ANGOLA

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$vietcong$
00giovedì 1 febbraio 2007 18:30
Carissimi fratelli e Compagni,
oggi vi illuminerò sulla missione Internazionalistica dell’esercito Rivoluzionario Cubano in sostegno del Governo legittimo dell’Angola, vi pregherei di non trasformare questo Topic in una tribuna politica, io personalmente eviterò di rievocare dei retroscena politici di questa Guerra per evitare scontri ideologici, Grazie…………….

A partire dal 1965 il Governo Rivoluzionario Cubano comincia ad esportare il concetto di Rivoluzione permanente, dando appoggio a tutti quei movimenti Rivoluzionari che cominciano a sorgere nel Mondo, soprattutto nel continente Africano.

Le Truppe Cubane dal 1965 al 1980 appoggiano i Movimenti Rivoluzionari in Guinea Bissau, Mozambico, Capo Verde, Sao Tomè, Zaire, e Angola.

Il caso Angolano è differente, perché qui dopo l’indipendenza dal Portogallo 1974, viene eletto un governo legittimo, con elezioni libere riconosciute dalla Comunità Internazionale, al quale Cuba fornirà sostegno logistico e militare, quindi per il caso angolano Cuba non presterà sostegno a un movimento Rivoluzionario ma a un Governo amico.


Fidel Castro Leader Cubano

Presidente Angolano



Bandiera Angolana

Il 7 novembre del 1975 parte da Cuba un contingente militare per l’Angola per difendere questo paese dall’invasione del Sud Africa.

A ottobre del 1975 truppe Sudafricane penetrano con mezzi blindati e con un congruo numero di Mercenari nel Sud dell’Angola, con l’obiettivo di occupare la Capitale Luanda e mettere fine a un Governo visto ostile da Pretoria.

Il primo scontro tra truppe Cubane e Sudafricane si ha 11 novembre del 1975 (truppe ufficiosamente inviate da Cuba come consiglieri militari prima del 1975), dove 480 cubani fermano gli invasori sudafricani (il numero esatto delle forze mercenarie sudafricane non sarà mai rilevato), appoggiati da mezzi blindati, nello scontro perderanno la vita 8 ufficiali cubani un centinaio di soldati una cinquantina di feriti, ma i cubani metteranno il fuga i mercenari che lasciano sul campo oltre 250 uomini e sei mezzi blindati, sarà il primo scacco dato all’esercito Sudafricano appoggiato da potenze Occidentali che organizzano e reclutano i mercenari (nonostante gli embarghi al Sudafrica degli anni '70 e '80).


Blindato leggero Cubano (questi mezzi leggeri da ricognizione furono largamente usati nel conflitto angolano)


Parata Militare di truppe cubane al rientro dll'Angola.



Nel maggio del 1978 una dichiarazione cubano-angolana spiegava che: "La grandezza e la profondità dell’aggressione sudafricana contro Kassinga e la presenza minacciosa di forze Mercenarie, vicino alla frontiera nord-orientale dell’Angola, rendono ancora più imprecisata la durata della permanenza della forza militare cubana, per garantire la sua sicurezza e la sua integrità territoriale".

A metà del 1979 L’Habana e Luanda hanno deciso di iniziare nuovamente la riduzione graduale delle truppe cubane, ma ripetute aggressioni di grande portata, realizzate a partire da settembre dello stesso anno dai sudafricani contro le province angolane di Cunene e Huila, tornano a paralizzare tale progetto.

Forze speciali Cubane in addestramento



Addestramento con il Machete



Durante tutto l’anno 1982, emissari nordamericani visitarono Luanda(capitale dell'Angola) per esigere dalle autorità locali il ritiro delle truppe cubane e per proporre in cambio la partenza degli occupanti sudafricani dalla Namibia (paese confinante con l’Angola e occupato illegalmente dal Sudafrica dal 1966), l’indipendenza di questo paese e l’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Angola e Stati Uniti.

Qeusta fu la risposta del Presidente dell’Angola, José Eduardo Dos Santos, "non si può in alcun modo confondere l’esercito di occupazione sudafricano in Namibia con gli internazionalisti cubani, che sono combattenti di un esercito amico", secondo quanto dichiarato in quel momento.

Da parte sua, l’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, Javier Pérez de Cuellar, disse al riguardo durante una visita a Luanda: "La presenza delle forze di Cuba in Angola è una decisione bilaterale tra i governi dei due paesi".

Il 19 marzo 1984 una dichiarazione congiunta di Cuba e dell’Angola, appoggiata dalla popolazione della Namibia, chiedeva il ritiro graduale delle truppe internazionaliste Cubane è all’evacuazione unilaterale delle truppe sudafricane dal territorio angolano, e alla stretta applicazione della risoluzione 435 dell’ONU, all’indipendenza della Namibia, della fine di ogni aggressione contro l’Angola da parte del Sudafrica, degli Stati Uniti e dei loro alleati, come pure degli aiuti da parte di questi all’organizzazione controrivoluzionaria UNITA (Unione Nazionale per l’Indipendenza Totale dell’Angola, movimento guerrigliero anti marxista ) mantenuta da Pretoria e da Washington.

La risoluzione 435 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, approvata il 29 settembre 1978, imponeva la cessazione dell’illegale amministrazione e dell’occupazione militare sudafricana in Namibia, come pure l’indipendenza di questo territorio mediante libere elezioni vincolate al monitoraggio internazionale.

Forze speciali Angolane (addestrate da Cuba)


Forze Cubane in addestramento




Nel 1981 i combattimenti in Angola si inaspriscono nuovamente a causa di un contrattacco dell’esercito Sudafricano che lanciarono l’operazione Smokeshell, dove 15.000 truppe cubane riuscirono a respingere nuovamente gli aggressori ma a caro prezzo, i cubani perderanno tra gli 800 e i 900 uomini e una cinquantina di carri armati del tipo T-55, le perdite Sudafricane anche loro ingenti non saranno mai rivelate.

Dopo il fallimento dell’operazione Smokeshell , i sudafricani non lanceranno mai più grosse offensive in Angola, limitandosi solamente ad azioni di disturbo lanciate dalla Namibia tramite unità mercenarie.

Il numero massimo che raggiunsero le truppe cubane in Angola fu di 60.000 uomini nel 1980, nel 1988 si ebbe il ritiro graduale delle truppe Cubane che fu ultimato nel 1989, si stima che le perdite cubane in Angola si aggirino su i 10.000 uomini.

SALUTI DA CUBA............ [SM=g27828]




[Modificato da $vietcong$ 01/02/2007 18.36]

[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 7.53]

.Mr.Magoo.
00sabato 3 febbraio 2007 11:20
[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
OK,evitiamo gli scontri ideologici... [SM=g27811]
Però c'è da dire che le libere elezioni tanto "legittime" non erano,dato che la guerra civile si è protratta per anni,dividendo il Paese tra l'MPLA e l'UNITA del grande combattente Jonas Savimbi...e che il Sud Africa non invase l'Angola "tanto per",ma per dare la caccia allo SWAPO,che lì aveva trovato rifugio,data la congiunzione favorevole ai "rossi"...e che per gli africani i confini nazionali avevano poca (o nessuna) importanza.

Per i Cubani e l'Angola non fù tutto facile come all'inizio,nel '75.

La disciplina dell'esercito Cubano fece la differenza contro l'esercito raccogliticcio che il Sud Africa schierò in quell'occasione:SADF(sudafricani a caccia dello SWAPO) con UNITA e FNLA(fazioni perdenti angolane).

"Il nemico del tuo nemico è tuo amico" è un concetto che non fà vincere di per sè....

L'errore non si ripetè.
Operazione Savannah...Operazione Mebos...Operazione Askari...Il 32 Buffalo Battali0n(memori dell'esperienza Selous Scout) (to be continued)

[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 7.54]

.Mr.Magoo.
00sabato 3 febbraio 2007 19:11
Come dicevo,le ragioni del conflitti angolani,hanno radici profonde.

Ben prima che arrivassero i cubani,l'Angola viveva quei conflitti:
Il colonialismo portoghese era allo stadio terminale,l'UNITA,come il MPLA e il FNLA,avevano combattuto contro i portoghesi,per la libertà della loro terra.L'Africa è sempre stato un continente difficile,la Guerra Fredda aggravò notevolmente la situazione.

All'inizio la guerriglia fù guidata dai marxisti del MPLA,e quì vi militò il giovane
JONAS SAVIMBI;Appena comprese che il marxismo delMPLA significava libertà dai poroghesi ma "protettorato" dell'URSS,si schierò col più moderato FNLA,prese accordi con la Cina (compagni in eterno antagonismo coi sovietici...) e ivi andò a "studiare".

E imparò molto bene le lezioni di Mao sulla guerriglia!
Quando tornò in Angola,lasciò anche il moderato FNLA,che aveva iniziato ad essere infiltrato dalla CIA,disgustandosi e comprendendo il Grande Gioco in cui era stato coinvolto il suo Paese.

Contando sulla sua forte personalità,carisma,cultura e intelligenza,creò l'UNITA.

Aveva studiato e imparato storia,filosofia,4 lingue europee e 3 africane...e questo lo rese il politico più "simpatico" agli occhi occidentali,il paravento con cui aiutare i più impresentabili razzisti Sudafricani o Rhodesiani...
Ma questo Savimbi lo sapeva,solamente pensava di poter gestire la cosa in suo favore.

Savimbi si alleò con tutti quelli che potevano servire alla "sua" causa.Così come il marxismo aveva convogliato tutti quelli che credevano in "quella" causa.
Alla perenne guerra civile angolana si sommò la guerra di confine sudafricana....e ovviamente la GUERRA FREDDA.
Il campo diventò veramente affollato:
Da un lato gli USA,Cina,Sud Africa,Israele,Costa d'Avorio,Marocco,più mercenari portoghesi,inglesi,sudafricani,francesi,israeliani(secondo alcune fonti pure "gladiatori" italiani)...un coacervo di professionisti,idealisti e coverups.
(to be continued)

[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 7.55]

$vietcong$
00sabato 3 febbraio 2007 19:43
Carissimo Mimmo, mi fa piacere risentirti…………………
Scontro NO, ma confronto SI………………

Mi fa piacere sentire che elogi l’Esercito Rivoluzionario Cubano per la sua disciplina, ma dietro ai Cubani c’erano i disciplinatissimi consiglieri Sovietici, quindi era normale che i cubani dovessero filare come degli orologi svizzeri, i Russi tutto potevano essere tranne che indisciplinati.

La guerra angolana è stata una delle più aspre e lunghe del continente Africano, la quale si era trascinata dietro anche la guerra per l’indipendenza della Namibia, confinante con l’Angola.

Insomma possiamo dire che le due guerre cioè quella angolana e quella della Namibia furono guerre di procura delle due super potenze di quel tempo.

Ma non sottovalutiamo i Sudafricani, altro che esercito raccogliticcio, presero semplicemente Botte, non sempre i soldi fanno la qualità del combattente.

L’esercito Sudafricano aveva ed ha oggi un buon esercito, ben addestrato e ben armato.

Molti ufficiali sudafricani erano stati addestrati nelle scuole militari inglesi, e molti Generali erano veterani della Seconda Guerra mondiale combattuta con le truppe del Commonwealth.
Inoltre molti ufficiali che avevano prestato servizio durante la guerra mondiale con il Reggimento SAS britannico, nel dopo guerra avevano organizzato e addestrato il SAS sudafricano, che per gli addetti ai lavori risulterebbe meglio addestrato dei loro fratelli Inglesi.

Quindi altro che lanzichenecchi i sudafricani.
Inoltre compiacenti aziende Agricole Occidentali vendevano regolarmente ai sudafricani macchine Agricole del Tipo M48 Patton, M113, zappe del Tipo FAL o SRL A1 e UZI, e per spargere bene i riserbanti nei vigneti sudafricani questi ultimi si videro bene di acquistare dei Mirage e degli Alouette 3. Altro che esercito raffazzonato (nonostante vi fosse un embargo contro il Sudafrica).

Ma la storia non finisce qui, il Sudafrica dei primi anni ‘80 divenne la nuova patria per tutti i bianchi Africani che condividevano l’Apartheid.

In breve tempo tutto l’ex-esercito Rhodesiano confluì in Sudafrica, dove qui venne riorganizzato.

Il famigerato 32° Battaglione Buffalo Sudafricano, il quale non era altro che un Battaglione di Mercenari (molti ufficiali venivano pagati in diamanti Sudafricani), dove confluivano tutti i soldati sbandati di eserciti in Rotta come quello Rhodesiano.

Per proseguire, l’organizzazione guerrigliera SWAPO era la risposta all’occupazione illegale da parte del Sudafrica della Namibia, un popolo ha il diritto di difendersi facendo anche uso delle Armi quando viene aggredito.

Ah forse per molti la Namibia ancora non esiste, e la chiamano ancora Africa del Sud-Ovest, i sudafricani occupavano illegalmente la Namibia, così riconosciuta dalle Nazioni Unite nel 1966, mentre per il sudafricani rimaneva l’Africa del Sud-Ovest.

Nel 1973 le Nazioni Unite decretarono illegale lo stanziamento di truppe che il Sudafrica manteneva in Namibia e riconoscono la SWAPO unico rappresentante legittimo della Namibia.
Certamente non era una cosa innaturale che la SWAPO si rifugiasse in Angola, unico governo amico della Namibia.
Inoltre mi viene rispolverato il nome di Savimbi come se stessimo parlando di Maria Teresa di Calcutta.

Il governo Angolano fu legittimamente eletto tramite elezioni nel 1974, elezioni che furono monitorate sotto il controllo delle Nazioni Unite e videro vincitrice il Leader dell’MPLA di orientamento marxista , l’UNITA di Savimbi il secondo movimento in lista non accettò l’esito elettorale e scateno la guerra civile, ma sulla base di questa rottura non si possono definire illegittime le elezioni, se passasse questo concetto giustificheremmo la lotta armata come strumento di destabilizzazione politica.

Il 20 novembre del 1994 a Lusaka in Zambia venne stipulato un accordo tra MPLA e l’UNITA (di savimbi), nel 1997 viene creato un governo di Salvaguardia Nazionale formato da tutte le formazioni politiche del paese, sotto lecita ONU, l’UNITA viene espulsa da tale governo perché rifiuta di abbandonare la lotta armata.

Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU votò delle sanzioni contro l'UNITA (28 agosto 1997) e nel 1999 le unità militare angolane sferrarono un duro colpo ai ribelli riprendendo il controllo delle principali città della regione controllata dall'UNITA.

Savimbi dichiarò allora la lotta di guerriglia che dilaniò il paese provocando un milione e mezzo di morti e centinaia di migliaia di senzatetto. Le ostolità proseguirono fino alla morte di Savimbi (primavera 2002) quando i ribelli deposero le armi dopo la garanzia di un'amnistia generale e dell'integrazione nelle forze armate ufficiali.

Scusate se mi sono dilungato ma dovevo chiarire delle imprecisioni………………….



[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 7.56]

.Mr.Magoo.
00sabato 3 febbraio 2007 20:17
Dall'altra troviamo il comunistume (ooops [SM=g27816] [SM=g27828] )più vario.URSS,Germania dell'est,Cuba e i sandinisti Nicaraguegni.

Dopo la battaglia di Ebro,che vide i Cubani vincitori,l'UNITA di Savimbi portò a casa molte vittorie,singolarmente e in unione coi suoi "amici".

Salì in prima persona sul carro degli anticomunisti,quando gli USA e l'Heritage Foundation gli organizzarono in casa propia un summit con i Contras e i Mujahiddin.

Erano i primi anni '80.Successivamente le vittorie contro il regime e i suoi aiutanti Cubani diventarono sempre più importanti,partendo dalla classica guerriglia e guerra di logoramento,Jonas arrivò sino alla capitale.

Gorbacev,memore della stangata afgana,cercò il disimpegno,e l'ottenne.L'UNITA aveva la vittoria in pugno.
Si arrivò ai primi anni '90 con le libere elezioni...ma qualcosa non funzionò,Savimbi perse,ricominciò la guerra civile,ritornò nella jungla.

Savimbi era ingestibile per i suoi finanziatori e sostenitori,che non lo aiutarono certo "a gratis"...
La Guerra Fredda stava finendo,la centralità dell'Africa con essa.

La DeBeers (consiglio il film Diamanti Insanguinati)che vedeva in Savimbi il male minore,aveva ormai il potere assoluto,il leader del MPLA si dimostrò più malleabile (alla faccia del marxismo.... [SM=g27829] )

La Chiesa,alla ricerca di una facile e veloce soluzione(e grazie anche ad un pò di "catto-comunismo") favorì la pace...le elezioni si terranno per il 2008/2009...

Nel 2002 Jonas Savimbi muore in combattimento, 15 colpi di mitra, alcuni alla testa...il tradimento è sospettato.

Muore così come era vissuto,combattendo,alcuni dicono per la sua gloria,altri dicono per la sua terra...

Morto per mano dei suoi ex "alleati", mercenari sudafricani e special force israeliane (devo specificare che i DeBeers sono ebrei sionisti!!!???)

Con la sua colt dalle guancette d'avorio al fianco....

[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 8.00]

.Mr.Magoo.
00sabato 3 febbraio 2007 20:25
Nel '75 i sudafricani persero perchè sottovalutarono il nemico...non lo fecerò più dopo!
Questo ho scritto!!!!
Posterò i resoconti delle operazioni [SM=g27811]
...E Savimbi non è Madre Teresa di Calcutta...ma perchè nessun combattente lo è...per ME fù un grande.
Cowboy President
00sabato 3 febbraio 2007 20:47
Davvero mooolto interessante. Ho sempre voluto approfondire le mie conoscenze sul conflitto angolano, ....attendo con ansia i resoconti delle azioni dei sudafricani.

Solo una preghiera [SM=g27829] ,....... limitiamoci all'aspetto militare [SM=g27811]
$vietcong$
00domenica 4 febbraio 2007 17:50
E dai Mimmo.........
Puoi postare tutte le operazioni del mondo che i sudafricani hanno svolto in Namibia e Angola..... e sono tante.....
Posso capire la tua antipatia per i Cubani, ma perpiacere NON FARE DEL REVISIONISMO STORICO........
Non puoi cambiare l'esito di una guerra.....
Cuba esce vincitrice dal conflitto Angolano........
Un po di maturità.......
$vietcong$
00domenica 4 febbraio 2007 20:08


Ah dimenticavo questo "GRANDE COMBATTENTE" all'anagrafe Jonas Savimbi fu prima allontanato dalla SOUTHERN AFRICA DEVELOPPEMENT COMMUNITY (Organizzazione per lo sviluppo dell'Africa, non di certo una organizzazione Comunista) per presunti crimini di guerra nel 1998, poi nel 1999 L'alta Corte Suprema Internazionale dell'Aia (sempre non comunista) lo incrimino per genocidio......... [SM=g27825]

Djstecca
00domenica 4 febbraio 2007 21:56
Certo però che nnà passeggiata al corso a guardare i negozi ogni tanto ve la potevate fare eh??!! [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

[Modificato da Djstecca 04/02/2007 21.56]

$vietcong$
00lunedì 5 febbraio 2007 09:52
.................. [SM=g27828]
.Mr.Magoo.
00venerdì 9 febbraio 2007 10:38
Re:

Scritto da: $vietcong$ 04/02/2007 17.50
E dai Mimmo.........
Puoi postare tutte le operazioni del mondo che i sudafricani hanno svolto in Namibia e Angola..... e sono tante.....
Posso capire la tua antipatia per i Cubani, ma perpiacere NON FARE DEL REVISIONISMO STORICO........
Non puoi cambiare l'esito di una guerra.....
Cuba esce vincitrice dal conflitto Angolano........
Un po di maturità.......



Scusate l'assenza...ho avuto un febbrone da cavallo [SM=g27818]
Caro Simone,
-alla luce di nuove ricerche,di un ottica diversa,più ampia,etc....perchè non si può RIVEDERE la Storia!?Rendiamo una verità ufficiale per LEGGE!?
-i Cubani le hanno prese e le hanno date(successivamente posterò il come e il dove)in una guerra non loro,nell'ottica della Guerra Fredda,un pò mandati dai Sovietici,un pò per degli ideali...costa fatica ammettere che poteva esser così anche per l'altra parte in causa,o bisogna appiattirsi solo sul razzismo!?
"Cuba esce vincitrice"dici.Cuba esce così come era entrata,combattendo con valore.Ma ha fatto morire suoi soldati in una guerra in cui poco c'entrava(su procura dei Sovietici),a migliaia di Km da casa,una guerra senza ANCORA vincitori...che ha vinto Cuba!?
-Sulla "maturità" scherzavi,vero?.... [SM=g27820]:

OK,torniamo in Angola [SM=g27823]
.Mr.Magoo.
00venerdì 9 febbraio 2007 11:51
L'Angola rientrava in un quadro di guerra molto più ampio,portato avanti dai Sudafricani in tutta la zona.
Per farvi capire in che cosa si erano impelagati:
-Operation Savannah - Angola [1975]
Le presero nella già menzionata Battaglia di Ebo e le diedero nella Battaglia di Bridge 14.

-Operation Silwer - Angola [1977]
Operazione ufficiale di supporto all'UNITA

-Operation Bruilof - Angola [1978]
Attacco multiplo a più basi nemiche quasi contemporaneamente,con carri.

-Operation Seiljag - Angola [1978]
Coinvolge per la prima volta in maniera ufficiale il 32°Buffalo.

-Operation Reindeer - Angola [1978]
In realtà 3 attacchi separati con un unico scopo.1 aviotrasportato,1 elitrasportato e 1 via terra in un area che andava dai 25 ai 250 Km oltre il confine.Anche quì il 32° fece la sua parte.

-Operation Safraan - Zambia [1979]
Operazione nella foresta,a caccia dei nemici che lì avevano le basi.

-Operation Rekstok - Zambia [1979].
In realtà partì dallo Zambia e finì in Angola(a testimoniare la futilità dei confini...)alla ricerca e avvenuta distruzione del campo d'addestramento del ANC(Mandela).

-Operation Tiro a Tiro - Angola [21 May 1980]
Il 32° distrusse il campo d'addestramento più grande del MPLA.

- Operation Klipkop [1980]
Operazione "work in progress" che portò al ritrovamento di taaaante basi e alla succesiva battaglia.

-Operation Skeptic-"Smokeshell" [May - June 1980]
Il primo vero scontro(disastroso) fra i SADF,MPLA e SWAPO.

-Operation Beanbag - Moçambique [1981]
Raid ai confini

-Operation KAT - Monzambico [1981]
Distruzione del quartier generale dell'ANC

-Operations Carnation, Protea and Daisy - Angola [1981]
Portarono alla distruzione di 3 importanti basi della SWAPO

-Operation Super - Angola
Questa ve la racconterò più dettagliatamente!!! [SM=g27837]

-Operation Meebos [1982]
A caccia della SWAPO,anche in Angola,con distruzione di quest'ultima base.

-Operation Phoenix [1983]
Questa fù la reazione all'infiltazione di 1700 guerriglieri della SWAPO all'interno dei confini Sudafricani.

-Operation Askari - Angola [December 1983 to January 1984]
Fu l'operazione che portò il conflitto al definitivo interesse dell'opinione pubblica.Grandiosa e fallimentare insieme.

-Operation Boswilger [1985]
Dopo che il suo ritiro ufficiale dall'Angola,il Sud Africa fu attaccato dalla SWAPO;questa fu la risposta.

-Operation Weldmesh-Wallpaper - Angola [1985]
-Operation Alpha Centuari - Angola [1985]
L'UNITA aveva bisogno di aiuto,i "vecchi amici" glie lo diedero.

-Operations Modular, Hooper and Packer - Angola [1985 -1988]
Anche di queste vi parlerò più dettagliatamente [SM=g27837]

-Operation Prone-Operation Carlota-Operation Displace[1988]
La FINE....

Un impegno immane,qualche sconfitta ci stava pure...



[Modificato da .Mr.Magoo. 09/02/2007 11.55]

.Mr.Magoo.
00venerdì 9 febbraio 2007 17:46
Se pensiamo che le guerre per i sudafricani erano iniziate(ufficialmente) nel '66...e che l'embargo limitava fortemente gli approvviggionamenti di armi,munizioni,mezzi,petrolio...
Una situazione che l'abbandono dell'apharteid avrebbe migliorato,ma i politici sudafricani non lo capirono MAI [SM=g27829]

Ciò non toglie il valore di uomini che,per quanto bianchi,si erano "africanizzati".Lottavano per la "loro" terra,strappata alla natura selvaggia,e sì anche agli abitanti originari(che in fondo l'avevano strappata ad altre tribù...solo che l'odio fra neri di etnie però diverse,è un razzismo più tollerabile....).E lottavano anche per un ideale,fortemente anticomunista.
...e anche per i diamanti [SM=g27816]

Perchè il poter usufruire di manovalanza a basso costo,grazie appunto a quella politica,era molto funzionale a compagnie come la DeBeers.Oggi lo fà lo stesso,senza l'apartheid,ma con lo stesso spirito....
consiglio la lettura di www.effedieffe.com/rx.php?id=1596%20&chiave=de%20beers
Piccolo OT,mò ritorno con l'Angola [SM=g27811]

[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 8.01]

$vietcong$
00sabato 10 febbraio 2007 00:49
Carissimo Mimmo nel tuo elenco, hai inserito moltissime operazioni del tipo Search & destroy, con scarso impegno di mezzi, mentre nelle più grosse operazioni i sudafricani dopo uno slancio fulmineo iniziale, dovuto dalla sorpresa, venivano contenute dalle forze Cubane, e in moltissimi casi ricacciati in Namibia.

La stessa Aeronautica Sudafricana aveva difficoltà nell’appoggiare le truppe di terra in Angola, causa l’intervento dei MIG23 e 21 cubani.

Rivisitare la Storia è un conto, fare Revisionismo è un altro…………

Non puoi mettere in secondo piano la questione Apharteid, solo per un impegno anticomunista dei sudafricani bianchi, che andava ben oltre di un semplice sfruttamento della manodopera, sai si può fare anche anticomunismo senza essere razzisti.

Inoltre dici che i Cubani non centravano un tubo in quella guerra?

Si vede che conosci poco i fondamenti ispiratrici della Rivoluzione Cubana, e le radici Trotzkiste da cui essa prende origine, una ideologia che porterà Ernesto Guevara in Africa, prima, e Fidel Castro poi nel sostenere la causa Internazionalistica della Rivoluzione Permanente, la quale ideologia li porterà a dare sostegno a un popolo oppresso, altro che Apharteid!

La stessa causa che oggi vede Cuba a fianco del Venezuela di Hugo Chavez.

Grazie a questo Comunistume (come dici tu) che oggi il Sudafrica è un paese Migliore.

P.S.

Non volevo offenderti nel richiamare la tua maturità, ma era un appello al tuo senso di equilibrio storico.

[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 8.06]

.Mr.Magoo.
00sabato 10 febbraio 2007 12:48
Nel marzo dell’82,
il 5° RECCE(special force sudafricane),dopo 3 mesi di pattugliamento e combattimento lungo (e dentro e fuori…) i confini,riceve dai servizi segreti la notizia della presenza di una grossa base della SWAPO in territorio angolano.

Per la missione chiedono il supporto del 32° Buffalo Battalion,”Os Terriveis” I Terribili,sempre sul campo,e che non aveva il problema di acclimatarsi.Non erano più freschi,ma in fondo quei bastardi venivano pagati in diamanti…che se li guadagnassero!!!

Se li guadagneranno abbondantemente,insieme ad un po’ di morti,feriti e decorazioni…

Partirono in 40,supportati da 2 PUMA equipaggiati da mitragliatrici rotanti,con altre 2 mitragliatrici di squadra.
Intanto il 5° aveva notato un intenso traffico di automezzi,a conferma che il campo fosse vicino.

Ma non notarono una adeguata difesa:una ghiotta occasione per tendere una trappola esplosiva.

Così fecero,abbondando decisamente con le mine.Non dovevano esserci superstiti.

Si ritirarono a qualche Km di distanza,pur mantenendo un ottima visuale dell’agguato,grazie alla conformazione costantemente piatta del terreno,tipica del veld.E attesero.

L’attesa fu premiata da una spettacolare esplosione,seguito da uno spettacolare cratere.Ma,caso volle,l’ultimo camion non fu coinvolto dalla deflagrazione,si limitò a cadere nel cratere.
I superstiti si arrampicarono su quel che era rimasto dell’automezzo,uscirono da quel cratere e sguinzagliarono i trackers.

Gli uomini della special force erano abituati a nascondere le loro tracce,avevano imparato dai migliori.Ma forse non avevano imparato tutto,o avevano fatto un errore:furono rintracciati e avvistati.

28 SWAPO incazzati neri (ovviamente) si riversarono su quel manipolo di uomini,che chiese i rinforzi al quartier generale.
Il 32° tardava….
il 5° pregava per un miracolo. Che ,contro ogni pronostico,arrivò.

Il team leader rimase immobile fin che il nemico arrivò a portata d’orecchio, poi sgusciò dal suo nascondiglio e,spacciandosi per SWAPO, chiese le generalità dell’altro.

L’altro,lo SWAPO originale,sorprendentemente non gli sparò prontamente una palla in mezzo agli occhi,come i cubani di certo lo avevano addestrato a fare…ma dopo aver esposto le propie generalità si produsse in una difesa delle propie generalità.
Accusando il sudafricano di essere un impostore!

L’impostore continuò a recitare la sua parte, contro-accusando il vero membro della SWAPO di essere in realtà un guerrigliero dell’UNITA sotto mentite spoglie…finchè non estrasse la pistola e fece saltare la faccia del ribelle.

Di conseguenza scoppiò il finimondo, coi 28 SWAPO presi alla sprovvista che cercavano di riorganizzarsi,mettendo a frutto l’addestramento ricevuto.

Troppo tardi,gli agili Allouette fecero tuonare le loro mitragliatrici da. 20 facendo piazza pulita del nemico: erano arrivati giusto in tempo, il comandante avrebbe potuto raccontare la sua stranissima fortuna in quella storia di guerra.

21 guerriglieri morti, 6 prigionieri e 1 fuggitivo confermeranno.

L’interrogatorio dei prigionieri confermò la presenza e l’importanza del HQ della SWAPO, urgeva organizzare l’attacco,prima che il fuggitivo desse l’allarme; o almeno prima che l’allarme desse loro il tempo di riorganizzarsi.

Servivano elicotteri e carburante.I primi c’erano,ma al HQ del RECCE erano a corto di gasolio.
Dopo un veloce quanto incasinato ponte aereo,arrivò anche questo.

5 PUMA,4 Alouette,2 mitragliatrici e i 40 del 32° furono portati sul campo.Quello che li aspettava li avrebbe fatti sentire decisamente “piccoli”.

Una task force aveva sorvolato la zona,ma sorpresi da una tempesta aveva dovuto volare basso e fare dietro front.
Anche qui quella strana fortuna fece la sua parte:l’aereo da ricognizione non fù avvistato.

Strana fortuna, perché quei 40 uomini avrebbero volentieri fatto a meno di quella battaglia..

[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 8.11]

.Mr.Magoo.
00sabato 10 febbraio 2007 12:48
O forse no, solo 3 di quegli uomini ne avrebbe fatto volentieri a meno….

Arrivati sul posto il campo,per quanto grande, pareva deserto.Era una vecchia struttura dei Portoghesi.

In una solitamente piatta e brulla pianura,si collocava all’interno di una vallata,con bassi altopiani tutti intorno.Strano posto per una base. Era nascosta, ma…

Comunque pareva evacuata. Forse allora avevano sentito l’aereo da ricognizione che volava basso per la tempesta. Forse l’unico superstite della mattanza del 5° era riuscito a dare l’allarme, ed erano scappati.
O forse no:le rocce marroni presero man mano forma umana;i rami del bush presero la forma dei kalashnikov; il comandante del supporto aereo se ne accorse per primo e diede l’allarme.
Realizzando che a terra erano in 40 contro 300!

Gli RPG-7 diedero inizio allo spettacolo pirotecnico,intervallati dai SAM 7,a guida infrarossa,e contornati dai traccianti verdi della SWAPO misti ai traccianti rossi del 32°.

Quest’ultimo fu scaricato a 50 mt. dalla vallata.Gli elicotteri non potevano avvicinarsi oltre:erano stati già graziati da 4 SAM.

Quindi i 40 si trovarono sotto il fuoco dei 300; ogni metro verso la meta fu strappato alla morte, su quel terreno piatto, brullo e pietroso che è l’incubo di ogni soldato; i combattimenti iniziarono alle 8:00,e alle 13:00 ancora le pallottole non avevano cessato un attimo di fischiare.

Il 32° avanzava, potevano fare solo quello: raggiungere gli altopiani che circondavano la base,per avere un minimo di protezione,di vantaggio(parola grossa);per avere una speranza.
Ogni volta che un elicottero sfidava la morte, una sventagliata di mitra faceva riacquistare respiro alla squadra. Fin quando durò il carburante. Il supporto aereo fu fatto atterrare a 5 Km di distanza,lasciando i fanti ancora a sparare. Fin quando finirono le munizioni.

Allora quegli uomini, addestrati a tutto, raccolsero le armi dai nemici caduti, già numerosi, e continuarono a sparare. Arrivò la sera,l’azione era meno concitata, gli RPG avevano smesso di svolazzare; c’era molto più silenzio. Uno strano silenzio.

All’alba del giorno dopo arrivarono i piloti degli elicotteri,e anche loro furono colpiti da quello strano silenzio.Temettero la carneficina ,con successiva trappola riservata a loro.

Trovarono invece 37 dei loro commilitoni in mezzo a 200 morti,diversi feriti e le 3 salme dei caduti,ai quali sarebbe spettata la Honoris Crux.
Stupore e gioia adrenalinica sorpassati solo dall’immenso tesoro trovato:
Kalashnikov,munizioni,SAM 7,radio,Zodiac gonfiabili,vettovaglie,carburante,i piani per infiltrarsi e distruggere le fattorie più vicine ai confini.…
60 tonnellate di materiale vennero trasportate alla HQ della RECCE.
60 tonn di roba utile.
60 tonn di cose che il nemico non avrebbe potuto più utilizzare.
Tutto il resto fu distrutto.

Ora li aspettava un breve periodo di riposo,nella jungla,perché un Buffalo non tornava mai alla civiltà,fin chè era in servizio…fino alla prossima operazione.



Piaciuto!?
Prossimamente la Battaglia di CuevoQuanavale,contro i Cubani ( ho trovato anche il “loro” punto di vista!!!!)

[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 8.19]

.Mr.Magoo.
00sabato 10 febbraio 2007 19:48
Dato che posso peccare di maturità,equilibrio e obbittività... [SM=g27820]: [SM=g27828]
Ecco un articolo su JONAS SAVIMBI di Enrico Gervasoni,presidente onorario dell'Associazione Italia-Angola:



La morte di Jonas Malheiro Savimbi, Presidente dell’UNITA.

di Enrico Gervasoni (*)


Ho conosciuto il Dr. Jonas Malheiro Savimbi, ho parlato con lui in diverse occasioni e posso assicurare che la propaganda negativa fatta da quasi tutti i media in occasione della sua morte è solo la dimostrazione della malafede e dell'ignoranza di un mondo servile che ha la pretesa di definirsi "informazione".

In Angola, dato le ricchezze del paese, non c'è stata concorrenza fra le varie lobbies internazionali per spartirsi il bottino sulla pelle degli angolani. É bastato loro mettersi d'accordo attorno ad un tavolo, riempire le tasche di uno pseudo-angolano come Dos Santos formato alla scuola di Bresnev e riciclato al neo-colonialismo, e di altre 200 famiglie della "casta" Mpla che formano la classe dominante della Repubblica d'Angola.

Vi era solo un ostacolo: il Dr. Savimbi che testardamente aveva dedicato la sua vita perchè l'Angola fosse degli angolani e per di più un uomo con un progetto politico ed un vero carisma popolare. Un uomo che non hanno mai potuto "comprare" come invece avviene per molti "africani", un uomo non legato al denaro, ma agli ideali di libertà e giustizia.

Ora, il regime dittatoriale di Dos Santos con i suoi sponsors neocolonialisti rappresentati dalle multinazionali delle armi, del petrolio, dei diamanti ecc. si leccano i baffi certi di poter meglio affondare i denti nelle martoriate carni angolane: in Africa era rimasto solo un uomo che aveva le idee chiare e la tenacia di un vero patriota antimperialista.

Jonas Savimbi era un intellettuale non un signore della guerra: conosceva sei lingue, era laureato a Ginevra in scienze economiche politiche ed era quasi laureato in medicina, aveva conosciuto tutti i leaders africani e mondiali ed amava il suo popolo; aveva stretto alleanze scomode per determinati periodi con il solo scopo di poter resistere e liberare il suo paese: ma aveva le idee chiare.

Pochi l'hanno capito, ma quelli che sono in buona fede e l'hanno conosciuto, hanno provato rispetto ed ammirazione per questo uomo ed oggi non possono che provare dolore per la sua morte eroica.
Mi diceva che lui non avrebbe mai immaginato di dover combattere: avrebbe voluto fare il medico...ma dal 1960 e soprattutto dopo il 1966, anno della fondazione dell'Unita, la sua vita è stata sempre una lotta per l'indipendenza dell'Angola e degli angolani: UNITA significa Unione Nazionale per l'Indipendenza Totale dell'Angola.

Ha scritto diverse poesie da cui traspare un animo nobile e profondamente legato alla sua terra.
Le responsabilità di quelli che hanno ridotto l'Angola ( il paese potenzialmente più ricco dell'Africa con petrolio, gas, diamanti, ferro, manganese, ogni tipo di minerale, ricco di acque, coltivabile su più del 70 % del territorio, che potrebbe sfamare più di 150 milioni di persone (studio OUA del 1985) , grande 4 volte l'Italia con solo 10 milioni di abitanti) ad un paese di miserabili succubi di una spietata e corrotta dittatura, è vasta. A cominciare dalla cosiddetta "comunità internazionale", dalla chiesa cattolica che ha preferito accontentarsi dei privilegi ottenuti dagli accordi neo-concordatari con il regime ex marxista-leninista filosovietico di Dos Santos piuttosto che difendere i diritti degli angolani, dall'Europa che si è lasciata imbrigliare ed ha delegato il dossier Angola ai neo-colonialisti Portoghesi, dall'Italia che ha delegato la politica estera in Africa ed in Angola a personaggi come Serri ed a Ambasciatori legati da sempre al regime sovietico-cubano dell'Mpla.

Non parliamo poi delle responsabilità di chi partecipa direttamente al banchetto, assistito da mercenari di ogni risma per proteggere i propri interessi: sono le multinazionali del "mondo global della rapina" che è un'istituzione parallela e non ufficiale del WTO. Infatti in Angola ed in altri paesi africani e del terzo e quarto mondo si sono create delle vere e proprie lobbies fra multinazionali sostenute dai propri governi che formano un cartello compatto eliminando a monte ogni concorrenza fra di loro ; questi potentati economici che agiscono indisturbati e con una parvenza pseudo-legale, sono il vero potere nel paese in cui operano. Controllano il "regime" riempendo di denaro e benefici i suoi rappresentanti locali, e fanno dei contratti fuori da ogni regola economica e di mercato. Ad esempio in Angola i giacimenti petroliferi sono in maggioranza gestiti da compagnie americane e francesi (Elf) senza che fra di loro vi sia concorrenza: il prezzo da loro pagato al regime angolano è meno della metà del prezzo stabilito dai paesi Opec (in Angola si dice che il petrolio viene venduto al prezzo di "chuva" che vuol dire al prezzo dell'acqua ,ed in Angola di acqua ce n'è); i proventi del petrolio in Angola vengono incassati dal Ministero del Petrolio e dalla Presidenza della Repubblica e non vengono quasi interamente indicati nel Bilancio dello Stato.

Con i proventi che non si mettono in tasca Dos Santos ed i suoi dell'Mpla (recentemente è uscito lo scandalo Elf in Francia dove è stato accertato che Dos Santos riceve royalties personali per ogni barile di petrolio estratto in Angola dalla Elf) il regime acquista armi ed istruttori e mercenari da Portogallo, Russia ed altre Repubbliche ex-sovietiche ed Israele (quest'ultimo fornisce armi sofisticate ed istruttori piloti: quasi tutte le giornaliere incursionie aeree ed i bombardamenti sul territorio angolano con armi convenzionali, napalm ed aggressivi chimici sulla popolazione dell'interno, sono state fatte con piloti israeliani e cubani).

La Anglo-American e la De Beers, con proprie truppe mercenarie ed i regolari delle FAA (forze armate angolane) controllano territori diamantiferi (Dos Santos ha delle miniere personali *, oltre alle royalties per lui ed i suoi su ogni carato che esce dalle miniere. Anche diversi generali delle FAA hanno partecipazioni diamantifere (il capo di stato maggiore delle FAA è stato deposto recentemente non perchè non fosse abbastanza crudele con i contadini e con la popolazione che appoggia l'Unita, ma per questioni di spartizione nelle miniere di diamanti: voleva troppo).

Ma per l'Mpla e per Dos Santos non è difficile capire come si fanno gli affari personali a spese del suo popolo. C'è perfino da ridere: volete sapere quale contratto aveva fatto negli anni 80 il Governo dell'Mpla con l'URSS, l'alleato grande fratello sovietico (ai tempi in cui l'Unita combatteva Russi, Cubani, tedeschi orientali e nord-coreani ecc); ebbene il contratto commerciale scritto per la pesca fra i due partiti e governi fratelli, l'Mpla angolano e l'URSS consisteva che i sovietici potevano pescare gratuitamente come e quanto volevano nelle acque territoriali angolane mentre gli angolani potevano pescare gratuitamente nel Mar Baltico, Mar Bianco, nel Mar di Kara sino al mar della Siberia Orientale: il risultato, oltre al lato comico, fu la distruzione dei fondali, perchè ai russi piacciono le uova di pesce, la continua rapina della fauna ittica con navi cariche di pesce e molluschi che partivano per soddisfare i palati dei sudditi di Bresnev, senza alcun introito per lo stato angolano, salvo la mancia per Dos Santos ed i suoi famelici pretoriani dell'Mpla. A tutt'oggi non si è ancora vista una piroga angolana nei mari della ex-Unione sovietica dove in genere imperversano sottomarini nucleari non proprio a tenuta stagna.

Per questi esempi e per tanti, tanti e tanti altri motivi di questo genere un personaggio come Savimbi ed un Partito come l'Unita, da lui fondato, che abbia a cuore l'interesse e la dignità dell'Angola e degli angolani, non è certamente funzionale all'andazzo instaurato dall'Mpla con i suoi complici neo-colonialisti internazionali.

Un uomo come Savimbi, con le sue idee nazionaliste ed il suo partito, con il suo programma politico di governo che nell'elezioni del 1992 aveva per motto "l'Angola agli angolani" avrebbe sicuramente "rotto il giocattolo" con cui, in tanti, si stanno trastullando sulla pelle ed a spese del popolo angolano.
Nelle elezioni del 1992, ero a capo di una delegazione di osservatori internazionali autorizzati di cui facevano parte oltre a me un senatore DC, un deputato PSI, il direttore responsabile del Popolo (organo della Dc) ed un Delegato Sindacale: abbiamo visto tutti come fosse manipolato il voto a Luanda (si votò in due giorni: di notte e le urne rimanevano incustodite e vennero sostituite, ecc) denunciammo brogli e manipolazioni, così come lo fecero molti altri osservatori internazionali indipendenti: Su 5000 seggi in tutto il paese vi erano solo 400 osservatori Onu che, come quelli italiani, non fecero altro che starsene chiusi a mangiare e bere nelle ambasciate dei loro paesi di provenienza.

Ho filmati che dimostrano montagne di schede con voto a Savimbi scaricate in hangars o luoghi nascosti successivamente ritrovate. Personalmente ho raccolto parte di questo materiale originale e l'ho portato con me. Nonostante la grande frode Dos Santos non raggiunse il 51 % dei voti ma solo il 49 % con Savimbi a più del 41 %. Dopo 15 giorni, nel settembre del 92 avrebbe dovuto esserci il ballottaggio: ballottaggio che Savimbi e l'Unita avevano tutto l'interesse a che si fosse tenuto perchè con un controllo più serrato si sperava di evitare il ripetersi della frode (io ero là e ne sono testimone).

Ma il regime di Dos Santos che sperava di passare con la frode al primo turno non volle il ballottaggio, ma non solo: prendendo a pretesto le proteste per le frodi da parte dei sostenitori dell'Unita (proteste pacifiche) blindò la capitale Luanda, dove in buona fede vi era Savimbi con tutta la direzione ed i quadri dirigenti dell'Unita, ai primi di ottobre del 92 scatenò una repressione con l'obiettivo di uccidere Savimbi e tutti i quadri dell'Unita.

In parte ci riuscì: uccisero il vicepresidente dell'Unita, ll Dr. Chitunda un ingegnere mite e colto, molto stimato ed il segretario del Partito, Mango, il nipote di Savimbi Ing. Salupeto Pena e migliaia di militanti e comitati elettorali dell'Unita presenti a Luanda (a Luanda l'Mpla, dove era forte, nonostante i divieti internazionali, aveva distribuito armi ai civili facenti parte delle brigate popolari ed aveva liberato centinaia di detenuti comuni e criminali armandoli lasciandoli liberi in cambio della loro mattanza conto i militanti dell'Unita e loro famiglie). Ho documentazione e filmati di tutto ciò.

Savimbi ed altri dirigenti si salvarono per miracolo. Molti vennero imprigionati e tortutari e quelli che sopravvissero, anche con gravi menomazioni, vennero rilasciati entro il 1994 con la pace di Lusaka.
La lobby affaristico-internazionale con l'appoggio di una Onu fallimentare che non volle riconoscere ufficialmente il proprio fallimento (ufficiosamente tutti sanno e sapevano che vi era stata una frode) con i mezzi di informazione ormai sempre più servi e meno indipendenti, avallò l'operato di Dos Santos e dell'Mpla, i suoi massacri e lo riconobbe come Presidente, anche senza ballottaggio e senza che lo stesso, nonostante la frode, avesse ottenuto la maggioranza dei voti necessaria per essere eletto.

In questi anni è stato tutto un susseguirsi di ingiustizie, di tentativi di annientare Savimbi e l'Unita, unici ostacoli agli sporchi affari di una chiosca che vede tutti i governi democratici implicati nel perpetuare una crudele colonizzazione dell'Angola.
Ora Savimbi è morto e che Dio abbia misericordia di lui.
Questo uomo non ha arricchito né se né la sua famiglia, nonostante potesse disporre di immense ricchezze (vedi diamanti).

Ha usato se stesso e ciò di cui disponeva per liberare il suo popolo da una schiavitù meno apparente ma non meno crudele e frustrante di quella promossa dagli antichi mercanti di schiavi.
In quasi quarant'anni di lotta ha dormito circa 3 ore per notte rischiando la vita ogni giorno; nonostante ciò aveva sempre il sorriso sulle labbra e dedicava del tempo a tutti, compreso i contadini dei villaggi dell'altipiano (Planalto central).

L'Unita ha condotto una lotta di resistenza dal 1966 ad oggi senza mai, e dico mai fare attentati a civili, a donne, bambini ecc. Ha sempre combattuto contro gli eserciti invasori sia che fossero russi e cubani, che portoghesi e delle FAA senza mai fare rappresaglie sui civili e gli indifesi.

Avrebbero potuto fare miriadi di attentati a Luanda indiscriminatamente, creando terrore e smarrimento, ma Savimbi ha sempre vietato tali comportamenti educando i suoi uomini ad un'etica mai così rigorosamente applicata da qualsiasi movimento di liberazione e guerriglia passata e futura (e tutto ciò in Africa, non nella cosiddettà civiltà occidentale che nella realtà ha compiuto i più efferati delitti e massacri in ogni epoca e luogo).

Io non sono angolano, ma ho conosciuto l'uomo Savimbi ed ho conosciuto la sua gente. Sono stato fra di loro nella boscaglia fra i due fiumi il Cuando ed il Cubango a sud est dell'Angola, nei territori liberati durante la lotta di liberazione dai russo-cubani, nelle cosiddette "terre da fine du mundo".

Sono stato sul Planalto Central, a Huambo capitale della terra degli ovimbundo, l'etnia di Savimbi, gente laboriosa e mite, amante della terra e del commercio dei propri prodotti. Sono stato a Luanda, città capitale, corrotta e degradata da anni di gestione Mpla.

Ho partecipato alle speranze dei patrioti angolani e delle loro famiglie. I loro sogni che per noi sono cosa normale: sono vivere in pace ed essere liberi nel proprio paese, poter avere una famiglia ed un lavoro senza dover subire vessazioni e soprusi.

È morta una persona che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare. Non avevo preconcetti o preclusioni ideologiche, anzi la mia cultura politica, prima di allora, mi faceva diffidare di lui e di un movimento come l'Unita. Ho quindi potuto conoscere questa persona per quello che era. Ho provato fin dall'inizio (1989) un grande rispetto per questo uomo, accompagnato ad una profonda stima ed affetto che lui ha sempre contraccambiato.

Ho potuto apprezzarne il lato umano che mi hanno fatto scoprire in lui tanta sensibilità ed un grande cuore uniti ad una accettazione degli eventi e del dolore con una fede consapevole che nessun uomo è servo di un altro uomo e che la dignità di un uomo e di un popolo non ha prezzo e non può essere merce di scambio.
Non era intransigente su altre cose: aveva accettato, anche contro la volontà di parecchi suoi dirigenti dell'Unita, le condizioni minimali poste dalla pace di Bicesse (1991) e di Lusaka (1994). Credeva nella democrazia anche se i cosiddetti paesi democratici l'hanno tradito e truffato. Nel 1991 era alle porte di Luanda, il regime Mpla era allo sbando. I generali dell'Unita volevano dare il colpo finale e prendere Luanda. Savimbi ordinò che l'Unita si trasformasse in Partito Politico: voleva diventare Presidente dell'angola con le elezioni (i sondaggi davano Savimbi con voti tra il 75 % e l'85 %). L'Mpla era sicuro di perdere, avevano già mandato i loro figli nei collegi svizzeri all'estero, etc...) Ma i democratici l'hanno tradito: hanno aiutato ed avallato la frode e la mattanza dell'Mpla......

Non sono in grado di prevedere come andranno le cose in Angola: le variabili sono talmente distanti fra di loro che si può prevedere tanto una "normalizzazione", parola che sta per "lobotomia sociale", oppure, come vorrebbe la parte autentica dell'Unita una continuazione della resistenza e della guerra di liberazione per arrivare ad una pace effettiva con garanzie per i partiti politici e per gli angolani che non sono dell'Mpla. La capacità di incidere con la lotta di resistenza dipenderà dal reperimento di mezzi, da nuovi eventi od alleanze e dalla tenuta della classe dirigente dell'Unita che è stata decimata in questi anni).

Conoscendo il segretario del Partito, Paulo Lukamba detto Gato, l'Unita continuerà ad esistere e combattere, se necessario, sino a quando vi saranno migliori condizioni per una vera pace con la speranza che nel frattempo una parte del mondo o di Africa si renda conto di cosa è l'Mpla e che qualcuno ricominci a pensare che forse gli angolani non sono rappresentati dall'Mpla e da Dos Santos e che hanno pure loro qualche diritto, fra cui l'esistenza e la libertà, almeno nel loro paese.

Non è normale che Savimbi sia stato ucciso in questo modo e ciò non perchè non rischiasse la vita tutti i giorni. L'organizzazione dell'Unita è sempre stata in grado, per tutti questi anni, di salvaguardare la vita del suo Presidente soprattutto nei territori lontani dalla città di Luanda. Spero di conoscere presto la dinamica di quanto è successo.

L'Africa nera è praticamente fuori da ogni effettivo ruolo di protagonista del proprio destino: sia per la mancanza di classi dirigenti capaci ed autenticamente patriottiche, che, quando non sono praticamente corrotte e vendute alle lobbies d'affari internazionali, per la ormai quasi totale dipendenza dagli aiuti e condizionamenti esterni.
Savimbi e la lotta di liberazione dell'Unita costituiva e costituisce l'unico concreto esempio per altri africani e soprattutto per le giovani generazioni che, dopo aver cominciato a conoscere a proprie spese l'emigrazione e la globalizzazione dei mercati, acquistando maggiore consapevolezza, intendano determinare lo sviluppo dei loro paesi e del loro futuro.

Quanto sopra è solo una finestra su un mondo e su un'esperienza che può essere documentata in ogni modo sia scritto che per immagini audio-video e fotografiche dal 1989 ad oggi.

Bergamo 24 02 02

[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 8.25]

$vietcong$
00sabato 10 febbraio 2007 21:41
Il capo pattuglia Vicente Mocosso, un nero addestrato dai Cubani arruolatosi nella MPLA (Movimento Popolare per la Libertà dell’Angola), era disteso silenziosamente in un cespuglio e imbracciava saldamente il suo AK47, intorno l’umidità con un tasso del 90% lo faceva sudare da fermo, mentre la sua mimetica era totalmente intrisa di sudore, un richiamo troppo allettante per le zanzare che lo stavano oramai divorando da più di un ora.

Mocosso si trovava al comando di una pattuglia di 6 guerriglieri della MPLA, era la prima volta che si addentrava oltre il confine Angolano senza assistenza cubana per attaccare i mercenari sudafricani, la tensione si poteva tagliare con il coltello.

Nonostante fossero le 8.15 del mattino la visibilità era ridotta a causa della nebbia data dalla forte umidità, ma Mocosso udì il rumore dei Camion Unimog sudafricani avvicinarsi, era il momento dell’azione, non cera più tempo per i ripensamenti, o ti muovi o muori, quindi spostò il selettore del suo Kalashnikov in automatico, prese la torcia e fece un breve segnale al Compagno appostato più vicino al sentiero, dopo un paio di secondi ricevette la conferma luminosa che l’uomo era pronto all’azione.

I rumori degli Unimog si facevano via, via più vicini, si intravidero le luci accese del Camion di testa, subito dopo parti un sibilo che taglio l’aria, il razzo dell’RPG-7 centro il radiatore dell’Unimog di testa facendolo saltare in aria e ribaltandolo, la strada era tagliata.

Subito dopo parti il crepitio delle armi leggere dei guerriglieri, due di essi uscirono allo scoperto e si appiattirono sul terreno alla coda del convoglio sparando freneticamente.

Il convoglio era formato da 4 Unimog, il primo Camion e l’ultimo erano armati di mitragliatrici pesanti Cal.30
Mocosso e gli altri e due guerriglieri uscirono dai loro nascondigli appiattendosi sul terreno e sparando alle fiancate dei mezzi bloccati, nel caos più totale due uomini estrassero dai loro tasca pane due bombe a mano, mentre il terzo li copriva con il suo AK47, con uno scatto fulmineo lanciarono le loro bombe verso l’unico automezzo rimasto armato.

Il mezzo esplose la mitragliatrice pesante cessò di sparare, un gruppo di uomini scese dai Camion ancora incolumi sparando all’impazzata con i loro G3A3 cercando di aprirsi un varco da quell’inferno.

L’uomo che aveva sparato RPG era ora armato di AK47 appiattitosi a terra fece fuoco verso i sudafricani due caddero subito un terzo lancio una bomba a mano verso il guerrigliero che li tagliava la strada, non ebbe scampo la fucilata uccise il sudafricano, ma la bomba fece il suo sporco lavoro dilaniando questultimo.

Mocosso e gli altri e due guerriglieri aggirarono gli Unimog per inseguire i restanti sudafricani, Mocosso si appoggiò al parafanghi del mezzo aprendo il fuoco, mentre gli altri e due guerriglieri lo imitarono, vi fu un breve conflitto a fuoco tra i guerriglieri e i mercenari, altre e due bombe a mano lanciate dai Compagni di Mocosso misero fine alla miserabile vita dei sudafricani.

All’improvviso tutto cesso, la puzza della polvere da sparo e dei pneumatici bruciati aleggiava nell’aria.
Mocosso e i guerriglieri spararono alle gomme e ai motori dei restanti Unimog intatti, perquisirono i cadaveri dei sudafricani, appropriandosi solamente delle sigarette e di tutto ciò che poteva essere commestibile o utile alla guerra, lasciarono ai loro proprietari i portafogli o gli oggetti di valore, i guerriglieri si appropriarono solamente degli orologi da polso, per una questione prettamente militare, a un soldato serve conoscere il tempo per pianificare le azioni.

Il guerrigliero Ucciso venne cremato utilizzando la Benzina ritrovata sui Camion.
Mocosso con la sua Pattuglia aveva distrutto 2 Unimog e ucciso 10 sudafricani nell’imboscata, due giorni di pazienza erano stati ricompensati, il convoglio era uno dei tanti che faceva da spola tra il confine della Namibia e l’Angola meridionale per rifornire di munizioni e viveri i commandos sudafricani.
La Pattuglia si incamminò verso la frontiera.
Racconto tratto dal libro “The death marchers” di Apa livia

[Modificato da $vietcong$ 10/02/2007 21.44]

[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 8.21]

Djstecca
00domenica 11 febbraio 2007 00:24
Ragà, voi vi drogate fortissimo...tacci vostri [SM=g27825]
Barone.Cristiano
00domenica 11 febbraio 2007 01:27
Re:

Scritto da: Djstecca 11/02/2007 0.24
Ragà, voi vi drogate fortissimo...tacci vostri [SM=g27825]




una fidanzata no, vero? eppure petrebbe aiutare [SM=g27818]

[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
$vietcong$
00domenica 11 febbraio 2007 13:40
Insomma sono sposato..............
$vietcong$
00domenica 11 febbraio 2007 20:33

Scritto da: .Mr.Magoo. 10/02/2007 19.48
Dato che posso peccare di maturità,equilibrio e obbittività... [SM=g27820]: [SM=g27828]
Ecco un articolo su JONAS SAVIMBI di Enrico Gervasoni,presidente onorario dell'Associazione Italia-Angola:



La morte di Jonas Malheiro Savimbi, Presidente dell’UNITA.

di Enrico Gervasoni (*)


Ho conosciuto il Dr. Jonas Malheiro Savimbi, ho parlato con lui in diverse occasioni e posso assicurare che la propaganda negativa fatta da quasi tutti i media in occasione della sua morte è solo la dimostrazione della malafede e dell'ignoranza di un mondo servile che ha la pretesa di definirsi "informazione".
In Angola, dato le ricchezze del paese, non c'è stata concorrenza fra le varie lobbies internazionali per spartirsi il bottino sulla pelle degli angolani. É bastato loro mettersi d'accordo attorno ad un tavolo, riempire le tasche di uno pseudo-angolano come Dos Santos formato alla scuola di Bresnev e riciclato al neo-colonialismo, e di altre 200 famiglie della "casta" Mpla che formano la classe dominante della Repubblica d'Angola.
Vi era solo un ostacolo: il Dr. Savimbi che testardamente aveva dedicato la sua vita perchè l'Angola fosse degli angolani e per di più un uomo con un progetto politico ed un vero carisma popolare. Un uomo che non hanno mai potuto "comprare" come invece avviene per molti "africani", un uomo non legato al denaro, ma agli ideali di libertà e giustizia.
Ora, il regime dittatoriale di Dos Santos con i suoi sponsors neocolonialisti rappresentati dalle multinazionali delle armi, del petrolio, dei diamanti ecc. si leccano i baffi certi di poter meglio affondare i denti nelle martoriate carni angolane: in Africa era rimasto solo un uomo che aveva le idee chiare e la tenacia di un vero patriota antimperialista.
Jonas Savimbi era un intellettuale non un signore della guerra: conosceva sei lingue, era laureato a Ginevra in scienze economiche politiche ed era quasi laureato in medicina, aveva conosciuto tutti i leaders africani e mondiali ed amava il suo popolo; aveva stretto alleanze scomode per determinati periodi con il solo scopo di poter resistere e liberare il suo paese: ma aveva le idee chiare.
Pochi l'hanno capito, ma quelli che sono in buona fede e l'hanno conosciuto, hanno provato rispetto ed ammirazione per questo uomo ed oggi non possono che provare dolore per la sua morte eroica.
Mi diceva che lui non avrebbe mai immaginato di dover combattere: avrebbe voluto fare il medico...ma dal 1960 e soprattutto dopo il 1966, anno della fondazione dell'Unita, la sua vita è stata sempre una lotta per l'indipendenza dell'Angola e degli angolani: UNITA significa Unione Nazionale per l'Indipendenza Totale dell'Angola.
Ha scritto diverse poesie da cui traspare un animo nobile e profondamente legato alla sua terra.
Le responsabilità di quelli che hanno ridotto l'Angola ( il paese potenzialmente più ricco dell'Africa con petrolio, gas, diamanti, ferro, manganese, ogni tipo di minerale, ricco di acque, coltivabile su più del 70 % del territorio, che potrebbe sfamare più di 150 milioni di persone (studio OUA del 1985) , grande 4 volte l'Italia con solo 10 milioni di abitanti) ad un paese di miserabili succubi di una spietata e corrotta dittatura, è vasta. A cominciare dalla cosiddetta "comunità internazionale", dalla chiesa cattolica che ha preferito accontentarsi dei privilegi ottenuti dagli accordi neo-concordatari con il regime ex marxista-leninista filosovietico di Dos Santos piuttosto che difendere i diritti degli angolani, dall'Europa che si è lasciata imbrigliare ed ha delegato il dossier Angola ai neo-colonialisti Portoghesi, dall'Italia che ha delegato la politica estera in Africa ed in Angola a personaggi come Serri ed a Ambasciatori legati da sempre al regime sovietico-cubano dell'Mpla.
Non parliamo poi delle responsabilità di chi partecipa direttamente al banchetto, assistito da mercenari di ogni risma per proteggere i propri interessi: sono le multinazionali del "mondo global della rapina" che è un'istituzione parallela e non ufficiale del WTO. Infatti in Angola ed in altri paesi africani e del terzo e quarto mondo si sono create delle vere e proprie lobbies fra multinazionali sostenute dai propri governi che formano un cartello compatto eliminando a monte ogni concorrenza fra di loro ; questi potentati economici che agiscono indisturbati e con una parvenza pseudo-legale, sono il vero potere nel paese in cui operano. Controllano il "regime" riempendo di denaro e benefici i suoi rappresentanti locali, e fanno dei contratti fuori da ogni regola economica e di mercato. Ad esempio in Angola i giacimenti petroliferi sono in maggioranza gestiti da compagnie americane e francesi (Elf) senza che fra di loro vi sia concorrenza: il prezzo da loro pagato al regime angolano è meno della metà del prezzo stabilito dai paesi Opec (in Angola si dice che il petrolio viene venduto al prezzo di "chuva" che vuol dire al prezzo dell'acqua ,ed in Angola di acqua ce n'è); i proventi del petrolio in Angola vengono incassati dal Ministero del Petrolio e dalla Presidenza della Repubblica e non vengono quasi interamente indicati nel Bilancio dello Stato. Con i proventi che non si mettono in tasca Dos Santos ed i suoi dell'Mpla (recentemente è uscito lo scandalo Elf in Francia dove è stato accertato che Dos Santos riceve royalties personali per ogni barile di petrolio estratto in Angola dalla Elf) il regime acquista armi ed istruttori e mercenari da Portogallo, Russia ed altre Repubbliche ex-sovietiche ed Israele (quest'ultimo fornisce armi sofisticate ed istruttori piloti: quasi tutte le giornaliere incursionie aeree ed i bombardamenti sul territorio angolano con armi convenzionali, napalm ed aggressivi chimici sulla popolazione dell'interno, sono state fatte con piloti israeliani e cubani). La Anglo-American e la De Beers, con proprie truppe mercenarie ed i regolari delle FAA (forze armate angolane) controllano territori diamantiferi (Dos Santos ha delle miniere personali *, oltre alle royalties per lui ed i suoi su ogni carato che esce dalle miniere. Anche diversi generali delle FAA hanno partecipazioni diamantifere (il capo di stato maggiore delle FAA è stato deposto recentemente non perchè non fosse abbastanza crudele con i contadini e con la popolazione che appoggia l'Unita, ma per questioni di spartizione nelle miniere di diamanti: voleva troppo).
Ma per l'Mpla e per Dos Santos non è difficile capire come si fanno gli affari personali a spese del suo popolo. C'è perfino da ridere: volete sapere quale contratto aveva fatto negli anni 80 il Governo dell'Mpla con l'URSS, l'alleato grande fratello sovietico (ai tempi in cui l'Unita combatteva Russi, Cubani, tedeschi orientali e nord-coreani ecc); ebbene il contratto commerciale scritto per la pesca fra i due partiti e governi fratelli, l'Mpla angolano e l'URSS consisteva che i sovietici potevano pescare gratuitamente come e quanto volevano nelle acque territoriali angolane mentre gli angolani potevano pescare gratuitamente nel Mar Baltico, Mar Bianco, nel Mar di Kara sino al mar della Siberia Orientale: il risultato, oltre al lato comico, fu la distruzione dei fondali, perchè ai russi piacciono le uova di pesce, la continua rapina della fauna ittica con navi cariche di pesce e molluschi che partivano per soddisfare i palati dei sudditi di Bresnev, senza alcun introito per lo stato angolano, salvo la mancia per Dos Santos ed i suoi famelici pretoriani dell'Mpla. A tutt'oggi non si è ancora vista una piroga angolana nei mari della ex-Unione sovietica dove in genere imperversano sottomarini nucleari non proprio a tenuta stagna.
Per questi esempi e per tanti, tanti e tanti altri motivi di questo genere un personaggio come Savimbi ed un Partito come l'Unita, da lui fondato, che abbia a cuore l'interesse e la dignità dell'Angola e degli angolani, non è certamente funzionale all'andazzo instaurato dall'Mpla con i suoi complici neo-colonialisti internazionali. Un uomo come Savimbi, con le sue idee nazionaliste ed il suo partito, con il suo programma politico di governo che nell'elezioni del 1992 aveva per motto "l'Angola agli angolani" avrebbe sicuramente "rotto il giocattolo" con cui, in tanti, si stanno trastullando sulla pelle ed a spese del popolo angolano.
Nelle elezioni del 1992, ero a capo di una delegazione di osservatori internazionali autorizzati di cui facevano parte oltre a me un senatore DC, un deputato PSI, il direttore responsabile del Popolo (organo della Dc) ed un Delegato Sindacale: abbiamo visto tutti come fosse manipolato il voto a Luanda (si votò in due giorni: di notte e le urne rimanevano incustodite e vennero sostituite, ecc) denunciammo brogli e manipolazioni, così come lo fecero molti altri osservatori internazionali indipendenti: Su 5000 seggi in tutto il paese vi erano solo 400 osservatori Onu che, come quelli italiani, non fecero altro che starsene chiusi a mangiare e bere nelle ambasciate dei loro paesi di provenienza. Ho filmati che dimostrano montagne di schede con voto a Savimbi scaricate in hangars o luoghi nascosti successivamente ritrovate. Personalmente ho raccolto parte di questo materiale originale e l'ho portato con me. Nonostante la grande frode Dos Santos non raggiunse il 51 % dei voti ma solo il 49 % con Savimbi a più del 41 %. Dopo 15 giorni, nel settembre del 92 avrebbe dovuto esserci il ballottaggio: ballottaggio che Savimbi e l'Unita avevano tutto l'interesse a che si fosse tenuto perchè con un controllo più serrato si sperava di evitare il ripetersi della frode (io ero là e ne sono testimone). Ma il regime di Dos Santos che sperava di passare con la frode al primo turno non volle il ballottaggio, ma non solo: prendendo a pretesto le proteste per le frodi da parte dei sostenitori dell'Unita (proteste pacifiche) blindò la capitale Luanda, dove in buona fede vi era Savimbi con tutta la direzione ed i quadri dirigenti dell'Unita, ai primi di ottobre del 92 scatenò una repressione con l'obiettivo di uccidere Savimbi e tutti i quadri dell'Unita. In parte ci riuscì: uccisero il vicepresidente dell'Unita, ll Dr. Chitunda un ingegnere mite e colto, molto stimato ed il segretario del Partito, Mango, il nipote di Savimbi Ing. Salupeto Pena e migliaia di militanti e comitati elettorali dell'Unita presenti a Luanda (a Luanda l'Mpla, dove era forte, nonostante i divieti internazionali, aveva distribuito armi ai civili facenti parte delle brigate popolari ed aveva liberato centinaia di detenuti comuni e criminali armandoli lasciandoli liberi in cambio della loro mattanza conto i militanti dell'Unita e loro famiglie). Ho documentazione e filmati di tutto ciò.
Savimbi ed altri dirigenti si salvarono per miracolo. Molti vennero imprigionati e tortutari e quelli che sopravvissero, anche con gravi menomazioni, vennero rilasciati entro il 1994 con la pace di Lusaka.
La lobby affaristico-internazionale con l'appoggio di una Onu fallimentare che non volle riconoscere ufficialmente il proprio fallimento (ufficiosamente tutti sanno e sapevano che vi era stata una frode) con i mezzi di informazione ormai sempre più servi e meno indipendenti, avallò l'operato di Dos Santos e dell'Mpla, i suoi massacri e lo riconobbe come Presidente, anche senza ballottaggio e senza che lo stesso, nonostante la frode, avesse ottenuto la maggioranza dei voti necessaria per essere eletto.
In questi anni è stato tutto un susseguirsi di ingiustizie, di tentativi di annientare Savimbi e l'Unita, unici ostacoli agli sporchi affari di una chiosca che vede tutti i governi democratici implicati nel perpetuare una crudele colonizzazione dell'Angola.
Ora Savimbi è morto e che Dio abbia misericordia di lui.
Questo uomo non ha arricchito né se né la sua famiglia, nonostante potesse disporre di immense ricchezze (vedi diamanti).

Ha usato se stesso e ciò di cui disponeva per liberare il suo popolo da una schiavitù meno apparente ma non meno crudele e frustrante di quella promossa dagli antichi mercanti di schiavi.
In quasi quarant'anni di lotta ha dormito circa 3 ore per notte rischiando la vita ogni giorno; nonostante ciò aveva sempre il sorriso sulle labbra e dedicava del tempo a tutti, compreso i contadini dei villaggi dell'altipiano (Planalto central).

L'Unita ha condotto una lotta di resistenza dal 1966 ad oggi senza mai, e dico mai fare attentati a civili, a donne, bambini ecc. Ha sempre combattuto contro gli eserciti invasori sia che fossero russi e cubani, che portoghesi e delle FAA senza mai fare rappresaglie sui civili e gli indifesi.
Avrebbero potuto fare miriadi di attentati a Luanda indiscriminatamente, creando terrore e smarrimento, ma Savimbi ha sempre vietato tali comportamenti educando i suoi uomini ad un'etica mai così rigorosamente applicata da qualsiasi movimento di liberazione e guerriglia passata e futura (e tutto ciò in Africa, non nella cosiddettà civiltà occidentale che nella realtà ha compiuto i più efferati delitti e massacri in ogni epoca e luogo).
Io non sono angolano, ma ho conosciuto l'uomo Savimbi ed ho conosciuto la sua gente. Sono stato fra di loro nella boscaglia fra i due fiumi il Cuando ed il Cubango a sud est dell'Angola, nei territori liberati durante la lotta di liberazione dai russo-cubani, nelle cosiddette "terre da fine du mundo". Sono stato sul Planalto Central, a Huambo capitale della terra degli ovimbundo, l'etnia di Savimbi, gente laboriosa e mite, amante della terra e del commercio dei propri prodotti. Sono stato a Luanda, città capitale, corrotta e degradata da anni di gestione Mpla.
Ho partecipato alle speranze dei patrioti angolani e delle loro famiglie. I loro sogni che per noi sono cosa normale: sono vivere in pace ed essere liberi nel proprio paese, poter avere una famiglia ed un lavoro senza dover subire vessazioni e soprusi.
È morta una persona che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare. Non avevo preconcetti o preclusioni ideologiche, anzi la mia cultura politica, prima di allora, mi faceva diffidare di lui e di un movimento come l'Unita. Ho quindi potuto conoscere questa persona per quello che era. Ho provato fin dall'inizio (1989) un grande rispetto per questo uomo, accompagnato ad una profonda stima ed affetto che lui ha sempre contraccambiato.
Ho potuto apprezzarne il lato umano che mi hanno fatto scoprire in lui tanta sensibilità ed un grande cuore uniti ad una accettazione degli eventi e del dolore con una fede consapevole che nessun uomo è servo di un altro uomo e che la dignità di un uomo e di un popolo non ha prezzo e non può essere merce di scambio.
Non era intransigente su altre cose: aveva accettato, anche contro la volontà di parecchi suoi dirigenti dell'Unita, le condizioni minimali poste dalla pace di Bicesse (1991) e di Lusaka (1994). Credeva nella democrazia anche se i cosiddetti paesi democratici l'hanno tradito e truffato. Nel 1991 era alle porte di Luanda, il regime Mpla era allo sbando. I generali dell'Unita volevano dare il colpo finale e prendere Luanda. Savimbi ordinò che l'Unita si trasformasse in Partito Politico: voleva diventare Presidente dell'angola con le elezioni (i sondaggi davano Savimbi con voti tra il 75 % e l'85 %). L'Mpla era sicuro di perdere, avevano già mandato i loro figli nei collegi svizzeri all'estero, etc...) Ma i democratici l'hanno tradito: hanno aiutato ed avallato la frode e la mattanza dell'Mpla......
Non sono in grado di prevedere come andranno le cose in Angola: le variabili sono talmente distanti fra di loro che si può prevedere tanto una "normalizzazione", parola che sta per "lobotomia sociale", oppure, come vorrebbe la parte autentica dell'Unita una continuazione della resistenza e della guerra di liberazione per arrivare ad una pace effettiva con garanzie per i partiti politici e per gli angolani che non sono dell'Mpla. La capacità di incidere con la lotta di resistenza dipenderà dal reperimento di mezzi, da nuovi eventi od alleanze e dalla tenuta della classe dirigente dell'Unita che è stata decimata in questi anni).
Conoscendo il segretario del Partito, Paulo Lukamba detto Gato, l'Unita continuerà ad esistere e combattere, se necessario, sino a quando vi saranno migliori condizioni per una vera pace con la speranza che nel frattempo una parte del mondo o di Africa si renda conto di cosa è l'Mpla e che qualcuno ricominci a pensare che forse gli angolani non sono rappresentati dall'Mpla e da Dos Santos e che hanno pure loro qualche diritto, fra cui l'esistenza e la libertà, almeno nel loro paese.
Non è normale che Savimbi sia stato ucciso in questo modo e ciò non perchè non rischiasse la vita tutti i giorni. L'organizzazione dell'Unita è sempre stata in grado, per tutti questi anni, di salvaguardare la vita del suo Presidente soprattutto nei territori lontani dalla città di Luanda. Spero di conoscere presto la dinamica di quanto è successo.
L'Africa nera è praticamente fuori da ogni effettivo ruolo di protagonista del proprio destino: sia per la mancanza di classi dirigenti capaci ed autenticamente patriottiche, che, quando non sono praticamente corrotte e vendute alle lobbies d'affari internazionali, per la ormai quasi totale dipendenza dagli aiuti e condizionamenti esterni. Savimbi e la lotta di liberazione dell'Unita costituiva e costituisce l'unico concreto esempio per altri africani e soprattutto per le giovani generazioni che, dopo aver cominciato a conoscere a proprie spese l'emigrazione e la globalizzazione dei mercati, acquistando maggiore consapevolezza, intendano determinare lo sviluppo dei loro paesi e del loro futuro.

Quanto sopra è solo una finestra su un mondo e su un'esperienza che può essere documentata in ogni modo sia scritto che per immagini audio-video e fotografiche dal 1989 ad oggi.

Bergamo 24 02 02



E bravo Mimmo…………… [SM=g27811]
L’articolo postato sulla Morte si Savimbi e degna di un No Global, ma pensi veramente quello che sta scritto? Non ti facevo così antimperialista…….. [SM=g27817]
Bell’articolo molto appassionato da vero antimperialista, peccato che provenga da Enrico Gervasoni che di antimperialista non ha un fico secco, anzi il Gervasoni fa parte di una corrente politica che non è stata mai antimperialista……… e poi mi fa questi articoli così esilaranti……… grazie Mimmo mi hai ravvivato la giornata, nata un po’ grigia a causa della pioggia....... [SM=g27828]
Ma lasciamo perdere, o apriamo un discorso troppo ampio per questo forum……… [SM=g27832]
Carissimo Mimmo io sarò anche apertamente schierato, e me ne vanto, anche se quello che io dico potrebbe essere non solo non condiviso, ma anche opinabile, ma ci sono altre fonti molto più accreditate del sottoscritto che confermano quello che io dico, fonti governative.
Cominciamo a dire che il Savimbi non era una colomba pasquale, egli era stato condannato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per la violazione degli accordi di pace di Lusaka del 1994, ho le valutazioni del consiglio di sicurezza sono accreditabili solo a nostro piacimento?
Mentre per l’amico degli amici non contano? Come funziona il giocattolo?
Inoltre nel 1998 la SADC (l’Organizzazione di Coperazione dell’Africa Australe) riunitasi A Mauritius il 14 Settembre del 1998 condanna Savimbi come Criminale di Guerra, sulla base di prove concrete, ritrovamenti di fosse comuni nelle zone controllate dall’UNITA.
Ma queste Organizzazioni Internazionali sono tutte in mala fede, quindi il povero Savimbi era al centro di una Congiura? Maledetti cortigiani!
Addirittura il Saggio Gervasoni arriva a condannare la Chiesa Cattolica rea di essersi alleata con il Governo Marxista Angolano, anche io non condivido le posizioni della Chiesa cattolica, ma dobbiamo riconoscerla che molti Missionari sono Morti in quei Territori per la difesa della vita umana per mano dei guerriglieri, inoltre un accordo con i marxisti lo trovo molto improbabile, ma che fantasia ha il Gervasoni.
Inoltre viene criticato l’attuale Leader dell’MPLA per i suoi alleati Sovietici e Cubani, e veramente grottesco quello che si può scrivere avvolte…………
Almeno Do Santos nasce Marxista e muore Marxista………..
Mentre l’immacolato Savimbi cosa fa?
Egli si forma come guerrigliero nelle file dell’FNLA (Fronte Nazionale per la Liberazione dell’Angola) formazione di stampo maoista, Savimbi nel 1965 si reca in Cina per essere formato sia come capo guerrigliero sia come uomo politico, ma questa formazione li andava stretta e nel Marzo 1966 esce dall’FLNA per fondare un suo movimento a sua immagine e somiglianza cioè l’UNITA (Unione Nazionale per l’Indipendenza totale dell’Angola) di cui vengono accettati solamente i guerriglieri di etnia Ovimbundu (la stessa etnia di Savimbi) creando uno screening raziale.
Successivamente Savimbi stringe alleanze con gli americani e i Razisti sudafricani e scatena nel 1975 una Guerra Civile che si è protratta fino al 2002 (anno della sua morte).
Nel 1992 finalmente si arriva in Angola a una pace tra i due fronti in lotta, e vengono indette delle elezioni libere monitorare dall’ONU, il 30settembre del 1992 si svolgono le elezioni in Angola con una partecipazione del 91% degli elettori registrati.
Il 17 ottobre le Nazioni Unite dichiarano che le elezioni si sono svolte senza grossi brogli, Do Santos vince le lezioni con il 49% dei voti mentre Savimbi prende una buon 41% perdendo le elezioni. Do Santos propone a Savimbi la vicepresidenza, ma questultimo accusa Do Santos di brogli elettorali e scatena nuovamente la guerra civile, gli U.S.A rompono l’alleanza con l’UNITA e le Nazioni Unite votano delle risoluzioni contro Savimbi, risoluzione 864, 1127, 1173, 1221.
Inoltre nell’articolo di Gervasoni viene scritto che l’UNITA di Savimbi non si era mai prestata ad atti terroristici, e come si spiega l’attentato il 10 Agosto del 2001 contro un treno di civili e militari che provoca 260 morti, per non dimenticare le accuse di genocidio rivolte a Savimbi dalle Nazioni Unite.
A dimenticavo, i delegati delle Nazioni Unite sono tutti in mala fede, ma non sono li stessi però che tutti noi abbiamo creduto quando svolgevano controlli nell’ Iraq di Saddam, e nella Corea del Nord, e nella Serbia di Milosevic, e in Iran attualmente, mi spiegate come funziona il giocattolo? o come voi lo fate funzionare? la credibilità delle Nazioni Unite funziona ad intermittenza?
Savimbi, a mio umile parere, era un Megalomane che per la sua ricerca di protagonismo non ha esitato a portare un popolo verso il dramma della guerra civile invece di scendere a compromessi.
Secondo me Gervasoni e non solo Lui, hanno un po’ di confusione in testa, e forse sono proprio loro in mala fede.
Io penso che la credibilità delle Nazioni Unite non può e non deve essere messa in discussione, la sua credibilità non può essere presa a comodo quando serve e ignorata in altri momenti, stiamo attenti a non cadere nelle trappole ideologiche tese da coloro che vogliono trasformare il mondo in un grosso business.
Per il sottoscritto questo Topic è completo, il mio scopo di dare informazione al riguardo a una guerra lontana, lontana che ha visto opporsi due ideologie contrapposte si è completato, sia che il topic sia stato gradito o meno, ringrazio coloro che hanno avuto almeno la pazienza di leggere queste lunghe righe prime di esprimere giudizi affrettati e scontati, ho fede nel buon senso del lettore, che dopo essersi documentato, sa trarre i suoi pareri positivi o negativi, sapendo ponderare le notizie credibili con le frottole. Non replicherò ad altri interventi per evitare scontri ideologici.







[Modificato da $vietcong$ 11/02/2007 20.36]

[Modificato da $vietcong$ 11/02/2007 20.44]

.Mr.Magoo.
00lunedì 12 febbraio 2007 17:08
Mi scrivono:
"...Io penso che la credibilità delle Nazioni Unite non può e non deve essere messa in discussione..."
IO no [SM=g27823]

"...una fidanzata no, vero? eppure petrebbe aiutare..."
Sono felicemente fidanzato [SM=g27822] [SM=g27836]

Appena finisco di tradurre ed elaborare(perchè il mio racconto era tutto frutto della mia creatività [SM=g27828] ,fondata su i fatti raccolti) posterò anche la battaglia di Cuito Canavale,vista da entrambe i fronti;sarà interessante [SM=g27811]

[Modificato da .Mr.Magoo. 12/02/2007 18.35]

Barone.Cristiano
00lunedì 12 febbraio 2007 18:12
Re: Re:

Scritto da: Barone.Cristiano 11/02/2007 1.27



una fidanzata no, vero? eppure petrebbe aiutare [SM=g27818]

[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]






OH ragazzi è chiaro che scherzavo.... [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
Cowboy President
00lunedì 12 febbraio 2007 18:27
Vi sto leggendo con estremo interesse [SM=g27811] .
............ e vi tengo d'occhio [SM=g27820]: [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
$vietcong$
00martedì 13 febbraio 2007 21:19
Speriamo che non sia un ennesimo tentativo per RIVEDERE la vittoria Cubana, che di vittoria si trattò, anche se con un enorme sacrificio di vite umane.........
Visto che la Battaglia di Cuito Cuanavale (giusta pronuncia), un piccolo villaggio dell’Angola al confine con la Namibia, importante per il suo Aeroporto strategico, fu l’ultimo vero tentativo dei sudafricani di invadere l’Angola, appoggiati dall’UNITA, dopo la sconfitta nell’omonima località i sudafricani si limitarono solamente ad azioni di disturbo lungo il confine.
Attendo anche io FERVIDAMENTE…………. [SM=g27820]:
.Mr.Magoo.
00mercoledì 14 febbraio 2007 12:52
...E come posso deluderti,Simò!!! [SM=g27828]
Allora,liberamente tradotto e tratto da
www.rhodesia.nl/cuito.htm
articolo fatto col supporto di questa pò pò di bibliografia
THE WAR FOR AFRICA by Fred Bridgland (Ashanti 1990)
A GENERAL'S STORY by Jannie Geldenhuys (Jonathan Ball 1995)
SOUTH AFRICA'S BORDER WAR by Willem Steenkamp (Ashanti 1989)
HIGH NOON IN SOUTHERN AFRICA by Chester A. Crocker (Norton 1992)
THEY LIVE BY THE SWORD by Col. Jan Breytenbach (Lemur 1990)
WAR IN ANGOLA by H.R. Heitman (Ashanti 1990)
posterò a pezzettini per una miglior leggibilità...e perchè non ho finito!


++++++++++++++++++++BATTAGLIA DI CUITO CANAVALE++++++++++++++++++++

Nel 1988,il Ministero di Difesa Angolano e altri ufficiali dell’Esercito Cubano affermarono che il Sud Africa,forte di 9000 truppe,500 carri armati e 600 fra mezzi d’artiglieria e velivoli aeronautici (qui le fonti diventano complesse….non furono in grado di contare quanti cannoni o elicotteri o aerei…fecero un “muzzo”) aveva attaccato (e perso) la città di Cuito Canavale,in territorio angolano.
In questa battaglia i Sudafricani persero 50 velivoli,47 carri armati e centinaia di uomini grazie al valore dei Cubani e dei loro protetti Angolani.
Fu cantata come la sconfitta definitiva dell’apatheid e la vittoria del Socialismo in Africa…
La versione propagandistica di questa “eroica battaglia” venne ampiamente pubblicizzata e creduta in tutto l’Occidente,fin chè la guerra non si concluse e i fatti iniziarono ad emergere.
Alla fine dell’87,quando i Cubani e gli Angolani pensavano di aver messo agli atti la loro “grande battaglia”,erano invece al tavolo delle trattative,per negoziare sulla pace in Angola,coi loro compagni sovietici.Questi ultimi ammettevano platealmente che quella guerra non si poteva (o non ne valeva più la pena…) vincere.
Nelle trattative coi Sovietici,una delle condizioni che posero i Cubani fu quella di un ritiro onorevole.Strana richiesta per un esercito vittorioso….
Probabilmente i Cubani (e i Russi) sapevano che in realtà lo scontro di Cuito Canavale non era stata una vittoria nel vero senso del termine,ma non volevano lasciare l’Angola con disonore.
Dal canto loro i Sud Africani,che non avevano propriamente perso quello scontro,preferirono non intaccare l’alone mitologico di quella vittoria Socialista.Non per bontà,né per masochismo.
Per calcolo:Umiliare i Rossi in quel frangente non sarebbe stato utile;non se ne sarebbero più andati.
.Mr.Magoo.
00mercoledì 14 febbraio 2007 12:58
LE ORIGINI DELLA GUERRA
L’angola divenne indipendente dal Portogallo nel 1975,e di fatto non c’era nessun governo eletto.
C’era un gruppo comunistoide,MPLA;e uno che radunava le altre forze politiche del Paese,FNLA;poi venne l’UNITA di Savimbi.
Di fatto MPLA regnava.
Quando i consiglieri Cubani iniziarono ad aiutare MPLA,i Sudafricani,già impegnati in una guerra di confine,notando che la SWAPO trovava rifugio in territorio Angolano,decisero di aiutare FNLA ed UNITA.
Così venne l’Operazione Savannah,ove 2 piccoli gruppi di combattenti Sudafricani tentarono un “blitzkrieg”,un operazione lampo in territorio nemico,arrivando quasi sino alla capitale Luanda.
Ma poco prima del compimento dell’operazione gli USA,che segretamente li appoggiava,ritirarono il loro appoggio politico(capita…vedi la Baia dei Porci….).
Durante gli anni che vennero MPLA consolidò il proprio potere.Ma anche UNITA,che arrivò ad avere 30.000 effettivi,ed un largo appoggio della popolazione del sud del Paese.
Per combattere questi “contro-rivoluzionari” i Cubani da consiglieri passarono ad esercito,e l’URSS inviò strateghi e armamenti,come gli elicotteri di combattimento Mig-23s e Mi-25.
Nel 1985 MPLA,forte anche dei soldati Cubani e SWAPO,mandò verso sud 20 brigate,in quella che era la più grossa offensiva contro l’Esercito Sudafricano.
Il Sud Africa non poteva ignorare la cosa quindi,forte dell’esperienza guadagnata nella Guerra di Confine,dove aveva imparato che lo schieramento degli Eserciti all’europea poco si addiceva alla situazione africana (specie dovendo fare i conti con un embargo),mandò delle truppe in aiuto dell’UNITA.La guerriglia faceva più danni e costava meno.
Ovviamente non bastava,quindi l’Aviazione Sudafricana inviò un certo numero di sortite,nelle quali abbatterono un Mig e diversi elicotteri.In uno di questi c’erano 10 ufficiali Sovietici diretti proprio a Cuito.
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