Enter Shikari

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plasticine
00sabato 15 settembre 2007 02:02
Take to the Skies
Là dove non ci arrivano gli altri, ci vanno gli Enter Shikari. Se la contaminazione tra generi è la chiave di volta della musica attuale inglese e non solo, allora qualcuno dovrebbe fare un monumento alla band londinese. Sì, perchè sebbene la fusione tra punk, pop, rock, elettronica etc ha portato alla nascita di diverse neo-band, in realtà tutte era più o meno classificabili più verso un lido o verso un altro. La sensazione era che in ogni caso pur mischiando il più possibile le carte, in realtà in mano il mazzo aveva tutto lo stesso seme, talvolta punk, alte pop e così via. La stupefacente (e un termine migliore non si potrebbe trovare) capacità degli Enter Shikari invece ha abbattuto questo sorta di luogo comune, perchè questo esordio è un concetrato di stili che sarebbe da campionare e da far sentire a tutte le prossime neo band per dire: ecco questo è la velocità massima di rotazione del frullatore tra i diversi generi, oltre non ce la si può fare. Ci erano già andati vicinissimo i Forward, Russia!, per alcuni versi superiori a questi Enter Shikari, però la contaminazione lì era tra 2/3 stili diversi, qui dentro ci sono tutti i generi musicali, ma proprio tutti!

E' scontato dire che il disco è entusiasmante, non perfetto, ma colpisce in modo viscerale ad ogni ascolto. Il primo rimando che viene in mente sono i System Of A Down (quelli dei bei tempi) richiamati con tutto quello che è moda musicale nel 2007. L'apertura epica che viene inchiodata con il secondo e soprattutto con il terzo brano Mothership, un viaggio in uno spazio tempo diverso dal nostro per 4 minuti e mezzo. Convincenti e potenti gli Enter Shikari fan di tutto per non mollare per un secondo la presa e ad avvinghiarsi come un pitbull ci pensa l'arrivo di Anything Can Happens In The Next Half Hour, singolone spaccaclassifiche e attirapubblico. Si possono vedere 4 serie musicali intervallate da brevi momenti soft (chiamati Interlude non a caso) e il secodo run è influenzato dalla presenza di Today Won't Go Down in History, altro pezzo a cui è facile prevedre un diffusissimo gradimento tra gli amanti della band prima ancora di Sorry, You're Not A Winner, altro vecchio EP uscito che però nella dimensione del disco perde un attimo di carica, forse perchè arriva anche alla fine di una serie impressionante di altri brani veloci ed altrettanto potenti. D'altro canto resta un brano imprescindibile della band ed era naturale che nel disco spazio per lui ve ne fosse. L'ultimo step vede la presenza di una ballata. Sì una ballata, brano completamente fuori dalle corde della band eppur realizzato più che bene, che senza andare a mettere in dubbio sul genere e sullo stile in cui gli Enter Shikari danno il meglio, si rivela piacevole conclusione del disco ed introduzione dell'ultima traccia, la già mitica Ok, It's Time For Plan B. Se vogliamo un riassunto della band basta prendere questo brano: rock, accellerazioni punk, voce più verso il metal, coinvolgimento quasi indie. Gran brano.

Il risultato finale è una miscela esplosiva di contenuti in grado di appagare più di un palato, quello degli Enter Shikari è un debutto da vertigini.
De Baimbo
00sabato 15 settembre 2007 13:09
bentornato dozzy!
li scarico subito
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