Con la calma vincerò la mia causa

*entra e si siede su un banco in mezzo alla cattedrale. Lo sguardo è agitato. Come sempre appena volta le spalle tutti tentano di disfare il suo operato.*

Sono stanca "miao Signorae"...

*Ridacchia.*

Comincio a capire come si sentiva!
Non mi stupisce che abbia agito come agito.
Grazie agli Dei io ho il suo esempio davanti gli occhi e mi è concesso di non errare allo stesso modo.

*Sbuffa.*

Difendimi dai SUPERBI.
Difendimi dagli STOLTI.
Difendimi dai FALSI FEDELI.
Difendimi da tutti coloro che pretendono di essere, potere, sapere più degli altri. Che poi sono gli stessi che attendono le azioni altrui per poterle criticare, senza tuttavia alzare mai un dito.

*Si alza e va all'altare. Stacca un pezzo di cera secca dalla tovaglia.*

Mia Divinità... non so quale disegni hai realizzato per questa tua serva, ma se è così che deve essere la mia strada -disseminata di IDIOTI, DIFFIDENTI, e ARROGANTI- che sia come Tu, e non come io voglio.

*Torna a sedersi.*

Non sono solita allontanare da me il calice amaro quando penso che sia utile berlo.
E non darò a nessuno la soddisfazione di guardare le mie spalle invece del mio viso.

*Chiude gli occhi con un sospiro tremante di rabbia e entra in meditazione, cercando di calmarsi.*

*ha un fremito. la sua posizione si irrigidisce. con un profondo respiro torna in stato di quiete apparente, tutto ciò sempre ad occhi chiusi.*

Mia Divina dona l'Itelletto.
Mio Divino ricorda il Limite.

*ritorna a tacere.*