Calissano, "Colpa dello spettacolo"
Madre: "Poteva fare la fine di Pantani"
Mercedes Galeotti, la madre di Paolo Calissano, punta il dito contro lo show business, colpevole di aver fatto precipitare il figlio nel baratro della droga."E' colpa del mondo dello spettacolo. Paolo voleva uscirne: diceva che a tutte le feste di Roma circolava tanta droga, cocaina", ha detto. Poi ha aggiunto: "La terapeuta di Paolo mi aveva avvertita: lo sa che suo figlio può fare la stessa fine di Pantani?".
La donna ha anche dichiarato che il figlio soffriva di depressione e che a partire da un grave incidente automobilistico avvenuto il 4 settembre del 2003, prendeva regolarmente un ansiolitico. Ma la donna non ha peli sulla lingua e attacca pesantemente il mondo che ha "tradito" il suo Paolo. "Lui stesso mi diceva che era un mondo schifoso, dove le donne sono tutte troie - ha raccontato a News Settimanale - vanno con chiunque pur di andare in tv, mentre gli uomini vanno con gli uomini anche se non sono omosessuali. Lui è un buono e lo hanno sfruttato". E poi ancora: "I pusher lo tampinavano".
Il fratello: "Profondi disagi dopo l'incidente"
Roberto Calissano, fratello minore di Paolo, gli ha fatto visita al San Martino di Genova. "Tutto quello che so sulla vicenda l'ho appreso dai giornali: che purtroppo è stata una fatalità a portare al decesso di questa giovane donna". Roberto prosegue, spiegando che non sapeva della tossicodipendenza del fratello: "Ero a conoscenza solo dei profondi disagi che nascevano dall'incidente che aveva avuto e che aveva avuto gravi conseguenze, a tutta una serie di fatti tra cui, ultimo, la morte di nostro padre, per una malattia terminale, avvenuta una ventina di giorni fa. Tutta questa serie di avvenimenti lo ha evidentemente turbato a tal punto da spingerlo cercare delle risposte in queste sostanze. Non dobbiamo dimenticare che ha rischiato di morire anche mio fratello: se non fosse stato per il tempestivo intervento del 118, oggi saremmo qui a piangere due persone. Purtroppo è toccato a lei e non a mio fratello, e fortunatamente lui ne è uscito vivo".
Il padre della brasiliana vuole vendere un organo per venire in Italia
Reginaldo Bezerra, padre della ballerina brasiliana morta per overdose nell'appartamento di Calissano, vuole vendere un organo per potersi pagare il viaggio in Italia e seppellire la figlia. "Non ho soldi nemmeno per pagare i conti - ha detto il falegname disoccupato - Ho chiesto aiuto al ministero degli Esteri di Brasilia e alle autorità italiane, ma hanno risposto che le spese le devo pagare io". Bezerra ha lanciato un appello, ma ha garantito che se non otterrà aiuto è disposto a vendere un organo pur di riuscire a partire. "Se non ci sarà il riconoscimento ufficiale da parte di qualcuno della famiglia, la seppelliranno come indigente - ha detto Bezerra - Non posso ammettere che mia figlia sia sepolta come un cane". Il fratello di Ana Lucia, Reginaldo Jr., ha detto invece che la famiglia sta pensando di presentarsi come parte civile contro Calissano: "Siamo sicuri che è stata indotta o obbligata ad ingerire droga contro la propria volontà, forse proprio per farla fuori, per ragioni che ancora non sappiamo".