ABILITAZIONE DIRETTA: IPOTESI ORMAI TRAMONTATA?

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SAM
00venerdì 29 agosto 2003 18:43
Scusate se pongo domande basate su conoscenze poco aggiornate o di difficile soluzione, ma vorrei sapere se l'abilitazione diretta per gli specializzandi (rectius: specializzati!)sia ormai una prospettiva da considerare tramontata o sia ancora una ipotesi di realistica attuazione.

Grazie,
Sam
03492691516
00domenica 31 agosto 2003 16:42
Ciao Sam,
la tua domanda riguarda una questione che ho cercato di affrontare aprendo la discussione “SSPL ed orientamento post-lauream”. Su questo sito puoi anche trovare il testo degli emendamenti al DL Castelli che proponevano proprio l’abilitazione diretta alla professione forense per i diplomati presso le scuole di specializzazione, come potrai notare, però, nella seduta parlamentare del 25/6/2003, non sono stati convertiti in legge.
Questo non significa che dobbiamo arrenderci ed accettare supinamente che le regole prescindano dalle nostre istanze, ma significa, a mio parere, che dobbiamo mirare l’obiettivo in maniera più precisa. Con questo voglio dire che la bocciatura degli emendamenti riguardanti l’accesso diretto alla professione legale ci dice che sbaglieremmo nuovamente la mira se insistessimo ancora su tale proposta.
D’altra parte in Italia l’accesso a tutte le professioni è subordinato al superamento di un esame di Stato, che dovrebbe rappresentare una garanzia di imparzialità e trasparenza per i futuri professionisti , e una garanzia per gli stessi utenti dei professionisti.
Sulla base di questa constatazione dovremmo quindi, a mio avviso, adattare le nostre istanze al fine anche di ottenere quella credibilità necessaria per centrare l’obiettivo di valorizzare i diplomi delle SSPL.
Non è affatto utopistico pretendere che il titolo ottenuto presso le scuole di specializzazione per le professioni legali possa ottenere un riconoscimento concreto e non virtuale come è avvenuto finora.
La ratio della legge istitutiva delle SSPL non è certamente quella di creare delle istituzioni “fantasma” , dei “gusci vuoti” privi di capacità produttive, ma quella di consentire un completamento della formazione accademica dei laureati in Giurisprudenza, al fine di garantire concretamente maggiore uguaglianza e maggiore trasparenza nell’accesso alle professioni legali.
Lo stesso Presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati, Remo Danovi, ha espresso la necessità di una riforma della normativa riguardante l’avvocatura e si è detto favorevole ad una maggiore valorizzazione dei diplomi delle SSPL, proponendo che i diplomati sostengano una sola prova scritta anzichè le tre canoniche prove attualmente previste.
Anche il CSM si è pronunciato a favore delle scuole in questione proponendo che i Diplomi delle SSPL abbiano valore semiabilitante.
La mia proposta è inserita nella discussione da me su indicata, ed è quella di attribuire valore abilitante ai diplomi delle SSPL limitatamente alle prove scritte, prevedendo un successivo accertamento tecnico della preparazione raggiunta attraverso un esame di Stato che completi l’abilitazione raggiunta.
Questo è un progetto che umilmente propongo, non pretendendo di imporre le mie ragioni se non condivise, ma sperando che la mia proposta venga recepita ed utilmente accolta se considerata ragionevole.




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