Droga: morta donna a casa Calissano

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parrino76
00domenica 25 settembre 2005 18:53
La vittima uccisa forse da un'overdose
A Genova una donna è morta per una presunta overdose di cocaina nell'abitazione dell'attore televisivo Paolo Calissano. La vittima è una cittadina brasiliana di 31 anni, che si trovava nell'abitazione di Calissano insieme ad altri due amici, un uomo e una donna. L'attore e gli altri due ospiti della villa di Albaro sono in questura per essere interrogati. La Polizia Scientifica sta perquisendo l'abitazione.


Secondo quanto appreso, il decesso risalirebbe alle ore 12 di domenica, quando la donna è stata soccorsa da un medico del 118 chiamato dall'amico. Sul luogo, dopo essere stati avvertiti dal personale di soccorso, sono intervenuti subito gli agenti di polizia. Il capo della squadra mobile della questura di Genova, Claudio Sanfilippo, ha confermato che è in corso la perquisizione nell'abitazione dell'attore e che Calissano, con i suoi due amici, sono stati accompagnati in questura per essere ascoltati come persone informate dei fatti. Della vicenda si sta occupando il sostituto procuratore Silvio Franz.

Calissano, 38 anni, deve la sua popolarita' alla fiction di Canale 5 "Vivere" in cui interpreta il personaggio del dottor Bruno De Carolis, mentre in "Vento di Ponente" era Guido Mandelli. E' stato inoltre uno dei protagonisti lo scorso anno dell'Isola dei Famosi 2.

gieffina
00domenica 25 settembre 2005 19:38
:parrino: :0042:
gieffina
00martedì 27 settembre 2005 12:04
Colleghi commentano l'arresto per droga
"Paolo? Non era un mistero che fosse depresso". Davanti al caso Calissano, gli amici e gli ex colleghi, più che indignarsi si dispiacciono e ricordano le difficoltà che l'attore ha attraversato nell'ultimo periodo. "Due settimane fa aveva perso il padre" dicono Edoardo Costa e Mavi Felli, che l'hanno conosciuto sul set di "Vivere". "Non trovava una stabilità affettiva". Forse per questo "era spesso irascibile e poco coerente".

Sorpreso. Il mondo dello spettacolo resta a bocca aperta dopo che il popolare attore 38enne, noto per le sue interpretazioni in "Vivere", "Vento di Ponente" e, nel 2001 "Divieto d'entrata", è stato arrestato con l'accusa di cessione di droga e morte nella sua villa di Genova di una 31enne brasiliana. "E' una vicenda delicata, non mi sento di esprimere opinioni mie" dice l'attore Edoardo Costa, "sapevo però che Paolo non stava bene, soprattutto dopo la morte di suo padre avvenuta 15 giorni fa. Forse una disgrazia dietro l'altra l'hanno fiaccato". Della stessa idea anche Mavi Felli ed Elisabetta De Palo, convinte che "tre o quattro anni fa - all'epoca in cui recitavano insieme a "Vivere" - Paolo era una persona in sè, gentile, corretta, che lavorava seriamente". "Poi deve essere subentrato qualcosa di grave" continua la Felli, "il ginocchio, il fatto che la separazione da Matilde Brandi e da Milena Salvemini l'aveva fatto molto soffrire. Non riusciva a trovare una stabilità affettiva, è sempre stato abbandonato dalle sue compagne ed era ossessionato dall'idea di restare solo".

Che Calissano fosse una persona fragile, umorale e molto gelosa delle sue compagnie femminili, l'avevano però capito tutti. Anni fa, al Salone Nautico di Genova, di cui era testimonial, Calissano si era scagliato contro il fotografo ufficiale della manifestazione che voleva immortalarlo con la compagna di allora, Milena. Anche nel condominio di Genova dove abitava, sembra che tutti fossero al corrente degli scatti d'ira dell'attore, e - qualcuno giura - anche di quel problemino con la cocaina. Spesso dava in escandescenze, festeggiava nel suo appartamento fino a notte fonda e non era attendibile. Ma di questo, i suoi ex colleghi giurano di non aver visto nulla. Solo dall'"Isola dei famosi 2", realizzata nel 2003, qualcuno si lascia scappare che Calissano era un "personaggio strano". "Diceva una cosa e faceva l'esatto contrario" spiegano. "Ma da questo ad arrivare ad afermare che era un cocainomane, ce ne passa..."
parrino76
00martedì 27 settembre 2005 16:46
Calissano: "Voglio essere curato"
Il gip convalida l'arresto dell'attore
"E' confuso e stravolto, ma consapevole di essere un uomo malato. E vuole curarsi". Questo il ritratto di Paolo Calissano che fa il suo difensore Carlo Biondi dopo averlo visitato nella cella d'isolamento del carcere di Marassi. Da quando si è svegliato con la ballerina brasiliana morta accanto a lui, ha toccato il fondo. Per lui forse verrà chiesta una perizia psichiatrica; intanto il gip ha convalidato l'arresto.

"So che si chiamava Ana e che era brasiliana". Con queste poche parole l’attore ha descritto la ballerina 31enne trovata esanime nel lussuoso appartamento di Genova. Eppure per la donna Calissano era più che un conoscente, più che un amico, più che un ragazzo conosciuto in discoteca mentre faceva la lap dance. Alle amiche Ana aveva detto di “stare con Paolo, che era l’uomo giusto”. Nel bell’attore italiano la giovane brasiliana aveva riposto la speranza di una vita migliore, ma ora Ana è morta e Paolo è rinchiuso dietro le sbarre. Calissano è accusato di detenzione e spaccio di stupefacenti e per di più sulle spalle si porta il peso della tragedia della 31enne morta per overdose di fianco a lui.

L’avvocato del bel tenebroso sta preparando la linea difensiva e non è escluso che possa chiedere una perizia psichiatrica. Davanti al gip, che ha convalidato il suo arresto, Calissano si è avvalso della facoltà di non rispondere, limitandosi a ribadire che con la ballerina brasiliana non c'era alcun rapporto se non una reciproca simpatia. L'attore è quindi stato trasferito come detenuto all'ospedale San Martino di Genova. Per lui il difensore chiederà gli arresti domiciliari, o meglio il ricovero in una clinica o in una comunità. L’ex “fidanzato d’Italia” vuole farsi curare e uscire dal tunnel della droga.

Intanto è caccia agli spacciatori che hanno rifornito di polvere bianca l’attore e i suoi amici. Dopo l’esame autoptico sulla salma della povera ballerina, morta per un micidiale mix di cocaina e farmaci, sono in corso anche le indagini per stabilire se la sostanza fosse “tagliata” con anfetamine.

parrino76
00mercoledì 28 settembre 2005 17:07
Calissano: ho perso figlio e lavoro
Droga,"Sono cocainomane:voglio guarire"
"Ho perso un figlio dalla mia compagna pochi mesi fa. E' stato un grande dolore. Poi è andato tutto sempre peggio". Un incidente in moto, la perdita del padre, il lavoro che non andava più come una volta. Paolo Calissano, l'attore bello e dannato finito in carcere per detenzione e spaccio di droga dopo la morte di una ballerina brasiliana, ammette di essere finito nel tunnel della coca, ma chiede aiuto: "Voglio guarire".

Aveva perso la notorietà, quella fama che gli aveva fatto guadagnare l’appellativo di fidanzato d’Italia, di bel tenebroso, di grande protagonista di fiction di successo. Aveva perso gli amori della sua vita, l’ultima compagna se ne era andata dopo aver perso il figlio che aspettava. Aveva perso da poche settimane il padre, l’ultimo grande dolore di una serie di dispiaceri. La depressione, la droga, la solitudine. “Stavo sempre più male, per questo prendevo sempre più cocaina. Sono un cocainomane. Lo ammetto, sono pronto ad andare in comunità, a disintossicarmi”, ha detto l’attore al giudice che lo interrogava, come riporta il Corriere della Sera.

Calissano non è stato in grado di rispondere alle domande del magistrato e si è trincerato dietro la facoltà di non rispondere. Nei prossimi giorni, però, l’attore verrà risentito come pure il benzinaio e l’altra donna che parteciparono al festino. Dovrà spiegare cosa è successo quella sera e ricostruire i momenti che hanno preceduto la morte della ragazza. “Era una brava ragazza – dice dal letto d’ospedale dove è stato trasferito dopo aver lasciato la cella – la sua morte mi ha sconvolto. E’ stata una fatalità. Ci conoscevamo da un po’ e con lei avevo una bella storia”. “Sono stato sfortunato”, ripete.

kikka88
00mercoledì 28 settembre 2005 17:08
:0041:
gieffina
00mercoledì 28 settembre 2005 19:27
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parrino76
00giovedì 29 settembre 2005 17:29
Calissano, "Colpa dello spettacolo"
Madre: "Poteva fare la fine di Pantani"

Mercedes Galeotti, la madre di Paolo Calissano, punta il dito contro lo show business, colpevole di aver fatto precipitare il figlio nel baratro della droga."E' colpa del mondo dello spettacolo. Paolo voleva uscirne: diceva che a tutte le feste di Roma circolava tanta droga, cocaina", ha detto. Poi ha aggiunto: "La terapeuta di Paolo mi aveva avvertita: lo sa che suo figlio può fare la stessa fine di Pantani?".



La donna ha anche dichiarato che il figlio soffriva di depressione e che a partire da un grave incidente automobilistico avvenuto il 4 settembre del 2003, prendeva regolarmente un ansiolitico. Ma la donna non ha peli sulla lingua e attacca pesantemente il mondo che ha "tradito" il suo Paolo. "Lui stesso mi diceva che era un mondo schifoso, dove le donne sono tutte troie - ha raccontato a News Settimanale - vanno con chiunque pur di andare in tv, mentre gli uomini vanno con gli uomini anche se non sono omosessuali. Lui è un buono e lo hanno sfruttato". E poi ancora: "I pusher lo tampinavano".

Il fratello: "Profondi disagi dopo l'incidente"
Roberto Calissano, fratello minore di Paolo, gli ha fatto visita al San Martino di Genova. "Tutto quello che so sulla vicenda l'ho appreso dai giornali: che purtroppo è stata una fatalità a portare al decesso di questa giovane donna". Roberto prosegue, spiegando che non sapeva della tossicodipendenza del fratello: "Ero a conoscenza solo dei profondi disagi che nascevano dall'incidente che aveva avuto e che aveva avuto gravi conseguenze, a tutta una serie di fatti tra cui, ultimo, la morte di nostro padre, per una malattia terminale, avvenuta una ventina di giorni fa. Tutta questa serie di avvenimenti lo ha evidentemente turbato a tal punto da spingerlo cercare delle risposte in queste sostanze. Non dobbiamo dimenticare che ha rischiato di morire anche mio fratello: se non fosse stato per il tempestivo intervento del 118, oggi saremmo qui a piangere due persone. Purtroppo è toccato a lei e non a mio fratello, e fortunatamente lui ne è uscito vivo".


Il padre della brasiliana vuole vendere un organo per venire in Italia
Reginaldo Bezerra, padre della ballerina brasiliana morta per overdose nell'appartamento di Calissano, vuole vendere un organo per potersi pagare il viaggio in Italia e seppellire la figlia. "Non ho soldi nemmeno per pagare i conti - ha detto il falegname disoccupato - Ho chiesto aiuto al ministero degli Esteri di Brasilia e alle autorità italiane, ma hanno risposto che le spese le devo pagare io". Bezerra ha lanciato un appello, ma ha garantito che se non otterrà aiuto è disposto a vendere un organo pur di riuscire a partire. "Se non ci sarà il riconoscimento ufficiale da parte di qualcuno della famiglia, la seppelliranno come indigente - ha detto Bezerra - Non posso ammettere che mia figlia sia sepolta come un cane". Il fratello di Ana Lucia, Reginaldo Jr., ha detto invece che la famiglia sta pensando di presentarsi come parte civile contro Calissano: "Siamo sicuri che è stata indotta o obbligata ad ingerire droga contro la propria volontà, forse proprio per farla fuori, per ragioni che ancora non sappiamo".

parrino76
00martedì 4 ottobre 2005 17:13
Calissano, ancora caccia al pusher
Venerdì ci sara' l'incidente probatorio

Continuano le indagini sulla morte Ana Lucia, la 31enne morta per overdose dopo un festino a base di cocaina a casa dell'attore Paolo Calissano. La svolta potrebbe arrivare con le analisi tossicologiche sui trenta grammi di coca rinvenuti nella custodia di un sigaro. Così gli inquirenti sperano di poter risalire allo spacciatore e di poterne definire il ruolo. Intanto venerdì è atteso l'incidente probatorio tra i tre testimoni.



I risultati delle analisi sono attesi per l'inizio della prossima settimana. In questo modo, secondo gli investigatori, sarà possibile accertare con esattezza provenienza e composizione della droga. Pare infatti che la cocaina fosse stata tagliata con sostanze in grado di aumentarne il potenziale, ma anche la pericolosità. Probabilmente un'operazione compiuta con anfetamine.

E' questo uno dei motivi per cui è stato deciso di convocare tre testimoni, sotto la forma dell'incidente probatorio, per venerdì prossimo. Si tratta del benzinaio amico di Calissano, della sua ragazza, e di un'altra persona che però lasciò l'abitazione dell'attore prima della morte di Ana Lucia.

Secondo gli inquirenti, in particolare il sostituto procuratore Silvio Franz, infatti, le testimonianze rese finora sono troppo discordanti ed è quindi necessario fare luce su quello che è realmente accaduto nel coca-party. E' invece escluso che all'incidente probatorio prenda parte lo stesso Calissano. Per il suo avvocato, Carlo Biondi, "l'attore soffre di un grave stato depressivo e ha bisogno di essere assistito in una struttura adeguata che certamente non è quella del reparto carcerario dell'ospedale di San Martino dov'è attualmente".

Per questo giovedì il Tribunale del Riesame prenderà visione della richiesta dell'avvocato affinché a Calissano siano concessi gli arresti domiciliari in una comunità dove possa disintossicarsi.

parrino76
00giovedì 6 ottobre 2005 17:32
Riesame:Calissano rimane in carcere
Si riserva decisione su domiciliari
Il tribunale del Riesame si è riservato di decidere sull'istanza di arresti domiciliari per Paolo Calissano. L'attore è stato arrestato per spaccio e per la morte, come conseguenza di altro reato, della ballerina brasiliana Ana Lucia Bezerra Bandeira, stroncata da un'overdose. La difesa di Calissano ha depositato due memorie, tra le quali il certificato del Sert di Genova che riscontra la tossicodipendenza dell'attore.


Oltre alla tossicodipendenza il Sert ha riscontrato in Calissano un forte stato depressivo, forse dato dalla droga unita agli psicofarmaci. Il pubblico ministero, Silvio Franz, si è opposto alla concessione di arresti domiciliari per necessità collegate alle indagini. L'attore è tuttora ricoverato in stato di detenzione nel reparto detenuti dell'ospedale San Martino di Genova. Intanto domani è atteso l'incidente probatorio tra i tre testimoni.

I risultati delle analisi tossicologiche sui trenta grammi di coca rinvenuti nella custodia di un sigaro a casa dell'attore, sono invece attesi per l'inizio della prossima settimana. Pare infatti che la cocaina fosse stata tagliata con sostanze in grado di aumentarne il potenziale, ma anche la pericolosità. E' questo uno dei motivi per cui è stato deciso di convocare domani tre testimoni, sotto la forma dell'incidente probatorio. Si tratta del benzinaio amico di Calissano, della sua ragazza, e di un'altra persona che però lasciò l'abitazione dell'attore prima della morte di Ana Lucia.
parrino76
00domenica 9 ottobre 2005 11:49
Genova, Calissano ai domiciliari
Trasferito in una comunità di Torino
Il tribunale del riesame di Genova ha accolto la richiesta dei legali di Paolo Calissano: l'attore, fermato dopo la morte per overdose di una 31enne brasiliana, è stato posto in regime di arresti domiciliari a "Fermata dell'Autobus", una comunità di recupero di Torino. I giudici hanno escluso l'inquinamento delle prove e hanno riconosciuto che la droga era prevalentemente ad uso personale per Calissano ed eccezionalmente ceduta ad altri.


Calissano era stato arrestato per detenzione e spaccio di droga. La situazione gioudiziaria dell'attore era parsa ancor più pesante per la morte della ballerina brasiliana Ana Lucia Bezerra, deceduta probabilmente a causa di un mix di coca e psicofarmaci nella casa di Calissano. Nella casa dell'attore si era svolta la festa a base di cocaina. La decisione di concedere i domiciliari potrebbe aprire un periodo migliore per Calissano, riconosciuto dai giudici non colpevole di spaccio.

Il Tribunale ha anche concesso che l'attore venga accompagnato nella comunità di recupero, in provincia di Torino, dal fratello maggiore.

parrino76
00giovedì 13 ottobre 2005 08:51
Calissano confessa:"Sono depresso"
L'attore scrive allo psicoterapeuta

"Due anni densi di ansie, depressioni, tensioni e solitudini legate ad uno sfrenato e incurante abuso della mia persona". E' questo uno stralcio della lettera-sfogo di Paolo Calissano arrestato il 25 settembre per la morte di una ballerina brasiliana stroncata da una overdose e ora rinchiuso in una comunità. Calissano ha deciso di rendere pubblica la sua lettera, che risale all'8 luglio, come sorta di confessione.


Sarebbero stati i dolori atroci e la progressiva disistima a portare Paolo Calissano sulla strada della cocaina. Nella lettera, che l'attore ha indirizzato al suo avvocato e allo psicoterapeuta a luglio e che è pubblicata sul settimanale News, Calissano ricorda come anche lavorare fosse diventato per lui una fatica insostenibile. "Nei due mesi successivi (allo schiantosu un guard rail della A26, ndr) riusciì a portare a termine il doppiaggio della serie tv "Vento di Ponente".
La diagnosi dei medici dell'Ospedale di Alessandria, dove l'attore era stato ricoverato era stata implacabile: parlava di trauma cerebrale, una fistole al gomito destro, la rottura completa del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. "Il 4 novembre 2003 il medico mi sottopose ad un intervento chirurgico per la ricostruzione del lesionato legamento. Sorsero problemi di stabilità nonchè notevoli dolori, che purtroppo riuscivo a malapena a sopportare con potentissimi antidolorifici. Circa venti giorni dopo l'operazione - continua nella lettera, - inciampai in una buca del manto stradale, lo stesso medico mi suggeri' un nuovo intervento per tendere il legamento crociato appena trapiantato".

Dopo il secondo intervento le condizioni di Calissano non migliorarono. I dolori si fecero sepossibile più forti e il suo umore sempre più a terra."Ero sempre più depresso e le occasioni di lavoro, vista la mia situazione emotiva, cominciavano a scomparire. Passai mesi tra il letto ed il divano con indicibili dolori e sia la mia speranza che la mia autostima si ridussero del tutto". Anche l'Isola dei famosi, vissuta da Calissano come "l'ultimo tentativo di mettermi in gioco professionalmente" finì in naufragio. "Tutto inutile. Fui costretto al ritiro sempre a causa dell'insopportabile dolore. Da settembre 2004 ad oggi gli eventi hanno iniziato a girare sempre più vorticosamente verso il basso. Niente lavoro, salute fisica e mentale sempre più precaria, speranza di futuro? Zero!"

parrino76
00mercoledì 26 ottobre 2005 11:12
Calissano, "no" a ricovero a Roma
Gip respinge trasferimento in clinica
Il gip di Genova, Elena Daloiso, non ha autorizzato il trasferimento di Paolo Calissano in una struttura medica privata romana per effettuare un'operazione al ginocchio destro, dove l'attore, attualmente ai domiciliari, era stato operato a giugno. "Ritengo - ha detto il giudice - che un intervento del genere possa essere effettuato in una struttura più vicina al luogo dove sta trascorrendo gli arresti domiciliari".


I medici della comunità, in provincia di Torino, hanno certificato "difficoltà di deambulazione" dell'attore genovese che avrebbe necessità dell'operazione di revisione del ginocchio. Secondo il giudice l'intervento puo' essere effettuato in una struttura piu' vicina al capoluogo piemontese.

L'attore genovese arrestato il 25 settembre scorso in seguito alla morte, nella sua abitazione, della ballerina brasiliana Ana Lucia Bezerra Bandeira per overdose di cocaina mischiata a farmaci e alcol.

Intanto si è concluso a Palazzo di Giustizia di Genova l'incidente probatorio per il processo Calissano. Tre in tutto i testimoni interrogati dal giudice per le indagini preliminari Elena D'Aloiso e dal pubblico ministero Silvio Franz. Davanti al giudice sono comparsi un benzinaio e una donna, interrogati ieri, e Ileana S., una ballerina, anch'essa a casa dell'attore la notte della tragedia. La donna, accompagnata coattivamente in tribunale, ha fornito la propria versione dei fatti, che verra' adesso confrontata con le altre testimonianze. Il legale di Calissano, l'avvocato Carlo Biondi, si è detto abbastanza soddisfatto e ha precisato: "Molte delle cose raccontate da Ileana dovranno essere verificate e confrontate con quanto risulta dai tabulati telefonici per stabilire se ha detto la verita'".

parrino76
00mercoledì 26 ottobre 2005 11:14
Calissano, ancora caccia al pusher
Venerdì ci sara' l'incidente probatorio

Continuano le indagini sulla morte Ana Lucia, la 31enne morta per overdose dopo un festino a base di cocaina a casa dell'attore Paolo Calissano. La svolta potrebbe arrivare con le analisi tossicologiche sui trenta grammi di coca rinvenuti nella custodia di un sigaro. Così gli inquirenti sperano di poter risalire allo spacciatore e di poterne definire il ruolo. Intanto venerdì è atteso l'incidente probatorio tra i tre testimoni.



I risultati delle analisi sono attesi per l'inizio della prossima settimana. In questo modo, secondo gli investigatori, sarà possibile accertare con esattezza provenienza e composizione della droga. Pare infatti che la cocaina fosse stata tagliata con sostanze in grado di aumentarne il potenziale, ma anche la pericolosità. Probabilmente un'operazione compiuta con anfetamine.

E' questo uno dei motivi per cui è stato deciso di convocare tre testimoni, sotto la forma dell'incidente probatorio, per venerdì prossimo. Si tratta del benzinaio amico di Calissano, della sua ragazza, e di un'altra persona che però lasciò l'abitazione dell'attore prima della morte di Ana Lucia.

Secondo gli inquirenti, in particolare il sostituto procuratore Silvio Franz, infatti, le testimonianze rese finora sono troppo discordanti ed è quindi necessario fare luce su quello che è realmente accaduto nel coca-party. E' invece escluso che all'incidente probatorio prenda parte lo stesso Calissano. Per il suo avvocato, Carlo Biondi, "l'attore soffre di un grave stato depressivo e ha bisogno di essere assistito in una struttura adeguata che certamente non è quella del reparto carcerario dell'ospedale di San Martino dov'è attualmente".

Per questo giovedì il Tribunale del Riesame prenderà visione della richiesta dell'avvocato affinché a Calissano siano concessi gli arresti domiciliari in una comunità dove possa disintossicarsi.

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