Gli spettatori fuggono dal Tg1: il rasoio di Occam tra il sedere di Belen e la censura sul Barigate
Dopo aver indignato e fatto ridere mezza Italia per il servilismo indecente e la censura sugli scandali del premier, il Tg1 a guida Minzolini registra un flop negli ascolti e si fa superare più volte dal diretto concorrente, il telegiornale di Canale 5.
Sui motivi della fuga dei telespettatori si affastellano varie ipotesi: alcuni ritengono che il pubblico abbia voluto punire il Tg1 per l'oscuramento dell'inchiesta di Bari (mai nel notiziario si è parlato della presenza di prostitute nelle residenze private di Berlusconi), altri più cinicamente spiegano il sorpasso della concorrenza chiamando in causa il sedere di Belen Rodriguez, che appare in primo piano al termine di ogni puntata di Sarabanda e costituirebbe uno straordinario traino per il telegiornale diretto da Mimun.
Da parte sua Minzolini respinge le critiche e imputa il calo dell'audience a un problema tecnico, al passaggio dall'analogico al digitale che avrebbe creato difficoltà in parte del pubblico. Ma allora com'è che la flessione degli ascolti riguarda solo il suo telegiornale e non gli altri programmi della rete?
Quelli del centro-destra intanto fanno quadrato intorno al loro nuovo Emilio Fede, ma senza accampare scuse e facendo semplicemente notare, cosa in parte vera, che la riduzione dell'audience del Tg1 è cominciata ben prima della direzione dell'ex cronista de La Stampa.
Dunque dove sta la verità? Probabilmente anche in questo caso, come spesso accade e come ci suggerisce il rasoio di Occam, l'ipotesi più semplice è quella giusta. Il telegiornale di Rai uno è un notiziario mediocre, noioso e antiquato: pensa prima di tutto a soddisfare i politici al governo piuttosto che gli spettatori, tanto da risultare letteralmente infestato dalla politica, alla quale concede uno spazio abnorme, soprattutto per dare voce alle insulse dichiarazioni di leader e leaderini dei partiti che si spartiscono avidamente la ribalta televisiva. È normale che la gente spenga la tv o si metta a seguire la concorrenza, che per quanto del tutto simile rispetto a mediocrità e servilismo, riesce a offrire un prodotto un po' più snello e accattivante.
Chiudo con l'ultima perla di Minzolini: mentre sui grandi media del pianeta è iniziata l'opera di demolizione politica e morale di Silvio Berlusconi, il Tg1 cosa fa? Intervista tre giornalisti stranieri di testate di nessuna rilevanza per fargli dire quanto sia efficiente l'organizzazione del vertice del G8. Da applausi.
Questa è bellissima:
Da parte sua Minzolini respinge le critiche e imputa il calo dell'audience a un problema tecnico, al passaggio dall'analogico al digitale che avrebbe creato difficoltà in parte del pubblico.
Fra tutte le stupidaggini che riescono ad inventarsi per giustificare la censura questa è davvero la più patetica