EDGAR RICE BURROUGHS E I SUOI CICLI

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Babil
00mercoledì 30 giugno 2010 12:05
L'autore di Tarzan, John Carter da Marte e tanti altri...
Visto che è venuto fuori nella discussione sui Masters, e vista l'importanza che questo autore ha avuto per l'immaginario fantasy americano, dalle illustrazioni di Frazetta fino ai giochi di ruolo (primo tra tutti Dungeons and Dragons), ho pensato di scrivere un pezzo su Edgar Rice Burroughs, l'autore di Tarzan ma anche di John Carter da Marte ed una miriade di altri cicli a cavallo tra il fantasy e la fantascienza.

Edgar Rice Burroughs si può inqudrare nel filone della narrativa pulp americana. Non mi dilungherò molto su questo genere perchè richiederebbe un lunghissimo post a parte. Basti dire che si tratta di un genere che ha influenzato grandemente l'immaginario americano e per la diffusione della cinematografia e dei fumetti americani il resto del mondo occidentale.
Per essere chiari, senza la letteratura pulp probabilmente non esisterebbero i supereroi, o forse addirittura non esisterebbero i fumetti di avventura tout court. Quasi sicuramente non esisterebbero i giochi di ruolo, sicuramente non esisterebbe Dungeons and Dragons.
Del filone pulp fa parte per esempio il ciclo di Capitan Futuro, che è in pratica la trasposizione fantascientifica, quasi a livello di plagio, di un altro ciclo di romanzi di un altro autore, quelli di Doc Savage, con ambientazione contemporanea (e nei quali compare la Fortezza della Solitudine. Si proprio quella di Superman, copiata pari pari e collocata anche quella al polo).
Ecco, prendiamo pure Capitan Futuro e la sua banda: i personaggi della letteratura pulp sono di solito personaggi un pò "tagliati col coltello", definiti principalmente dalle loro abilità, con un carattere archetipico (Otto e Greg sono la tipica coppia comica modello Gianni e Pinotto o Stanlio ed Ollio). Esiste di solito un protagonista strafico che ha tutte le virtù, ma specialmente per quanto riguarda ui comprimari, abilità e caratteri sono spesso magicamente e perfettamente complementari. Nei campi in cui uno è debole l'altro è forte e così via, non ci sono mai sopvrapposizioni di competenze.
Proprio come nei giochi di ruolo in cui ci sono le classi dei personaggi.
In effetti i personaggi dei giochi di ruolo, essendo definiti dalle schede del personaggio, sono per loro natura dei personaggi pulp e le storie dei giochi di ruolo sono per loro natura delle storie pulp.
Questo non è un caso dato che l'inventore di Dungeons and Dragons, il compianto Gary Gygax, era un grandissimo estimatore di questa letteratura, che conosceva appunto principalmente attraverso l'opera di Burroughs


Edgar Rice Burroughs nasce nel 1875 a Chicago, da un imprenditore ed veterano (immagino della guerra di secessione, ma non sono sicuro). Anche Edgar studia prevalentemente all'interno di accademie militari e tenta a sua volta la carriera militare. Tuttavia non riesce a superare gli esami di ammissione a West Point e comunque pochi anni dopo viene riformato per dei problemi cardiaci.
Lo sconfinato amore per l'esercito, la vita militare ed un certo spirito guerrafondaio rimarranno comunque una costante di tutte le sue opere.

Dopo anni di stenti facendo i lavori più improbabili, nel 1911 inventa il personaggio di John Carter da Marte e comincia il suo successo letterario, che tuttavia avrà un balzo di diversi ordini di grandezza quando nel 1912 scrive Tarzan delle Scimmie, l'unica opera della sua sterminata produzione che è universalmente famosa.
In effetti immagino che molti abbiano in mente il Tarzan di Christopher Lambert, o che comunque considerino Tarzan delle Scimmie come un romanzo semi-realistico su un ragazzo allevato dalle bestie o una critica alla società del tempo.
In realtà anche Tarzan delle Scimmie ha una serie sconfinata di seguiti, e mentre anche il romanzo generale è molto più fantasy di come ce lo presentano di solito, nei libri successivi abbiamo civiltà scomparse come se piovessero, strane razze umanoidi, dungeon pieni di tesori.
Si proprio così, dungeon pieni di tesori.
C'è uno dei seguiti di Tarzan in cui lui si rende conto di essere un pò a corto di soldi per mantenere il mega-bungalow nella giungla dove Tarzan e famiglia fanno la bella vita serviti e riveriti da schiavi negri (sul razzismo di Burroughs parlerò più in là). Tarzan decide allora di andare in un dungeon (una città sotterranea perduta, per la precisione) che sa essere pieno di tesori (lo sa da una precedente avventura), per rimpolpare un pò le finanze.
Proprio una tipica avventura da Dungeons and Dragons, no?
Poi la storia prende tutt'altra piega, ma è ovvia l'influenza di Burroughs su Gary Gygax.

Andiamo ad elencare i cicli più importanti di Burroughs. In realtà come si vedrà, a parte Tarzan questi cicli ricalcano sempre lo stesso schema, per la serie cavallo che vince non si cambia.


JOHN CARTER DA MARTE.
L'archetipo dell'eroe di Burroughs, John Carter da Marte è probabilmente l'incarnazione più sfrenata del delirio di onnipotenza dell'autore.
Già prima di finire su Marte, per ragioni misteriose John Carter è immortale (!). In uno dei romanzi dice che ha finalmente scoperto perchè, ma non ce ne fa partecipi.
Oltre ad essere immortale, John Carter è un fichissimo gentiluomo del sud, che ha sempre fatto il militare da quando ha memoria, ed è quindi imbattibile in combattimento.
Giunto in prossimità della morte, che comunque in seguito scopriamo essere appunto impossibile, il nostro viene magicamente trasportato su Marte.
Qui viene catturato dai marziani verdi, degli esseri a quattro braccia come quelli delle illustrazioni che sono state postate qua e là nel forum. Questi marziani sono in guerra permanente da millenni con i marziani rossi, che sono invece degli umani con la pelle rossa, bellissimi e fichissimi. Infatti nella sua cella trova anche una ragazza bellissima, che guarda caso è la principessa del luogo. Ah, molto convenientemente i marziani rossi vivono oltre 1000 anni e restano sempre giovani.
Il resto si scrive da solo, fuggono, lui li aiuta a sbaragliare tutti i loro nemici, si sposa la principessa e diventa re di uno dei principali regni marziani.

Questa è la trama di "Sotto le lune di Marte", il primo romanzo della serie. Gli altri trattano delle mirabolanti avventure di Carter e della sua prole su Marte, nelle quali compaiono al solito civiltà scomparse dalla tecnologia elevata, strani mostri umanidi e non, marziani di tutti i colori (gialli, neri ecc.).

Lo schema di tutte le storie di Burroughs comunque è sempre lo stesso: tizio x, più o meno fico, viene trasportato in un modo improbabile su un altro mondo, viene fatto prigioniero assieme alla principessa del luogo (mai che capiti di finire in prigione con una sguattera, eh) di cui si innamora perdutamente all'istante. Lei prima non ci sta poi dopo la fuga ci sta. Sconfigge i nemici del regno x. Si sposa la principessa, vivono felici e contenti. Molto spesso nel processo diventa anche immortale o comunque acquisisce una longevità di tutto rispetto.

Ah, casomai foste curiosi: anche Tarzan è immortale. In un'avventura acquisisce una provvista di una medicina segreta che prolunga la vita. In un'avventura successiva incontra uno stregone africano che con una procedura rende immortali lui, Jane e la scimmietta (che per la cronaca non è Cheeta. Cheeta in realtà è un uomo scimmia del branco che lo ha allevato. E no, gli uomini scimmia non sono gorilla come negli adattamenti cinematografici).

Comunque, le altre saghe sono:

CARSON DI VENERE.

Carson vuole andare su Marte con un razzo di sua invenzione. Molto convenientemente da piccolo ha imparato da un guru indiano ad entrare in contatto telepatico con persone che hanno una particolare affinità spirituale con lui, così può comunicare le sue avventure al narratore della storia (quasi tutti i romazi di Burroughs, con la notevole eccezione di quelli di Tarzan, sono raccontati in prima persona dal protagonista, che poi provvede a recapitarli all'editore con espedienti improbabili tipo questi).
Tuttavia non ha tenuto conto dell'attrazione della luna (che volpe!) e finisce su Venre. Poi si parte con la trama standard.

PELLUCIDAR.

Il protagonista David Innes ha un amico inventore che cha costruito una macchina per andare al centro della Terra: la capsula con la trivella davanti che poi diventerà il classico che tutti conosciamo.
Nelle profondità della Terra esiste un'enorme cavità dove vivono animali preistorici, uomini bestia di vario genere ed esseri umani primitivi. In questo romanzo la tipa non è originariamente una principessa per mancanza di regni, ma provvederà Innes a costruirne uno ovviamente con lui e tipa al comando.

IL CICLO DELLA LUNA.

In realtà questa era una serie di romanzi anti comunisti in cui i russu invadevano gli Stati Uniti. Su richiesta dell'editore, furono bassamente riciclati e riconvertiti in una serie di romanzi tipici di Burroughs.
Julian possiede i ricordi di tutte le sue reincarnazioni, comprese quelle future. Quindi può raccontare al suo editore le avventure dei suoi discendenti in questa serie di tre romanzi che sono ambientati in diverse epoche del futuro. Julian V parte con un astronave all'esporazione della Luna, che è cava all'interno ed abitata da esseri iumani che volano nella bassa gravità tramite delle ali artificiali. Sono in guerra contro dei cattivissimi comunisti che assediano il loro regno.
In una variazione sul tema, Julian V non diventa re del posto ma si porta la tipa sulla Terra. mal gliene incoglie perchè i comunisti, preso il potere, anni dopo conquistano la Terra. Spetterà ai discendenti del lontano futuro, datisi alla macchia e che vivono come i nativi americani di una volta, riconquistare gli Stati Uniti nei romanzi successivi.

LA TERRA DIMENTICATA DAL TEMPO.

Ambientata su un'isola vulcanica al polo nord, che grazie al vulcanismo ha un clima tropicale ed è abitata da dinosauri e da ogni sorta di forma di vita bizzarra. Incredibilmente in questa serie manca la principessa, anche se ovviamente non la tipa che il protagonista concupisce.



Dal punto di vista dei contenuti, le idee di Burroughs al giorno d'oggi appaiono imbarazzanti.
Anzitutto, c'è un chiaro razzismo soprattutto nei confronti della gente di colore.
Tanto per dire, Tarzan prima di essere ritrovato dal francese che lo riconduce alla civiltà, incontra vari villaggi di popolazioni africane, ma non riconosce gli uomini neri come suoi simili, nè la loro come civiltà. Capisce di essere un umano solo quando incontra l'uomo bianco, l'unico che evidentemente si può fregiare di questo titolo.
In altri romanzi è chiarito che i neri sono delle specie di rimbambiti che non sono in grado di governarsi da soli. Non va bene schiavizzarli e maltrattarli, certo, ma se sono comandati da un bianco sono più felici anche loro.

Similmente è stata criticata la posizione della donna nell'opera di Burroughs, che è sempre più o meno passiva e Burroughs dice più o meno chiaramente che è bene che sia così, ma non siamo certo ai livelli di cui sopra.

Inoltre, forse ancora più assurdo c'è la mitizzazione della guerra come una condizione desiderabile: la pace dà la possibilità di oziare e l'ozio è il padre dei vizi. In guerra la gente è costretta a farsi il mazzo, cosa che inevitabilmente conduce alla virtù e consente ai migliori di emergere.

In conclusione, specialmente in questi tempi di riciclo continuo l'importanza di Burroughs non può essere sopravvalutata, specialmente per quello che riguarda la cultura americana. Per cui l'influenza sui Masters a mio avviso si può dare per certa. Se anche non ci fosse arrivaa direttamente, di sicuro c'è arrivata attraverso altri personaggi che attingono dal corpus letterario di Burroughs.







Danbrenus
00mercoledì 30 giugno 2010 16:18
Grazie mille Babil, stampo tutto e mi erudisco in merito!
Babil
00mercoledì 30 giugno 2010 16:33
Beh non è che sia una roba da scaricare, tra l'altro ci sono diversi errori di battitura...
Inoltre andrebbe forse dedicato un post a parte ad ognuno dei cicli.
Comunque su Burroughs puoi trovare un sacco di informazioni su internet. Tra l'altro, siccome ormai i copyright sulle sue opere cominciano a scadere, se ti va bene leggerli in iglese molti dei suoi romanzi li puoi trovare scaricabili gratis attraverso il progetto Gutemberg e simili.
Charlie Brown from BO
00mercoledì 30 giugno 2010 20:57
Re:
Babil, 30/06/2010 16.33:



Inoltre andrebbe forse dedicato un post a parte ad ognuno dei cicli.

Comunque su Burroughs puoi trovare un sacco di informazioni su internet.




buona idea approfondire ogni ciclo con un 3d ad hoc.

beh, ciò non toglie che il tuo sia comunque un bel lavoro!
Sasuke Kid
00giovedì 1 luglio 2010 11:44
Re: Re:
Charlie Brown from BO, 30/06/2010 20.57:




buona idea approfondire ogni ciclo con un 3d ad hoc.

beh, ciò non toglie che il tuo sia comunque un bel lavoro!




concordo,
bravissimo Babilo!

se lo credi apri pure un thread per ogni singola saga, ben vengano nuove informazioni!

mi raccomando occhio alle immagini però... piuttosto mandamele che le metto sul Nijiserver...
the PATHFINDER
00venerdì 2 luglio 2010 15:10
bellissimo, me lo sono letto tutto quanto.
davvero molto esaustivo, facile da comprendere, e interessante!

grazie per il post, ora capisco molte cose che prima mi sfuggivano!

se posso fare un'osservazione: temo che Burroughs non fosse l'unico "classista" dei suoi tempi, purtroppo, nè l'unico che considerava le donne secondarie, ahimè [SM=g1852147]
Sasuke Kid
00lunedì 5 luglio 2010 13:13
Re:
the PATHFINDER, 02/07/2010 15.10:

bellissimo, me lo sono letto tutto quanto.
davvero molto esaustivo, facile da comprendere, e interessante!

grazie per il post, ora capisco molte cose che prima mi sfuggivano!

se posso fare un'osservazione: temo che Burroughs non fosse l'unico "classista" dei suoi tempi, purtroppo, nè l'unico che considerava le donne secondarie, ahimè [SM=g1852147]




mi sa che hai ragione
Lasair
00martedì 6 luglio 2010 09:24
mah che dire... tutte ste storie con il figo 'mmeregano che arriva e salva i mondi lontani e i pianeti sperduti mi attirano poco...
ringrazio l'autore per aver ispirato alcune cose che sono venute dopo, ma passo volentieri

... piuttosto quasi quasi darei una lettura a Conan
Sasuke Kid
00martedì 6 luglio 2010 17:04
Re:
Lasair, 06/07/2010 9.24:

mah che dire... tutte ste storie con il figo 'mmeregano che arriva e salva i mondi lontani e i pianeti sperduti mi attirano poco...
ringrazio l'autore per aver ispirato alcune cose che sono venute dopo, ma passo volentieri

... piuttosto quasi quasi darei una lettura a Conan




non hai mica tutti i torti :P
in effetti sembra roba troppo datata... per quanto sicuramente geniale
Lasair
00martedì 6 luglio 2010 17:18
Re: Re:
Sasuke Kid, 06/07/2010 17:04:




non hai mica tutti i torti :P
in effetti sembra roba troppo datata... per quanto sicuramente geniale




bah ci sono cose vecchie come il cucù che tengono botta ancora oggi (diciamone una a caso: l'Odissea)

questo sembra tanto una cosa del tipo che l'autore una mattina si è messo lì ad immaginare se stesso che faceva il figo e salvava tutti e si sposava la principessa di turno etc etc

insomma avrà ispirato D&D con i dungeons, ma secondo me anche Mary Sue [SM=g2272773]
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