Devo confessare
che in prima lettura non l'avevo notato. Il buonismo, intendo.
Ma io tipicamente non noto subito, o noto con difficolta' le incoerenze o le variazioni chiamiamole "dei personaggi", per una mia attitudine che probabilmente deriva da una diversa familiarita' con il seriale - per intenderci, se Dylan suona il sax
o se Tex le busca
(esempi scelti non a caso) per me non e' uno scandalo in se', ma lo diventa se la storia e' brutta.
Mi sono sempre saltate all'occhio di piu' le incogruenze stilistiche, le premesse disattese, i buchi logici nelle trame: se in un nuovo episodio dell'Eternauta vedo Martita inquadrata da sotto in su come in un hentai giapponese (altro esempio non casuale), e la cosa non e' giustificata in qualche modo, quello per me e' alto tradimento fumettistico - anche se caratterialmente il personaggio fosse rimasto in parte. Al contrario, l'Eternauta superuomo della seconda storia (non le mucche, eh, dico la seconda parte scritta da HGO) non mi ha mai dato nessunissimo fastidio: si', era un cambiamento caratteriale forte, ma era anche perfettamente giustificato dalla trama; e la storia era ottima.
Cio' premesso, l'ultima frase del DonZ, piu' che sua, sembra uscire direttamente dalla bocca dei due autori. Forse per questo non la si vede pronunciare (DonZ e' in macchina, in campo lungo, coperto). Anche questa se vogliamo e' una scena fuori parte: una sentenza esplicita, secca e inappellabile che probabilmente neppure negli episodi brevi s'era mai vista - e' come se il personaggio uscisse da se', avete presente quando ogni tanto (rari casi) capitava il messaggio sociale al termine di certi telefilm USA, specie se con protagonisti giovani in cui il pubblico dei ragazzi poteva identificarsi, e dopo i titoli di coda per dare forza alla comunicazione l'attore si presentava "senza trucco":
Ciao sono xyz e interpreto pincopallino, sono qui per un messaggio serio e importante: ricordatevi di allacciare le cinture di sicurezza quando guidate!
Ecco, l'ultima frase mi ha fatto proprio questo effetto.
Sash