Cuba liberalizza i barbieri

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(Camilo)
00mercoledì 14 aprile 2010 18:39
Nell'isola caraibica i parrucchieri, fin'ora dipendenti statali, potranno mettersi in proprio
L'AVANA - Una piccola rivoluzione a Cuba, una svolta verso la liberalizzazione economica dal regime di Fidel Castro: i barbieri, finora lavoratori statali, potranno mettersi in proprio, tagliare i capelli ai propri clienti e tenere per sè il prezzo del servizio.

Nel 1968 il lider maximo aveva nazionalizzato le piccole imprese private. Con il fratello Raul, la deregolamentazione diventa quasi una regola, per l'acquisto di cellulari, computer e l'accesso agli hotel. I barbieri dell'isola potranno fare richiesta per affittare il locale dove lavorano, purché abbia meno di tre poltrone, mettersi in proprio, incassare le tariffe base e pagare le tasse.

E i primi rappresentanti di categoria hanno già dato il via al nuovo corso, nonostante la legge non sia ancora stata pubblicata. I pareri sono discordanti, e qualcuno confessa la propria paura: "Non so quanto andrà bene, spero proprio di sì, ma ancora non lo so". "Mi piace questo nuovo corso, ora ho un salario sicuro, qualcosa su cui contare per il resto si vedrà" dice una parrucchiera.

Le tariffe per ora sono uguali per tutti: 4 centesimi di dollaro per gli uomini, 5 per le donne, poco più di tre centesimi di euro. Prezzi come si usa dire, assolutamente popolari.
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