Dato che posso peccare di maturità,equilibrio e obbittività...
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Ecco un articolo su JONAS SAVIMBI di Enrico Gervasoni,presidente onorario dell'Associazione Italia-Angola:
La morte di Jonas Malheiro Savimbi, Presidente dell’UNITA.
di Enrico Gervasoni (*)
Ho conosciuto il Dr. Jonas Malheiro Savimbi, ho parlato con lui in diverse occasioni e posso assicurare che la propaganda negativa fatta da quasi tutti i media in occasione della sua morte è solo la dimostrazione della malafede e dell'ignoranza di un mondo servile che ha la pretesa di definirsi "informazione".
In Angola, dato le ricchezze del paese, non c'è stata concorrenza fra le varie lobbies internazionali per spartirsi il bottino sulla pelle degli angolani. É bastato loro mettersi d'accordo attorno ad un tavolo, riempire le tasche di uno pseudo-angolano come Dos Santos formato alla scuola di Bresnev e riciclato al neo-colonialismo, e di altre 200 famiglie della "casta" Mpla che formano la classe dominante della Repubblica d'Angola.
Vi era solo un ostacolo: il Dr. Savimbi che testardamente aveva dedicato la sua vita perchè l'Angola fosse degli angolani e per di più un uomo con un progetto politico ed un vero carisma popolare. Un uomo che non hanno mai potuto "comprare" come invece avviene per molti "africani", un uomo non legato al denaro, ma agli ideali di libertà e giustizia.
Ora, il regime dittatoriale di Dos Santos con i suoi sponsors neocolonialisti rappresentati dalle multinazionali delle armi, del petrolio, dei diamanti ecc. si leccano i baffi certi di poter meglio affondare i denti nelle martoriate carni angolane: in Africa era rimasto solo un uomo che aveva le idee chiare e la tenacia di un vero patriota antimperialista.
Jonas Savimbi era un intellettuale non un signore della guerra: conosceva sei lingue, era laureato a Ginevra in scienze economiche politiche ed era quasi laureato in medicina, aveva conosciuto tutti i leaders africani e mondiali ed amava il suo popolo; aveva stretto alleanze scomode per determinati periodi con il solo scopo di poter resistere e liberare il suo paese: ma aveva le idee chiare.
Pochi l'hanno capito, ma quelli che sono in buona fede e l'hanno conosciuto, hanno provato rispetto ed ammirazione per questo uomo ed oggi non possono che provare dolore per la sua morte eroica.
Mi diceva che lui non avrebbe mai immaginato di dover combattere: avrebbe voluto fare il medico...ma dal 1960 e soprattutto dopo il 1966, anno della fondazione dell'Unita, la sua vita è stata sempre una lotta per l'indipendenza dell'Angola e degli angolani: UNITA significa Unione Nazionale per l'Indipendenza Totale dell'Angola.
Ha scritto diverse poesie da cui traspare un animo nobile e profondamente legato alla sua terra.
Le responsabilità di quelli che hanno ridotto l'Angola ( il paese potenzialmente più ricco dell'Africa con petrolio, gas, diamanti, ferro, manganese, ogni tipo di minerale, ricco di acque, coltivabile su più del 70 % del territorio, che potrebbe sfamare più di 150 milioni di persone (studio OUA del 1985) , grande 4 volte l'Italia con solo 10 milioni di abitanti) ad un paese di miserabili succubi di una spietata e corrotta dittatura, è vasta. A cominciare dalla cosiddetta "comunità internazionale", dalla chiesa cattolica che ha preferito accontentarsi dei privilegi ottenuti dagli accordi neo-concordatari con il regime ex marxista-leninista filosovietico di Dos Santos piuttosto che difendere i diritti degli angolani, dall'Europa che si è lasciata imbrigliare ed ha delegato il dossier Angola ai neo-colonialisti Portoghesi, dall'Italia che ha delegato la politica estera in Africa ed in Angola a personaggi come Serri ed a Ambasciatori legati da sempre al regime sovietico-cubano dell'Mpla.
Non parliamo poi delle responsabilità di chi partecipa direttamente al banchetto, assistito da mercenari di ogni risma per proteggere i propri interessi: sono le multinazionali del "mondo global della rapina" che è un'istituzione parallela e non ufficiale del WTO. Infatti in Angola ed in altri paesi africani e del terzo e quarto mondo si sono create delle vere e proprie lobbies fra multinazionali sostenute dai propri governi che formano un cartello compatto eliminando a monte ogni concorrenza fra di loro ; questi potentati economici che agiscono indisturbati e con una parvenza pseudo-legale, sono il vero potere nel paese in cui operano. Controllano il "regime" riempendo di denaro e benefici i suoi rappresentanti locali, e fanno dei contratti fuori da ogni regola economica e di mercato. Ad esempio in Angola i giacimenti petroliferi sono in maggioranza gestiti da compagnie americane e francesi (Elf) senza che fra di loro vi sia concorrenza: il prezzo da loro pagato al regime angolano è meno della metà del prezzo stabilito dai paesi Opec (in Angola si dice che il petrolio viene venduto al prezzo di "chuva" che vuol dire al prezzo dell'acqua ,ed in Angola di acqua ce n'è); i proventi del petrolio in Angola vengono incassati dal Ministero del Petrolio e dalla Presidenza della Repubblica e non vengono quasi interamente indicati nel Bilancio dello Stato.
Con i proventi che non si mettono in tasca Dos Santos ed i suoi dell'Mpla (recentemente è uscito lo scandalo Elf in Francia dove è stato accertato che Dos Santos riceve royalties personali per ogni barile di petrolio estratto in Angola dalla Elf) il regime acquista armi ed istruttori e mercenari da Portogallo, Russia ed altre Repubbliche ex-sovietiche ed Israele (quest'ultimo fornisce armi sofisticate ed istruttori piloti: quasi tutte le giornaliere incursionie aeree ed i bombardamenti sul territorio angolano con armi convenzionali, napalm ed aggressivi chimici sulla popolazione dell'interno, sono state fatte con piloti israeliani e cubani).
La Anglo-American e la De Beers, con proprie truppe mercenarie ed i regolari delle FAA (forze armate angolane) controllano territori diamantiferi (Dos Santos ha delle miniere personali *, oltre alle royalties per lui ed i suoi su ogni carato che esce dalle miniere. Anche diversi generali delle FAA hanno partecipazioni diamantifere (il capo di stato maggiore delle FAA è stato deposto recentemente non perchè non fosse abbastanza crudele con i contadini e con la popolazione che appoggia l'Unita, ma per questioni di spartizione nelle miniere di diamanti: voleva troppo).
Ma per l'Mpla e per Dos Santos non è difficile capire come si fanno gli affari personali a spese del suo popolo. C'è perfino da ridere: volete sapere quale contratto aveva fatto negli anni 80 il Governo dell'Mpla con l'URSS, l'alleato grande fratello sovietico (ai tempi in cui l'Unita combatteva Russi, Cubani, tedeschi orientali e nord-coreani ecc); ebbene il contratto commerciale scritto per la pesca fra i due partiti e governi fratelli, l'Mpla angolano e l'URSS consisteva che i sovietici potevano pescare gratuitamente come e quanto volevano nelle acque territoriali angolane mentre gli angolani potevano pescare gratuitamente nel Mar Baltico, Mar Bianco, nel Mar di Kara sino al mar della Siberia Orientale: il risultato, oltre al lato comico, fu la distruzione dei fondali, perchè ai russi piacciono le uova di pesce, la continua rapina della fauna ittica con navi cariche di pesce e molluschi che partivano per soddisfare i palati dei sudditi di Bresnev, senza alcun introito per lo stato angolano, salvo la mancia per Dos Santos ed i suoi famelici pretoriani dell'Mpla. A tutt'oggi non si è ancora vista una piroga angolana nei mari della ex-Unione sovietica dove in genere imperversano sottomarini nucleari non proprio a tenuta stagna.
Per questi esempi e per tanti, tanti e tanti altri motivi di questo genere un personaggio come Savimbi ed un Partito come l'Unita, da lui fondato, che abbia a cuore l'interesse e la dignità dell'Angola e degli angolani, non è certamente funzionale all'andazzo instaurato dall'Mpla con i suoi complici neo-colonialisti internazionali.
Un uomo come Savimbi, con le sue idee nazionaliste ed il suo partito, con il suo programma politico di governo che nell'elezioni del 1992 aveva per motto "l'Angola agli angolani" avrebbe sicuramente "rotto il giocattolo" con cui, in tanti, si stanno trastullando sulla pelle ed a spese del popolo angolano.
Nelle elezioni del 1992, ero a capo di una delegazione di osservatori internazionali autorizzati di cui facevano parte oltre a me un senatore DC, un deputato PSI, il direttore responsabile del Popolo (organo della Dc) ed un Delegato Sindacale: abbiamo visto tutti come fosse manipolato il voto a Luanda (si votò in due giorni: di notte e le urne rimanevano incustodite e vennero sostituite, ecc) denunciammo brogli e manipolazioni, così come lo fecero molti altri osservatori internazionali indipendenti: Su 5000 seggi in tutto il paese vi erano solo 400 osservatori Onu che, come quelli italiani, non fecero altro che starsene chiusi a mangiare e bere nelle ambasciate dei loro paesi di provenienza.
Ho filmati che dimostrano montagne di schede con voto a Savimbi scaricate in hangars o luoghi nascosti successivamente ritrovate. Personalmente ho raccolto parte di questo materiale originale e l'ho portato con me. Nonostante la grande frode Dos Santos non raggiunse il 51 % dei voti ma solo il 49 % con Savimbi a più del 41 %. Dopo 15 giorni, nel settembre del 92 avrebbe dovuto esserci il ballottaggio: ballottaggio che Savimbi e l'Unita avevano tutto l'interesse a che si fosse tenuto perchè con un controllo più serrato si sperava di evitare il ripetersi della frode (io ero là e ne sono testimone).
Ma il regime di Dos Santos che sperava di passare con la frode al primo turno non volle il ballottaggio, ma non solo: prendendo a pretesto le proteste per le frodi da parte dei sostenitori dell'Unita (proteste pacifiche) blindò la capitale Luanda, dove in buona fede vi era Savimbi con tutta la direzione ed i quadri dirigenti dell'Unita, ai primi di ottobre del 92 scatenò una repressione con l'obiettivo di uccidere Savimbi e tutti i quadri dell'Unita.
In parte ci riuscì: uccisero il vicepresidente dell'Unita, ll Dr. Chitunda un ingegnere mite e colto, molto stimato ed il segretario del Partito, Mango, il nipote di Savimbi Ing. Salupeto Pena e migliaia di militanti e comitati elettorali dell'Unita presenti a Luanda (a Luanda l'Mpla, dove era forte, nonostante i divieti internazionali, aveva distribuito armi ai civili facenti parte delle brigate popolari ed aveva liberato centinaia di detenuti comuni e criminali armandoli lasciandoli liberi in cambio della loro mattanza conto i militanti dell'Unita e loro famiglie). Ho documentazione e filmati di tutto ciò.
Savimbi ed altri dirigenti si salvarono per miracolo. Molti vennero imprigionati e tortutari e quelli che sopravvissero, anche con gravi menomazioni, vennero rilasciati entro il 1994 con la pace di Lusaka.
La lobby affaristico-internazionale con l'appoggio di una Onu fallimentare che non volle riconoscere ufficialmente il proprio fallimento (ufficiosamente tutti sanno e sapevano che vi era stata una frode) con i mezzi di informazione ormai sempre più servi e meno indipendenti, avallò l'operato di Dos Santos e dell'Mpla, i suoi massacri e lo riconobbe come Presidente, anche senza ballottaggio e senza che lo stesso, nonostante la frode, avesse ottenuto la maggioranza dei voti necessaria per essere eletto.
In questi anni è stato tutto un susseguirsi di ingiustizie, di tentativi di annientare Savimbi e l'Unita, unici ostacoli agli sporchi affari di una chiosca che vede tutti i governi democratici implicati nel perpetuare una crudele colonizzazione dell'Angola.
Ora Savimbi è morto e che Dio abbia misericordia di lui.
Questo uomo non ha arricchito né se né la sua famiglia, nonostante potesse disporre di immense ricchezze (vedi diamanti).
Ha usato se stesso e ciò di cui disponeva per liberare il suo popolo da una schiavitù meno apparente ma non meno crudele e frustrante di quella promossa dagli antichi mercanti di schiavi.
In quasi quarant'anni di lotta ha dormito circa 3 ore per notte rischiando la vita ogni giorno; nonostante ciò aveva sempre il sorriso sulle labbra e dedicava del tempo a tutti, compreso i contadini dei villaggi dell'altipiano (Planalto central).
L'Unita ha condotto una lotta di resistenza dal 1966 ad oggi senza mai, e dico mai fare attentati a civili, a donne, bambini ecc. Ha sempre combattuto contro gli eserciti invasori sia che fossero russi e cubani, che portoghesi e delle FAA senza mai fare rappresaglie sui civili e gli indifesi.
Avrebbero potuto fare miriadi di attentati a Luanda indiscriminatamente, creando terrore e smarrimento, ma Savimbi ha sempre vietato tali comportamenti educando i suoi uomini ad un'etica mai così rigorosamente applicata da qualsiasi movimento di liberazione e guerriglia passata e futura (e tutto ciò in Africa, non nella cosiddettà civiltà occidentale che nella realtà ha compiuto i più efferati delitti e massacri in ogni epoca e luogo).
Io non sono angolano, ma ho conosciuto l'uomo Savimbi ed ho conosciuto la sua gente. Sono stato fra di loro nella boscaglia fra i due fiumi il Cuando ed il Cubango a sud est dell'Angola, nei territori liberati durante la lotta di liberazione dai russo-cubani, nelle cosiddette "terre da fine du mundo".
Sono stato sul Planalto Central, a Huambo capitale della terra degli ovimbundo, l'etnia di Savimbi, gente laboriosa e mite, amante della terra e del commercio dei propri prodotti. Sono stato a Luanda, città capitale, corrotta e degradata da anni di gestione Mpla.
Ho partecipato alle speranze dei patrioti angolani e delle loro famiglie. I loro sogni che per noi sono cosa normale: sono vivere in pace ed essere liberi nel proprio paese, poter avere una famiglia ed un lavoro senza dover subire vessazioni e soprusi.
È morta una persona che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare. Non avevo preconcetti o preclusioni ideologiche, anzi la mia cultura politica, prima di allora, mi faceva diffidare di lui e di un movimento come l'Unita. Ho quindi potuto conoscere questa persona per quello che era. Ho provato fin dall'inizio (1989) un grande rispetto per questo uomo, accompagnato ad una profonda stima ed affetto che lui ha sempre contraccambiato.
Ho potuto apprezzarne il lato umano che mi hanno fatto scoprire in lui tanta sensibilità ed un grande cuore uniti ad una accettazione degli eventi e del dolore con una fede consapevole che nessun uomo è servo di un altro uomo e che la dignità di un uomo e di un popolo non ha prezzo e non può essere merce di scambio.
Non era intransigente su altre cose: aveva accettato, anche contro la volontà di parecchi suoi dirigenti dell'Unita, le condizioni minimali poste dalla pace di Bicesse (1991) e di Lusaka (1994). Credeva nella democrazia anche se i cosiddetti paesi democratici l'hanno tradito e truffato. Nel 1991 era alle porte di Luanda, il regime Mpla era allo sbando. I generali dell'Unita volevano dare il colpo finale e prendere Luanda. Savimbi ordinò che l'Unita si trasformasse in Partito Politico: voleva diventare Presidente dell'angola con le elezioni (i sondaggi davano Savimbi con voti tra il 75 % e l'85 %). L'Mpla era sicuro di perdere, avevano già mandato i loro figli nei collegi svizzeri all'estero, etc...) Ma i democratici l'hanno tradito: hanno aiutato ed avallato la frode e la mattanza dell'Mpla......
Non sono in grado di prevedere come andranno le cose in Angola: le variabili sono talmente distanti fra di loro che si può prevedere tanto una "normalizzazione", parola che sta per "lobotomia sociale", oppure, come vorrebbe la parte autentica dell'Unita una continuazione della resistenza e della guerra di liberazione per arrivare ad una pace effettiva con garanzie per i partiti politici e per gli angolani che non sono dell'Mpla. La capacità di incidere con la lotta di resistenza dipenderà dal reperimento di mezzi, da nuovi eventi od alleanze e dalla tenuta della classe dirigente dell'Unita che è stata decimata in questi anni).
Conoscendo il segretario del Partito, Paulo Lukamba detto Gato, l'Unita continuerà ad esistere e combattere, se necessario, sino a quando vi saranno migliori condizioni per una vera pace con la speranza che nel frattempo una parte del mondo o di Africa si renda conto di cosa è l'Mpla e che qualcuno ricominci a pensare che forse gli angolani non sono rappresentati dall'Mpla e da Dos Santos e che hanno pure loro qualche diritto, fra cui l'esistenza e la libertà, almeno nel loro paese.
Non è normale che Savimbi sia stato ucciso in questo modo e ciò non perchè non rischiasse la vita tutti i giorni. L'organizzazione dell'Unita è sempre stata in grado, per tutti questi anni, di salvaguardare la vita del suo Presidente soprattutto nei territori lontani dalla città di Luanda. Spero di conoscere presto la dinamica di quanto è successo.
L'Africa nera è praticamente fuori da ogni effettivo ruolo di protagonista del proprio destino: sia per la mancanza di classi dirigenti capaci ed autenticamente patriottiche, che, quando non sono praticamente corrotte e vendute alle lobbies d'affari internazionali, per la ormai quasi totale dipendenza dagli aiuti e condizionamenti esterni.
Savimbi e la lotta di liberazione dell'Unita costituiva e costituisce l'unico concreto esempio per altri africani e soprattutto per le giovani generazioni che, dopo aver cominciato a conoscere a proprie spese l'emigrazione e la globalizzazione dei mercati, acquistando maggiore consapevolezza, intendano determinare lo sviluppo dei loro paesi e del loro futuro.
Quanto sopra è solo una finestra su un mondo e su un'esperienza che può essere documentata in ogni modo sia scritto che per immagini audio-video e fotografiche dal 1989 ad oggi.
Bergamo 24 02 02
[Modificato da Cowboy President 14/02/2007 8.25]