Biografie e Foto

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N-Unit
00mercoledì 13 settembre 2006 00:43
In questo topic posteremo le biografie, con le relative foto degli artisti R'n'B.

Per questioni d'ordine:

- Le foto postate non devono essere più grandi di 500x500, e massimo due foto per artista.
- Non asprimete commenti sugli artisti, postate solo quello richiesto dal topic.

I moderatori si riservano il diritto di cancellare quello che non rispetta queste due semplici regole.


Grazie!

[Modificato da N-Unit 13/09/2006 0.47]

FRANCY892
00mercoledì 13 settembre 2006 15:29
Bello questo topic. inizio io a mettere una biografia con foto
FRANCY892
00mercoledì 13 settembre 2006 15:36
Jennifer Lopez
Jennifer Lopez nasce il 24 luglio 1970 nel Bronx da genitori portoricani. Prende lezioni di danza dall'età di cinque anni e ciò le permette di debuttare nel 1990 come Flygirl all'interno del telefilm comico della Fox "In Living Color". Già all'età di sedici anni era però apparsa in un film, "My Little Girl".

La sua scalata al successo insomma è stata molto rapida, sia in virtù delle sue indubbie doti di performer, sia grazie all'impatto che il suo fisico prorompente e flessuoso riesce ad avere. Fisico noto soprattutto per l'inconfondibile fondoschiena che la celebre cantante ha addirittura provveduto ad assicurare per la straordinaria cifra di un milione di dollari. Una mossa non del tutto sconsiderata, se si pensa che è proprio a quella parte del corpo che deve una parte del suo successo: e per capirlo basti dare una scorsa a qualcuno dei soprannomi che il nobile deretano ha generato, fra cui "the Bottom" o "La Guitara". Tutti riferiti a fondoschiena o curve varie.

D'altronde, la sensuale Jennifer aveva il destino scritto nel sangue, un destino che si chiama musica e soprattutto danza. Tant'è vero che, se quel che narrano le biografie è corretto, a dodici anni viene iscritta dai suoi genitori ad un liceo femminile cattolico, ma ciò non le ha impedito di continuare a prendere lezioni di danza serali, al posto magari di uscire con i suoi coetanei.

Dalla sua voglia di emergere in qualunque campo si spiega il suo successo. Infatti non disdegna neanche il cinema ed è proprio con "Out of sight" di Steven Soderbergh (film che la vede protagonista al fianco di George Clooney)che raggiunge la notorietà internazionale, diventando un sex symbol, venerata e desiderata; per questo film riceve inoltre una nomination all'Indipendent Spirit Award.

Jennifer ci tiene a mantenersi cucita addosso l'immagine di popolana e di donna verace, come più volte ribadito nei testi delle sua canzoni. Basti tradurre uno degli ultimi successi "Jenny From The Block" per rendersene conto.

Popolana o non popolana i capricci sono sempre quelli di una star. Nel 1997 si sposa con Ojani Noa, un cameriere conosciuto durante un pranzo di lavoro ma, instabile, divorzia dopo soli diciotto mesi. Prosegue la carriera cinematografica per poi debuttare nel 1999 anche come cantante. L'album è "On the 6" (prodotto dal nuovo fidanzato e re indiscusso dell'hip-hop Puff Daddy), la cui hit si fionda subito tra le prime in classifica per trasformarsi nel solito tormentone stagionale.

Al cinema presta la sua voce alla formica Azteca nel lungometraggio animato "Z la formica" ma è sempre più alla musica che guarda la vulcanica Jennifer. Il suo secondo album "J.lo" esce preannunciato da fiumi di inchiostro e concentra su di sé le attese di mezzo mondo. Tutti vogliono vedere cosa combinerà ancora la disinibita star latino-americana, qual è il suo nuovo stile, se è cambiata oppure no.

E soprattutto molti aspettano i suoi videoclip, sempre particolarmente gustosi e infarciti delle movenze indecenti e seminude di Jennifer. Intanto però, fra un balletto e l'altro, fra una mossa e un ammiccamento, divorzia dal pigmalione Puff Daddy, uno che se lo incontri per strada temi di finire appeso per i piedi sopra un bidone di acido. Lui è un turbolento, ma neanche Jennifer è una tipa tutta casa e chiesa con le pattine dietro la porta. E allora gli scontri sono all'ordine del giorno, con inevitabile finale di strazianti addii.

Gli impegni della Lopez in questo periodo si moltiplicano anche perché sembra che tutti la vogliano sul set. E lei si concede con piacere, passando da commediole per ragazze di buona famiglia con il fiocchetto sui capelli come "Prima o poi mi sposo" a produzione dai visionari impianti cinematografici come "The cell", nel quale è implicato addirittura un serial killer. Roba seria.
Poi gira il poliziesco "Angel eyes", dove non manca la storia strappalacrime di prassi e si ributta nel videoclip, il genere in cui "The bottom" riesce forse a dare il meglio di sé.

Per quanto riguarda la sua vita sentimentale, particolarmente intensa, sono da segnalare, fra i partner "certi", il matrimonio con Chris Judd (conosciuto sul set del suo videoclip "Love don't cost a thing"), da cui però si è poi separata, e la storia con un altro bello del cinema americano, Ben Affleck, con il quale sembrava avrebbe dovuto sposarsi.

Dopo il film "Jersey Girl" (2004, con Ben Affleck e Liv Tyler), nel 2005 recita nel divertente "Quel mostro di suocera" (con Jane Fonda). Nello stesso anno esce il suo disco "Rebirth".






Spero che l'ultima non sia troppo grande. se è così, modificatela ii1
Giako '92
00domenica 17 settembre 2006 22:20
Craig David:



Craig David (Southampton, 5 maggio 1981) è un musicista della scena black britannica e fenomeno dell'R&B. A soli 19 anni è venuto alla ribalta facendo diventare celeberrimo il prima incomprensibile inno dei club londinesi Rewind, when the crowd say 'Bo, Selecta’ e ora, a sei anni di distanza, vanta ben 13 milioni di dischi venduti e il tutto esaurito dei suoi concerti.


Vita
Nato a Southampton il 5 maggio del 1981, scopre già da piccolo d’avere un’indubbia predisposizione alla musica, tanto che trascorre le sue giornate a scarabocchiare testi e melodie su un taccuino e a guardare il padre bassista mentre prova con la sua band reggae. A 13 anni riesce a convincere la madre, che avrebbe preferito vederlo studiare, a farsi comprare un tavolo da dj e a 14 trova lavoro in una radio pirata locale, la PCRS 106.5 FM. Nei primi anni ’90 incontra Mark Hill ed è grazie alla sua collaborazione che la rivisitazione in chiave R&B del singolo Rewind diventa, nel 2000, un successo trascinante, grazie al quale l’UK garage inizia a farsi conoscere nel mondo. Il suo successo dilagante viene notato dai talent scout della Wildstar, una casa discografica indipendente, i quali subito gli offrono un contratto. Il singolo “Fill me in”, pochi giorni dopo l’uscita, va a posizionarsi direttamente al numero 1 in classifica, rendendo Craig David il più giovane (a soli 19 anni) solista inglese a trovarsi, da solo, in quella posizione. Segue "7 Days" e anticipa l'uscita dell'album d'esordio, "Born to do it", nel settembre 2000. Verso la fine del 2000 il giovane si aggiudica il ben 6 nomination (un primato) ai Mobo Awards (i premi UK per la musica black). Anche in Italia, dove solitamente certe sonorità non riescono a sfondare, la passione per questo ragazzo comincia a dilagare. Nel febbraio 2001, Craig riceve la sua prima delusione: delle sei candidature ai Brit Awards (è l'artista più nominato) non ne vince nemmeno una. Ma ciò che i critici tolgono, gli viene restituito in maniera ineccepibile dal del pubblico. I suoi concerti registrano il tutto esaurito, gremiti di gente di ogni età. "Born to do it" vende 7 milioni di copie, diventa disco di platino e multi-platino in più di 20 paesi nel mondo e attira le lodi dei suoi colleghi tra i quali Elton John, Bono, Jennifer Lopez, Janet Jackson, Stevie Wonder, Usher, Missy Elliott e Beyoncé, la maggior parte suoi idoli di gioventù. Nell'ottobre 2002, Craig ritorna sulla scena con il singolo "What's your flava", brano contagioso di p-funk e rap, con vocal sensualmente metallici. Poco dopo, esce l’album “Slicker than your average”, influenzato dal sound heavy bass dell'R&B e ancora più urban del precedente, con un ospite d'eccezione: Sting, che canta con lui "Rise & fall", realizzata sul motivo di "Shape of my heart" dell'ex-Police. L’ultimo disco, realizzato nel 2005, s’intitola “The story goes” ed include il successo estivo “All the way”


Discografia
THE STORY GOES... (2005)

All the way
Don't love you no more (I'm sorry)
Hypnotic
Separate ways
Johnny
Do you believe in love
One last dance
Unbelievable
Just chillin'
Thief in the night
Take 'em off
My love don't stop
Let her go
SLICKER THAN YOUR AVERAGE (2002)

Slicker than your average
What's your flava?
Fast cars
Hidden agenda
Eenie meenie
You don't miss your water (until the well runs dry)
Feat. Sting: Rise & Fall
Personal
Hands up in the air
2 Steps back
Spanish
What's changed
World filled with love
BORN TO DO IT (2000)

Fill me in
Can't be messing 'round
Rendezvous
7 Days
Follow me
Last night
Walking away
Time to party
Booty man
Once in a lifetime
You know what





(Spero di averlo postato nella sezione giusta [SM=g27833] )
nunzia-lo
00sabato 23 settembre 2006 22:13
Alicia Keys
[IMG]http://i9.tinypic.com/2rrazjn.jpg[/IMG] [IMG]http://i9.tinypic.com/2rr2scy.jpg[/IMG] Alicia Keys è nata il 25 gennaio 1981 a Hell's Kitchen, nella zona sud di Manhattan. Da madre Terry Augello di origine italiane e il padre Craig Cook di afroamericane. Una fonte di continua ispirazione è invece l'insegnante alla Professional Performance Arts School di Manhattan, che le dedica molto tempo per fornirle validi consigli su come usare al meglio la voce. Terminata l'high school in anticipo, a 16 anni Alicia comincia a lavorare più seriamente al suo ingresso nel musicbiz.
Nel '96 la troviamo alla SoSoDef di Jermaine Dupri, per partecipare alla compilation "Sosodef Christmas" e alla soundtrack del film "Men In Black", per poi agganciarsi a Clive Davis e all'Arista Records nel 1998, quando compone con Isaac Hayes il brano "Rock Wit U" per la colonna sonora di "Shaft".
Alla fine del 1999, Alicia segue Clive Davis, l'uomo che ha scoperto Whitney Houston, nella sua nuova etichetta, la J Records. Clive le offre l’opportunità di esprimersi liberamente, anche perché si rende conto di avere tra le mani una ragazza dal talento sconfinato e dalle idee chiare: rinverdire gli antichi fasti della black music.
Durante la lunga attesa per la pubblicazione del suo album, Alicia affina la sua musica, che è una raffinata miscela di vecchio e nuovo (vintage soul, musica classica, jazz, r'nb e hip-hop) e rafforza la sua voglia di emergere: "Io credo nel destino. Mi piace pensare che tutto fosse predestinato, cioè che dovesse arrivare il momento giusto per me e quel momento è ora! Devo continuare a fare ciò che ho sempre fatto: mi piace cantare, scrivere canzoni, fare la mia musica". Per forza del destino e sicuramente per doti canore e musicali che trovano pochi rivali, Alicia arriva così alla realizzazione di "Songs In A Minor", album d'esordio che avviene alla soglia dell'estate del 2001. Il disco debutta direttamente al numero 1 delle chart americane, vende 10 milioni di dischi in tutto il mondo e dopo 29 settimane è ancora nella top 20.
Il primo singolo, "Fallin'", una delle song più vibranti degli ultimi anni, è dedicato alla madre e conclude l'anno al numero 2 nella classifica dei Billboards Hot 100. Pubblicato in Italia a fine settembre 2001, il disco dimostra tutto l’amore della sua autrice per Thelonious Monk, Aretha Franklin ma anche Beethoven e Bach. L'album fa incetta di premi, dai Grammy Award ai Video Music Award, e durante la premiazione di quest'ultimi Alicia si esibisce in una performance da brivido al pianoforte.
Nel 2003 Alicia Keys ritorna in studio di registrazione per preparare il sequel "The Diary of Alicia Keys", un disco che viene comprato a occhi chiusi, oltre 600.000 copie vendute in una settimana, che debutta di nuovo al primo posto delle classifiche Usa e le frutta .
Con soli due album alle spalle, è chiaro a tutti che l'enfant prodige è diventata grande, una superstar di 22 anni con uno zoccolo durissimo di fan e una reputazione inossidabile.
A ottobre 2005 arriva anche la rivisitazione del passato con un "MTV Unplugged" che la consacra definitivamente come icona mainstream: il disco, pubblicato singolarmente sia come CD sia come DVD o in edizione limitata comprendente entrambi, ripropone il concerto che Alicia Keys ha tenuto alla Brooklyn Academy of Music di New York. La playlist comprende ovviamente tutti i più grandi successi della cantante newyorchese ma anche brani inediti e duetti con Common, Mos Def, Damian Marley e Adam Levine dei Maroon 5. Le novità sono il singolo "Unbreakable", la cover di "Wild Horses" dei Rolling Stones" e "Stolen Moments"', scritta insieme alla leggenda del soul Al Green.


[Modificato da nunzia-lo 08/10/2006 21.22]

[Modificato da nunzia-lo 12/10/2006 16.24]

nunzia-lo
00mercoledì 4 ottobre 2006 17:26
Beyonce Knowles ....
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Nativa di Houston, Texas, Beyoncé Knowles è uni dei membri fondatori, nonché la principale autrice delle Destiny’s Child, uno dei gruppi femminili di maggior successo della storia della musica. Molti dei successi delle Destiny’s Child vedono Beyoncé co-autrice e co-produttrice; il gruppo ha venduto circas 50milioni di dischi nel mondo. Quando Beyoncé ha vinto nel 2001 il premio dell’ASCAP (l’associazione americana degli autori, compositori ed editori musicali) come autrice pop dell’anno è diventata la prima donna afro-americana (e la seconda donna in assoluto) a ricevere una tale onorificenza.
Le Destiny’s Child, sotto la guida di Beyoncé Knowles e Kelly Rowland, sono esplose sulla scena mondiale nel 1997 con il loro singolo da multi-platino “No, No, No” tratto dal loro album Destiny’s Child. Quel successo è stato quasi minimizzato dalla pubblicazione di "The Writing's On The Wall" nel 1999. Quel disco avrebbe venduto più di 10 milioni di copie nel mondo, grazie anche a tre singoli da Top 10: "Jumpin, Jumpin", "Say My Name" e "Bills, Bills, Bills", che è stato 9 settimane al primo posto della classifica di Billboard dei singoli R&B.
Un anno dopo che, nel 2000, Michelle Williams era entrata nelle Destiny’s Child, il gruppo ha pubblicato "Survivor" che si è insediato subito alla posizione numero 1 della Billboard 200. Dopo quattro settimane dalla pubblicazione "Survivor" era doppio platino in America e avrebbe venduto nove milioni di copie nel mondo. Nel 2001 le Destiny’s Child hanno vinto due Grammy: Best R&B song ("Say My Name") e Best R&B performance by a Duo or Group ("Say My Name"). Le Destiny’s Child hanno vinto numerosi altri premi, tra i quali il premio di Billboard come artista dell’anno.
Intensa anche l’attività live del gruppo che ha partecipato a numerosi eventi importanti come il Michael Jackson 30th Anniversary Concert Special e il Concert For New York City.
Ad aiutare Beyoncé ad avere fiducia nel proprio istinto ci sono comunque una serie di collaboratori di alto livello, tra questi Missy Elliot, Jay-Z, Sean Paul, Mark Batson, Mario Winans, D-Roy & Mr. B, Big Boi (Outkast), Rich Harrison, Fanatic, Scott Storch e il leggendario Luther Vandross su “The closet I Get To You”. Beyoncé condivide la produzione con suo padre, nonché manager, Mathew Knowles. Il ruolo di Beyoncé è stato importante in ogni fase del lavoro: dalla composizione dei brani alla scelta del materiale, alla produzione, al mixaggio, al mastering. Beyoncé rende omaggio al padre nella traccia nascosta del disco che, giustamente, si intitola “Daddy” ed è stata prodotta da Beyoncé e Mark Batson. Nel 2003 esce il suo primo album solista Dangerously in Love. Neanche a dirlo fa il botto: trascinato dal singolo "Crazy in Love" (e dal successivo "Baby Boy") vende 317.000 copie nella prima settimana ed è già disco di platino a un mese dall'uscita."Destiny Fulfilled" (2004). Un titolo che è un vero annuncio di scioglimento. L'annuncio ufficiale viene dato alla fine dell' estenuante tour "Destiny Fullfilled and Lovin'It" e l'uscita della raccolta "#1's" mette la parola fine all'avventura delle tre bandgirl, premiate nell'edizione 2005 del World Music Awards come la girl-band più vincente al botteghino di tutti i tempi con oltre 50 milioni di dischi venduti.
Nel settembre del 2006 esce il suo secondo album solista "B'Day", a celebrare il suo venticinquesimo compleanno. lanciato dal singolo " de ja - vu" in qui duetta col fidanzato il rapper Jay-z . Nel tempo libero , la bella cantante coltiva anche la carriera cinematografica: dopo la sua esilarante interpretazione di Foxxy Cleopatra in Austin Powers al fianco di Mike Myers, ricompare nelle vesti di attrice al fianco di Cuba Gooding Jr dando qualche sferzata di energia al per il resto perdibilissimo " Fighting Temptation" (2003), e di Steve Martin ne "La Pantera Rosa" (2006). L'ultima sua fatica è "Dreamgirls", atteso negli USA per il dicembre 2006 in cui capeggia un cast stellare che comprende,Jamie Foxx ed Eddie Murphy.


[Modificato da nunzia-lo 08/10/2006 21.20]

[Modificato da nunzia-lo 12/10/2006 16.22]

nunzia-lo
00giovedì 5 ottobre 2006 18:18
Aretha Franklin
Aretha Franklin è un monumento della musica tout court, non solo di quella americana o di quella black. Da "Respect" in poi (anni '60) si è imposta come l'incarnazione del gospel-soul e non ha più abbandonato la scena: "I Never Loved a Man", "Chain of Fools", "Baby I Love You", "I Say a Little Prayer", "Think", "The House That Jack Built", "Don't Play That Song For Me" e tutti i grandi classici del soul e Rhythm and Blues sono associati alla sua incredibile voce.
Aretha Louise Franklin nasce nel 1942 nel profondo sud degli Stati Uniti, a Memphis (Tennessee) e si trasferisce a Detroit al seguito del padre, che di mestiere fa il reverendo. La chiesa di papà è la palestra delle tre sorelle Franklin (Carolyn e Erma avranno discrete carriere nella musica), che si esibiscono la domenica nei tradizionali gospel. E il gospel sarà il genere con cui Aretha (la sua voce faceva già proseliti), incide la sua prima canzone, alla 'veneranda' età di 14 anni.
La 'prima fase' della Regina del Soul è decisamente gospel e la confina in una nicchia che non porta a un immediato successo, nonostante le calde interpretazioni dei classici. Contesa da Motown e Columbia, alla fine firmerà per la seconda, grazie all'intervento del talent scout John Hammond. Nella prima metà dei '60 Aretha mette a segno qualche hit R&B ("Rock-a-bye Your Baby with a Dixie Melody"), ma le sue aspirazioni soul sono tendenzialmente castrate da un produzione troppo pop-oriented, che penalizza il suo talento sconfinato.
Alla Columbia non hanno capito che fare di lei e cercano di proporla come entertainer a tutto campo. Così Aretha passa alla Atlantic, sotto la direzione del producer Jerry Wexler, determinato a fare emergere la sua orgogliosa vena soul. Arriva il primo singolo, "I Never Loved a Man (The Way I Love You)", registrato a Muscle Shoals, Alabama, con l'aiuto di ottimi musicisti di R&B del Sud, che la accompagneranno per il resto degli anni '60 (la Muscle Shoals Sound Rhythm Section). Il risultato è uno di quegli esempi di magica alchimia musicale che escono ogni 10 anni: Aretha racconta il soul accompagnata da una base R&B brillante e audace. Per la prima volta può liberarsi dalle costrizioni pop e trasmettere tutta l'intensità accumulata in anni di gospel. È pura passione, pura ispirazione, pura sensualità: la voce di Aretha Franklin conquista l'America.
Ma non solo l'America; alla fine degli anni '60 è una delle più grandi star planetarie dello showbusiness. La Franklin diventa anche un simbolo dell'orgoglio afro-americano, nel pieno della decade del movimento per i diritti civili e di importanti conquiste per la comunità nera. Il momento d'oro si traduce in una permanenza costante nelle Top Ten tra l'inizio del 1967 e la fine del 1968 e una serie di colpi messi a segno regolarmente nei successivi 5 anni. Anche i suoi vecchi lavori con la Atlantic vendono bene.
Aretha diventa ricca e famosa ma, contrariamente ai luoghi comuni dello star system dell'epoca, non perde lo slancio e la voglia di fare musica, anche grazie al suo eclettismo nella scelta dei generi, che la tiene lontana dal rischio di ripetersi. Passa dal blues al pop al gospel, dalle cover rock (Beatles, Simon&Garfunkel) a quelle R&B (Sam Cooke, The Drifters). È anche una raffinata (quanto sottovalutata) tastierista.
"Spanish Harlem", "Bridge Over Troubled Water" e "Day Dreaming" sono le hit più rappresentative dei primi anni '70, mentre "Live at Fillmore West" e "Amazing Grace" gli album che resteranno nella storia. Il secondo, del 1972, è un recupero delle sue origini gospel, registrato con James Cleveland & the Southern California Community Choir: entrerà a sorpresa nella Top Ten, affermandosi come il disco pop-gospel più fortunato di tutti i tempi.
Nonostante i blockbuster non manchino, la seconda metà dei '70 vede la vena di Aretha affievolirsi leggermente, forse anche per una virata poco convincente verso sonorità più pop. A fine decennio scade il contratto con la Atlantic e, a parte i singoli "Who's Zooming Who" e "Jump to It", la Franklin vivacchia sulla sua fama di superstar con duetti e collaborazioni varie (Luther Vandross).
Nel 1980 ci pensa il cinema a rinverdire la sua fama, con la memorabile partecipazione a "The Blues Brothers" (di John Landis), in cui, vestita da cameriera e con le ciabatte ai piedi ne canta quattro al marito in fuga, sulle note di "Think".
Come per molti artisti fioriti negli anni '60 e '70, gli '80 sono una fase critica anche per Aretha. Molti critici vedono la sua produzione come niente più che una magnifica voce rovinata da pessime produzioni, altri si aggrappano a ogni minimo lampo per annunciarne la rinascita, altri ancora giudicano poco coerente tutto quello che la Franklin ha sfornato dopo lo stato di grazia dell'era Atlantic.
In ogni caso, a dispetto delle vendite in calo, di qualche album non certo all'altezza e di alcune uscite non degne di lei (vedi l'operazione "Divas" del 1998, con Celine Dion, Mariah Carey, Gloria Estefan e Shania Twain), Aretha rimane un'istituzione del soul, dei coloured, dell'America, della musica tutta.
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[Modificato da nunzia-lo 08/10/2006 21.17]

nunzia-lo
00giovedì 5 ottobre 2006 19:10
Aaliyah
[IMG]http://i12.tinypic.com/2vlphd1.jpg[/IMG] [IMG]http://i12.tinypic.com/30modqa.jpg[/IMG] Aaliyah nasce il 16 Gennaio del 1979 , il sapore del succeso arriva in tenera eta , infatti , Aaliyah a soli 15 anni lancia il suo primo cd “ Age Ain’t Nothing but a Number “ che e’ interamente Scritto e prodotto da “ Mr R’n’b ” R .Kelly .(Con quest'ultimo ah anche avuto un breve matrimonio , poi annulato per l'eta prematura di Aaliyah.) Il Cd ottiene un ottimo successo , ed anche due singoli primi nelle classifiche Americane che sono … “ Back and Forth “ & “ At Your best “ ( You a love ) . Con il suo secondo Album Aaliyah si afferma a livello internazionale e incomincia ad collaborare con “Timbaland “ , “ One in a Million “ viene pubblicato a due anni dal “ Age Ain’t Nothnig But a Number “ Nel 1996 . Nel 1998 pubblica il singolo “ Are You That Somebody “ ( prodotto da timbaland ) che viene incluso nella colonna sonora del film “ DR Dolittle “ , nel 2000 Esordisce come attrice , Interpretando “ Giulietta “ In “ Romeo deve morire “ che riscuote un grande successo al botteghino , e lancia la sua ennesima Hit “ Try Again “ ancora prodotta da Aaliyah e Timbaland , La canzone ah un enorme successo . La sua carriera di attrice si vitalizza ancora di piu , viene scritturata per “ Matrix 2 “ con Keanu Reeves , e’ per la “ Regina dei dannati “ . Ma , come un lampo a ciel sereno , quasi subito la uscita del suo terzo album , che viene chiamato “ Aaliyah “ , arriva una bruttissima notizia : L’Aereo in qui viaggiava per ritornare negli Stati Uniti precipita uccidendo tutte le persone all’interno ., Cosi Il 25 Agosto del 2001 si spegne un'altra grande stella della musica black e una delle donne piu importanti degli anni 90 . Alla fine del 2002 viene pubblicato “ I Care For You “ disco , che riscuote gran successo , contiene vecchi successi e inediti R.I.P AALIYAH

[Modificato da nunzia-lo 05/10/2006 19.13]

[Modificato da nunzia-lo 08/10/2006 21.15]

[Modificato da nunzia-lo 12/10/2006 16.19]

nunzia-lo
00sabato 7 ottobre 2006 15:43
Ray Charles
[IMG]http://i12.tinypic.com/2afc0nc.jpg[/IMG] [IMG]http://i12.tinypic.com/2dw6on4.jpg[/IMG] Ray Charles Robinson nasce ad Albany, Georgia il 23 settembre del 1930. Inizia fin da piccolo a cantare in chiesa ma intorno ai cinque anni accusa gravi problemi alla vista, che nel giro di pochi mesi lo porteranno alla cecità.
"The genius", come viene ribattezzato da chi lo conosce bene fin dai suoi esordi, crea il suo primo gruppo, il "McSon Trio" nel 1947, sullo stile del celebre "Nat King Cole trio".
Ray Charles non poteva che ispirarsi a questo gigante della musica, colui che da più parti viene indicato come il vero apripista della musica soul, autore di canzoni memorabili come "I got the woman" o "Unforgettable". Tutti brani che dimostrano come King Cole riuscì a trasformare la musica gospel (di tradizione fondamentalmente religiosa), in qualcosa di laico ma di altrettanto spirituale.
Tutti aspetti che hanno influenzato profondamente l'evoluzione artistica di "The genius" che, grazie al suo grande talento vocale, riusciva a trasformare qualsiasi canzone (che fosse blues, pop o country), in un'esperienza intima e interiore.
Il primo disco, "Confession Blues" (per la Swingtime) è del 1949. Le trasformazioni iniziano quando Ray Charles partecipa alla session di Guitar Slim che darà vita all'eccellente "The things I used to do". Il suo primo grande successo, "I got a woman" (1954) è un esempio lampante di quelle qualità sopra descritte, poi bissato da numerosi altri brani fra i quali è doveroso menzionare "Talkin' bout you", "This little girl of mine" e "Hallelujah I love her so". In tutti questi pezzi, Charles si fa interprete di uno dei più significativi mutamenti nell'evoluzione e nella storia della Black Music, con uno stile che lo avvicina molto al mondo del jazz e della pratica dell'improvvisazione. Non a caso memorabili rimangono alcune sue performance a rinomati Festival jazz, pullulanti di intenditori dalle orecchie preparatissime pronti a stroncare impietosamente chiunque non sia all'altezza delle loro aspettative.
In seguito Ray Charles è approdato a lidi più soft, virando la sua musica verso uno stile pop-orchestrale che lo ha allontanato quasi definitivamente da quelle caratteristiche da lui stesse forgiate. Grandi Hit dell'epoca sono la magica "Georgia on my mind" e "I can't stop loving you" del 1962.
Intorno alla metà degli anni '60 è tormentato da problemi fisici e guai con la legge causati dal consumo di droga pesante iniziato ai tempi di Seattle e interrotto definitivamente proprio in questi anni.
Nel 1980 ha partecipato al film cult "The Blues Brothers" (film cult di John Landis, con John Belushi e Dan Aykroyd), pellicola che ha rilanciato non poco la sua immensa figura.
Poi qualcosa si deve essere rotto dentro di lui: per parecchio tempo il genio del soul è mancato dal palcoscenico così come dalle sale d'incisione, riproponendo solo saltuariamente le perle del passato e costringendo i fan a rivolgersi alla sua discografia, comunque ricca, composta da decine di dischi.
Si è spento il 10 giugno 2004 a Beverly Hills, California, all'età di 73 anni, per le complicazioni di una malattia al fegato.
nunzia-lo
00domenica 8 ottobre 2006 21:14
Lauryn Hill
[IMG]http://i12.tinypic.com/352kgva.jpg[/IMG] [IMG]http://i12.tinypic.com/42w53k9.jpg[/IMG] Lauryn Hill esordisce nel 1998 con "The Miseducation Of Lauryn Hill", un disco fenomenale in cui la cantante dimostra di saper modellare a suo piacimento l'hip hop, il soul, il reggae e l'r&b. Nessun'altra artista sulla piazza ha un talento così poliedrico e il disco di Lauryn Hill sbaraglia la concorrenza, domina le classifiche e fa incetta di qualunque tipo di premio.
Cresciuta in South Orange, NJ, Lauryn trascorre l’infanzia ascoltando varie collezioni musicali dei genitori. Inizia a cantare molto presto, con ruoli anche in televisione e nel mondo del cinema (“Sister Act 2”). L’iscrizione alla Columbia University e gli impegni attorali interrompono la crescita nei Fugees che inizia a 13 anni e che porta successivamente alla prima pubblicazione, “Blunted On Reality”. È con il multiplatino “The Score” che la band (e specialmente la naturalissima Hill) raggiunge un successo internazionale. Il singolo “Killing Me Softly” –cover della canzone originariamente di Roberta Flack- è una hit internazionale.
Dalle critiche che ruotano intorno a “The Score” nascono le premesse per il primo album solista della Hill (uscito nel 1998) che scrive, arrangia e produce quasi ogni brano del disco, sia musicalmente (il Motown-esque “Doo Wop (That Thing)”) che a livello di testi (la nostalgica “Every Ghetto, Every City”). Con questo album la Hill inizia una lunga permanenza nelle charts per tutta la fine del 1998 – grazie soprattutto al supporto radiofonico di “Doo Wop (That Thing)” – diventando una nuova icona dei media nazionali, da magazine come il Time a Esquire o Teen People.
Entro la fine dell’anno, con l’album incluso nella maggior parte delle liste di “Best of”, Lauryn è una delle principali star ad aiutare l’hip-hop nella scalata alla popolarità. Questo momento positivo culmina nel febbraio 1999 con i Grammy Awards, quando la Hill vince 5 premi per 11 nomination, tra cui Album of the Year, Best New Artist, Best Female R&B Vocal Performance, Best R&B Song e Best R&B Album: un vero primato per un’artista femminile. Poco dopo intraprende un tour con gli Outkast. È coinvolta in problemi giudiziari con due musicisti per i diritti del lavoro nell’album.
“The Miseducation...” ha un successo tale -commercialmente e non- da suscitare alcuni dubbi sul futuro dei Fugees. I loro diverbi sono noti, specialamente per alcune interpretazioni di “Miseducation” come invettiva contro Wyclef Jean. Dalla sua, la Hill nega tali dissidi proclamando l’uscita di un nuovo album del gruppo proprio nel nuovo millennio.

[Modificato da nunzia-lo 12/10/2006 16.16]

nunzia-lo
00giovedì 12 ottobre 2006 16:12
Mary J Blige
[IMG]http://i9.tinypic.com/4bh60p1.jpg[/IMG] [IMG]http://i10.tinypic.com/470ofmp.jpg[/IMG] Mary nasce nel Bronx l'11 gennaio 1971 e passa i primi anni della sua vita a Savannah, in Georgia, per poi trasferirsi con mamma e sorellina a Yonkers, nello stato di New York. Conduce una vita disordinata, che le lascia cicatrici fuori e dentro, e abbandona il liceo senza concluderlo. Tutto cambia di colpo quasi per caso: un giorno si registra in una karaoke machine mentre canta "Caught Up In The Rapture" di Anita Baker. La cassetta viene passata dal patrigno ad Andre Harrell della Uptown Records che la scrittura per fare da back vocal ad alcuni musicisti locali.
Nel 1991 un giovanissimo ma già agguerrito Sean 'Puffy' Combs la prende sotto la sua ala e lavora a quattro mani con lei al disco di debutto, "What's The 411?". Il tocco del futuro Re Mida dell'hip hop si sente molto nell'album, così come il lavoro dei producer Dave Mall, Mark Morales e Mark Rooney: l'impronta impressa allo stile vocale unico di Mary J. Blige rende il risultato finale sorprendente, una riuscita miscela di rap e r'n'b. Per sfruttare al massimo il successo del disco, un anno dopo esce un disco di soli remix.
"My Life" (1995), ancora con la collaborazione di Combs, è un disco meno innovativo, ma dolente e gonfio di pathos, anche grazie alla tribolata relazione di Mary con K-Ci Hailey. Dopo l'uscita dell'album, Mary attraversa una difficile fase della propria vita professionale, rompe con Combs e firma per la label MCA.
Il 1997 è l'anno di "Share My World", che segna l'inizio del sodalizio artistico con Jimmy Jam e Terry Lewis. L'album – più soul dei precedenti - si piazza direttamente al numero uno delle classifiche di Billboard. Nel 1999 vede la luce "Mary", l'opera con cui l'evoluzione giunge a compimento: abbandonato il 'bling bling' style, Mary sviluppa un soul personale, reffinato ed energico. Non è un caso vederla duettare nella melodica "As" con il pop-idol George Michael o rifugiarsi fra le braccia dell'ex leader dei Fugees Wyclef Jean in "911".
"No More Drama" (2001) suona invece molto più moderno e, pur rimanendo frutto di un lavoro artistico d'equipe, mette in luce l'accresciuta maturità di Mary J. nel songwriting. A fare il botto è "Family Affair", grazie anche a un video azzeccato: diventa un hit mondiale e si pone all'avanguardia del black sound al femminile. E il seguente tour 2002 diventa uno degli eventi live dell'anno.
Nel 2002 incide "Come Close" con il rapper Common, uno degli interpreti più sofisticati e stimati sulla piazza. Il duetto diventa il singolo di lancio di "Electric Circus", il disco del rimatore di Chicago. Quando a fine estate del 2003 esce il nuovo album completo, "Love & Life", Mary è un'icona riconosciuta ben al di fuori dei confini degli States. Tra gli ospiti pullulano nuovi e vecchi idoli black del microfono e del giradischi: Jay-Z, Dr. Dre, 50 Cent, Eve, Method Man del Wu-Tang Clan, P. Diddy.
Anche la vita sentimentale va alla grande: il 7 dicembre Mary e il produttore Kendu Isaacs, suo fidanzato da anni, convolano a nozze con una cerimonia ultra-privata nella loro casa in New Jersey. La coppia di sposini però non ha il tempo di godersi la luna di miele: a febbraio del 2004 la cantante debutta sul palco del Bleeker Street Theater di Broadway con la piece "The Exonerated", mentre a marzo parte il Love & Life Tour. Il resto dell'anno Mary lo passa tra concerti benefici, apparizioni ai più importanti programmi televisivi, performance in giro per gli Stati Unti e soprattutto a ricevere premi (tra cui due Grammy Award).
A metà del 2005 esce il singolo "Be Without You", che arriva immediatamente nelle prime posizioni delle classifiche. Ma il vero botto lo fa il disco "The Breakthrough", che schizza direttamente alla numero uno della classifica r'n'b e della Billboard Top 200. Nel giro di una settimana vende oltre 700.000 copie entrando nella storia come il più venduto in soli sette giorni da una cantante r'n'b. Le collaborazioni ancora una volta sono tante e di alto livello, tra cui Bono, che duetta con Mary nel brano "One", Will.I.Am dei Black Eyed Peas e Jay-Z.
Nel 2006 Mary si esibisce alla cerimonia dei Grammy Award di Los Angeles cantando con Bono "One" e viene coinvolta nel progetto di un film sulla vita della cantante jazz Nina Simone (interpretata dalla stessa Mary) prodotto da MTV Films/Paramount Pictures.
nunzia-lo
00domenica 15 ottobre 2006 19:42
Ashanti
[IMG]http://i10.tinypic.com/2mrwf3o.jpg[/IMG] [IMG]http://i9.tinypic.com/2vcvl9f.jpg[/IMG]
Nata a Glen Cove, NY, Ashanti S. Douglas canta per la prima volta in un coro gospel. Ha sei anni. La sua carriera musicale come interprete R&B inizia nel 1994, quando colpisce alcuni addetti ai lavori con una performance mozzafiato a uno show cerca-talenti. Non passa molto tempo prima che firmi con un’agenzia di management e si trovi a cantare in locali di alto profilo, come il Soul Café, il China Club e il Madison Square Garden. Sotto contratto con la AJM Records, la giovane artista attira l’attenzione del famoso produttore rap Irv Gotti, che possiede la label Murder Inc.
Dato il successo ottenuto da altri artisti sotto contratto con Gotti, come Ja Rule, e i talenti illimitati di Ashanti (i suoi studi di danza al Bernice Johnson Cultural Arts Center la rendono protagonista di alcuni dei palchi più gettonati di NY e le sue capacità di attrice le valgono parti in vari film (fra cui il più famoso è "Malcolm X" di Spike Lee); per la giovane cantante/attrice/ballerina newyorkese molto presto arriva il grande momento.
Dopo aver dato sfoggio della sua voce vellutata sulla hit di Big Pun, "How We Roll", su "Thug Love" e "POV City Anthem" (entrambe di Cadillac Tah) e dopo essere apparsa sulla colonna sonora del film "Fast and Furious" grazie a una collaborazione con Vita sulla cover di Madonna, "Justify My Love", Ashanti viene fatta entrare a tutti gli effetti nella Murder Inc. Records di Gotti, e conosce gli altri membri della posse appartenenti alla label. Qui vengono posti i semi per la produzione del suo album di debutto.
Un duetto con Ja Rule su "Always On Time", arriva alla #1 della Billboard’s Hot 100 Chart all’inizio del 2002, proprio mentre uno con Fat Joe in "What’s Luv?" sembra prendere la stessa direzione. Questi due singoli – che ovviamente diventano fra i più programmati alle radio – aprono le porte alla pubblicazione del suo album d’esordio. Il primo singolo da esso tratto, "Foolish", fa razzia nella classifica americana, entrando nella Top 10 a marzo: questo, insieme a "Always on Time" e "What’s Luv?", le dà tre canzoni in contemporanea in Top Ten. Un vero record!
Se tutto ciò non è abbastanza, scrive canzoni per Christina Milian (altra promettente star dell'R&B americano) e nientemeno che Jennifer Lopez. "Ashanti" arriva finalmente nel maggio 2002 e si rivela una autentica chicca di gangsta R&B destinato a stregare sia il pubblico femminile (grazie al ricorrente tema dell’amore) che quello maschile (grazie all’utilizzo di espressioni 'da dura'). Al suo interno è presente una traccia, "Unfoolish", che vede il sampling della voce del rapper ormai scomparso Notorious B.I.G.
Con la stessa energia creativa e seduttiva con cui Ashanti ha catturato l’attenzione dell’industria discografica, riuscirà a far sue anche le audience internazionali, grazie al potere della sua voce, dei suoi testi, delle sue melodie e a una naturale bellezza.

nunzia-lo
00lunedì 16 ottobre 2006 21:28
[IMG]http://i10.tinypic.com/2ufzs6h.jpg[/IMG] [IMG]http://i10.tinypic.com/4dyvkmw.jpg[/IMG] Usher Raymond viene messo al mondo da una mamma single, sua futura manager, per il momento direttrice del coro in una chiesa battista.
Quando ha 12 lui, la mamma e il fratello minore si trasferiscono ad Atlanta. L'anno successivo arriva la classica occasione che cambia una vita: Usher si esibisce nel corso di una competizione per giovani talenti e colpisce molto positivamente un talent scout di LaFace Records. Tanto che viene subito spedito a fare un'audizione con L.A. Reid: lui non ci pensa su più di tanto e nel giro di poco tempo lo mette sotto contratto.
L'esordio musicale avviene grazie a un film e siccome la carriera d'attore viene presto affiancata a quella di cantante la cosa ha un significato tutto particolare. Comunque, il film si intitola "Poetic Justice" (1993, regia di John Singleton, con Janet Jackson e Tupac Shakur). Usher partecipa alla colonna sonora con il brano "Call Me A Mack". In questo momento gli manca un mese per compiere 15 anni.
Ad agosto dell'anno successivo LaFace pubblica l'omonimo album d'esordio: "Usher" conquista subito le classifiche r&b, trascinato dalla celebrità di Sean 'Puff Daddy' Combs (che partecipa alla produzione) e dalla forza dei singoli "Can U Get Wit It", "Think Of You" e "The Many Ways".
Nel corso degli anni seguenti Usher affianca Sean Combs nei concerti dal vivo, collabora con altri musicisti e trova pure il tempo di terminare la scuola. Nel 1997 pubblica il suo secondo album ("My Way").
Il successo del disco è strepitoso e lo lancia definitivamente nell'olimpo di quelli che contano: il singolo di lancio, "You Make Me Wanna", arriva in vetta alle classifiche r&b e ci rimane per 11 settimane consecutive, entrando anche nelle pop chart e diventando due volte disco di platino.
E non finisce qui: mentre i premi cominciano a fioccare e i successivi due singoli diventano anch'essi di platino, Usher inaugura la carriera d'attore cinematografico (s'è fatto le ossa in un serial televisivo).
Dopo un botto simile i concerti dal vivo non possono che diventare sempre più importanti, con un crescente numero di fan e una sempre più raffinata capacità di stare sul palco. Testimonianza di tutto questo si trova in "Live", pubblicato da LaFace il 23 marzo 1999.
Per avere un terzo album in studio bisogna aspettare agosto del 2001, quando "8701" inaugura la collaborazione con Arista Records, conferma il suo status di artista internazionale e gli vale 2 Grammy Awards per la migliore performance r&b (vinti a un anno di distanza e con 2 singoli differenti).
A soli 23 anni Usher è una megastar, vende un casino e porta a casa premi da mezzo mondo. Ci sarebbe di che sedersi sugli allori e invece no: a marzo del 2004 esce "Confessions" e l'abbuffata continua. L'album abbatte numerosi record relativi alle classifiche r&b, vende milioni di copie e procura una nuova ondata di premi (compresi 3 World Music Awards e 4 American Music Awards).
nunzia-lo
00venerdì 20 ottobre 2006 19:15
KELIS
[IMG]http://i11.tinypic.com/31446qw.jpg[/IMG] [IMG]http://i11.tinypic.com/478i0y8.jpg[/IMG] KELIS, nasce ad Harlem il 21 agosto 1979, figlia di un multi-strumentista jazz che fa anche il predicatore religioso e di una fashion designer sino-portoricana appassionata di Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald e Dinah Washington. E per essere sicura di non scappare al fascino della musica black, a due anni entra nel suo primo coro gospel, passando il resto delle sue giornate ad ascoltare le prove del padre.
Con tutto questo soul nel sangue la giovanissima Kelis, a cui la madre non ha fatto mancare anche lezioni di violino, sax e pianoforte, aggiunge ben presto la sua voce a quelle del Girl's Choir Of Harlem, una specie di università dell'estensione vocale black.
A 16 anni l'irrequieta Kelis decide di lasciare tutto, casa, famiglia e scuola nell'Upper East Side per andare a costruirsi una reputazione nel giro dell'hip hop newyorchese. Gli anni Novanta stanno finendo e Kelis, che ha anche concluso l'high school tra mille difficoltà economiche, ha ormai allargato la sua fama dalla scena underground di Harlem ad altre città americane.
Ma il suo cruccio è non essere ancora riuscita a realizzare il sogno di produrre il suo primo vero disco. Ci prova prima con il trio r'n'b delle BLU (Black Ladies United) e poi entrando nei Neptunes. E proprio con la collaborazione di Pharrell Williams e Chad Hugo il sogno si concretizza nel 1999 quando, appena ventenne e poco tempo dopo aver perso il padre, pubblica l'album d'esordio "Kaleidoscope" per la Virgin. Un disco in cui la cantante urla tutta la sua rabbia con frasi shock come "I hate you so much right now", rivolta senza troppi giri di parole all'universo maschile. In America le vendite vanno a rilento, ma in Europa (Inghilterra in particolare) Kelis trova un mercato entusiasta che la accoglie a braccia aperte.
Il suo secondo album "Wanderland" (2001), spensierato e psichedelico, viene pubblicato appunto solo in Europa, Asia e America Latina dopo che il singolo "Young, Fresh N' New" non ottiene successo negli USA. Questa volta, però, il disco non ha un grande riscontro neanche oltremanica, ma Kelis, che nel frattempo si è trasferita in Europa, riesce comunque ad accompagnare gli U2 nel loro tour nel vecchio continente. Tornata in patria per aprire le date di Moby, Kelis perde la testa per il rapper Nas (con cui convolerà a nozze nel 2005).
La grintosa ragazza di Harlem non vuole accettare l'idea che circola negli USA di fenomeno pop buono solo per le platee europee e asiatiche e riparte per gli States per mettere in cantiere un nuovo LP. Nel frattempo scioglie anche il contratto con la Virgin e si lega all'etichetta dei suoi pigmalioni, la Star Trak (Arista). Sono ormai passati anni da quando Kelis, alla testa di un manipolo di donne arrabbiate, prendeva a bastonate il suo fidanzato fedifrago. Ora la cantante newyorchese è cresciuta in personalità e maturità, e finalmente con il singolo "Milkshake", primo estratto dal nuovo album "Tasty" (2003), ritrova il successo in patria.
Escono poi i singoli "Not In Love", una collaborazione con Enrique Iglesias che diventa ancora una hit tra i sudditi di sua maestà, e "In Public" con Nas, che esce solo in Gran Bretagna. In seguito al successo ottenuto da "Tasty" Kelis viene scelta per aprire i concerti del tour 2004 di Britney Spears.
Nel 2006 arriva sugli scaffali dei negozi "Kelis Was Here", LP numero quattro in cui, per la prima volta, tra i produttori non appaiono i Neptunes e a cui partecipano tra gli altri Busta Rhymes, Will.I.Am e, ancora una volta il marito Nas. Il disco entra nella classifica Billboards 200 in una posizione niente male (la decima) e il singolo "Bossy", con Too $hort, viene passato frequentemente sui maggiori network radiofonici.

[Modificato da nunzia-lo 20/10/2006 19.18]

nunzia-lo
00venerdì 20 ottobre 2006 19:39
Macy Gray
[IMG]http://i11.tinypic.com/2mrbr4z.jpg[/IMG][IMG]http://i11.tinypic.com/2uiavqg.jpg[/IMG] Macy inizia a cantare durante gli studi alla University of Southern California, lavora quindi con diverse jazz band locali diventando un’apprezzata e ricercata vocalist. Gli esordi nel musicbiz di molti artisti, anche di quelli che più degli altri appaiono dei predestinati, celano sempre una componente di casualità. In questo Macy non fa eccezione: la sua passione per la musica la porta ad aprire con dei suoi amici il "We Ours", un piccolo locale di Los Angeles frequentato da personaggi come Tricky e The Roots, tanto per citarne due, che si ritrovano spesso a duettare con Natalie in amichevoli jam session. Proprio in una di queste occasioni l'aspirante star viene notata da alcuni produttori che le offrono il classico contratto d’oro. Arriva così l’accordo con la Epic che nel 1999 pubblica l’album d’esordio "On How Life Is", prodotto da Andrew Slater già al lavoro con Wallflowers e Fiona Apple, sorta di disco autobiografico che si muove tra sonorità soul, hip hop, R’n’b e funk. Sospinto dalle formidabili hit "Do Something" e "I Try", l’album ottiene consensi da parte della critica e uno strabiliante successo di pubblico: 7 milioni di copie vendute in tutto il mondo e degnamente incorniciate da un Grammy Award. Se il sogno americano avesse un nome probabilmente si chiamerebbe Macy Gray: quella stessa voce che tanto l’aveva fatta vergognare da bambina, adesso le regala paragoni con Bette Davis, Nina Simone, Tina Turner, Karen Dalton e Abbey Lincoln, le stesse cantanti leggendarie che aveva sempre sognato e umilmente ammirato.
Macy è la prima a stupirsene: "Non ho mai pensato troppo al futuro" – dice - "ero così felice di fare musica, andavo in studio e facevo quello che a me suonava bene. Così mi sono meravigliata quando i critici dicevano che adoravano il disco, ma la gente sembrava non comprenderlo".
Quando la carriera di Macy comincia a decollare partono anche i viaggi promozionali: Israele, Spagna, Inghilterra, Italia, Germania, Olanda, Australia. Proprio durante questo estenuante tour, e nei ritagli di tempo fra una collaborazione e l’altra (DJ Funkmaster Flex, Fatboy Slim, Santana) comincia a delinearsi il secondo LP, intitolato “The Id”, prodotto da Rick Rubin, il cofondatore della mitica Def Jam e producer di Beastie Boys e Red Hot Chili Peppers. A detta di Macy il disco risente molto dei suoni che vanno per la maggiore in Germania e Francia, specialmente Drum & Bass e Jungle. L'enigmatico titolo dell'album altro non è che l’ES teorizzato da Freud, ovvero il riferimento alla parte più istintuale dell’animo umano, quella fatta da emozioni primitive non controllabili con la razionalità. L’album vede la luce il 17 settembre 2001, anticipato dall’orecchiabile e malinconica ballata rock: “Sweet Baby”, che vede in Erykah Badu un featuring d’eccezione. Anche se più contenuto rispetto all'esplosivo esordio, il disco riscuote successi anche al di fuori dei patri confini: in Inghilterra, paese molto sensibile al R&B d'oltroceano, non fatica a raggiungere la vetta delle charts e l'eco della voce di Macy giunge anche in Italia, dove debutta al quarto posto.
Giusto il tempo di promuovere "The Id" che Macy rientra in studio per preparare il terzo, laborioso album, che vedrà la luce solo nell'aprile del 2003. Intanto partecipa alla colonna sonora bestseller del film di Eminem – "8 Mile" – con il singolo "Time Of My Life".
Il mese di marzo del 2003 vede finalmente la pubblicazione di "When I see you", il primo singolo estratto da “The Trouble With Being Myself", in uscita di lì a poco. Il disco comprende collaborazioni e ospiti importanti, tra cui Beck con il brano "It Ain't The Money" e "Cell Block Tango (He Had It Comin')", brano a tre voci con Queen Latifah e Lil' Kim, inserito nella soundtrack di "Chicago", il film più 'nominato' degli Oscar.

[Modificato da nunzia-lo 20/10/2006 19.40]

nunzia-lo
00sabato 21 ottobre 2006 17:30
John Legend
John Legend è un artista di musica neo-soul, che oltre ad aver sviluppato particolari doti canore possiede anche esperienza come pianista. Nasce con il nome di John Stephens in Ohio nel 1979. E' il nipote di un pastore protestante, e passa molto del suo tempo cantando e suonando in chiesa. Quando lui è ancora bambino la famiglia si trasferisce in Pennsylvania, e nella chiesa locale John canta nel coro. Abbandona il luogo d'infanzia a 16 anni per andare a studiare a Philadelphia in college. In questo periodo inizia a ricevere i primi consensi per il suo talento. Arrivano presto le collaborazioni: è il 1998 e il ragazzo viene chiamato a suonare il pianoforte per il singolo di Lauryn Hill "EveryThing Is Everything". Dopo aver terminato il college, John finisce a New York dove inizia ad esibirsi. Il pubblico dei nightclubs lo adora, e lui vende i demo durante le sue performance accrescendo sensibilmente la propria esperienza di musicista. Nel mondo dello spettacolo è presente, ma soltanto dietro le quinte: suona e scrive per artisti del calibro di Janet Jackson, Kanye West, Twista e Alicia Keys. E' il 2003 quando al club S.O.B's realizza un concerto che riscuote un significativo successo dagli spettatori: in tale occasione fa uscire il disco live "Live At SOB'S New York City". Cambierà il nome il John Legend dopo che Kanye West prenderà atto del suo talento. John collaborerà con lui nell'LP di West "The College Dropout", che venderà ben 2 milioni di copie". I due condivideranno lo stesso palco in un duetto in occasioni del calibro dei Grammy Awards (Kanye riceverà ben 10 nominations). Il quotato beatmaker e rapper lo aiuta nella realizzazione di un album solista. Nel 2004 è la volta di un altro disco live, "Solo Sessions Vol.1: Live at the Knitting Factory". Mischia l'r&b classico ed il soul di una volta con il sound del jazz e delle jam sessions, per un risultato unico e piacevole. Kanye lo segna sotto la sua etichetta KonMan e lo aiuta ad ottenere un contratto discografico con la Columbia Records. Alla fine del 2004 esce "Get Lifted", primo ed ufficiale LP solista di John Legend. Immediatamente si stabilisce all'interno della Billboard top 5, capitanato dal fortunatissimo singolo "Used To Love U" e dal brano "Ordinary People".
Fonte Rap.com
Discografia
Live At SOB'S New York City ( 2003 )
01. Set It Off
02. Alright
03. Lifted
04. Soul Joint
05. Hurts So Bad
06. Sun Comes Up
07. The Wrong Way
08. Motherless Chile
09. Burning Down the House
10. Without You

Get Lifted ( 2004 )
01. Prelude
02. Let's Get Lifted
03. Used to Love U
04. Alright
05. She Don't Have to Know
06. Number One
07. I Can Change
08. Ordinary People
09. Stay With You
10. Let's Get Lifted Again
11. So High
12. Refuge (When It's Cold Outside)
13. It Don't Have to Change
14. Live It Up

Get Lifted Revisited ( 2005 )
01. Prelude
02. Let's Get Lifted
03. Used To Love U
04. Alright
05. She Don't Have To Know
06. Number One
07. I Can Change
08. Ordinary People
09. Stay
10. Let's Get Lifted Again
11. So High
12. Refuge (When It's Cold Outside)
13. It Don't Have To Change
14. Live It Up

[Modificato da nunzia-lo 21/10/2006 17.33]

[Modificato da nunzia-lo 21/10/2006 17.35]

nunzia-lo
00martedì 31 ottobre 2006 12:24
R.Kelly
nato nel 1969 nei sobborghi di Chicago, dove vive in condizioni di estrema povertà, non ha mai conosciuto suo padre, dividendo le sue passioni tra coro parrocchiale, pallacanestro e vita di strada. Proprio cantando per strada, mentre si esibisce per qualche spicciolo, viene scoperto e catapultato nel musicbiz. La sua incredibile voglia di arrivare fa il resto.
Icona di un rythm and blues a tutto tondo, quando Kelly - con la sua band, i Public Announcement - inizia a registrare per la Jive Records nel 1992 ha già le idee molto chiare. L’intento, semplice e lineare solo sulla carta, è di dare vita a un progetto che dia pieno spazio alla creatività ma che rimanga allo stesso tempo molto spendibile commercialmente.
La crew della East Coast centra il bersaglio al primo colpo: l'album d'esordio, "Born Into The 90's", rivoluziona l'approccio all'R&B moderno grazie ad alcune fortunate cover e a singoli originali come "She's Got That Vibe", "Honey Love" e "Slow Dance (Hey Mr. DJ)", considerati oggi veri e propri classici del genere.
Nel 1993 fa subito seguito un altro disco completo per la Zomba Records, "12 Play", quello della consacrazione mondiale. Lo stile è una miscela raffinata di ritmi hip hop, funk e atmosfere soul. Ma c’è di più. L’elemento distintivo nella musica di R. Kelly, il collante che tiene insieme i singoli pezzi è, senza ombra di dubbio, il sesso. Ogni canzone di R. Kelly gronda sensualità, una componente che ritroviamo in ogni strofa, nelle melodie avvolgenti, nella voce carnale dell'autore e in quella sussurrata di chi solitamente lo accompagna. Tutto questo senza mai scadere nella volgarità: anche un testo spinto viene trattato con delicatezza da Kelly, che lo trasforma in un dolce inno d'amore.
Brani come "Sex Me", "Bump 'n Grind" (che si guadagna subito il primo posto in Usa nelle charts dei singoli) e "Your Body’s Calling", esplicite già nei titoli, sono rese seduttive dall'arrangiamento morbido e vellutato dello stesso Kelly, seguace e discepolo di Marvin Gaye, il primo vero cantore dell'amore non platonico.
Un rapporto controverso quello di R. Kelly con l'altro sesso. Tanto è fonte di ispirata delizia nelle orecchie di chi ascolta quanto si rivela croce nella vita privata dell'artista, spesso nei guai con la giustizia e argomento di scandalo per l’opinione pubblica.
L'album, che Robert dedica interamente a sua madre, si rivela un trionfo assoluto di critica e di pubblico, e vende oltre 5 milioni di copie. Ora che è in cima al mondo R. Kelly può decidere liberamente la sua strada e lui sceglie di dedicarsi quasi esclusivamente alla scrittura di testi e, lavorando ancor più nell'ombra, alla produzione di dischi per conto di altri colleghi.
Nel '94 si ritrova così a vestire i panni del guru per la giovanissima Aaliyah, astro nascente dell'R&B che, per quanto talentuosa, difficilmente sarebbe arrivata così lontano senza la direzione artistica del suo pigmalione. Kelly infatti scrive e produce interamente il disco di debutto della sua protetta, "Age Ain’t Nothing But A Number" (l'età non è nient'altro che un numero). R. Kelly sembra prendere alla lettera il titolo dell'album dal momento che l'anno successivo decide di sposare la minorenne artista.
Aaliyah infatti a quel tempo ha solo 15 anni, Kelly molti di più e il matrimonio provoca sensazione rimbalzando in ogni angolo del globo. La sua carriera rischia di essere compromessa per lo stesso scandalo in cui fu coinvolto Jerry Lee Lewis 30 anni prima.
Ma i tempi da allora sono cambiati e i fan perdonano tutto ai loro beniamini. Così quando R. Kelly pubblica il terzo album la sua immagine è ancora fortissima. "R. Kelly", datato 1995, è un disco di più ampio respiro rispetto ai precedenti, le basi e le atmosfere si fanno più soft, come in "You Remind Me Of Something" e "Down Low", fino a diventare spirituali in pezzi quali "The Sermon" e "Trade In My Life". Anche questo disco sfonda la barriera dei 5 milioni di copie vendute.
Oltreoceano R. Kelly non è più una sorpresa per nessuno, ma una realtà affermata del panorama musicale americano. Inizia per lui la stagione delle grandi collaborazioni, in cui non smette mai di mettere i propri talenti al servizio degli altri: Whitney Houston, Janet e Michael Jackson, Notorious B.I.G., Toni Braxton, Mary J. Blige, Celine Dion e Quincy Jones sono alcuni dei grossi artisti che fanno di tutto pur di avere una canzone scritta da lui o pur di affidare alle sue magiche mani la delicata fase della produzione dei propri dischi multimilionari.
Ma ancora una volta il richiamo del palcoscenico è troppo forte perché Kelly possa rimanerci lontano a lungo. Le luci della ribalta sono tutte per lui quando nel '98 viene pubblicato "R.", un album che segna per certi versi una novità e per altri un ritorno alle origini, quello della riscoperta dell'hip hop. 30 tracce inedite, in molte delle quali Mr R&B collabora con la serie A del rap made in Usa: Jay-Z, Nas, Foxy Brown, Cam'ron e Keith Murray su tutti. La mossa è azzeccata e contribuisce ad estendere la popolarità di R. Kelly anche verso quel tipo di pubblico, tanto che alla fine 6 milioni di persone in tutto il mondo acquisteranno questo disco.
Il cavallo di battaglia del doppio album è la trasognata "I Believe I Can Fly", trainata al successo dal famosissimo film della Warner Bros "Space Jam". La canzone, un inno grandioso all'amore considerato quanto di meglio Kelly abbia mai prodotto, fa incetta di premi ai Grammy Awards del 1997, dominando ben 3 categorie: "Best R&B Male Vocal Performance," "Best R&B Song," e "Best Songwriter".
Con i 19 brani inediti di "TP-2.COM", il follow-up ideale del sensualissimo "12 Play" che debutta al numero 1 delle classifiche nel novembre del 2000, Kelly 'ritorna in camera da letto', per usare le sue stesse parole di commento al disco.
Nel 2002 esce il disco a quattro mani tra R. Kelly e Jay-z, "The Best Of Both Worlds", un album a metà strada tra esperimento e grande operazione commerciale che riunisce i due pesi massimi di hip hop e R&B, i 2 principali generi della musica black di inizio millennio.
Purtroppo in quello stesso periodo riaffiorano per Kelly problemi legati a un rapporto con il sesso troppo libero da ogni tabù. Le accuse di pedofilia che lo colpiscono da più fronti sono molte e circostanziate e finiscono con generare un 'caso Kelly'. Ma se i fan ancora una volta fanno quadrato intorno al loro idolo (il sesto album, "The Chocolate Factory", uscito all'inizio del 2003, si guadagna subito la vetta delle classifiche e vende in tutto 3 milioni di copie solo negli Stati Uniti) la legge non perdona: l'artista viene formalmente denunciato e inizia per lui un calvario giudiziario durante il quale deve dimostrare la sua innocenza e Kelly si difende denunciando a sua volta un complotto nei suoi confronti. Nel 2004 viene pubblicato il secondo album con Jay-Z, "Unfinished Business", al quale fa seguito una serie di concerti a due voci attraverso gli Stati Uniti. Durante la tournee i rapporti tra i due si incrinano, R. Kelly viene escluso dagli spettacoli e su Jiggaman (uno dei tanti nomignoli di Jay-Z) piove una richiesta di risarcimento di 75 milioni di dollari: R. Kelly sostiene infatti di essere stato maltrattato, anche fisicamente, dall'entourage di Jay-Z per tutta la durata del tour insieme.
Nonostante tutti questi problemi, l'artista di Chicago continua a dedicarsi alla musica: durante l'estate 2005 arriva l'ennesimo album, "TP.3 Reloaded", che viene lanciato dai singoli "In The Kitchen" e "Trapped In the Closet (Part 1)", che conquistano subito il pubblico delle radio americane.
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