DOVE VA L'AUTONOMISTA LOMBARDO?

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INES TABUSSO
00domenica 18 dicembre 2005 21:38
IL GIORNALE
18 dicembre 2005
D’Alema offre posti di governo all’ex Udc Lombardo
Marianna Bartoccelli
nostro inviato a Bari

Se si dovesse dare un valore ai segni, quelli di ieri indicavano in D'Alema e nel centrosinistra l'approdo finale del movimento autonomista di Raffaele Lombardo, al secondo giorno del congresso di fondazione a Bari. Non soltanto perché ieri la delegazione diessina, oltre D'Alema il segretario siciliano Angelo Capodicasa e il senatore pugliese Nicola La Torre, occupava le sedie di prima fila dove il giorno prima stava la delegazione di Forza Italia, ma anche perché il presidente Ds è l'unico leader di partito che è intervenuto davanti alla platea congressuale dei mille autonomisti non solo siciliani. «Dialogo con tutti quelli che vogliono rilanciare la politica del Mezzogiorno», ha detto D'Alema applaudito per ben tre volte nel corso dei 10 minuti di discorso dal popolo della colomba bianca. Un popolo che viene dalle file del centrodestra ma che ormai sembra proiettato «laddove sostengono le nostre idee», come dice Lombardo ininterrottamente, e questo “laddove” sembra essersi ormai concretizzato nel percorso disegnato dal “big” dei diessini. «Il futuro governo ha bisogno di idee nuove, ha bisogno delle vostre idee», ha detto. Quasi una promessa a offrire un incarico nel governo se vincesse il centrosinistra. Anche se Lombardo e i suoi colonnelli preferiscono sottolineare che finalmente «c'è un confronto sui programmi con un leader nazionale che ascolta» e ribadire la scelta di un “centro”, terzo polo alla prossima scadenza elettorale.
«Un centro tutto pirandelliano, molto siciliano - replica da Palermo il senatore di Fi Marcello Dell'Utri -. L'accordo della Cdl con Lombardo è nelle cose. Vedrete che è così». Polemico il capogruppo al Senato, Renato Schifani: «Come governo abbiamo fatto molto per il Sud. Anche senza Lombardo faremo sempre di più. Se vuole partecipare con noi, ben venga». Difende la politica meridionalista del governo anche il ministro Calderoli: «Aspettiamo da Lombardo una scelta precisa». Una risposta a tutti nella relazione finale di Lombardo che verrà acclamato oggi segretario del nuovo partito, al quale aderiscono anche dal Friuli (Ferruccio Saro, ex deputato di Fi, e due consiglieri regionali), e a cui fa già riferimento una nuova struttura sindacale che nasce da ex dirigenti della Cgil. Tra gli ospiti oggi sono attesi Di Pietro e Mastella.


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LA STAMPA
18 dicembre 2005
POLITICA
Lombardo: «Non ci schieriamo»
Da Berlusconi finora solo l'elemosina della Banca del Sud

BARI. «I nostri interlocutori non sono i leader di questo o quel partito ma sono i candidati a premier, da loro noi aspettiamo impegni precisi sul nostro progetto decennale per il rilancio e la vera unità del Paese. Chi lo recepisce al cento per cento è nostro alleato». Raffaele Lombardo, eletto per acclamazione segretario del Movimento per le autonomie al congresso fondativo di Bari, annuncia così l'intenzione del nuovo soggetto politico di non schierarsi, per il momento, né con il centrodestra né con il centrosinistra.
«Noi non ci muoveremo di un millimetro - spiega Lombardo - siamo al centro del campo e ci restiamo, chi vuole accetti il nostro programma e sarà il nostro migliore alleato». Anche a chi gli chiede se l'interesse mostrato dal presidente Ds, Massimo D'Alema, ospite ieri al congresso di Mpa possa essere un primo segnale di avvicinamento, Lombardo dice: «Anche i diavoli diventano santi per il Sud», ma Lombardo attende risposte dai leader delle coalizioni. «Abbiamo preso atto e molto apprezzato l'intervento di D'Alema, autorevole esponente del più forte partito del centrosinistra, ma la coalizione ha un leader che si chiama Romano Prodi, così come dall'altra parte c'è Berlusconi». Il segretario di Mpa non nasconde la sua delusione nei confronti del presidente del Consiglio al quale erano stati chiesti impegni precisi già in questa Finanziaria: «Il premier si è già espresso nei nostri confronti con la Finanziaria e quello che ci ha detto non ci basta, non abbiamo avuto nessuna delle risposte che ci aspettavamo, abbiamo solo registrato questa elemosina di una Banca del Sud, dotata di 5 milioni di euro che a me non bastano neppure per rattoppare una strada della mia Provincia».
Parlando ai delegati del movimento per le autonomie che con questo congresso ha eletto anche un consiglio federale composto di 150 membri ed una direzione nazionale di 30 componenti, Lombardo ha chiesto sostegno per la linea assunta: «Noi dobbiamo uscire dalle stucchevoli appartenenze bipolari, se mi volete segretario e se mi applaudite dovete condividere questa posizione». Quindi il leader di Mpa ha assicurato di non voler cedere «alle sirene e alle seduzioni» di chi offre poltrone per portare il movimento dalla sua parte. «Se dicessimo in quale schieramento andiamo saremmo solo degli ascari - ha puntualizzato Lombardo -. Non abbiamo chiesto elemosine con il cappello in mano, abbiamo chiesto dignità per il Sud e finora non ci hanno preso in considerazione», ecco perché «siamo al centro del campo e da questa posizione non ci muoveremo, se qualcun altro viene da noi e quindi ci sarà più Centro, più Sud, più unità del Paese, quello è il nostro alleato. Lo dico davanti a tutti, alla luce del sole, senza ambiguità o nel chiuso di una stanza».
Lombardo ha ribadito quali sono le priorità per il Mezzogiorno, quelle illustrate nel piano decennale per il rilancio: innanzitutto la fiscalità di vantaggio, chiesta invano a questo governo, le infrastrutture perché «il ponte sullo Stretto non basta, ma nemmeno di quello siamo sicuri perché alcuni dicono di volerlo solo a parole. Queste sono le cose che vogliamo, non i ministeri o le presidenze o i seggi che ci sono stati offerti e a cui abbiamo detto di no perché siamo fedeli al nostro progetto e alla nostra gente. Questa è la funzione che abbiamo assunto - conclude - nel vuoto di questo bipolarismo del fico secco. Cerchiamo di restare uniti attorno a questo patrimonio».

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