sembrare monotona, grazie!!! [SM=g27823]
zazar
00lunedì 29 maggio 2006 17:43
continuo..
bene, ora arriva il continuo, ovvero oltre la fine del settimo libro. sinceramente non ne sono molto soddisfatta, credo sia un po' troppo banale e poi, andando avanti, diventa un po' esagerato, mai giudici siete voi!

CAPITOLO V
“sono arrivati i moduli di iscrizione per aspiranti Auror ragazzi” esordì una sera il signor Weasly “tutti per voi” e li appoggio sul tavolo in cucina; Harry e Ron li aspettavano da tempo e li presero con impazienza “wow, domani avremo qualcosa da fare, vero Harry?” domandò Ron dopo un veloce esame ai fogli “si, ma domani” affermò il moro e corse a posare i fogli in camera, subito seguito dall’altro.
Il giorno dopo Harry e Ron fecero compagnia a Ginny che faceva i compiti delle vacanze al posto di uscire a bighellonare come facevano di solito. Per lo più erano domande tecniche e anagrafiche, compilate senza problemi al contrario di quelle un po’ più personali, - perché vuoi diventare un Auror?- Harry, dopo un po’ di esitazione scrisse - sento che è il mio destino-, dopotutto era vero, Ron invece era in difficoltà e dopo mezzora scrisse - ho visto come sia importante combattere le arti oscure per evitare sofferenza ingiustificata- , soddisfatto dalla risposta andò avanti e finì il modulo “ora mancano solo i giudizi dei MAGO” annunciò ed andò a mettere via il modulo, in attesa di poterlo completare; quando scese le scale fu accolto da un abbraccio caloroso di Hermione, arrivata per passare qualche settimana da loro, felice come una pasqua la tirò su e le mollò una affettuoso bacio (a già, non si era capito? Stanno insieme + o – da Natale) “ciao Ron, Harry, state tutti bene?” “sani come pesci” annunciò Ginny sorridente.
L’estate fu per Harry un momento di stallo molto utile per riflettere e mettersi in ordine le idee, spesso faceva lunghe passeggiate i compagnia di quello che ormai, ne era sicuro, era il più grande amore della sua vita, Ginny, ed anche della coppia di Ron ed Hermione che, altrettanto romantica, era anche spunto di conversazione; aveva inoltre preso l’abitudine di andare ogni domenica a Godric’s Hollow a visitare le tombe dei suoi genitori, cambiare i fiori e raccontargli, si sentiva molto stupido a farlo, quello che gli accadeva, in questi incontri andava sempre solo e nessuno sapeva esattamente lo scopo di quelle periodiche scomparse da casa Weasly, anche se probabilmente sospettavano qualcosa. Questo ritmo quotidiano fu rotto dall’arrivo del 1° luglio e quindi del suo compleanno con cui coincise stanche l’arrivo dei risultati degli esami; allegro Harry scese per fare colazione vide Ron ed Hermione che fissavano, immobili, il davanzale della finestra su cui sostavano, visibilmente irritati dalla lunga attesa, tre bei gufi reali ognuno con legata alla zampa una voluminosa busta “ sono arrivati” disse stupidamente, come per confermare un’ovvietà “auguri Harry” dissero i due ragazzi sotto voce, senza smettere di fissare il davanzale e quello che ci stava sopra “forse è meglio prenderli” affermò Harry con tutto il coraggio che aveva ed allungò la mano per slegare la busta dalla zampa del gufo, subito imitato dai due amici ruppe la cera lacca e tutto di un fiato lesse i suoi voti, sorprendentemente più alti di quelli di Ron e irrimediabilmente più bassi di quelli di Hermione, e poi li scrisse velocemente sul modulo che consegnò al signor Weasly perché lo consegnasse.

“Harry caro andresti a comprare del pane in paese per favore?” chiese la signora Weasly “certo… mi accompagni?” disse il ragazzo rivolto a Ginny “sicuro” rispose ella e si avviarono insieme; “che cosa state organizzando?” chiese Harry che sapeva benissimo che non serviva del pane, ma che era tutta una scusa per allontanarlo e preparare una festa, “ è così evidente?” rise la ragazza, il suo viso raggiante illuminato dal sole faceva capire ad Harry perché l’amava così tanto “ci sarà molta gente?” insistette “bhe, credo che mamma abbia invitato i membri dell’ordine e ci sarà un pranzo in grande stile” “ma come mai? È solo un compleanno…” “no Harry, è il Tuo compleanno ed in più credo che si voglia festeggiare anche la fine di Voldemort…” Ginny disse con cautela l’ultima parte di frase, dopotutto Harry non aveva mai affrontato quell’argomento con qualcuno, di infatti il ragazzo si rabbuiò ed andò a sedersi sotto una grande quercia con lo sguardo pensieroso. Ginny gli si sedette a fianco e cinse le sue spalle con il braccio con aria comprensiva “festeggiare…” “si, festeggiare, ti devi rendere conto che tu hai fatto una grande cosa Harry, hai sconfitto Voldemort, tutta la società magica te ne è grata, e tu lo vedi ancora come una maledizione!” intervenne la ragazza nervosa “ Harry questa è la tua vita, ora sei nei libri di storia, ora sei famoso, devi fartene una ragione” “si lo so, mi ci devo solo abituare”. Poi successe una cosa incredibile i due ragazzi, sotto l’ombra di una quercia, baciati dal sole tiepido e felici insieme si dimenticarono di tutto e di tutti “sai una cosa?” chiese Harry “no” disse l’altra divertita “ti amo” quelle parole fatidiche non erano ancora state pronunciate da Harry o da Ginny “anch’io ti amo, stupido” poi lui la baciò, lei contraccambio e, sotto l’ombra di quella quercia, per la prima volta, fecero l’amore. Fu stupendo.

Totalmente dimentichi del pane, che non gli fu neanche richiesto, i due ragazzi tornarono alla Tana dove in giardino era stata allestita una grande tavolata dove avevano già preso posto varie persone, Harry strinse la mano alla professoressa McGranitt, sorridente ed allegra come non mai, abbracciò Lupin, raggiante ed euforico, salutò Tonks, con i capelli azzurro acceso, e pranzò in allegria con le persone che lo avevano sostenuto fino ad allora. Arrivati al dolce la McGranitt, in quanto capo dell’ordine, si alzò e fece un brindisi “ a Harry, alla sua vittoria, a Silente, a tutti coloro che hanno contribuito in questa guerra” poche parole molto significative, Harry sorrise, commosso.
MaLiGnUs
00mercoledì 31 maggio 2006 20:41
wow...molto bella anche questa, complimenti :)
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